Scambio di coppia, il gran ritorno
di
Seb
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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ahahaha. Il “mio compagno” lo chiama Chiara.
Forse perché è marxista-leninista, “compagno” è in accezione politica, si sa che a quelli di sinistra piacciono le comuni.
a Frischitto è dieci volte che scrivi la stessa cosa,a sto punto o ci racconti qualcos’altro o ci inviti alla festa pure a noi
Accidenti Professore, la sua ipotesi ha aperto un mondo. Che alla fine la richiesta del “compagno” non sia addirittura una nuova performance artistica che allegorizza la fallita aspirazione marxista alla condivisione dei beni, anche attraverso l’emersione della fragilità umana della protagonista dell’opera stessa messa di fronte ai limiti imposti dalla carnalità, sua é del compagno. Insomma l’utopia comunista in forma di body art.
Da proporre alla prossima Biennale.
Forse Chiara ama il nuovo Damien Hirts e non lo sa.
viva lo scambio di coppia e l’amore in tre per me è fantastico risveglia i sensi….a me è successo che un nostro amico a corteggiato mia moglie e alla fine la portata a letto ma io ero consensiente…..ha risvegliato in me una voglia di sco.... con mia moglie incredibile
frischi ————attento…….
Ora prova a portare te un altra……….per vedere
che dice ……… la signora….
vabbe’
diceva Verdone in un film di tanti anni fa………..lo famo….. strano
Allora ci sono diverse
opzioni..
a me piace cosi e se lo faccio sempre con la stessa persona….mi piace tanto quindi se volete vi racconto come mia moglie si fa fottere dal nostro amichetto….se non vi va basta così
Si dai, raccontaci dettagliatamente delle tue gioie matrimoniali.
Sai quanti invidieranno il tuo amichetto?
Beh, io invidio il dermosifilopata che la ha in cura e, come d’uso, le ferie le ha passate sulla sua barca. Comunque raccontaci, magari qualche spunto buono vien fuori.
Mi dispiace che il problema esposto da Chiara non abbia ricevuto alcuna attenzione dei partecipanti che invece si sono (io ritengo morbosamente) interessati a quanto poteva esprimere frischi, e credo siano molto evidenti i motivi di ciò.
Chiara espone un problema alquanto comune nella nostra società; un senso d’inquietudine, figlio dell’insicurezza conseguente all’inadeguatezza a godere pienamente del piacere sessuale, il quale viene declassato da un sovrastimato sentimento amoroso che tra l’altro, si fonda essenzialmente su un valore di fedeltà impossibile da comprovare.
Questo atteggiamento si evince in special modo, dagli innumerevoli ricorsi a preconcetti che non danno alcuna garanzia di veridicità.
Certo che il senso di egotismo, se non proprio di egoismo, che si riscontra nella nostra società contemporanea non ci è d’aiuto, crediamo che il mondo giri tutto intorno a noi stessi e non ci rendiamo conto di che piccolo ingranaggio siamo e di quanto dipendiamo da ciò che ci è intorno.
Se provassimo a considerare l’incommensurabile maestosità della natura per quella che realmente è, ed iniziassimo ad imparare a seguire i suoi dettami; potremmo considerare la grandiosità del sesso, e potremmo godercelo per quello che è, senza farci ingannare da inquietanti fantasticherie che ad arte vengono usate per infangarlo con improbabili lerciumi.