Scambio di coppia, il gran ritorno
di
Seb
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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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>>> ed ecco che vengono fuori tutte le debolezze, le ansie da prestazione, le difficoltà a tenere l’erezione, i dubbi sull’identità sessuale e cento altre ragioni che spiegano il perché della ricerca di questa Shangri-La del sesso che lo allontana solo per poco dai suoi demoni che però non lo abbadonano mai. Anzi arriva a considerare la possibilità di riprendere la via della psicanalisi nel momento in cui capisce che quella “fuga” non lo porta da nessuna parte.
Come in un libro di Carver, tutti i personaggi che si sono avvicendati nel racconto che si legge in quel centinaio di post, lentamente confessano con pudore i vari fallimenti dell’esperienza. Chi è stato lasciato perché l’altro si è innamorato della partner scambiata, chi si è scoperto geloso e chi ha rotto amicizie decennali quando è subentrato quel sesso “ricreativo”.
CB, l’amore non è un gioco, come lo scambio, è un lavoro che ha le stesse caratteristiche della composizione di un’opera d’arte. Richiede passione, perizia tecnica e…talento, e questo dettaglio non è dote che hanno tutti in egual misura. Pasticciare una tela sono capaci tutti. “Dipingere” è un’altra cosa.
P.S. mia figlia ha il suo boy, fatti suoi. Sally ha me. Fatti miei
Golem, il tuo tentativo di portare nuovi motivi a rinforzo della tua causa, a me pare molto rudimentale, quello che dici non significa altro che alcune persone, anzi la maggioranza di esse, non sono in grado di gestire nel modo migliore la loro vita, indipendentemente dal fatto di essere scambisti o monogami, cosa per altro risaputa. Il fatto poi che lo scambismo sia come una droga, in verità è il sesso ad essere attivato dalla dopamina; in passato ho avuto modo di dire che il cervello è il più grande produttore e consumatore di droga, in effetti attiva il circuito della dopamina che è il centro della “ricompensa cerebrale, su cui agiscono ad esempio anche la cioccolata, la caffeina, la nicotina e la cocaina, ed è per questa ragione che il sesso risulta così piacevole. Esso attiva in realtà un potpourri di droghe come l’ossitocina, serotonina, endorfine, prolattina, testosterone….
Si è anche scoperta una delle cause principali del ricorso alla pornografia, alla masturbazione, all’amante, al sesso a pagamento, alla trasgressione in generale; l’eccitazione sessuale viene a ridursi qualora si adotta una tecnica “monotematica” per raggiungere l’orgasmo, da qui la tendenza a ricorrere ad alternative alla monotonia di coppia. >>>
>>> Golem, come puoi ben capire, qui non si tratta di avere o meno la capacità a dipingere una tela. Qui si tenta di riconoscere la valenza della struttura di coppia e delle sue alternative, capire se è un fattore di scelta individuale, di imposizione sociale o piuttosto se abbia qualche realtà congenita. Non è logico metterla sul personale, ammenoché non la si utilizzi per una ragione esplicativa. Percepisco nelle posizioni di chi perora una causa piuttosto che l’altra, un sentire “diverso” il proprio antagonista, e questo esternalizzare, mi causa una certa ansia. Personalmente ho trovato notevoli spunti di riflessione utili a rendere più consapevole le ragioni di una scelta. Ho compreso che essere monogami, pur nella sua utilità, ha principalmente una valenza sociale, mentre nelle scelte alternative, i riscontri sono socialmente più problematici ma da un punto di vista individuale mi paiono meno complessi e quindi forieri di una maggiore stabilità emotiva.
P.S. Golem tu ami tanto tua figlia quanto tua moglie, differisce solo il tuo atteggiamento. Tu percepisci appunto fatti suoi e fatti miei.
CB, te lo ripeto, per quanto mi riguarda la coppia è una mia scelta individuale,non so mi sento minimamente condizionato nè da morali di vario genere nè da stereotipi. Ti ho detto che sono anarchico, che sono stato un libertino da tre sco.... in un giorno con tre donne diverse, cos’altro posso dire perchè tu capisca che so quello che voglio. Questo non significa che non riconosco l’esistenza dello scambismo, ma personalmente non ne sono attratto. Preferisco altri tipi di “emozioni”, ma non quella di vedermi sco.... la mia donna da un altro.
È inutile che mi parli di tantra e culture orientali, magari provo ad assaggiare il sushi, il kimshi coreano o il riso al curry indiano ma il sesso lo faccio con una donna per volta. Mi trovo benissimo così, e sia le “loro” prima di “lei”, che “lei” non si sono mai lamentate o annoiate della cosa.
Ti ho riportato il sunto di quelle confessioni di scambisti, solo per sottolineare che si percepisce palesemente un “disagio” interiore, che a mio parere viene da più lontano che non da retaggi molralistici. Si sa che è un bisogno “forte”, perchè il famoso istinto non contempla quella variante tra gli obiettivi. La femmina è “proprietà” durante l’atto sessuale >>>
>>> non a caso tra i sinonimi che attengono all’atto maschile si dice “possedere la donna”. Capisci che esiste un linguaggio exta culturale nel “tenere” alla proorua donna? Gli stereotipi legati all’espressione sessuale sono di altro genere, non c’entrano niente con la “gelosia” della propria femmina. Dovresti sapere il perchè, considerato quanto ti dimostri ferrato sulla fisiologia sessuale.
CB, non portarmi l’esempio dell’amore per i figli e quello per il coniuge o la mamma. È pacifico che sono diversi. Nel mio cado quell’amore ha come funzione anche il sesso, l’ho già detto come e quanto questo è servito alla costruzione di “quell'” amore. Con mia figlia mia madre o il cane, quella funzione non c’è, è ovvio.
Insomma CB, perchè ti preoccupi di come la penso io sull’argomento, hai trovato autorevoli sostenitori delle tue tesi, e infondo neppure io ti sono ostile, perchè capisco che la gestione dello stimolo sessuale è molto variegata, ma nello specifico lo scambio mi risulta plausibile solo come momento “ricreativo”, come farsi una canna o una striscia di coca. Ma ripeto, con l’amore per come lo intendo io non c’entra niente.
P.S. non ricordo se lo hai scritto, ma in chi di voi due è nato il.”desiderio”?
Caro Golem, avevo intrapreso l’ennesimo contraddittorio ai tuoi ultimi interventi, ma resomi conto dell’inutilità di un simile procedere, ho preferito leggermi i primi post di questo dibattito come hai suggerito, appurando che: nei primi interventi, come avviene di prassi, ed in questo caso addirittura al post n. 1, si tende puntualmente a demonizzare l’argomento e chi lo tratta, tra l’altro in misura proporzionale a quanto si ritenga difforme dalla propria visione; altro fatto interessante è che chi demonizza, tende anche a vedere le cose non nella valenza di chi le ha proposte, ma distorcendole allo scopo di adattarle alla propria visione. Anche tu, parli di problemi che però io non ho riscontrato, se non dubbi e perplessità che sono ben altra cosa e che comunque sono parte del vivere quotidiano delle persone dotate di una certa sensibilità. A questo punto sarebbe logico smettere di reiterare un dibattito infinito, non per l’esaurimento dei motivi di dissonanza, ma piuttosto per l’impossibilità a riconoscere le visioni altrui. Tu ad esempio vedi nella frase: “tenere alla propria donna”; una necessità a proteggere una tua personale proprietà; io invece un bisogno di rispettare la valenza di individualità della donna.>>>
>>> Consideri il tuo amore come conseguenza di una capacità di tua moglie a restarti accanto nonostante il tuo libertinaggio passato, e con l’attitudine ad insegnare ai figli i valori “sani” della vita. Tu intendi quindi l’amore come una quantità separata di specificità; io invece considero l’amore unico, come lo è ad esempio la vista: se io vedo un leone o una bistecca davanti a me, non cambiano i miei 10/10, ma piuttosto la mia reazione in rapporto al soggetto. In pratica noi non riusciamo a comprenderci, non per incapacità congenite, ma semplicemente perché possediamo due metri di valutazione diversi.
In verità il termine scambismo determina la comparsa nella propria mente di un’immagine rappresentativa che sintetizza la sua essenza e che scatena una serie di sensazioni e concetti ad essa correlati. Io ad esempio m’immagino su una soleggiata spiaggia naturista, frequentata da tante persone libere e felici di essere e fare come vogliono, dove l’amore si esprime nella sua massima valenza. Tu invece presumo, immagini un ambiente buio, anonimo e squallido, dove qualcuno vuole approfittare di tua moglie, mettendo a repentaglio l’amore speciale ed irripetibile che provi per lei. È ovvio quindi che non possiamo intenderci.
CB, io rispetto la specificità della mia donna perchè non ha nessuna intenzione di “scambiare”, e anche in questo aspetto ci fondiamo benissimo. Peraltro, contrariamente a me, non è mai stata libertina, e lo so per certo per aver letto i suoi diari.
Il punto è, caro CB, che queste pratiche sono semplici gusti sessuali, dai quali trarre degli altrettanto semplici piaceri, per i quali non c’è bisogno di creare tutta la teoria filosofica come fai tu, io credo per dare al tutto un’aura di modernità priva di retaggi di tradizionalismo.
Capisco che una certa cultura cattopaternalistica, tutt’ora presente, abbia eaagerati aspetti sessuofobici di natura moralistica, ma mi pare che anche le reazioni non siano da meno, soprattutto quando appunto li si vuole dipingere con i colori che gli dai tu.
Come Seb sei una persona chiaramente dotato di buona cultura, ma come lui tendi ad intellettualizzare quello che non richiede nessuna analisi oltre quella che si tratta di un elementare desiderio di provare un piacere proibito. Un po’ come quei giapponesi che mangiano il “fogu”, il fegato di pesce palla, che dopo una certa quantità li ammazza, >>>
>>> ma è quel rischio, assieme al pizzicorio sulla punta della lingua, che procura un particolare piacere ai patiti di quella roulette russa gastronomica.
Seb si è incartato perchè a un certo punto si è trovato di fronte a questa realtà, ecco perchè non ha escluso la possibilità di tornare lo strizzacervelli per capire meglio quello che gli piace fare. Il suo sforzo di trovarvi, come te, aspetti di raffinato erotismo nello scambismo, non è diverso dal cercare di vedere in un piatto di trippa una creazione da gourmet, che resta sempre un succulento piatto di trippa.
Mi ricorda una trattoria del mio paese che voleva mostrarsi innovativa pur usando la cucina tradizionale pugliese. Incuriosito dal nome sul menù, volli ordinare i “saltimbocca alla Mimmo” come secondo, immaginando chissà quale cucina creativa. Dopo dieci minuti mi arriva una ciotola di polpette fritte, buonissime per la verità, ma uguali per ingredienti e gusto a quelle che faceva mia nonna e poi mia mamma, e oggi io.
È vero però che quella comica definizione la usiamo ancora in casa mia per chiamare le polpette fritte, ma non per snobismo, ma per ironizzare su quel patetico modo di dare un lustro più “moderno” a un piatto antichissimo. Chiara la metafora? Ciao
Golem, sono chiare le tue metafore ma anche tutto il resto. Ti sei fatto vanto del tuo libertinaggio che ti ha permesso di riconoscere la tua donna tra tante, ora dici che a differenza tua, la tua donna non è stata libertina, quindi devo desumere che lei non ha avuto la tua stessa possibilità di scelta. Già dimenticavo, la prassi vuole che la donna sia una buona massaia, mentre l’uomo deve essere esperto per condurre al meglio la famiglia che ha creato. Personalmente ritengo la mia donna fantastica, non perché è brava rispetto a qualche cliché preconfezionato, ma proprio perché è capace di esserne fuori; mi piace la una sua autonomia intellettuale. Amo le assonanze e dissonanze che ha con il mondo intero e quindi con me, amo scoprire giorno dopo giorno la sua essenza non attraverso un suo diario, che per il rispetto che ho per lei, non leggerei mai, ma attraverso quello che fa e che dice, cioè per la sua valenza. Ripeto, il fatto che tu ritieni che lo scambismo è quello che immagini sia, a me fa ridere. Ho letto come ho detto tutto l’avvio di questo dibattito ed ho appurato quanta differenza c’è per ogni persona che vi partecipa, ci sono visioni, pratiche e vissuti totalmente diversi, ma i tuoi occhiali polarizzati, >>>