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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ok LUNA capisco! A me è chiara una verità a te un’altra. Uno vede il nero l’altro il bianco. Del resto il mondo è fatto così! In Italia nessuno è razzista, per fortuna!? Sono contento che tu sia così indipendente e consapevole delle cose. Io purtroppo sono figlio di Adamo ed Eva e sono quindi costretto ad imparare ogni cosa con fatica. Io ho dovuto attraversare tutte quante le fasi della crescita, una ad una. La mia indipendenza e consapevolezza le devo ancora conquistare giorno dopo giorno, è quindi ragionevole che io dica cose diverse da quelle che penso e che mi tocca poi apprenderle dalle persone che mi sono intorno. Dev’essere bello vivere nell’Eden e non dover apprendere nulla e sentire già le cose per come sono, senza sforzarsi. Il primo libro che ho letto, a quattro anni perché sapevo già leggere e scrivere a quell’età, è stata la favola di Andersen, L’acciarino magico che ancora conservo. Quello che ancora non riesco a comprendere è come può un romano essere romano e non siciliano o bergamasco. Io ho appreso com’è il mondo da quello che mi circonda, ho assimilato ciò che è giunto ai miei sensi, per me uno scarafaggio è quello che, presumo da quanto hai scritto, è anche per te. Certo la tua frase ha un diverso valore per un Thailandese che considera in modo diverso lo scarafaggio, ma quel poveretto è, lui si, assoggettato ad una certa cultura. Noi invece siamo indipendenti e consapevoli di non essere assoggettati da alcuna cultura, noi lo sentiamo di pancia che uno scarafaggio è un animale schifoso. Come dice dott50 “Speriamo che “panza” non ti tradisca mai….!!!”. A me purtroppo mi ha tradito innumerevoli volte e mi sono trovato che, avendo un accento dialettale ed un certo modo di esprimermi, mi sono visto negare delle cose solo per questo. Certo che chi mi rifiutava, era spinto da un suo sentire di panza. Ero io lo sfigato ad essermi trovato in un posto dove tutti, casualmente, sentivano la stessa repulsione per il mio modo di esprimermi. Quello che mi è oscuro è come mai il mio sentire sia sbagliato ed il tu no! Forse perché io lo inquino con delle oggettività? Mi sfugge come mai glissi su certe mie focalizzazioni soffermandoti sulle espressioni adoperate per focalizzarle. Certo il tuo cervello viaggia veloce, ma veloce rispetto a chi, a cosa, al mio? Questo no perché non sai a quanto viaggia il mio. A quello degli altri? Di quali altri, di Eintein o del fruttivendolo sotto casa? Sentire di panza è anche presunzione, presumere cioè che le cose siano come si crede, è un atto di fede ed io di fede ne ho poca. Sono come S. Tommaso, io devo vedere e devo toccare. Posso imparare che il fuoco scotta ed è meglio non metterci le mani dentro, possono tenermene a distanza tutta la vita e vivere bene. Non posso però pretendere di spiegare a chi si è scottato, cosa si prova a scottarsi. Non significa che io debba provare a scottarmi, ma solo che io devo essere consapevole che non sono nelle condizioni di spiegarlo!
— Continua —
Sto dicendo che tu puoi non voler provare a fare dello scambismo, ma non puoi dire che sai che si tratta di andare a sco.... in tre o quattro perché hai degli amici che così fanno. Allegra è scambista ed io pure, lei odia i broccoli ed io li adoro, tu rigetti il fegato ed io pure, tu avversi lo scambismo ed io no. Abbiamo appurato che lo scambismo non è legato ad un sentire di pancia, quindi? In passato io ho detto che a me piace volare e tu hai capito che gli scambisti volano ed i monogami strisciano sulla terra. Tu scrivi: “Forse perche’ ho dedicato molti anni in un percorso in tal senso, anche riconoscendo cose che in realta’ avevo/sapevo gia’ mi e’ paradossalmente difficile spiegare un qualcosa che per me e’ naturale e semplice e non nasce da una convinzione ma dall’ascolto su un altro piano.” .Questo per te ha un senso alto, per me è solo un atto d’arroganza e presunzione. Per te :” La frase partitella ecc era in un contesto e in un tono che anche topo gigio avrebbe colto per cio’ che era. E l’han letta tutti come l’hai scritta. Se poi ora ti avvali della negazione no problem.” Mentre per me era: “Ok! Mettiamola così: io posso fare una partita di calcio con gli amici la domenica o posso giocare nella nazionale; sempre di calcio si tratta. Personalmente credo ci sia una differenza sostanziale, e non parlo soltanto di bravura nel giocare.”. In pratica: se “IO” gioco nella squadretta d’amici, oppure, sempre “IO” gioco in nazionale. Quindi non parlo di scambisti o meno. Gli “SPETTATORI”, anche in questo caso non accenno a scambisti o meno, mi vedono sempre giocare a calcio. Forse si avvedono di una differente bravura, ma non è detto che si avvedono delle altre differenze che vi sono dietro. Ad esempio non sanno che “IO” per farmi la partitina con gli amici, posso ad esempio sentirmi stressato perché a casa ho un grosso problema da risolvere, e che quella partita mi dà un motivo di fuga, mi rilassa. Se invece gioco in nazionale, semmai ho il gravoso compito di rispondere alle aspettative dell’allenatore e del pubblico e quindi devo essere concentrato soltanto sul gioco. Ora anche topo gigio può aver letto quello che hai letto tu, questo significa solo che avete letto male in due. Aver letto in due o tre o mille, in modo errato quella frase, non cambia il senso che io avevo espresso. Ti è chiaro il concetto? Ahhh…! La logica…, quanto sarebbe importante spiegarla nelle scuole invece di perdere tempo a farci ripetere che due per due fa quattro! Io a scuola sono sempre stato avversato dagli insegnanti, e non perché avevo un carattere ribelle, anzi, ma perché sapevo sempre più di quello che loro pretendevano di spiegarmi. Presumo, atto di presunzione mio; che se il tuo cervello va veloce, il mio viaggia alla velocità della luce. E allora? Per me scambista significa accedere a valori individuali e non sanciti. Valori nati dalla disgregazione di schematismi. Essere scambista non è meglio o peggio che monogamo, è essere altro!
(pardon, problema tecnico) non a caso c’e’ chi l’intuizione ce l’ha sognando o quando sta pensando ad altro o fa un’attivita’ per cui “sbrina la mente”. Anni fa dovevo scegliere se accettare una proposta di lavoro, sulla bilancia metti i pro e contro e c’e’ anche chi ti pressa con le sue ragioni. I pro, in apparenza, erano piu’ dei contro. sono andata a fare una passeggiata, cellulare spento e piu’ concentrata sul mio corpo, il paesaggio che sul problema. anzi non ci ho pensato di testa proprio. Alla fine avevo la mia risposta: no. Giusta perche’ mia. nel presente mio e di cui non mi sono mai pentita. E anche se c`e` chi ci rimase male e al momento si incazzo` o mi critico` io ero serena. poi tra l`altro la cosa si rivelo` un bidone anche per chi me l`aveva proposto. e non fu credo un caso (mi e’ successo altre volte di “saperlo” e non per preveggenza ne’ per segnali particolarmente eclatanti ma perche’ l’intuizione nota e collega i dati ad un livello piu’… semplice? istintivo? fu cosi anche qd da poco conosciuta una collega in un posto nuovo che si presentava benissimo colsi delle sue incongruenze piccole piccole allora “a pelle” e panza disse “occhio!”. Mi mise in guardia. Era un soggetto terribile e ti posso dire che in seguito si svelo’ al punto che se ne accorsero anche i suoi piu manipolati fans. io ero gia’ altrove e mi dicevano “E` pazzesco cosa ha fatto!”. A me non pareva pazzesco. per inciso io mi limitai a osservare e a “difendermi” da comportamenti macchinosi che attuava apparentemente innocenti (manipolatori). un’altra volta non mi ascoltai: ragioni di pura testa e stress prevalsero sul fatto che una con cui avevo accettato di collaborare mi fece sentire “ocio!”. avevamo gia’ avuto molto piu superficialmente a che fare ma in quel frangente per qto lei fosse molto sorridente e apparentemente assertiva sentii ocio per alcuni elementi. la mia amica non li colse. uscendo le dissi “non so… non mi convince”. lei aveva voglia di fare un progetto e qdi qlla era la sua priorita’. non ascoltai panza mia che aveva no ragione, di piu’. furono giorni di inferno perche’ la tipa era proprio fuori. ti posso dire DOTT che non sempre forse la panza in sti casi mette un cartellone (e in qsti casi usa anche codici esperenziali ma non in modo razionale o ansioso tipo: non sara’ mica una cosi o cola’? ne’ tutti qlli che dicono a o vestono b uguale c. e’ una cosa ben diversa) ed e’ ovvio che lavora insieme al cervello. ma nel qui e ora. e non e’ che premi un bottone. semmai dipende su che livello di ascolto sei e qta roba c’e’ in mezzo tra te e l’ascolto (distrazione, stress, ecc). ma raramente una sensazione di quel tipo e’ errata perche’ non si muove su un piano di giudizio o preconcetto. qd dico essendo e non analizzando dico che e’ l’inverso di partire solo di testa. usi piu’ strumenti in verita’ anche se poi e’ chiaro che di cio’ che pancia dice fai cio’ che vuoi. sono incazzato: ok, che ne faccio? voglio questo, ok come? e qto e’ contingentemente
CB, mi sfugge perche’ ti incazzi tanto con la pancia mia. e oltretutto non e’ la tua panza ad averti tradito se hai incontrato gente che ti negava cose perche’ sei meridionale. la panza non controlla gli altri e il loro modo di essere. tra l’altro, se era riferito a me, non ho mai vissuto nell’Eden e a volte per nulla, ma poiche’ tu parli di inconsapevolezza io per me ti dico che so quando son stata bene o meno, in accordo col mio sentire o meno. e anche se uno nella vita puo’ cambiare idea e imparare sempre e non e’ mai finita so quand’ero felice nell’essere e fare o no.ho detto @avevo un cervello veloce, era il mio ecc@ e ho premesso che di intelligenze ce ne son mille. tra l’altro velocita’ non e’ neppure per forza intelligenza e l’intelligenza non e’ superare un test. il mio concetto non era che giudicavo la mia velocita’ ne’ quella altrui, meglio peggio (cosa che non ha senso per me) ma che per me, ME, leggere ad una velocita’ non era ne’ meglio ne’ peggio ne’ strano ne’ normale ne’ orgoglio ne’ vergogna. poiche’ mi e’ capitato di insegnare sempre con cio” che penso anche dei milli tipi di intelligenza non ho mai pensato “qsto e’ lento” semmai ove potevo ho usato gli strumenti che posso e ho in dotazione per cercare di usarli per la collettivita’. Leggere velocemente per qualcuno puo’ essere una “stranezza” come la dislessia. Mentre nessuna delle due e’ una stranezza. Se vuoi il pregiudizio su me (e che forse hai appena espresso) era che io non facessi fatica. In realta’ chi stabilisce che io impieghi meno carburante di un altro nel leggere la stessa quantita’ in minor tempo? Chi stabilisce che il mio tipo di concentrazione sia facile da ottenere? E che un cervello veloce non abbia sia svantaggi che vantaggi? Io in vita mia ho fatto molta.fatica anche perche’ non tutto era facile per me. O piacevole. Ma ribadisco che se.senti una cosa o no metti in moto le energie div
Diversamente. E’ la mia esperienza e non lo solo la mia. Poi ognuno ha giustamente la sua. Una mia amica costretta a fare cio’ che non sentiva finii quasi a.convincersi di non saper fare nulla, quando pote’ fare cio’ che sentiva scopri’… Un mondo. La differenza tra me e te non sta.tra.scambismo o meno, ma in un presupposto: io parto dal presupposto dell”autoascolto per quanto riguarda se’, non che se mi fa schifo mangiare una blatta la devo mangiare altrimenti mi sto mentendo e non mi apro alla blattita’. Per me sta male chi non si ascolta qualsiasi scelta faccia o non faccia,.che in linea col.suo.sentire sia andare o no con un travestito o fare il fioraio piuttosto che il barbiere. Se poi sai che vuoi fare il fioraio ma fai il barbiere per scelta o necessita’ forse somatizzi cmq meno di chi non ammette con se’ di amare i fiori. Ma non e’ un altro a decidere che se ami i fiori stai meglio e se tagli capelli sei chiuso. E dissento su questo, non l’argomento. Tanto piu’ che io non ho mai detto.che monogamo e’ meglio e per l’universo. Anzi penso che se uno e’ bisex e non lo ammette con se’ sta male ma anche se accetta un rapporto a tre e indifferente perche’ non lo sente. E cio’ vale per tutto. Se poi a te cio’ non piace non so che farci
Scusa LUNA ma non comprendo. Io ho detto che sono stato tradito dal sentire di panza, non dal “MIO” sentire di panza. Erano gli altri che sentivano concordemente avversione nei miei confronti, era il loro sentire di panza che mi tradiva. Poi sottolineerei anche il fatto che era corale questo sentire di pancia, nonostante tutti erano concordi nell’affermare che non erano assoggettati a nessun sentimento razziale. Dopo molti anni che vivevo in affitto, avendomi comprato una villetta, andai dal proprietario per disdire il contratto, e questo mi espresse tutto il suo sincero dispiacere per la perdita di un inquilino come me. Anche se inizialmente aveva ricevuto un’enormità di critiche dai suoi compaesani per aver permesso ad un meridionale di entrare nella loro comunità, ed aver egli stesso temuto in un errore, ora si era ricreduto. Ora ci sono tanti meridionali ad abitare in quella zona. Cara LUNA io non sono incazzato, io rispetto la tua autonomia di pensiero e non ho difficoltà a credere che tu non hai mai accettato di essere assoggettata ad idee preconfezionate e strutturate. Io non so di che regione sei, ma sono convinto che se ti dicessi che a pranzo ti preparerò un bel ragù e per secondo una splendida braciola, tu ti raffigureresti un pranzo totalmente diverso da ciò che in realtà ti ritroveresti in tavola. Per quale ragione ciò possa avvenire è semplice a dirsi. Perché le informazioni che ti sono state inculcate sono diverse dalle mie. Perché questo lo posso affermare con sicurezza? Semplice perché ho provato sulla mia pelle il risultato di questa esperienza, e ciò mi ha permesso di valutare e confrontare questo effetto. Tu dici che il tuo sentire ti ha permesso di superare certi ostacoli, ma quanti ne hai rimossi perché non rispondevano a questo tuo schema? Ora tu affermi che senti di pancia che lo scambismo non è nelle tue corde, ma quanto conosci queste tue corde, e quanto sai quali corde sono tese dallo scambismo. Bene tu hai accennato ad una tua preparazione musicale, allora ti chiedo: sapresti dirmi se l’acusmatica è nelle tue corde? Sono sicuro che per uno che ha vissuto sempre in montagna non sarà possibile comprendere a pieno un nuotatore, come per uno che ha sempre vissuto al mare non sarà possibile capire fino in fondo un alpinista. Io ho sempre vissuto accanto al mare e per me una montagna non è mai stata alta più di mille metri. Sapevo con certezza che la montagna non era nelle mie corde, specie dopo essere stato ad Aosta ed aver visto da vicino quanto opprimente fosse l’enorme mole di quelle ripidi pareti di roccia. Credevo impossibile che una montagna potesse farmi balzare il cuore a tremila. Poi mi sono lasciato convincere da un amico a seguirlo in un viaggio in Nepal. Sono andato a vedere l’alba sul massiccio dell’Annapurna. Alle cinque di un tiepido mattino di novembre, eravamo distesi l’uno accanto all’altro, in magliettina e pantaloncini corti, in un campo a 5300 mt d’altitudine.
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Eravamo immersi nel buio più totale, e nel cielo c’erano una miriade di stelle come non avevo mai visto. Improvvisamente tutto si oscurò ancora più di prima e in un attimo le stelle sembrarono svanire nel nulla, intorno a noi, in un baleno s’illuminarono di una luce accecante sei immense cime che sembravano comparse dal nulla e sospese nel nulla. L’aria è venuta a mancarmi nei polmoni ed ho subito un tonfo al cuore indescrivibile. La grandiosità dell’evento, l’aria rarefatta che avevo respirato in tutto il mese della mia permanenza, non essendo mai sceso sotto quota 3800. L’euforia di un viaggio al di fuori del tempo e dello spazio. Non so perché, ma credo che non mi sarà più concesso di vivere un’emozione così intensa come quella. Anche questa volta il sentire di pancia, ora il mio, mi aveva tradito, ma forse l’altro mio sentire di pancia, quello che mi aveva fatto accettare quel viaggio, non lo aveva fatto.
Vedi LUNA, per come la vedo io, il caso decide gli eventi, io posso contribuire a che essi avvengano in un modo piuttosto che in un altro, e la mia preparazione culturale, più o meno consapevolmente può aiutarmi in questa mia azione. Quello che tu chiami sentire di pancia, secondo me è una cultura inconsapevole che noi possediamo. Informazioni che ci sono date, sia a livello genetico che sociale, di cui spesso ce ne manca la consapevolezza. Informazioni che possiamo arricchire con lo studio, e non parlo solo di nozionismo, ma anche di una meditazione su noi stessi e sul mondo che ci circonda. Una volta ho detto che la natura può insegnarci tanto, e non parlo di leoni, tigri e quant’altro, ma delle regole universali che essa sottende a tutto quanto. Ciò che ci rende grandi è la presa di consapevolezza di queste informazioni, di come nascono, da dove vengono, su come usarle. Segnali a volte impercettibili che noi inconsapevolmente catturiamo. Una volta riflettevo su come è stato possibile, che circa trecento anni a.C., in assenza di strumenti adeguati, si fosse concepito una tecnica come l’agopuntura che si basa sulla presenza del qi e sui meridiani che scientificamente ed anatomicamente non sono riscontrabili, pur riconoscendone l’efficacia su alcune patologie, sintomi e condizioni.
CB, continuo a non riuscire a spiegarti cos’e’ la panza. E perche’ conta la TUA per te, la mia per me. E non e’ una visione egocentrata. Perche’ il presupposto non e’ “di te me ne fotto”, ma.e’ che cmq dentro te ci sei tu. Infine vieni sulle mie… La tua panza ti ha detto.vai sulla montagna e li hai.vissuto certe emozioni. Di fatto hai vissuto qualcosa che volevi. No che non volevi in quel momento. Guarda che ho capito, credo cio’ che intendi tu, ma il punto e’ che ne parli con una che non ha cosi bisogno di relativizzare ogni cosa come forse tu hai. E forse proprio perche’ una fase come la tua l’ha gia’ avuta. E non e’ “ci sono arrivata prima” e’ solo che e’ vero. Non identica, perche’ ciascuno e’ se stesso e ha i suoi perche’, ma da molti punti di vista e’ cosi. Per questo a te sembra rigido cio’ che non nasce da un preconcetto ma dall’aver rivoltato pure troppo tutto come un calzino
A 20 anni io ho avuto una rivoluzione. Ho avuto anche gli attacchi di panico. Son passati senza farmaci e attraversando un percorso. Molto affascinante anche se faticoso. Per come son fatta io non volevo (potevo,.anche) tappare la cosa. Ma andarci dentro. Certezze? Io non ne avevo piu’ neanche un pulviscolo. Guardavo anche i miei parenti pensando: ma questi? – Quella rivoluzione interiore mi ha regalato cose meravigliose. Non puoi saperlo tu perche’,.ma e’ vero. Ho fatto.scelte de panza sapendo che lo erano. Prima ne avevo fatte anche,.ma.senza saperlo. Ma dopo quella “crisi” io tornavo al mondo, capisci? E nnon ero un’altra,.ero piu’ me.ma gli schemi o “un’idea di se’ non.c’entrano. E’ il contrario. Ql ke ti posso dire e’ che non ho rimosso degli ostacoli in senzo di dinamica psicologica. Li ho visti, vissuti,.gestiti, valutati. Ma anche se intorno avevo “un manicomio” io.ero “centrata”. Centrato in te non e’: sei egocentrico. Io lavoravo in gruppo. La mia vita non e’ stata facile da allora. Anzi… Ma cmq quel tipo di capacita’ di ricentratura e tutto.cio’ che ho “imparato” durante il viaggio (che non finisce mai) mi son serviti moltissimo e tanto piu’ nella.cattiva sorte e tanto piu’ qd come dici tu non potevo controllare gli altri (non si puo’ mai. Interagire, non controllare) e gli altri erano un grosso problema. CB,.tu mi parli di come due vedono.diversa una braciola. Io ti parlo di persone che viaggiano su unav logica altra ben peggio. Lungo ndiscorso. Ma fidati se ti dico che la panza non e’ una “costruzione culturale”.
Luna
Credo ci sapere cos’è la “panza”!!! In sintesi: è l’elaborazione inconscia ed istantanea del proprio pensiero in relazione ad una situazione attuale e/o vs una o più persone, con conseguente reazione psicoemotiva immediata.
Pertanto scomponendo la panza di un soggetto nei suoi costituenti principali, possiamo dire che è l’insieme del 1)carattere 2)personalita’ 3)istintualita’ 4) capacita’ ideativa 5)capacita’ elaborativa del pensiero 6) capacita’ di critica.
Tutto questo concorre alla formazione psichica di una persona, ma le componenti sono in parte a)congenite: carattere, istintualità, memoria (che costituisce una componente storica della coscienza di se e dell’ambiente e perciò entra a far parte della capacità di critica ed ideativa di una persona), in parte b) acquisite: che derivano dalle esperienze vissute dal soggetto nel corso della sua vita, sempre alla luce della propria inclinazione psichica già presente alla nascita. Le proprie esperienze il soggetto le costruisce all’interno di una società secondo gli usi costumi, regole della società, in una parola all’interno della cultura; va da se che anche la panza in rapporto alla evoluzione di uno o più dei suoi componenti è soggetta ad un certo dinamismo, nel senso che cambia in parte con il tempo; orbene è vero che la panza è una ns emanazione, quasi la ns essenza, ma non significa che sia scevra da errori che possono essere anch’essi congeniti: ad es istintualità aggressiva oltre la media, istinto di paura esasperato, etc che condizionano il carattere della persona, mite piuttosto che combattivo, ed anche aquisiti: ad es: errori di capacità ideativa o di critica.
Tutto questo per dirti che quando ti ho scritto “speriamo che la panza non ti tradisca” volevo significare speriamo che le scelte di “panza” che fai si rivelino giuste nel tempo, perchè se una scelta fatta di panza, si rivela sbagliata nel tempo significa che c’è qualcosa che non funziona nella tua panza.
Vuoi un es. ?
Incontri una persona e dopo un minuto di frequentazione ti sembra simpatico, affidabile, affascinante, senti a pelle che tra voi c’è già un intesa, etc, insomma c’è “chimica” e tutto questo te lo dice la tua “panza”; orbene, se nel tempo hai conferma dell’impressione istantanea riportata alll’inizio della conoscenza e perciò vi è rispondenza tra quello immaginato e il riscontro reale significa che hai una buona panza, altrimenti significa che non hai capito nulla e devi portare la panza a ripararla!!!