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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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nooo LUNA forse non mi sono spiegata bene io sono d accordo con il tuo modo di ragionare, ho girato il post a te perché ti reputo una persona con cui può aver senso discutere e ti chiedevo il parere in pratica su ciò che ha scritto Dott50….nel suo ultimo post se ciò ti disturba perfetto non ti includo più nei miei discorsi ma siamo qua da un bel po’, ovvio che parlo con te e Cb, anche tu tante volte mi tiri in ballo e non dico nulla perché è’ ovvio che spesso ci si riallaccia a discorsi precedenti…..
Mi permetto d’intervenire in una diatriba che non mi appartiene, ma penso di aver colto un punto d’incomprensione che è bene chiarire prima che si trasformi nuovamente in un focolaio di inutili scambi di invettive. Probabilmente Allegra matta, ma questo potrà dirlo meglio lei, voleva soltanto richiamare l’attenzione di LUNA ad osservare come certe volte gli avversi allo scambismo condannino, probabilmente senza neppure avvedersene, gli scambisti tout court, come immorali, ipocriti e quant’altro. Cosa che in verità avviene qualche volta anche in maniera inversa. È ovvio che Allegra matta se la sia un po’ presa per quanto scritto da dott50, anche se in realtà dovevo prendermela più io, visto che ero parte in causa.
LUNA, io reputo che sei stata alquanto chiara nell’esporre le tue idee, anche se personalmente non le condivido e non tanto per quanto esprimano in sé, ma piuttosto per un loro contenuto di fondo da cui si evince un tuo concetto di libertà individuale che io ritengo molto sopravalutata, rispetto ad un’influenza sociale, compresa quella familiare, che reputo invece abbondantemente sottostimata.
In quanto a: “forse il punto e’ qdo chi e’ scambista non accetta questo perche’ no, lo scambismo non e’ un modo.di vivere la sessualita’ ma e’ molto di piu’ di tutte le altre. forse allora (forse, chiedilo a lui) e’ li che dott ravvisa non nello scambismo ma in certi scambisti (indifferente come costoro si orientino nello scambismo) un’ipocrisia. che magari e’ solipsismo piu’ che ipocrisia”.
In pratica mi sento un po’ tirato per la giacchetta anch’io. Certo ogn’uno ha il proprio modo di vedere le cose, ma esiste una ben sperimentata metodologia per addivenire alla conoscenza ed è quella di valutare, analizzare, riflettere e ponderare sulle cose e non limitarsi alle proprie sensazioni. Personalmente ho provato in tanti modi ad esprimere il senso dello scambismo, adoperando le prospettive più disparate, ma il risultato è sempre lo stesso: sentire lo scambismo come una scelta estemporanea. È veramente strano che solo dodici specie di mammiferi su oltre quattromila siano sessualmente monogame, e l’uomo non appartiene a quelle dodici se non assoggettato da regole sociali specifiche. Questo dovrebbe far riflettere non credi?
Vorrei proporre un esercizio d’immaginazione a LUNA, ma consiglierei a tutti di farlo,. Prendiamo una macchina di Galton (per chi non l’ha presente, consiglio di usare Wikipedia). Ogni pallina rappresenta ogn’uno di noi, e nel cadere dall’alto, esprime il percorso della nostra vita. I chiodi distribuiti sulla tavola, raffigurano i vari ostacoli che dobbiamo affrontare. Ogni pallina, nella sua caduta, incontrando i vari chiodi può arbitrariamente decidere per ogni ostacolo di andare da un lato o dall’altro. Le file di palline che alla fine si accumuleranno in fondo alla macchina indicheranno una qualità statistica della società (curva di Gauss). In verità però, la società agisce inclinando il piano d’appoggio della macchina e così facendo, influisce sulle nostre scelte che pur rimanendo libere, in verità andranno drasticamente più in una direzione piuttosto che l’altra. Questo schema credo che risponda alquanto realisticamente alla nostra condizione di libertà.
Cara LUNA il libero arbitrio dell’uomo, che tu tanto esalti, contiene nella sua essenza la confutazione ad esso stesso. Come dice Dante: “Intra due cibi, distanti e moventi d’un modo, prima si morria di fame, che liber’omo l’un recasse ai denti”. In pratica egli esprime, e non è il solo a farlo, che non possa esistere un uomo in grado di attuare una scelta libera in quanto ciò stesso lo congelerebbe nella sua impossibilità decisionale. La scelta quindi è assoggettata ad un’influenza esterna e/o interna essa sia.
Io posso scegliere di essere sottomesso ad un’idea classica di monogamismo o ribellarmi ad essa rifuggendo la sua tradizionalità. Lo scambismo è una di queste possibilità di fuga dette appunto trasgressive proprio per la loro insita qualità a trasgredire la regola imposta. A differenza del tradimento però, non soggiace alla mancanza di rispetto altrui, qualità egocentrica e competitiva, ma piuttosto ad una condivisione che, come ho avuto già modo d’esprimere, è una qualità socialmente costruttiva.
Se proviamo a ritornare alla nostra macchina di Galton, i chiodi posti sulla sua superficie, impongono di scegliere. Se noi li abolissimo, il percorso di ogni pallina sarebbe perfettamente verticale, dall’alto in basso ed il più breve possibile, facendole percorrere tutte lo stesso tragitto, e tutte si ritroverebbero ad essere impilate in basso, una sull’altra nella stessa posizione. In definitiva, non ci sarebbero ostacoli, cioè scelte da effettuare. In definitiva la vita sarebbe libera e ci condurrebbe alla fine del nostro percorso senza alcuna variazione.
Ora dott50 o tu, potete anche dire che si tratta di una giustificazione ipocrita o solipsista, ma personalmente credo che lo si possa dire ancor di più delle spiegazioni dettate da un libero sentire, se mai questo possa essere possibile, di pancia come è stato detto in passato, senza dare alcuna giustificazione plausibile delle scelte sostenute. Non credi?
Ridurre la morale e la cultura ad un “trucco” rivolto ad orientare i comportamenti umani non mi sembra condivisibile, così come non mi sembra calzante Il paragone con la “Galton machine”. Chiaramente va considerata la evoluzione ed il dinamismo che caratterizza la cultura che non è una somma di regole impeditive, nè è fatta di comandi ed imposizioni, bensì di consigli comportamentali. Lo scambismo è una pratica social-sessuale che trova molte adesioni e quindi diventerà o forse già lo è, una subcultura, ma sicuramente non è universale. Cara CB ammetti che ci possano essere delle coppie che LIBERAMENTE scelgono di non scambiarsi, a prescindere dalle regole etiche, morali, culturali, etc., ossia deliberatamente sono inclini al rapporto di esclusività sessuale e non solo; per me lo scambismo esaurisce la sua funzione sociale con il raggiungimento dell’orgasmo e perciò ha valore solo sessual-ludico; non vedo alcun significato di “solidarietà globale”. Il mio pensiero sullo scambismo si avvicina a quello di Luna, solipsismo permettendo (in realtà tale termine e conseguente concetto era totalmente inappropriato rispetto a ciò che avevo scritto).
Bene dott50, l’esempio della macchina di Galton non è calzante, e non è rilevante che in natura la monogamia sia un’eccezione, e non è significativo neppure l’aspetto socializzante e globalizzante dello scambismo, non risulta pertinente in significato dell’influenza tutoriale sulla psiche, non ha senso parlare della storicità comportamentale, è insignificante anche il rapporto familiare in culture diverse dalla nostra, ecc… Mi domando, quali sono i parametri utili a permettere un’osservazione evolutiva? Personalmente ho sperimentato diversificazioni notevoli sul mio essere: nel gusto, nel lavoro, nel rapporto di coppia, nell’emotività, nel tipo di vita, nelle ambientazioni, nelle modalità culturali, ecc… ecc…. Ogni volta il motivo di crescita è stato anticipato da cambiamenti di prospettiva dovuti al mio spirito temerario. L’ignoto per me ha rappresentato sempre motivo di sfida. Ricordo il mio periodo tradizionalistico, fatto di scelte scandite da un calendario preordinato: c’era l’età scolastica, quello degli amici di bisboccia, il periodo della ricerca lavorativa, quello della costituzione di una coppia, dei figli…. Certo le modalità ed i tempi variavano tra i vari amici, ma comunque erano consoni all’andamento universale. Le scelte erano diverse tra tutti naturalmente, c’era chi aveva intrapreso degli studi e chi altri, chi un tipo di lavoro chi altri, le donne ovviamente erano diverse ed a quel punto le strade si separavano. Molto raramente capita di rivedere qualcuno della vecchia guardia. Certo è stato un modo personale di vivere quel periodo della vita, ma ricordo che in linea di principio era molto comune. Ora mi chiedo quali cose mi sono sfuggite, cosa c’è di diverso in ciò che proponete, quale tipo di libertà non sono stato in grado di cogliere. Suggerite, spiegate, indicate vi prego, vi scongiuro, non tenetemi in sospeso, aiutatemi ad aprire gli occhi. Non venitemi però a dire che è una questione di fede o di pancia perché se no vi mangio. Ne ho già abbastanza di chi viene a dirmi che devo avere fede, e se non ce l’ho, devo avercela punto, se no sono un’anima perduta. Ma mi faccia il piacere…!
avevo scritto un post ma si e’ perso mi sa.Allegra, scusa, non avevo capito che l”intenzione era quella. dott, non.ho capito la chiusa del tuo post. io penso che oltre all’ipocrisia possa esserci davvero anche del “genuino solipsismo”. CB, anch’io.
CB, a parte che mi sfugge perche’ pancia ti renda cannibale, mi sfugge anche perche’ una persona non scambista debba dimostrarti e giustificarti perche’ non scambia. mi sfugge davvero. il solipsismo, concedimi, non sta nel fatto che scambi e che a te farlo abbia cambiato la vita, ma che debba essere cosi per tutti o debbano portarti la giustificazione. CB, a parte che non a tutti preme fare cose originali (ma magari speciali per se’ si, il che mi sembra piu rilevante e anche, volendo, molto meno dipendente) tu hai descritto la tua vita prima dello scambismo come un piattume schematizzato… ma forse son sensazioni tue per te.
Non so, non credo che scriverò più qua…
Fondamentalmente trovo che coppia se la canti e se la suoni da solo 🙂 esiste la sua opinione del mondo e quella sbagliata, non è possibile portare avanti un dialogo in questo modo.
Con ste puttanate che il mio ragionamento proviene da chissà dove e il suo da uomo illuminato invece sia frutto dell’ evoluzione mi sto innervosendo, poi finisce che alzo i toni pure io.
È incredibile quanto una persona riesca a trarre conclusioni a proprio piacimento.
Mi riferisco al post 2786 in particolare.
Diavolo uno deve sentirsi dire che chi sceglie una vita monogamica, chi di tanto in tanto associa sesso e amore, di certo lo fa per qualche deerivazione socioculturale sbagliata.
Fondamentalmente stai catalogando le persone, come se esistessero solo due categorie, con la differenza che gli scambisti a tuo dire godono della facoltà di pensare, i non scambisti invece sono soggiogati da chiesa e tradizioni medievali.
Giudichi, proprio come un inquisitore e sei implacabile nei tuoi giudizi, ti poni da una parte della barricata e sputi sentenze.
Fondamentalmente qui sei l’unico che non accetta il parere degli altri. Forse sei un monogamicofobico?
Cioè non ti è stato bene nemmeno il mio commento ironico, quando ho chiesto ad Allegra se suo marito si intrattiene con uomini come se io fossi homofobico. Io che ho pure un amico finocchio (la parola finocchio è voluta, a lui non dispiace essere chiamato cosi).
Sempliceemente non condivido lo scambiamo e a te pare sbagliato a prescindere. Io non giudico la tua scelta, ti piace che ti trombano la moglie? E fattela trombare! Ti piace prenderlo dietro? E prendilo!
Non cambia l’opinione che avrei di un uomo e di certo non ti considero un malato come farebbe una di quelle persone che dipingi quando parli di gente monogamica o peggio cristiana cattolica…quindi…perché questo astio, questo atteggiamento superiore verso chi non scambia?
Vorrei dire anche una cosa a Luna…
È vero che Una relazione da fuori vista come stabile, potrebbe essere in realtà piena di crepe. Ovviamente in una circostanza del genere se arriva qualcuno magari attraente ha partita sicuramente più semplice.
È però vero che anche una relazione perfetta puó essere in pericolo, perché quando un esterno arriva e si propone, chiunque, dico chiunque valuta comunque l’offerta ricevuta, forse la rifiuta, ma la considera.