Scambio di coppia, il gran ritorno
di
Seb
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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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CB, una caratteristica che osservo in questa piazza virtuale, e che molti vengono qui per trovare “avalli” ad aspetti del loro comportamento che, diciamo, NON coincidono con la morale corrente, palesando implicitamente un “conflitto” non risolto che li assilla, e tu mi sembri uno di questi.
Ce ne sono molti, ed è un comportamento persino comprensibile, ma non convincente.
Nella tua strenua difesa dello scambio di coppia, che tu proponi come “un’apertura” alla modernità e alla liberazione dei tabù, trascuri un fattore fondamentale, e cioè che il “possesso” della propria femmina travalica qualsiasi cultura e morale, perché è istintivo, da sempre e per sempre. Paradossalmente, nei rari casi nei quali l’istinto si è spostato verso l’offerta della femmina a terzi, lo si è fatto per evitare la “monotonia” cromosomica per gli incroci tra consanguinei, che avrebbe fatto estinguere il gruppo sociale nel quale si è manifestata. Quindi, queste “eccezioni” attengono COMUNQUE alla riproduzione della specie, e rientrano nello stesso istinto al mantenimento della vita che è un caposaldo del motivo per cui siamo su questa Terra. La donna che vuole sesso extra, se lo prende comunque facendoci le corna, e lo fa di nascosto, perché è più eccitante. E lo fa da sempre, e sotto sotto c’è l’istinto riproduttivo anche in quel caso.
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Io non ci credo a tutto il “femminismo eroto liberatorio” di cui parli. A te piace semplicemente vedere lei che scopa con un altro, e questo ti eccita. Bene, goditelo, ma convincerai solo un altro maschio che convinto lo è già. E per le stesse tue ragioni concorderà con te, ma questo non ti basterà, vedrai.
Insomma, tu, come Itto per motivi opposti, hai questo assillo e come lui ti sei costruito tutta la “Teoria della Scopabilità”, esattamente e diametralmente opposta alla sua, pensa, e speri che qualche sodale te lo estingua concordando con te, ma non ci riuscirà nessuno dall’esterno. Il giorno che avrai superato DA SOLO la cesura tra desiderio e la tua profonda morale, non scriverai più qui. E sai perché.
Caro Golem come ho già avuto modo di esprimere, io non voglio convincere nessuno di alcunché. Se scrivo di scambismo è perché questo è l’argomento di cui si tratta in questo dibattito, semmai potrei trovare piacere se chi partecipa mostrasse di non soffermarsi su convinzioni personali, che affondano le radici in concetti assunti in tempi in cui gli mancava un’autonomia cognitiva. Anch’io ho attraversato un tempo in cui credevo ciecamente a ciò che mi era stato insegnato, ma poi ho compreso che vi erano tante altre possibilità di valutazione della realtà ed ho iniziato un percorso di riordino delle mie convinzioni personali che mi ha condotto a ciò che oggi credo e che sicuramente non è conclusivo, ma un semplice passaggio a un altro concepire.
Se provi ad analizzare con pacata attenzione il tuo considerare quel concetto espresso con “il possesso della propria femmina”, potresti accorgerti che in realtà non si tratta di un fattore istintivo, in quanto tutte le specie viventi sessuate, compresa quella umana, trovano istintivamente solo attrazione sessuale, senza interventi di fattori emotivi come l’insicurezza e l’incertezza che decretano la comparsa della paura dell’abbandono da cui quel bisogno di possesso a cui ti riferisci. Tutto ciò è solo un suggerimento affinché possa approfondire le tue ricerche personali, non quindi un mio voler convincerti di qualcosa a cui tu non possa accedere autonomamente.
La favola in cui l’AMORE è una condizione idilliaca dove ogni cosa assume una vitalità sconosciuta e dove i due innamorati si fondono in un’unità quasi del tutto autonoma, dove tutto si esaurisce all’interno del sentimento stesso. Un immaginifico quadretto che però contiene in sé il seme del suo stesso dissolvimento. Di fatto la fusione che si trova in questo fantasioso rapporto cozza con il naturale egoismo derivante dall’istinto che ci vuole unici, condizione difficilmente arginabile e che sicuramente porta al disastro annunciato a cui spesso assistiamo. Naturalmente lo scambismo in tutto ciò non ha alcuna valenza se non un eventuale aiuto a vivere il rapporto con maggior obbiettività, permettendo la coesistenza dell’istintiva attrazione sessuale con il sentimento amoroso nei loro rispettivi ambiti senza il coinvolgimento di ipocrite fantasticherie che tendono all’improbabile unificazione dei due fattori assolutamente inconciliabili. Ritengo che più noi restiamo inconsapevoli e perciò vittime delle frottole raccontateci, e più il fallimento sarà inevitabile ed ancor più sarà grande la sofferenza che ne sussegue. Il mio suggerimento è di valutare autonomamente i due aspetti dell’amore e del sesso considerandone ogni aspetto che ha per noi stessi, evitando di farci influenzare da luoghi comuni, convinzioni astratte e fatti non pertinenti. Ascoltiamo la natura, il nostro corpo, liberiamoci delle nefaste influenze di potere e scopriamo le reali frontiere del lecito.
Se parli con me dell’Ammore vissuto come favola idilliaca che contiene in nuce i germi della disillusione, non abbiamo neppure bisogno di discutere, perché è un discorso che ho iniziato qui almeno tre anni fa, e non immagini con quale fatica. Ma se mi dici che lo scambismo è una emancipata soluzione per risolvere quel problema, riportandolo secondo te ad una dimensione più reale, non mi troverai mai d’accordo.
Uscire dall’illusione della favola amorosa è in primo luogo una condizione che richiede una maturità adulta, che necessita di un congruo numero di esperienze fatte al momento giusto, che servono a togliere l’aura favolistica a un istinto che è stato legato per secoli ad una visione romantica e sessuofobica da una certa cultura. E infine serve la creazione nella coppia di un rapporto intellettuale tale che la componente sessuale che ne scaturisce non potrà essere “riprodotta” da nessun altro.
Lo scambismo è una semplice variante edonistica del rapporto sessuale puro e semplice, dove si somma la componente voieristica. Non ha nessun’altra valenza pedagogica, se non quella del piacere “di quel” momento. La coppia scambista non ha nessuna intesa intellettuale per come la intendo io, se non il reciproco egoistico piacere. Non è una coppia, ma due “soci” che traggono un reciproco “vantaggio” da una pratica lecita ma che non li “unisce” in maniera “unica”, non negoziabile.
Io non scambierei mai Sally con un’altra. Non esiste “un’altra”.
A seguire questo dibattito si ha l’impressione che esista un’unica prospettiva; la donna succube del maschio; l’uomo possessore e geloso della propria donna; il ricorso allo scambismo come giustificazione alle sue voglie di sesso represso; ecc… Insomma, la prospettiva è unicamente maschilista, possibile che le donne non riescano ad avere una loro identità? Un recente studio condotto dalla facoltà di psicologia della prestigiosa Columbia University, ha individuato alcune fantasie erotiche femminili che tendono a ridimensionare quest’ottica. Lo scambismo infatti sembra rispondere più alle esigenze femminili che non a quelle maschili. Le donne infatti sono più inclini degli uomini ad avere rapporti con sconosciuti; a desiderare rapporti con altre donne o con più uomini contemporaneamente (una media che va da sei a dieci e semmai amici del proprio partner); a desiderare rapporti in luoghi pubblici; essere guardate ed ammirate mentre fanno sesso; ad essere prese con forza e senza preamboli; a guidare i giochi e finanche possedere o incitare a possedere un maschio. Di fatto sono più le donne che amano la trasgressione rispetto ai loro maschietti. Tutto ciò sembra smentire molte di quelle credenze che si ripetono ogni qualvolta si affrontano questi argomenti. Forse sarebbe utile per molti, rivalutare le proprie convinzioni, tenendo in maggiore considerazione le voglie ed i desideri delle proprie compagne e probabilmente si potrebbero evitare molti disastrosi epiloghi.
Guarda CB, ho appena “consigliato” ad una intelligente e interessante donna che sta vivendo una certa “crisi” di identità, di assaggiare il suo “sogno”, anche per capire che non ci sono sogni che possano diventare realtà quando c’è di mezzo l’essere umano. Ma non ci sarà il marito a guardare. Perché non dici chiaro e tondo che a te piace guardare, è così facile, senza cercare quelle ragioni che esponi per giustificarti, volendo far credere di voler “generosamente” assecondare le recondite fantasie erotiche femminili. È evidente che se scrivi qui lo fai per trovare avalli a qualche dubbio che non riesci a chiarirti.
Adulti, vaccinati e consezienti, come ama dire una nota opinionista, possono fare quello che gli pare, e da mo’ che lo fanno. Ma come ho già detto, lo scambismo è una variante ludica al sesso corrente. Non c’entra niente con la libertà e l’emancipazione della donna. Se questa desidera l’evasione, se la trova, e non ha bisogno di vederla come un atto di emancipazione, ma di sana soddisfazione . Sotto questo aspetto la donna è emancipata dai tempi di Eva.
Caro Golem, trovo molto interessanti le tue ultime tesi; quindi secondo te chi scrive qui, è evidente che cerchi avvalli a qualche dubbio che non riesce a chiarirsi da solo. Mooolto interessante davvero. Personalmente credo che cercare avvalli sul web, tra sconosciuti, non sia la mossa più intelligente che si possa fare. Poi mi chiedo: quali dubbi hai sul tuo rapporto, visto che anche tu scrivi qui. Penso che tu non abbia dubbi ma problemi. Hai emesso un verdetto senza neppure sapere ciò che veramente mi piace nello scambismo. Okey okey, vediamo un po’ se ho capito: “lo scambismo è una variante ludica al sesso corrente” (mi piace molto quel “corrente”), quindi per te il sesso non è un piacevole gioco, quindi cos’è, un lavoro; uno sporco e faticoso lavoro? Comunque il fatto che io cerchi ragioni per avvallare il mio comportamento, non toglie validità a ciò che riporto. La tua affermazione conclusiva poi, una preziosa rarità; Eva era così emancipata da essere stata creata soltanto perché Adamo non aveva trovato tra tutti gli esseri viventi, un aiuto conveniente (Genesi 2,20-22). Cosa dire, non capisco come mai ancora non ti abbiano dato un riconoscimento degno di un Nobel.
Non oso immaginare quanto libera ed emancipata sia la tua Sally, visto il tenore delle tue cogitazioni.
Ma mi faccia il piacere!
Personalmente credo che hai poche idee ma ben confuse.
Vabbè CB, io parlavo di avalli, non ci siamo capiti. Gli avvalli oggi li ho trovati solo in Alzaia Naviglio Grande che ho percorso col mio Vespone PX150 dell’81, bestemmiando come uno scaricatore di porto con l’amministrazione che non li sistema mai, e che per questo mette a dura prova le sospensioni della mia preziosa Vespa d’epoca. Quindi gli avvalli non li cerco, li subisco.
Comunque, se trovi qualcuno che ti aiuti a portare a valle i tuoi ragionamenti, io so’ contento CB, che te devo dì. Io non ti posso aiutare. Sono impegnato per scoprire il metodo per eliminare la “tubodigerenza” dal mondo. È con quello che vinceró il Nobel per la scemenza.
Ciavo.
Golem il limite tra “cercare” e “subire” è molto labile e la storia ce lo insegna. Per quanto riguarda l’eliminazione della “tubodigerenza” dal mondo, sappi che ogni cosa che esiste ha la sua ragion d’essere e quindi eliminarla è una “mission impossible”. Quando le condizioni che la sostengono vengono meno, la causa svanisce da sola. Noi uomini ci siamo convinti di poter realizzare ogni cosa senza considerare le conseguenze del nostro agire e guarda dove siamo finiti, in un mondo totalmente squilibrato, e più cerchiamo di riequilibrarlo e più questo diventa instabile. L’unica cosa sensata da fare è lasciarsi trasportare dalla corrente, restando vigili ed imparando a riconoscere le opportunità che ci vengono offerte per poterle raccogliere. Siamo troppo egocentrici e crediamo ancora d’essere il centro dell’universo e non ci avvediamo che intorno a noi ci sono cose grandiose che potremmo soltanto imparare con umiltà a scimmiottare. Spero solo che questo mio dire possa aprirti qualche nuovo orizzonte. Non parlo ovviamente di scambismo, o almeno, non solo di quello. L’universo va avanti benissimo anche senza di noi, anzi credo che non abbia neppure consapevolezza del nostro esistere. Un vecchio adagio cinese dice che se una farfalla batte le ali qui da noi, dall’altra parte del mondo imperversa una bufera.