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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Caro Uomoincammino. Sono qui a “pontificare” per un motivo banalissimo che a te non ha sfiorato minimamente la tua sensibilità, nonostante la filosofia “prenditrepaghidue” del tuoi interventi. Vale a dire che questi forum sono letti ANCHE da ragazzi in età adolescenziale, che, alla ricerca di un’identità sessuale, ma continuamente martellati dai mass media, fuori zona protetta ma pur sempre accessibili, potrebbero trovare interessante la vostra ricerca di nuove frontiere dell’erotismo.
Immagino che se tu avessi una figlia, chessò, sedici/ diciottenne, restando coerente con il tuo credo, l’avvicineresti a questo stimolante mondo scambista, e faresti bene, se uno crede in quello che fa, perchè non trasmettere il messaggio educativo al proprio virgulto? No?
Bè io invece la penso diversamente, pur riconoscendo che se uno ama farsi frustare per raggiungere l’orgasmo, lo faccia purchè non disturbi i vicini con i suoi struggenti lamenti.
Se però ti fossi preso la briga di leggere qualcuno dei thread sull’argomento, avresti scoperto che ci sono state molte giovane donne che vengono spinte dal proprio…uomo, altrettanto giovane, a provare l’ebbrezza dello scambio, trovandosi in un imbarazzo dovuto al rifiuto di praticarlo e al contemporaneo timore di perdere il bellimbusto. Vedi tu.
C’è anche chi ha accontentato il suddetto, uscendone umiliata, quanto si può immaginare possa esserlo una ragazza che si avvicina al sesso, spesso con quella sciocca visione candida e romantica del principe azzurro, per scoprire che il suo amato principe non è diverso da un pappone azzurro.
Ecco, “il moralista” ti ha spiegato il perchè si sia introdotto su un thread PUBBLICO, dove logicamente ve la suonate ve la cantate tra sodali, trovando, ovviamente, sempre un motivo per perorare la vostra causa.
Fatelo, ma tenete conto di quello che distribuite sulla rete, visto che una pubblicità a senso unico può essere persuasiva oltre i confini del vostro hobby.
Capito Uomoincammino perchè sono qui a pontificare, come dici tu? Ha un senso o è solo moralismo se non invidia, come addirittura pensa qualche scambiofilo.
Non ho nessuna intenzione di fare il Savonarola con voi, ma un minimo di senso civico, (squallidamente moralistico?) e di buon gusto quello sì, quello mi piacerebbe che si notasse, almeno come possibile opzione di scelta per chi a vent’anni volesse capire cos’è il sesso, salvo poi decidere più avanti di ballare la quadriglia o il trenino.
Saluti
P.S. mia figlia ha vent’anni.
Ciao Allegra, se ricordi, a suo tempo ebbi con te un interessante scambio di opinioni, peraltro divergenti, ma non tali da non farmi apprezzare la tua schietta onestà.
Ho già avuto modo di dire che, a mio modesto parere, l’approccio dei due sessi allo scambismo è differente qualitativamente, laddove quello femminile è normalmente più “sincero”, e dialogando con te ho riscontrato ancora una volta questa sensazione.
Ti potrò sembrare presuntuoso, ma proprio in ragione di quel carattere solare che hai mostrato e della buona fede con la quale praticavi la cosa, sapevo che prima o poi avresti provato la noia di cui parli e la confusione che senti.
Io sono apparso moralista a molti, ed è normale su queste pagine venga definito così, ma oltre a quanto ho risposto a l’Uomoincammino, relativamente al perchè scriva su un forum come questo, vorrei sottolineare che la tua sensibilità si sta rendendo conto che non si può vincere una “noia” coniugale con un’altra noia “condominiale”, perchè evidentemente il problema non sta nel variare la pietanza, ma è come la si…cucina.
Tu senti il piacere degli sguardi e del corteggiamento perchè, banalmente, non sei completamente appagata da quanto hai “scoperto” sin’ora dal e del tuo pur amato marito. Perchè, credo, ma potrei sbagliare, non avete potuto o voluto andare nel profondo del vostro rapporto, dove certe “scoperte” e complicità solo vostre, innescano stimoli che non si troveranno mai negli “estranei”.
Capisco che non appaia moderna una dichiarazione del genere in una cultura consumista come la nostra, ma la ricerca di quel qualcosa in più dà soddisfazioni che bisogna conoscere per comprenderle, ma come tutte le cose di qualità, non è a “buon mercato”. Bisogna lavorarci.
Il tuo assecondare gli sguardi e gli ammiccamenti maschili, indica un continuo bisogno di conferme sulla tua desiderabilità, che evidentemente non è sufficientemente soddisfatta da chi ti sta vicino, e forse viceversa. Ma quand’anche quegli approcci avessero un seguito, sono certo che non ne usciresti soddisfatta, perchè la fantasia promette molto più di quello che mantiene.
Temo che sia l’amore che stai cercando, di cui credevi di conoscerne l’aspetto, ma quello che incontri somiglia al primo come il caffe’ con la cicoria.
La ricerca va fatta altrove, ma prima di tutto dentro te, e poi nel rapporto col tuo lui. In che senso? Scoprire se lo ami o siete solo splendidi amici (che è già tantissimo, ma non tutto)
Per ora basta. Grazie
Ciao e stammi bene
Ciao Michymouse io non ti ritengo un moralista o quant’altro e tengo a precisarlo. Ognuno ha la sua visione e credo che spesso questa possa anche cambiare nel corso della vita. Si hai azzeccato in pieno il problema, ora non voglio andare nei particolari in quanto non e’ la sede giusta….ma a quasi 38 anni devo capire cosa voglio..il problema principale e’ il non sentirsi desiderate, corteggiate e’ vero ma so anche che in qualunque rapporto dopo qualche mese tutto cambia e mi ritroverei con lo stesso problema.
So di essere sbagliata, a me basterebbe anche lo stesso uomo per sempre e non cercherei altrove ma dovrebbe darmi le stesse attenzioni, carezze, sesso dei primi giorni e questo non e’ possibile. Eppure io lo faccio, cerco di mantenere vivo il tutto in tutti i modi, ma e’ sempre dall’altra parte che le cose cambiano e come dici tu ci si trova ad essere amici. Per me queste mancanze sono una tortura. Sono fatta così. Devo sentirmi viva, basterebbe poco. Ma il poco e’ già chiedere la luna.
Bè, Allegra, non sentirti sbagliata, perchè vuoi sentirti…donna. Anche con la mia lei abbiamo avuto una lunga diatriba riguardo il corteggiamento, e la pensa come te, seppure lontana da quelle soluzioni di cui si parla qui. Ma la sostanza non cambia: ci si vuole sentire vive. E’ sul come che a volte non ci si azzecca.
Molta (anzi, quasi tutta) responsabilità l’abbiamo noi uomini che, anche in buona fede, spesso trascuriamo la semplice e gratificante pratica del corteggiamento, soprattutto quando il rapporto è collaudato.
Inoltre la tua età fa esplodere legittime “richieste” fisiche che persino un tuo coetaneo non riuscirebbe a soddisfare, ma qui devi avere pietà, comprensione e amore per lui, se questo c’è, naturalmente.
Il punto è quello che chiedi: fare la corte e sedurre la propria compagna sempre, come fosse una donna diversa, ma imparando a conoscerla sempre megilo, persino per cose che essa stessa ignora di sè. Come? La parola magica è sorpenderla. Un mazzo di fiori inatteso, una uscita al cinema imprevista, una cenetta in quel posticino, una in casa con annesso sesso sfrenato a tempo indeterminato (lui permettendo), una fuga dal lavoro di entrambi come si bigiasse la scuola, ma soprattutto essere sempre complici e…amici, appunto, non puntando solo sul sesso come fine e scopo della relazione. Quello arriva da solo.
Quando dicevo che essere amici è già tanto, non scherzavo per indorare la pillola della routine quotidiana, al contrario. Si può diventare amici durante la relazione sentimental-sessuale, oppure dopo. Cioè, se col tuo lui, che ricordo essere molto in sintonia con te, sei nella fase amici post erotismo, devi sfuttare quella sintonia per rivedere il rapporto anche erotico alla luce di quella ricerca di cui ti parlavo, ma continuando, contemporaneamente, nella ricerca di quello che vuoi veramente, con il rischio di scoprire quello che ( e si capisce Allegra) stai temendo possa essere successo tra voi. Ma devi farlo, perchè vivere da “ubriachi” per non affrontare il problema, non risolve lo stesso.
Tu hai mille ragioni a desiderare che il tuo uomo ti confermi che ti desidera. A me mia moglie me lo ha fatto capire e io ho guadagnato in amore, sesso e amicizia con lei. Magari cominciando con una scatola di cioccolatini del tutto inattesa.
Allegra, mi raccomando, non fare cazzate. Comincia a corteggiarti tu. Prometti.
Ti leggo un pò depressa. Smettila, oggi a Milano c’è una giornata che fa pensare alla primavera. Tu sei Allegra? Restaci.
Visto che si tira in ballo la possibile lettura da parte di postadolescenti, reputo necessario ed ecologico tornare sulla questione.
Come una persona si attrezza per una vacanza avventura (in un deserto, in una zona selvaggia, etc.) informandosi su bellezze, rischi, pericoli, precauzioni, profilassi, etc. così è bene che i ragazzi vengano informati sull’eros e sulla sessualità.
La prima cosa che ti farà inorridire, MikyMouse, è che è necessario dire loro tutta la verità, non la mezza verità. Il dire le mezze verità è una forma di corruzione, la più grave, quella della disonestà intellettuale, è tipico delle morali e dei moralismi.
Ragazzi, esiste anche il sesso di gruppo. Non è affatto una invenzione consumista, esiste da sempre.
Esso presenta piaceri E rischi e pericoli perché le persone in gioco sono più di una e quindi le energie sono moltiplicate.
In 2 è difficile, ma in 3 o in 4 non è certamente più facile.
Questo l’avevo già scritto, usando la metafora del simpatico e confortevole pedalò famigliare comune sulle coste romagnole e dicendo che esiste però anche il ciclismo sportivo, anche estremo, se volete, adrenalinico.
No downhill se non sai andare in bici.
Il fatto che tu abbia una figlia, non ti autorizza ad affermazioni assolutistiche sui generi, luoghi comuni che non hanno alcun fondamento.
Ancora: il silenzio è meglio di informazioni sbagliate. Non agire è meglio di agire erroneamente inquinando.
L’educazione alla vita significa dare informazioni realistiche e, possibilmente, sufficientemente complete.
Esiste sì, il sesso di gruppo e come tutte le dimensioni della vita umana può essere vissuto in maniera pessima o in maniera buona, superficialmente o con anima e corpo, in maniera consumistica o spiritualmente, come ricerca o come trasgressione. Non conta la pietanza, ma anche come la mangi, con quali abbinamenti e dal tuo corpo mente anima.
Sì, è complesso perché la vita è complessa.
Come tutte le cose non canoniche richiede prudenza, consapevolezza, valutazione delle attitudini. Ovvio.
Una buona educazione etica è quella di informare tua figlia, non di metterla sotto una campana di verto, in gran parte oscurata.
Perché poi quando uscirà si accorgerà che il mondo non è la semplificazione che le hai fatto credere ma è complesso, ci sono molte cose, anche il sesso di gruppo.
Ella avrà qualche strumento in più per valutare e scegliere. Si chiama libero arbitrio e caratterizza la dignità e il valore di una persona.
Bisognerebbe “dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Non voglio autoinvestirmi della posizione di “moderatore”, anche perchè sarei un pò partigiano pro scambisti, tuttavia devo riconoscere a Mikymouse la fondatezza logica di quel che dice e ne apprezzo sinceramente i contenuti che non si possono liquidare come “banali, obsoleti, stantii,etc”, poichè sono i comportamenti che devono avere i conduttori della famiglia (cellula fondamentale, morfostrutturale della società). Caso mai posso rimproverare a Mikymose di mostrare comprensione per le umane insoddisfazioni di Allegra matta ed una certa acrimonia per le imprudenze di Uomo in cammino; ma a parte questo diverso atteggiamento nei confronti dei due interlocutori, credo che allo “scambismo” non si possa attribuire un così alto significato sociale secondo cui chi lo pratica mina alle fondamenta le regole sociali ed il buon andamento della famiglia. Caro Miky, dai troppa importanza allo scambismo; questa pratica non esclude tutto quello che tu affermi a proposito della coppia ed anche gli scambisti possono regalarsi cioccolatini ed emozioni senza invitare terze persone; vedi lo scambio od altre pratiche sessualtrasgressive vanno relegate nel loro ruolo; Io le considero un “diversivo” come andare al cinema o andare al bowling, solo che rispetto a quest’ultimi giochi danno una maggiore adrenalina, ma non minano affatto l’unità della mia famiglia. Per quanto attiene mia figlia/o, semplicemente lascio che scoprano da soli il sesso e le eventuali varianti secondo la loro maturità acquisita in merito e secondo le loro inclinazioni ed il loro carattere. Io penso che certi argomenti non possono essere trattati in maniera così semplicistica, in un forum via Web, bensì necessiterebbero di incontri reali e non virtuali per non incorrere in divergenze che non hanno alcun significato
E’ vero quello che sostieni Dott50, è una equilibrata valutazione dello stato dell’arte, tuttavia non possiamo omettere che l’espressione sessuale ha assunto valenze importanti nello sviluppo della cultura che ci ha formati come società occidentale. Valenze che sono radicate fortemente nel nostro modo di interagire, un pò come dire che anche se non crediamo nella Bibbia, gli effetti di quelle parole agiscono su di noi e sui nostri comportamenti, anche se non siamo credenti, come nel mio caso. Credo tu abbia compreso cosa intendo dire.
Il sesso inoltre è strettamente legato alle nostre pulsioni istintuali, che travalicano qualunque condizionamento culturale si voglia applicare alle noste azioni “morali” (da mores, beninteso) producendo reazioni a volte inattese, anche quando si è voluto svincolarlo dalle gabbie dell’ipocrisia benpensante che ha caratterizzato un lungo periodo della storia occidentale. Il fallimento della coppia aperta degli anni ’70 dimostra come sia una materia poco trattabile negli esiti, malgrado le migliori intenzioni con le quali lo si vuole ridimensionare o riqualificare.
Allegra nè è una parziale dimostrazione. Ricordo perfettamente l’allegria (appunto) con la quale ne parlava e quanto l’eccitazione della novità le regalasse quelle adrenaliniche sensazioni, simili a quelle di un bimbo che scarta i regali a Natale. Ma paradossalmente è proprio la possibilità di avere facilmente la “novità” che conduce alla noia. E il giocattolo l’ha stancata, come succede al bimbo dopo una settimana che lo ha ricevuto, palesando ragioni di un’insoddisfazione forse più complessa, non più compensabile, temo, dallo “scartare” un nuovo regalo in un privè.
Se il sesso non è potuto diventare un linguaggio “dedicato” in una coppia, e dove periodicamente dovrebbero nascere “neologismi”, “aforismi” e “ossimori”, tali da rendere nuovo ogni “dialogo”, è inevitabile cercare una platea dove gridare o sussurrare i propri desideri, ma l’ascolto sarà sempre parziale, uniformato, a volte assertivo, ma mai per convinzione quanto per cortesia.
Insomma, Dott50, per stare sulla metafora, io gradirei che mia figlia cominciasse a conoscere i “classici” e ne apprezzasse i contenuti, prima di passare alla letteratura d’avanguardia. Anche perchè il valore di quest’ultima saranno i posteri a giudicarlo. I contemporanei, in tutte le epoche, ma specie oggi, si sono compiaciuti spesso di fare arte, ma molta di questa era solo artigianato.
Un saluto
Se la coppia aperta sta male, quella chiusa sta peggio e continua a peggiorare.
Esther Perrel osservava che tanto le persone sono ostili a promiscuità, poliamorismo, etc. insomma ciò che è eros oltre, tanto più ora accettano l’esclusività sessuale sia pur limitata nel tempo, anche se questa ha effetti devastante su affetti, relazioni, equilibri famigliari, figli, etc. con rotture tanto complete quanto evitabili e assurde (si chiude un ciclo per iniziarne uno che avrà stesso esito).
La coppia aperta è estremamente difficile, una sorta di centrifuga esistenziale ed emotiva che richiede persone sagge, responsabili e fortissime. Doti rare. E’ più difficile proprio perché più complessa, più libera, della coppia chiusa. Quindi, matematicamente, funziona solo con un numero assai minore di persone.
E’ più difficile e le cose più difficili hanno “meno successo”.
Anche e soprattutto l’innamoramento a due dispensa quantità pazzesche di biochimica della deità, altro che scartare i regali di Natale. Cosa facciamo, aboliamo l’innamoramento?
Mickymouse tende a sovracconnotare le persone che fanno (occasionalmente) sesso in tre o più come se questo ne determinasse valore o infamia.
Sarebbe come scegliere un primario o un avvocato per il fatto che siano più amanti del ballo o del cinema.
Le qualità etiche, morali, spirituali di una persona non hanno molto a che fare con i modi con cui questa vive il proprio eros.
Non per niente la donna preferita da Cristo che non era certo il primo pirla di questo mondo era la prostituta Maddalena.
Piuttosto una persona vivrà l’eros (e pure le sue forme non canoniche) come vive il resto della vita.
Per i greci Eros era figlio di Chaos e di Afrodite. Avevano già capito tutto.
Sono passate alcune migliaia di anni e le avanguardie? minoranze? dionisiache sono rimaste tale e quali. Continuano a festeggiare i loro baccanali, le loro orge.
Il tempo quindi ha preservato pure il loro artigianato? o arte? (mi spiegate se le orge/sesso di gruppo sono artigianato quale sia l’arte?)
Coppia Aperta: nasceva dalla RIVOLUZIONE del 68 ed in pratica era l’esigenza di rivedere i ruoli della coppia per offrire alla donna un ruolo più paritetico rispetto a quello rivestito dall’uomo; però ogni rivoluzione pur recando in se il seme della novità e del cambiamento, è di per se, distruttiva perchè tende a cancellare tutto il preesistente senza fare distinzione tra bene e male, pertanto il periodo “rivoluzionario” è contrassegnato dall’assenza di qualsiasi regola morale e sociale. Ricorderò sempre una rapina fatta alla sede del Monte dei Paschi di Siena, filiale di Pisa, che venne intercettata dalle forze di Polizia, e la gente (per lo più studenti di lotta continua) che tifavano per i rapinatori e dileggiavano le forze di polizia; un clima del genere ha generato la “coppia aperta” dove nuove pseudoregole disciplinavano la coppia che era costituita da due persone libere; ogni componente della coppia era libero di agire secondo i propri desideri, le proprie esigenze del momento, secondo i propri istinti ed l’unico vincolo di coppia era l’interesse affettivo, istintuale e spontaneo che nutriva verso l’altro componente, perciò se prima del 68 le nostre mamme al mattino andavano a fare la spesa e cucinavano a prescindere dalla voglia che avevano, dopo il 68 la moglie cucinava solo se ne aveva voglia. Vista così la “coppia aperta” non poteva che avere vita breve in quanto la visione era troppo individualista ed egoista e priva di obblighi di ruolo che di fatto non esistevano; tuttavia quegli anni sono stati contrassegnati anche da forti e positivi cambiamenti socioculturali (approvazione della legge sul divorzio, sull’interruzione della gravidanza)per citarne qualcuna e che hanno determinato un cambiamento nelle abitudini della società italiana. Ma tutto questo, non c’entra un bel nulla con lo scambismo che al massimo può essere una espressione di una cultura decadente; solo un piccolo aspetto che riguarda la maniera di eccitarsi. Stiamo attenti a non fare confusione tra “istintualità sessuale” che è universale e la “modalità di eccitazione sessuale” che è variabile in rapporto alle inclinazioni naturali e connaturate di ogni singolo individuo (ad es l’omosessuale ha cmq un istinto sessuale, ma si eccita, ossia mette in moto il suo istinto sessuale vs un altro individuo dello stesso sesso); l’eccitazione sessuale varia anche in rapporto alle esperienze sociali, culturali affettive, morali, di ogni singolo individuo. Lo scambismo è…
Trovo precisa la ricostruzione fatta da Dott50, e le ripercussioni che quelle trasformazioni hanno indotto nei nostri comportamenti. D’altronde, tutte le reazioni alle coercizioni libertarie si manifestano con una eccesso di pari grado.
Non condivido invece l’ipotesi che lo scambismo non rientri nei cambiamenti e nella qualità della reazione di cui sopra.
E’ inevitabile che qualunque espressione di natura sociologica incida sulla cultura corrente, e la conformi secondo diverse dinamiche espressive, persino fisiche, mostrando inevitabilmente cosa si intenda “soggettivamente” per libertà.
Il corpo, e con esso i suoi bisogni, tra cui spicca il “piacere”, diventano comunque un modo di manifestare un “sentire comune”, e quel sentire si esterna con un “linguaggio” che si ritiene sia comprensibile nell’ambito relazionale con cui ci rapportiamo.
Per farla breve, così come la “pruderie” degli anni dei corsetti e dei mutandoni era un modo di comunicare una sobrietà rassicurante, quasi come metafora della morigerata cultura borghese dei tempi, allo stesso modo oggi lo stesso corpo diventa un messaggero del consumismo dei nostri giorni. Daniel Pennac ha scritto un bel libro, che parla di un uomo che ha tenuto un diario delle sue manifestazioni corporali, dall’età di dodici anni sino alla morte avvenuta ad ottantasette.
E’ interessante vedere come il corpo, appunto, si “adegui”, anche dal punto di vista semiologico, alle condizioni nei quali si “muove”. Sembra banale, ma non lo è se ci si riflette.
Per chiudere, proprio come sosteneva dott50, lo scambismo è certamente una manifestazione di decadentismo, come quello ormai conclamato della nostra cultura occidentale, splendidamente anticipato da un film che riporta la parola nel suo titolo: “La decadenza dell’impero americano”, ricordate? Decadenza: come qualunque cosa che raggiunge il suo limite, come un corpo che invecchia, come una curiosità spenta dal cinismo del’età.
Ma la decadenza è sempre accompagnata da sentimenti di rassegnazione, di nostalgia, di rimpianto e in fondo di…morte.
Può essere affascinante per qualche dannunziano cultore controcorrente, più o meno inconsapevolmente tanatofilo (scusate ma non trovavo altro), ma nel binomio eros e tanatos di ellenistica memoria, che richiama in qualche modo gli esempi delle orge dionisiache citate da Uomo, il quale omette il peso della contesto e quindi del loro significato, lo scambismo lo vedo legato più al secondo membro del binomio, e non all’EROS