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Scambio di coppia, il gran ritorno

di Seb
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4.815 commenti

Pagine: 1 285 286 287 288 289 482

  1. 2861
    LUNA -

    tanto avverso a schemi razionali e condizionamenti la butti continuamente sul razionale (datemi perché razionaliii) e quando legge la parola pancia sembra un cardinale che abbia sentito un bestemmione. Visto che la pancia potremmo anche, forse, chiamarla semplicemente intelligenza emotiva. Forse ti sfugge che non è che un individuo non sa dare dei perché solo quando è stato rapito da una setta che gli ha lavato il cervello a 60 gradi o è imbottito di condizionamenti (anzi, a dire il vero, spesso in quei casi sa dare una sfilza di perché, anche se effettivamente non sono i suoi ma li ripete come un disco rotto) ma non si fa tante pippe mentali proprio nel momento in cui sta serenamente seguendo la sua “panza”, è insomma in accordo con se stesso e non con cosa gli ha detto sua zia Filippa, il vaticano o che.
    Se poi la sua panza è d’accordo anche con zia Filippa ciò non è prioritario, vuol dire che zia Fili sarà più contenta lei, ma lui sarà contento perché sta ascoltando la sua panza. E non significa che la sua panza gli racconta un sacco di palle.
    Sembra inoltre sfuggirti il concetto di equilibrio, che non è statico, ma che se ne frega anche delle statistiche o se l’orango uazzango è promiscuo o la gallina dell’isola di Greg si accoppia solo una volta nella vita, fa tre uova, e poi si ammazza. L’equilibrio è un fatto personale, e mi pare che OVER l’abbia espresso piuttosto bene.

    link: mi spiace svelare la mia opinione se gli altri intendono fare il test, dunque, tipo la trama di un film, non leggete al caso. Però non ho problemi a dire a CB cosa ne penso: mi pare molto strano che un test di psicologia abbia la pretesa di inquadrare una personalità attraverso una serie di domande tra l’altro dalle risposte in verità molto chiuse. In psicoterapia abitualmente non si pretende di inquadrare la tua personalità in un primo, breve, incontro, e di considerare i tuoi strumenti in un primo breve incontro. Neanche in una psicoterapia breve. Non per esempio nemmeno nella terapia breve strategica, che segue un “protocollo” particolare.
    Le risposte chiuse del test inoltre presuppongono per esempio atteggiamenti di controllo sull’altro e le situazioni e secondo determinati criteri chiusi e l’atteggiamento “compro subito/confronto i prezzi” potrebbe variare a seconda della situazione contingente e non solo del temperamento personale.
    Puo’ darsi che al test non interessi una risposta che riguarda la tua personalità (una risposta affine), ma che risposta scegli in un’opzione chiusa, anche laddove non ne sceglieresti nessuna o potresti sceglierle entrambe (vedi quella sulla musica), essendo “costretto” a scegliere o per curiosità del risultato cosa scegli? Potrebbe essere questo il criterio, però piuttosto curioso per un test che non intende dare una risposta su uno stato d’animo, bensì sulla personalità. Un test che si salva le chiappe anche dicendo: e se ti pare che non ho azzeccato e qui o lì ho detto una fregnaccia sarà un tuo rifiuto, eh! MAH! 😉

  2. 2862
    UnUomoInCammino -

    Torno dopo molti mesi qui a leggere e noto che la polemica è viva.
    Un luogo di discussione vive di polemiche! 🙂
    Cercherò di esprimere brevemente la mia opinione sulla questione.
    Corpo e mente erotici sono molto vivi e fantasiosi, aperti al nuovo, molto forse troppo rispetto alla rigide convenzioni sociali in materia sessuale e alle pressioni morali e sociali sugli infividui.
    Non sono cose da poco. Fin da piccoli veniamo bombardati da mille mila storie fiabe matrimoni spot etc. in cui si celebra incensantemente l’imperitura monogamia esclusiva.
    Alcune persone per il loro vissuto iniziano a desiderare di realizzare le proprie fantasie sessuali. Per alcune di queste è facile e spontaneo, per altre meno. Ci vogliono impegno, strumenti intellettuali, volontà etc. Così si entra nelle zone dell’eros che io chiamo “oltre” che sono poco note o completamente ignote. E’una esplorazione e come tutte le esplorazioni del nuovo ciò comporta rischi (e benefici, sempre proporzionali al rischio).
    Altre persone non intraprendono questo cammino.
    Lasciano le fantasie come tali, seguono le vie fedifraghe per soddisfare la tensione egoica e biologica verso il nuovo e verso l’eros creativo, non noto. Anthony Robbins spiega l’importanza di non sopprimere emozioni e segnali emotivi ma (in materia sessuale) questo è forse il comportamento più diffuso.
    Altre persone ancora si assestano sull’equilibrio raggiunto nella coppia anche se esso non a livello soddisfacente (non ricordo ora il dato preciso ma molte coppie non hanno più di un rapporto al mese, “i doveri coniugali” come canta Giovanni Lindo Ferretti).

    La mia impressione è che per molte persone sia troppo rischioso o immorale, sconveniente etc. e quindi non attraente la promiscuità sessuale compresa nella coppia (lo scambismo è solo una delle forme).
    L’eros non è certo diverso da altre espressioni del vivere umano in cui credenze, usi, pratiche rimangono immutate anche se c’è evidenza scientifica che altre pratiche valori porterebbero benefici notevoli.
    Molta letteratura sottolinea l’importanza di mantenere e ben nutrire la libido in coppia, un po’ meno fornisce istruzioni su come farlo. Tutto il neotantra considera con attenzioni questa questione ma anche la psicologia più “tradizionale”. In “L’intelligenz Erotica” di Ester Perel l’autrice lavora anche su questo tema considerando proprio di comprendere non poche pratiche considerate generalmente tabù.
    Insomma non è sufficiente che gli scienziati ci ricordino cosa sia giusto/benefico e cosa sia sbagliato/nocivo affinché la maggioranza degli homo cambi i propri atteggiamenti.
    Questo vale anche nell’eros e nella volontà di (non) godersi le proprie fantasie (non) realizzandole.
    La sessualità di parte rilevante delle persone è soddisfacente?
    Se sì è ragionevole ritenere che per molte persone vada bene così.
    Se no forse bisognerebbe riflettere sui limiti della ns (in)cultura sessuale.

    AMan

  3. 2863
    LUNA -

    UNUOMO, buonasera. Vedi, il punto sta li’: se ci fosse una polemica tra scambisti e chi dice che orrore chi pratica scambismo sarebbe un conto, ma il problema e’ un altro. Pare proprio che chi giudica di essere andato oltre, per se’, decida come stiano gli altri e che se non si fa una cosa o un’altra si appartenga ad una certa categoria. Gente che non ha fantasie o reprime le fantasie. Dimenticando tra l’altro, se proprio vogliamo, il condizionamento non vale solo in una direzione. Che esistano persone insoddisfatte e’ fuori dubbio, e anche che esistano i repressi, i traditori e coloro che non coltivano il rapporto con se stessi, il proprio corpo, con il partner e la libido. Ma il decidere da fuori chi e’ cosi’ e in base ad un proprio criterio e’ un tantino fuorviante e supponente a mio avviso. Le fantasie sessuali non sono, direi,.una specie di scala, che ha un inizio e una fine universale, per cui al gradino a c’e’ una fantasia e via a salire sino ad un massimo, una scala in cui se uno e’ monogamo per come lo intende CB e forse anche tu e’ sicuramente frigido, scarsamente fantasioso e represso e se uno ha invece determinate proprio quelle fantasie e in compagnia e’ passionale, multiorgasmico e libero. Per me la polemica in realta’ non ha alcun senso perche’

  4. 2864
    luna -

    nella mia esperienza personale non ho mai vissuto la relazione o il sesso come secondo chi in realta` polemizza avrei dovuto viverli, accoppando le mie fantasie o il mio piacere per reconditi gioghi e timori. E per come funziono, te l’assicuro, se avessi una fantasia scambista il mio compagno lo saprebbe all’istante. Poi potrebbe essere sulla stessa linea o no, ma certamente non avrei timori a dirglielo. Io non ho avuto remore in vita mia a dire anche cio’ che esce dalla sfera solo sessuale e che forse anche uno scambista puo’ considerare piu’ scomodo. A nche per questo, quindi, non sono il soggetto piu’ adatto con cui polemizzare (non dico tu) sulla repressione di pensieri e desideri.

  5. 2865
    Over the rainbow -

    “Come ho già spiegato, le mie non sono chicche offensive, è una tua reazione emotiva che te le fa considerare tali, come del resto è previsto in psicoterapia.”
    🙂 Bò, pensala come ti pare, io non vado in terapia per farmi dire che una frase arrogante e tesa ad offendere e provocare è una frase arrogante e tesa ad offendere e provocare. Lo vedo da me con i miei scarsi mezzi molto terra terra ma efficaci.

    “Mi piacerebbe però molto comprendere le ragioni da te addotte per fare questa scelta, perché ciò mi permetterebbe di avere un quadro più ampio per fare anch’io delle scelte più ponderate”.
    Cercherò di entrare nella tua linea di pensiero che mi pare questa (correggimi se sbaglio): dal momento che la tua scelta monogamica si inserisce perfettamente nell’alveo della radicatissima tradizione della società in cui vivi esiste il forte sospetto che questa scelta sia tale solo in apparenza mentre, in realtà, sia frutto di un condizionamento che, non essendo violento, ti appare spontaneo.
    Ho azzeccato?
    Se si mi sembra inutile sciorinarti i motivi di una scelta che si sospetta possa essere una non scelta.
    Forse è più utile parlare dei motivi della non scelta opposta: lo scambismo.
    Bè, nel mio personalissimo caso (ovviamente non generalizzo) si tratta di un malessere generalizzato (ma grande è….. che mi avvelena l’esistenza) che provo alla sola idea che chi, in quel momento, è il mio compagno di vita, possa provare talmente tanta attrazione, verso persone diverse da me, da realizzare il desiderio di compiere atti sessuali insieme ad esse.
    Non nego che si possa provare attrazione (lo stare insieme non implica, come corredo, il diventare ciechi), non nego che, al bar, si possa scherzare con gli amici sul cosa si farebbe alla tizia che sculetta allegramente.
    Ma dal pensare al dire al fare c’è la libertà (chi ti costringe a stare in una coppia se hai queste pulsioni?) e la conoscenza/rispetto della tua stessa scelta di vita (coppia).
    Credo che nella vita di tutti i giorni si parli di…..gelosia.
    Hai presente quella sensazione che attanaglia lo stomaco
    Non so come questo fenomeno sia qualficato nelle tante disciplini che conosci 🙂
    Per quanto riguarda me, il discorso è, se possibile, ancora più semplice. Quando amo continuo a vedere i bei tipi in circolazione, non scherzo sul “pacco” con le amiche al bar perchè questo tipo di scherzi non mi diverte, ma ho un pensiero fisso, il mio lui, e in quel pensiero trovo tutto ciò che mi riempie le giornate e mi fa stare bene. Ma bene veramente. Credo tu conosca (e bene) il sorriso che illumina il viso di chi fa, insieme al proprio compagno, le cose anche più banali: la spesa, cucinare, strizzare le lenzuola prima di stenderle, fare un balletto goffo ascoltando musica, vedere un film che piace ad entrambi, fare l’amore.
    Ecco, tutte queste cose, compreso e soprattutto il fare l’amore, mi piace farle solo con il mio lui e qualsiasi elemento estraneo alla coppia, mi infastidisce, urta, provoca malessere

  6. 2866
    Over the rainbow -

    Persino il vicino che, in piena notte, fa pipì rumorosamente e tira la catena mi urta perchè lo vedo come figura entrante in un rapporto che ci tengo e mi piace sia a due.
    Non si tratta di imbarazzo, di così fan tutti, di “se scopi in compagnia non sei figlio di Maria”. Si tratta di una scelta dettata dall’istinto. Da quel’istinto che, se non sei autolesionista, ti avvicina a ciò che ti fa stare bene e ti allontana da ciò che ti fa stare male.
    So che puoi capirmi perchè ho inteso perfettamente che tutte le sensazioni benefiche derivanti dalla vita di coppia asserisci di provarle insieme alla tua compagna. Ciò che ci differenzia è che tu (e lei, pare) state bene nel coinvolgere persone anche a letto mentre io amo coinvolgerle semplicementete a cena, in una gita, in vacanza.
    Non conosco le motivazioni psicologiche, sociologiche,antropologiche, chimico, fisiche della mia scelta.
    So che è una scelta spontanea, che mi fa stare bene, all’interno della quale posso dare il meglio di me e so che la scelta opposta mi provoca un grosso disagio (NON imbarazzo)già a livello di pensiero. Figuriamoci in caso di concretizzazione.
    Tu dirai: non puoi saperlo.
    Ti rispondo che, invece, lo so perchè ho la presunzione di conoscermi senza aspettare che qualcuno mi parli di me e senza aspettare di cosruirmi una personalità scimmiottando quelle altui alla ricerca di me
    Vedi, CB, se lo scambismo mi lasciasse indifferente potrei provare l’impulso di provare, se mi desse repulsione potrei pormi il dubbio del retaggio bigotto. Invece mi urta, mi infastidisce, quando penso a me, di me, per me e quando penso al mio compagno, del mio compagno, per il mio compagno.
    E urta me non il ricordo delle parole della trisavola monogamica per imposizione socialreligiosa.
    E con ciò, ribadisco, non mi sento migliore di chi vede lo scambismo come parte del gioco di coppia nè mi sento peggiore di chi opta per questa scelta.
    C’è chi ama giocare a pocker in quattro e chi si esalta con il rubamazzo a due.
    Non condanno chi ragiona diversamente da me e non assolvo i miei simili.
    Non chiudo in casa, non pedino, non opprimo, non soffoco chi sta insieme a me perchè rispetto l’indipendenza e l’autonomia altrui così come vorrei fosse rispettata la mia e perchè ritengo che la spontaneità del comportamento monogamico del proprio compagno aumenti in modo esponenziale il piacere che si trae dal comportamento monogamico stesso.
    Ma un conto è lasciare che il proprio compagno mantenga divertimenti che annoiano a morte l’altro o mantenga rapporti con amici che stanno sulle palle all’altro o compia delle scelte (questo, per me, è il rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza).
    Un altro è la condivisione del corpo e, entro certi limiti, della mente (mi pare di capire che gli scambisti non acchiappino a priori ma scelgano e provino, nei momenti in cui scelgono, un sentimento).
    Questo aspetto no, non mi piace per niente. E scelgo, liberamente, di non adottarlo nè accettarlo.

    Ps. ciao LUNINA

  7. 2867
    UnUomoInCammino -

    Luna, la questione della fantasia, delle diversità, della creatività, della libertà non è affatto attinente solo all’eros. Riguarda praticamente tutte le manifestazioni del vivere. Ci sono persone tranquille e che hanno una alimentazione basata su 5 o 10 alimenti.
    Io ne conosco alcune.
    Allora, a queste persone non salta neppure per l’anticamera del cervello di assaggiare i ceci, la polenta con i fagioli, oppure una pepata di cozze (sparo tre cose a caso).
    Ci sono molte fantasie e a volte non ci sono più perché le abbiamo silenziate per lungo tempo.

    Gli etologi si sono posti da tempo la questione di come indagare la volontà e i desideri più profondi: la questione è ancora più importante dal punto di vista scientifico in sessuologia, dove, appunto per le convenzioni sociale e morali, desideri profondi e atteggiamente “logici”, ufficiali spesso differiscono.
    Ora ricordo i risultati di un paio di esperimenti di Desmond Morris – quindi essi hanno una quarantina d’anni fa, epoca in cui la libertà sessuale era minore e i condizionamenti maggiori. Ecco, in quegli esperimenti i segnali misurati sul corpo (il corpo non mente, la mente e la lingua sì!) erano che molte persone (la quota era sensibilmente maggiore tra le donne) a parole negavano o si dimostravano disinteressate rispetto a stimoli erotici di vario tipo, mentre alcuni segnali corporei (frequenza del battito cardiaco, pressione, apertura della pupilla) dimostravano il contrario.

    Insomma, questo per dire che esistono molte persone che non solo deprecano certe pratiche, fantasie, etc. ma che non le ammettono neppure. Oppure che le hanno talmente sepolte a lungo tempo da sopprimerle definitivamente.

    Ovviamente io ho una posizione in questa querelle, che è quella che mi chiedo come possano esistere persione in coppia che per lustri e lustri hanno eliminato le pulsioni sessuali estroverse, trasgressive, etc.
    Ma non c’è un giusto o uno sbagliato.
    C’è da considerare se a quella persona questo contenimento (più o meno rigido) nei confini della coppia faccia bene o male.
    Penso che questo sia molto soggettivo, ogni persona reagisce diversamente rispetto a pratiche sessuali, a fantasie, etc. o alla loro assenza.
    In genere, appunto, non si può pensare che per l’eros sia diverso di altre cose, ad esempio dalle vacanze.
    Ci sono persone che da quarantanni ogni anno fanno a Cervia dal 1 al 31 agosto, andando nello stesso bagno, vedendo le stesse persone, mangiando lo stesso cibo, con gli stessi orari.

    Un principio universale è che la diversità è ecologica.
    L’eros ne è esente?

  8. 2868
    LUNA -

    Ciao AMAN (anni fa eri Awomanaman, puo’ essere? Ho letto i tuoi/vostri interventi con interesse, anche se in differita). Io non nego assolutamente cio’ che dici, come ho gia’ detto di persone represse ecc certamente ne esistono, e non solo in campo sessuale. Tanto e’ vero che conosco anche molti cosiddetti trasgressivi (anche scambisti) che, dagli altri punti di vista che citi o altri ancora, secondo la tua analisi sarebbero comunque dei repressi o fortemente schematizzati e che non cambierebbero altre idee e abitudini manco per sogno. Esistono, per altro, e lo dico perche’ ne conosco, coloro che riescono ad essere abitudinari e rigidi anche nella trasgressione. Concordo che per il proprio equilibrio e non solo per schema alcune persone non assaggerebbero mai la pepata di cozze anche sessualmente parlando, il che lo trovo assolutamente rispettabile. Anche perche’ nessuno (a meno che non vi sia una richiesta d’aiuto, per esempio, da parte di chi prova un malessere e, sempre per il proprio equilibrio, chieda appunto aiuto, nessuno, tanto meno un non professionista puo’ giocare a scassinare con un piede di porco, magari anche per proiezione, la psiche, l’

  9. 2869
    luna -

    L’emotivita’ e l’equilibrio altrui. Cio’ io lo trovo fondamentale e una fondamentale forma di rispetto, in ogni aspetto. Faccio informazione concreta e sostegno concreto su tematiche in cui uno schema disfunzionale (o piu’) fa purtroppo un’enorme differenza, ma non ci si puo’ muovere come elefanti in una cristalleria nella “psiche” ecc altrui. Non si puo’ confondere informazione/sostegno/terapia. Ecc. Cio’ per dirti che sul senso degli argomenti che porti non sono disinformata ecc. Cio’ su cui dissento e’ che il fatto di avere una o talaltra fantasia sia sinonimo generico di meno o piu’ autorepressione. E che l’averle di per se’ sia sinonimo di non autorepressione generale. Certe domande che di pone CB in senso generale e che poni tu e non legate solo ad un aspetto sessuale io me le son fatte nell’adolescenza. Poiche’ da sempre, per me, e’ stato importante ascoltare la mia voce. Non in senso egocentrico, ma spontaneamente di andarmi verso e non contro. Al di la’ dei cosiddetti “schemi”. Cioe’: ma cio’ che faccio mi interessa realmente? Ma questo si o questo no sono i miei si e i miei no? Di pancia, non di testa. E nella mia vita ho fatto scelte per alcuni controcorrente ma che per me non erano controcorrente, erano mie, sentite al livello in cui il benessere che provi a seguire la tua voce e’ sereno, gioioso e impagabile. Che poi il mio aspetto creativo sia diventato anche un mestiere e’ in accordo con cio’ (non mi sono repressa) ma e’ da un certo punto di vista “irrilevante”, perche’ questa necessita’ di ascolto ad un certo livello e’ nata con me. Io percepisco da sempre a livello molto intenso “liberta’” o “frustrazione”. Al di la’ di un concetto peggio/meglio, che ne pensa peppino di cosa dovrei dire o fare riguardo me stessa in ogni settore, io ho sempre avuto un dialogo intenso coi miei desideri. Fortuna o sfortuna che sia, perche’ non riesco a raccontarmi palle se mi castro o devo, in equilibrio con le situazioni, proteggere in modo particolare cio” che per me e’ liberta’. Di essere. Per questo convengo che al mondo c’e’ chi si ascolta purtroppo troppo poco, che sia piu’ o meno trasgressivo o semplicemente in mimesi o opposizione con delle qualsivoglia regole. Ma l’ascoltarsi non risponde appunto ad uno schema esterno in un verso o in un altro. Cio’ rende la faccenda piu’ complessa, ma anche piu’ affascinante.

  10. 2870
    Allegra matta -

    Premesso che con Over non ci dovrei parlare perché ogni volta poi ci stuzzichiamo ma voglio fare un tentativo…..il tuo post n 2865 lo ritengo molto interessante e per una volta ti racconti e si riesce a capire qualcosa di te…..ho capito in pieno che stai bene come stai….però ricordati che anche per uno scambista o se non vuoi generalizzare per Allegra Matta le cose che ami fare tu le amo anche io…..cuciniamo insieme, stendiamo i panni, portiamo i ragazzi a scuola, se non c e mi manca e ci mandiamo tanti sms al giorno, quando lo rivedo mi si illumina il viso e sono gelosa se qualche intrusa lo guarda troppo…..lo so difficile da comprendere come poter accettare di dividere il corpo con altri….non so dire come ci si riesce e non so dirti perché uno sguardo di una ragazza al bar mi fa inc….dalla gelosia altro che farfalle e quando siamo in un prive la gelosia scende a zero…come se quel mondo fosse irreale, non vissuto come se quelle persone rimanessero per sempre chiuse la dentro e quindi innocue nella nostra vita….non lo so e’ illogico e assurdo ma posso garantirti/vi che per me e’ così…..abbiamo anche litigato qualche volta per gelosia ma mai per situazioni legate al prive….è’ come se li dentro fossimo completamente complici come Bonnie and Clyde….come se fossimo una persona sola…sarò da psicoanalizzare io?Può essere……

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