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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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X M-M
l’istinto sessuale è un istinto di vita (Freud,)nonostante successivamente Young ed altri hanno dubitato del suo assolutismo. Leggo che sei d’accordo circa il trend decadentistico della società occidentale, evidenzi che forse le trasgressioni sessuali, non possono essere derubricate a semplici manifestazioni di tendenza senza ricadute socioculturali, ma coinvolgono un substrato più profondo e viscerale; tuttavia devi ammettere che lo scambismo ed altre pratiche trasgressive sono fenomeni dilaganti che guadagnano sempre più adepti, perciò mi permetto di suggerirti di riconsiderare lo “scambismo” (che è solo uno delle manifestazioni di libertà sessuale) con maggior serenità; atteso che le pratiche sessusali trasgressive non sono irreversibili, nè modi di vita obbligatori; quando e se, non dovessero provocare più emozioni, possiamo cessare di praticarle. Infine, facendo un pò di introspezione, devi ammettere che la provata curiosità che mostri per questo argomento ti ha già catturato, insomma è la solità storia tra dr Jekyll e mister Hyde; se scavi bene in fondo al tuo animo, ti accorgerai che stai già lottando contro mister Hyde e siccome non sei una mente banale (da quello che emerge dai tuoi scritti), sono sicuro che mister Hyde lo accetterai per il semplice motivo che senza non saresti completo.
Egregio Dott50 (e questa volta “ex gregis” è letterale, nel significato originario) come non riconoscere in quello che dici che il dualismo di cui parli non abbia caratterizzato da sempre l’umano agire. Diciamo che le manifestazioni con le quali questo si manifestava sono state diverse e variegate, in ragione dei bisogni preponderanti in quel momento storico di dar voce al proprio desiderio di “libertà”. Quando Prometeo sfidava gli dei, manifestava il bisogno di emancipazione che nasceva dalla profonda necessità di conoscenza che è la caratteristica precipua dell’intelligenza. Lo stesso si può dire di Giotto, per esempio, quando nei suoi dipinti si allontavava dall’iconografia sacra per far emergere la presenza dell’uomo come individuo, ben identificato nel suo ruolo di decisore del proprio destino (la cappella degli Scrovegni a Padova) segnalando un cambiamento culturale in corso, che ci avrebbe portato al Rinascimento e da questo, attraverso la Rivoluzione Francese, alla cultura occidentale così come la conosciamo.
Questo bisogno di espressione delle personali istanze emotive, è la risultante di due forze: quella istintuale e quella morale, quest’ultima resasi necessaria da quando l’uomo ha cominciato a vivere in “comunità”. Da quel momento la convivenza richiedeva degli standard comportamentali che regolassero la crescita (principalmente economica) di “quel” gruppo, con l’accettazione inevitabile di “compromessi” del singolo a favore della comunità stessa. La religioni (religione e “regole” sono semanticamente la stessa cosa) hanno fornito quegli standard morali di cui sopra, come sappiamo, e di cui conosciamo anche gli scopi sottesi di natura politica che nei secoli hanno perseguito.
Anche in questa condizione puoi rivedere un dualismo, sociale in questo caso, che solo fino al 1989 si contrapponeva il mondo occidentale, libertario e incentrato sull’individuo, da quello comunista, dove il singolo era tale solo perchè funzionale al “gruppo”, e non a caso il comunismo per la sua stassa natura istituzionale, non avendo bisogno di “religioni” tradizionali ne ha vietato “l’uso”.
In questi contesti l’evoluzione del comportamento individuale si manifestava come poteva per quanto riguarda i comportamenti soggettivi tendenti alla necessaria ricerca dell’altrettanto personale, piacere che poi altro non è che la ricerca del “benessere” in senso lato, fisico e spirituale se vogliamo.
Il sesso è la “prima” fonte di piacere, utilizzabile a …piacere >>>
>>> più del cibo, del confort termico e relazionale. Pochi sanno che il rapporto tra atto sessuale e le conseguenti gravidanze della femmina è un fenomeno scoperto relativamente di recente, tanto erano svincolati temporalmente l’effetto dalla causa. Questo è uno dei tanti motivi che hanno fatto sì che nell’ottica maschile la femmina assumesse nei secoli quell’aura di magia e mistero che le ha fatte diventare streghe, e soggetti da tenere lontani dalle decisioni politiche, da sempre.
Ma il più importante di quei motivi è che la femmina, sino a non molti anni fa, era il “primo” fornitore di quel piacere, che, essendo “free” dal punto di vista delle necessità vitali primarie,(si può vivere senza sesso ma non senza cibo) venisse considerato come disturbatore dell’organizzazione economica della società e quindi “morigerato” dalla morale. Chi non seguiva queste regole erano coloro che le imponevano, ovviamente. Infatti i baccanali greci e le orge romane erano abitudini delle elite non del popolino, che se vi si fosse dedicato averebbe mandato a puttane il sistema. Da noi ci ha pensato il cattolicesimo e non il cristianesimo, come citava tra le righe “Uomo” con l’esempio della Maddalena.
Non di meno c’era però chi vedeva nel sesso una forma di arte, come modello etico “in nuce” da riportare nel sociale. Il mondo orientale nel suo Rinascimento, esploso intorno all’anno mille, ha “codificato” l’espressione sessuale “socialmente”, e non farai fatica a riconoscere nelle loro splendide architetture dell’epoca, quanto gli arabeschi “somiglino” alle posizioni del Kamasutra e ai racconti erotici delle “Mille e una notte”. La fantasia delle forme trasposta attraverso quelle del piacere. MA con una raffinata guida alla partecipazione dei protagonisti, al fine di mantenere alta la qualità della grandezza cui quelle culture tendevano, e a cui il sesso apparteneva di diritto. Esattamente come sarebbe accaduto a chi avesse osservato il Taj Mahal, simbolo di bellezza e contenuti erotici, essendo stato costruito in onore della amata moglie del principe prematuramente scomparsa. Il parallelo con le nostre cattedrali ti fa comprendere meglio la discrasia tra i due fenomeni ma il medesimo scopo sotteso.
Tutta questa tiritera per confermarti che il sesso è lo scopo primario della nostra vita, ma il meno “capito” e quindi il più equivocato, entrando e uscendo dai nostri recessi psicologici nelle maniere più variegate, e lo scambismo lo dimostra….
Concluderò.
A presto
… Perchè lo dimostra? Per il semplice motivo che lo stesso non è altro che una di quelle manifestazioni del bisogno di conoscenza ìnsite nell’uomo, FRUTTO di quella, inestricabile, dinamica delle forze che deriva dalla enorme sovrapposizione delle valenze che il sesso ha avuto nella formazione delle nostre coscienze.
Non tutti riescono a comprendere il perchè di un bisogno “ineffabile”, come quello di cui stiamo parlano, per esempio, proprio perchè non è legato a bisogni primari come mangiare e non morire di freddo, dove bisogno e soddisfazione dello stesso sono intuibili.
Ecco quindi che la manifestazione sessuale diventa uno strumento “multitasking”, adoperato per qualunque obiettivo, da quello più tradizionale, a quelli estemi che tu conosci benissimo, dove si sfida…la morte, a volte raggiungendola.
Ma si sfida la vita, non perchè non la si voglia, ma come “bestemmia” laica contro il senso di questa e che la stessa NON ci fornisce, o che noi NON troviamo. La si sfida con lo stesso strumento che lei ci ha dato per rigenerarsi, mentre nel nostro IO si sono accumulate le “sovrastrutture” che hanno svincolato il sesso dallo scopo istintuale a quello culturale. Più, molto più della cultura gastronomica che nasce dal cibo e da quella urbana che nasce dalla necessità del famoso “confort termico”.
Il sesso è oggi un battitore libero che può giocare nella “premier league” o nelle partitelle tra scapoli e ammogliati, dipende dalla qualità del giocatore.
In uno dei miei post ho accennato alla nostra cultura consumistica, che influenza i nostri comportamenti in maniera sin troppo evidente per discuterne. Uno dei suoi principi base è quello di instillare bisogni di cui in realtà non NECESSITIAMO, per muovere banalmente la macchina economica secondo il principio del consumo. Questa alterazione della realtà percepita dal singolo (non necessariamente sprovveduto culturalmente) ha creato una realtà parallela, nella quale principalmente ci percepiamo satolli di un benessere che NON soddisfa. Come lo è per esempio la sigaretta, per dire una stupidaggine, il cui uso non estingue il bisogno. Per il sesso succede la stessa cosa. Rientrando in un’espressione non di sè, NON NECESSARIA, se ne utilizza la parte più evidente, quella del piacere, per compensare momentaneamente lo SFASAMENTO del senso della vita che soprattutto il nostro DECADENTE sistema sociale ci ha mostrato.
Lo scambismo rientra a mio parere in questo ambito, come altre manifestazioni>>>
>>> estemporanee di quell’istinto, dalla masturbazione, alle pratiche sado-maso, al sesso estremo. Non credo sia una ricerca del mister Hide che tutti ci portiamo dentro, ma solo la necessità di dare un senso a una potenza spaventosa come quella che quell’istinto ci fornisce, così foriera di sfumature sensoriali e spirituali che nessun altro istinto può vantare: un vero pennello col quale si può dipingere la Gioconda o pitturare un muro. Ma se Leonardo poteva dipingere un muro non tutti potrebbero dipingere la Gioconda. E di Leonardi in giro ce ne sono pochi, e quand’anche vi fossero non è detto che incontrino i “tutori” giusti che ne facciano emergere il talento, specie di questi tempi, mi sono spiegato vero?
Chiuderò con il richiamo al dualismo, che esiste ma che per me è quello che riscontro CON la donna che amo e che ho avuto la fortuna di incontrare: lei è la parte che non conoscevo di me. E’ attraverso lei che trovo quel mister Hide cui fai riferimento, ed è con lei, dopo una vita sessuale confusa, che ho trovato e conosciuto il significato del sesso, restando finalmente APPAGATO.
Quella “sigaretta” non si spegne mai, e ho scoperto un piacere del “fumo” attraverso sfumature che un certo “tabagismo” compulsivo mi impediva di “assaporare, e ora non mi serve più acquistare il pacchetto da venti “Camel”.
Che culo ho avuto!! Lasciamelo dire in questo modo.
Dott50, scusami della prolissità, ma mi hai offerto una possibilità di spiegarmi meglio e l’ho colta. Spero davvero di non averti annoiato, ma ho cercato di spiegarti come sono giuto a certe conclusioni, che ovviamente valgono per me, ben sapendo che in fondo siamo tutti alla ricerca di un perchè in questo “viaggio” non richiesto che è la vita. Visto che oggi mi ritengo sereno sotto quel profilo sono convinto di non aver sprecato i “soldi” di quel biglietto. Ma si è trattato di fortuna: ho beccato il treno giusto, e per ora mi sto godendo il panorama prima di giungere a “destinazione”.
Un cordiale saluto.
X M-M
poche parole per ringraziarti innanzitutto della lusinghiera attenzione che hai avuto per il mio pensiero; voglio anche augurarti di cuore, di non aver più bisogno di comprare altre “sigarette” e che questo viaggio da te intrapreso, possa durare il più a lungo possibile; mi astengo, per rispetto al tuo raggiunto stato di benessere mentale attuale, dal replicare ad alcuni passaggi delle tue esaustive, ma non sempre condivisibili ragioni, che hanno sostenuto il tuo percorso. Rimane comunque immutata la mia stima, pur in difetto di sintonia di pensiero ed atteso che Io sono di FG, sarò lieto poterTi/Vi avere ospite/i, non fosse altro che per una caffè. Buona giornata
Dott50, figurati, grazie a te per le parole di stima, che sono ovviamente reciproche. La differenza di vedute non estingue il valore di chi sostiene posizioni diverse, se queste sono supportate dalla convinzione intelligente delle medesime.
La mia partecipazione a questo forum nasceva solo dal bisogno di ricordare che esistono lettori non sempre in grado di appoggiarsi ad esperienze che ne possano filtrare il giudizio. Nello specifico molti ragazzi, come lo è mia figlia, tutto qui.
Ti ringrazio per l’invito, anch’io sono pugliese-salentino, ma vivo al nord da quand’ero un bambino, ed è improbabile che possa passare da Foggia. Ma più di un caffè insieme credo che lo abbiamo già bevuto.
Un cordiale saluto da MM.
Apprezzo il confronto franco. Se c’è onestà intellettuale (e, qui, perdonate il mio disprezzo-incazzamento con i moralisti che ne sono sempre privi) si può capire e anche comprendere altri punti di osservazione.
L’eros è complesso perché passa dalla biologia (atto riproduttivo) via via fino a spingersi in molte delle espressioni del vivere. Mikymouse ha sottolineato quest’ampiezza.
L’eros così è osservato speciale e ciascuno lo guarda con l’attenzione del proprio vissuto e del contingente. Le forme non canoniche sono meno comuni e quindi… più osservate.
Ma non solo esse ad avere le caratteristiche positive o negative della contemporaneità (e.g. il consumismo) è l’eros in genere, caratteristiche che, quasi sempre, non sono dovute alla contemporaneità ma alla natura di Homo. Tant’è che la dimensione dell’eros “oltre” (il numero due) è antica quanto il mondo.
Molti libri di tantra sono e diventano pure libri di sociologia. L’eros infatti è, in piccolo, ciò che è fuori, da esso, dalla coppia, etc. Esiste una fortissima correlazione tra eros e società, tra eros, morale e potere (qui sopra accennate, i latini stroncarono la dimensione dionisiaca dell’eros orgiastico a livello popolare – sapevano che essa è liberatoria, il toro per essere sfruttato deve essere castrato! – mantenendolo solo per le classi dominanti). Discorso lungo.
Il sesso non canonico con luci e ombre, piacere e dolore, opportunità e rischi, pro e contro. Così non si può non contestualizzare.
Ritorno ancora al paragone alla gastronomia, anch’esso stringente.
Ci sono piatti speciali che non mangi tutti i giorni. Come persona curiosa io amo scoprire le varianti di alcuni, le cucine regionali, piatti nuovi, piatti preparati con ingredienti che non conosco, etc.
A volte hai semplicemente voglia di mangiare cucina salentina, ad esempio.
Ad esempio A-Woman ed io arrivammo al sesso oltre la coppia perché entrambi avevamo voglia di vivere l’esperienza della doppia penetrazione che può essere un’esperienza di vetta, per dirla alla Abraham Maslow. Quella non si può vivere in due, è necessario, per forza, essere in tre o quattro.
Non ci sono grandissime congetture o elucubrazioni, non c’è un disegno superiore. Solamente un desiderio molto eccitante, curiosità e anche del sano cinismo: perché mai NON dovremmo provare a vivere quell’esperienza? Rischi? Sì, il sesso oltre la coppia è rischioso. Ma il rischio è il sale.
E così si torna dall’eros alla filosofia.
Vero quello che dici Uomo. La tua scelta l’ahi saputa giustificare in maniera coerente con i tuoi principi, e pertanto trovarla gratificante. Ma puoi immaginare quanti praticanti di qualunque disciplina diciamo, non ortodossa, non giungano a questa tramite i ragionamenti che tu, Dott50 e modestamente anch’io per a mia visuale, abbiamo elencato? Quanti in realtà vengano attratti SOLO da quell’aspetto trasgressivo e in molti casi, immagino perverso (aggettivo discutibile in ogni caso) senza “crescere” all’interno di questa esperienza?
Mi aspetto che molti pedofili possano trovare altrettante spiegazioni ai loro desideri, magari mossi dalle migliori intenzioni, come capitava ai tempi di Platone. Ma la “mores” esiste e con essa, bene o male si fanno i conti.
Cordiali saluti
una doverosa precisazione: la Pedofilia è una “perversione”, non una “trasgressione”.
Perversione=degenerazione di un istinto.
Trasgressione=infrazione della regola.
Per carità, non voglio fare il maestrino, solo vorrei che ci intendessimo sui termini che adoperiamo per evitare fuorvianti fraintendimenti.
X Uomo in C.
“i latini stroncarono la dimensione dionisiaca dell’eros orgiastico a livello popolare – sapevano che essa è liberatoria, il toro per essere sfruttato deve essere castrato”. Perchè la chiesa no? Però torna utile quel che dice MikiM: “non tutti maturano un obiettivo, consapevolmente”, perciò per non provocare caos morale, sociale e culturale, al popolo viene dettata una regola semplice semplice: “ora et labora” * semplice da comprendere e funzionale sia al popolo stesso, sia a chi fa le regole, essendo libero di non osservarle.