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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Perfettamente d’accordo sulla distinzione tra sesso e amore e sulla famiglia come antica forma di mutuo soccorso. Personalmente sono convinto che non si possa “amare” la propria donna e scambiarla con quella di un altro. O non la si ama realmente o è solo una scusa che si dà a sè stessi per far quadrare i conti con la morale.
Se si ama DAVVERO una donna (o un uomo) si trova tutto quello che serve in quell’amore. E non è retorica, per chi lo sa.
Dissento dall’aliusdicendi me stesso. Lo scambio di figurine giova alle raccolte di tutti. Perdoni il dottor Golem se non sono in linea con il nostro pensiero. E voialtri baccalà e baccalesse in putrefazione fatevene una ragione: dissento da Golem.
X Golem
Amare non implica necessariamente un rapporto di sesso. Aggiungo che anzi, la quasi totalità dei rapporti amorosi non lo contengono. Personalmente amo incommensurabilmente mia madre, mia sorella, oltre a mio padre e mio fratello, amo anche se in modo diverso tanti appartenenti al genere umano e non, questo però non significa che desidero avere rapporti sessuali con essi. A ben riflettere, il sesso si esprime al meglio proprio quando i sentimenti non ne invadono il campo.
Ciò che rende il sesso FA VO LO SO, è l’assenza d’amore, serve piuttosto egoismo, libertà, fantasia…, cose insomma che non sono molto affini ai sentimenti. Il proprio partner riesce ad essere anche oggetto di desiderio sessuale soltanto quando il legame affettivo è meno forte, cioè all’inizio, e successivamente, quando l’amore si consolida, il sesso rimane valido solo se intervengono altri fattori come l’intimità, la complicità, la fedeltà ecc… In definitiva più amo il mio partner e più vorrei per esso il meglio, e questo meglio cero non sono io, sempre che non sia un narciso incallito oppure, ancora peggio, se non consideri il mio partner una proprietà esclusiva (amore come senso di possesso).
In definitiva considero l’amore ed il sesso come due elementi antitetici, legati il primo alla sfera prettamente emotiva ed il secondo a quella esclusivamente fisica. La “famiglia” vorrebbe fonderli in una sorta di humus sociale, fallendo in questo tentativo di fusione irreale, e ne sono la riprova gl’innumerevoli insuccessi (ricordiamo che molti aborti matrimoniali, termine malamente interpretato, derivante da mater, cioè madre e munus cioè dovere, in definitiva “dovere della madre” alla legittimazione della prole, non sempre sono registrati come divorzi).
Occhio che CB ha inquadrato bene la questione: l’amore e i sentimenti nuociono al sesso, che appartiene alla nostra natura più squisitamente animale. Che è l’unica che l’evoluzione, il bomba, la massoneria e il PD ancora non sono riusciti ad estirparci.
CB. Spiegazione accettabile sul piano teorico. Io francamente non riesco ad immaginarmi in una situazione di quel genere, se non come il risultato di un bisogno di eccitazione da “infrangimento di tabù”. Credo di aver aver avuto la fortuna, seppure con un lavorio che ha richiesto anni, di aver abbinato con “lei” i due piaceri che provengono dal sesso e dall’amore come lo hai descritto tu. La complicità che abbiamo non potrebbe essere superata da nessuna novità dell’utima ora.
Le emozioni le troviamo insieme senza cadere negli stereotipi dell’amore coniugale.
Se leggessi i post più antichi troveresti la storia di una donna (Allegra credo) che ha fatto tutto il percorso dello scambio, dall’entusiasmo allo squallore finale che ha raccontato. Alla fine quello che cercava era un amore reale, di quelle rare fusioni che danno tutto quello che serve. Spero l’abbia trovato. Nel privè non c’era comunque.
Professore, la dissenteria è un’evenienza quasi costante di questi luoghi. In questo speciale caso colpisce entrambi essendo gli interessati uno e bino, e una volta tanto anche la Chimera Yogolem “riempirà li destri” come un tubo digerente qualsiasi.
Buon lavoro.
P.S. oggi farò proprio risoni al baccalà. È la sua dichirazione su quel saporito pesce ad avermi ispirato.
Ciao CB, premesso che qui si parlava unicamente di rapporti di tipo “passionale” ( che non comprendono quindi i legami familiari ), e prevalentemente di rapporti “uomo-donna”, ho trovato interessante il tuo commento. Secondo me però è inesatto dire che il sesso rende al massimo quando lo si fa nella totale assenza di sentimenti. Questo a mio avviso vale per chi avverte nella sessualità qualcosa di “sporco” e di “peccaminoso” per cui se ne deve, in un certo senso, “vergognare”. Chi invece ha imparato ad accettare il sesso come una naturale necessità e un evento normalissimo che fa parte della nostra vita, non lo disgiunge dall’ “amore romantico” che vive con il partner ufficiale, proprio perchè ha compreso che il legame tra due persone che si amano è fatto anche di momenti e situazioni “osè”. Tieni presente poi che molti, moltissimi, TROPPI, confondono per amore VERO quella che è una semplice attrazione sessuale, con tutti gli equivoci del caso. Quindi, non ti sarà difficile immaginare come poi questa “distorsione” conduca a una modalità sbagliata di gestire le proprie relazioni interpersonali. Vero è che in molte persone, c’è una sorta di “pudore” e di limitazione nel vivere il sesso con il partner ufficiale in totale libertà esprimendo completamente se stessi e i propri desideri, forse è la paura di essere giudicati da colui o colei che riteniamo la persona più importante della nostra vita. Si tratta naturalmente di coppie “immature”, che non hanno ancora raggiunto quel grado di consapevolezza e di interazione che permetta loro di essere completamente COMPLICI su TUTTO, anche su questi aspetti.
Poi, è scontato che se in un Club Privè si incontrano bei ragazzi o belle ragazze molto affascinanti, è perchè sono pagati dai gestori dei locali per intrattenere la clientela. Non facciamo gli ingenui, su!
Dunque, mi riferisco agli accaniti sostenitori del sesso di gruppo, capisco abbiate voglia di trasgressione e sinceramente delle sco.... della gente non mi frega niente, quindi per me siete liberissimi, ma non venitemi ad osannare i locali trasgressivi perché so di cosa parlo, per averci lavorato una vita. Nei privé si trovano coppie pilota (belle), pagate dal gestore per fare scena (avrete notato che non tutti fanno sesso durante queste serate, c’é chi sta lí, tipo comparsa, giusto per animare la situazione), prostitute (belle) pagate dal gestore e non solo, e coppie finte fra cui, se vi va bene, vi trovate davanti uno che si,é portato l’amante, se non un’amica, se non, anche qui, una prostituta. Le poche coppie vere sono quelle meno attraenti, con la lei forse ancora passabile e lui il classico italiano medio peloso con panzetta, la moglie sempre trainata dal marito, spesso a disagio, che per non portare corna accetta di ammucchiarsi in stanzini puzzolenti con tizi Peggiori del marito. Vista dal di fuori é una scena ridicola, esilarante! Il locale é un business, di vero ci sono solo i poveri ingenui che credono di stare vivendo chissá cosa. Inoltre oggi l’ambiente sta cambiando, tanti ragazzi e ragazze provano il privé per passare una serata diversa ma é difficile che abbraccino lo stile di vita scambista, infatti il turnover é elevatissimo e una volta provata la dark room e visto il numero di maniaci che si avvicinano, nessuna bella ragazza sana di mente desidera tornarci. Adesso qui si é creato un ambiente di fanatici che esalta questo stile di vita, guarda caso tutti maschi, e che tace sui lati squallidi dello scambismo, di cui neanche a me va di parlare, ma ci sono eccome. Le donne tacciono, o sono pentite, guarda un po’…
Tabù, cliché, siamo alle solite, basterebbe osservare con attenzione ciò che accade al di fuori del tradizionale, per accorgersi che le cose non collimano con quanto affermiamo, se non per quei luoghi comuni sostenuti dalla maggioranza. Comprendo che i privé sono creati seguendo piste battute da altri, ma basta vedere quante coppie cercano lo “scambio” (brutto termine per indicare una pratica non convenzionale) specificando che non frequentano “privé”. Non dico di andare a Cape d’Agde, dove oltre 40.000 (ripeto quarantamila) persone l’anno affollano l’intero villaggio alla ricerca di quella libertà naturistica che tanto le attrae, ma basta andare su qualche spiaggetta nostrana in cui si pratica il “nudismo” (altro termine inappropriato), per accorgersi che non vi sono persone prezzolate da chicchessia per praticare quel libero piacere che muove il mondo, anche se non lo si vuole riconoscere. In realtà tutti noi ci prostituiamo per tutto il tempo, ma non essendoci una penetrazione di organi sessuali, preferiamo indicarlo come “lavoro” o come “dovere” verso questo o quello; in realtà sempre di prostituzione si tratta. Praticare o meno lo scambismo non ha alcun rapporto di proporzionalità con l’amore che si prova per il proprio partner, sono due cose assolutamente indipendenti. Se io ed il mio partner ci amiamo, ma per una questione fisica non mi è possibile avere rapporti sessuali con esso, quale soluzione, secondo gli oppositori di questa pratica, dovremmo adottare se non ci vogliamo lasciare o tradire? Potrei io accettare che il mio partner rinunci al piacere sessuale per tutta la vita?
Certo questo è un caso limite, ma può aiutarci a riflettere con più attenzione sull’argomento. Riguardo a quanto espresso da Violet7, devo dire che il locale dove ha lavorato deve essere un vero squallore, ed anche se sono convinto che non si tratti di un caso isolato, non reputo comunque che si possa catalogare come regola applicabile universalmente a tutti i privé.
Riguardo poi al: “guarda caso tutti maschi” e “Le donne tacciono o sono pentite, guarda un po’…”, devo dire che anche di ciò non se ne può fare un’universalizzazione perché conosco molte donne, a cominciare dalla mia compagna, che spingono nel senso dello “scambismo”. Il fatto che qui ed ora, ci siano solo maschi (pochi in verità, visto che alcuni sono avversi) e poche donne (con Violet7 totalmente ostile), non deve trarci in inganno facendoci ritenere che la regola sottesa dalle parole di Violet7, sia incontrovertibile. Comprendo le opposizioni, molto meno gl’interventi aprioristici in cui è evidente un’assoluta indisponibilità al dibattito. Credo sia più maturo evitare la discussione se i preconcetti impediscono la necessaria lucidità nel dibattimento.