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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Buon 2013 a tutti, ed anche se è previsto un anno pieno di lacrime e sangue; consentitemi di augurarvi prosperità e benessere a tutti. Del resto l’anno inizia bene, visto che si è ottenuto il bel risultato d’iniziarlo in posizioni meno piccate di quanto avvenuto finora. Avete ragione, mi lascio troppo trascinare dalle cose che ritengo “ingiuste”, in quanto vittime di un disconoscimento ad una chiara e precisa connotazione condivisa. Vorrei aggiungere soltanto un’ultima sottolineatura prima di considerare tutto risolto. Alcuni aspetti, come quelli indicati per ultimi da LUNA, non avendo una posizione preventivamente configurata, si possono considerare libere scelte. Cosa diversa è invece decidere in condizioni schematizzate, in quanto potrebbe trattarsi di assoggettamenti sociali e non esclusivamente individuali.
Ora vorrei appoggiare sia LUNA, sia Allegra matta, che entrambe hanno colto un punto che ritengo essenziale: la menzogna. Non solo quella che si attua nei confronti altrui, ma principalmente quella che si fa verso se stessi. E già, ci si mente da soli e questo è il problema più grave. Si tratta di una forma di tradimento verso noi stessi e questa ritengo sia la cosa più assurda che l’uomo riesca a fare. Se una persona si auto-convince di una certa cosa, per poterla poi sostenere inizia ad auto-mentirsi, entrando in una spirale assurda di auto-convincimenti. LUNA ad esempio suggerisce a SAM una possibile risposta al suo atteggiamento borioso. Allegra matta invece, pur sottolineando che non si può essere sicuri di nulla, la sua posizione in pratica smonta alcune convinzioni di SAM, basate per lo più su una realtà essenzialmente egocentrica e sulla conseguente necessità di menzogna ad ogni livello.
In pratica ritengo anch’io che molto probabilmente, le donne a cui SAM si riferisce, siano vittime di una posizione non adeguatamente convinta e perciò instabile. Una condizione alquanto comune e su cui SAM riesce a far breccia per le sue conquiste. Ritengo cioè che molte donne, purtroppo non soltanto loro, vivano una situazione di convincimenti non emotivamente e profondamente condivisi, da questo ne scaturisce una situazione di falsa stabilità su cui una spinta adeguata può creare un catastrofico crollo.
Come si dice, un’immagine spiega meglio di mille parole e quindi, per chi volesse provare a comprendere alcune possibilità che si realizzano nello scambismo, consiglio di vedere: …. Ed anche:…… Si tratta di due filmini porno realizzati in alcuni privé, che nonostante tutto, esprimono in modo alquanto realistico, alcune atmosfere possibili che si possono incontrare in questi luoghi. Ovviamente questo è soltanto indicativo, ma se si osservano cercando di cogliere gli atteggiamenti emotivamente più incisivi, ci si può rendere conto di alcuni aspetti non del tutto chiari a chi ne è digiuno.
Sinceramente non so se questo sia realmente sufficiente, ma spero proprio di aver contribuito a far chiarezza.
se poi si e’ chiesta, al di la’ dell’attrazione o innamoramento che fosse, a che punto stesse la sua vita. – Allegra, non ho capito la cosa dei francesi.
CB, ti leggo ora. Agh per “lacrime e sangue”. Ricambio il buon anno. Condivido il discorso “falsa stabilita’”, come probabilmente hai colto nel mio commento a SAM. Credo che questo pero’ possa riguardare ogni aspetto (anche lo studio e il lavoro) e che non riguardi uno specifico tipo di relazione o uno uno solo schema preciso e che non nasce solo dalla societa`. Faccio un esempio (in cui potrebbero essere mille variabili, ma volutamente centrando solo un punto a mero scopo esemplificativo): una donna -ma potrebbe essere un uomo – incontra due persone, una sembra l`uomo perfetto che piace ai suoi e con cui se mette su famiglia si indirizza verso un certo tipo di modello in cui pensa sia importante riconoscersi, l’altro le piace ma sembra totalmente in antitesi con quei modelli. Potrebbe scegliere il primo per aderenza allo schema, ma anche scegliere il secondo non perche` segue cuore o istinto ma per mera opposizione o soprattutto, dicendosi che l”essere oppositiva verso uno schema sia liberta’ (mentre non lo e’, perche’ anche scegliere in opposizione e` un’altra faccia della dipendenza da uno schema, altrui o proprio). Avendo scelto in base a cio’ potrebbe non vedere che all’uomo che ha accanto non frega nulla di incarnare uno schema ma che e’ chi e’ “e basta” e non conoscerlo al di la’ dell’idea con cui lo ha scelto (cosa non relativa solo al sesso ne’ alla trasgressione)
Ma allo stesso modo potrebbe anche non conoscere l’altro, al di la’ delle caratteristiche “anticonvenzionali” su cui lei punta l’attenzione. E cio’ su aspetti positivi o negativi. “schematizzando” – per semplicita’ esemplificativa – ho visto gente autoingannarsi o comunque andarsi contro con frustrazione sia facendo scelte piu’ “socialmente schematiche” che viceversa. Il punto sarebbe ascoltarsi. Anni fa una conoscente che ha una lunga storia monogamica era in crisi, non con il marito ma con il fatto che le era.stato “imposto” e si imponeva di fare l’avvocato. Era cosi in crisi su cio’ e sul suo non ascoltarsi sino in fondo che riversava (anche inconsapevolmente) lo stress sulla coppia e i vicini di casa le facevano saltare i nervi se alzavano un po’ il volume. Avevo conosciuto una persona tesa e acida. In quel periodo di “transizione” venne a cercare me. Perche`? Credo perche’ mi leggeva da sempre anche molto piu’ “anticonformista” di quanto io sia, ma soprattutto per lei incarnavo una persona libera che nella vita ha scelto secondo il proprio sentire. Si prese una sorta di “cotta” – non sessuale – per me per queste ragioni, nel senso che fu a me per prima che disse “forse li deludero’ tutti, ma io non voglio fare l’avvocato. Voglio tenere il lavoro che ho gia’, avere piu’ tempo per stare con mio marito e anche gli amici”. Io non le dissi cosa doveva fare, ovviamente. Ma facevamo delle passeggiate in cui lei parlava molto e scoprivo un suo lato molto piu` solare. Alla fine ha comunicato agli altri la sua decisione e nessuno ha reagito cosi’ male come temeva. Anzi, tutti son stati piu’ contenti che si sia ascoltata realmente. In seguito lei e il marito hanno cambiato casa, hanno avuto due figli e lei superato quel suo scoglio e’ visibilmente piu’ solare e serena.
Ciao luna per il discorso dei francesi rispondevo a Sam che mi chiedeva se il mio compagno “giocasse” con gli uomini, bene i francesi oltre ad essere coppie molto più aperte ed esibizioniste, credo che anche Cb possa affermarlo, le uniche due volte che un uomo ci ha provato con il mio era un francese mentre gli uomini italiani sopratutto se sui 40anni e di bella presenza sono più riservati, ti studiano, ti osservano e valutano Sempre molto discreti. Le coppie francesi (non tutte ovvio) non si cercano nemmeno una stanza ma li trovi a fare le loro performance sul bancone del bar.
In precedenza ho indicato gli indirizzi di due filmini che ora, rileggendo casualmente il post, ho notato sono stati sostituiti da puntini. Non ne conosco la ragione, forse è perché si tratta di indirizzi vietati ai minori? Mah!
Se volete però dargli comunque uno sguardo, potete provare ad inserire nel vostro navigatore, l’indirizzo: “beeg.com/”; seguito dai numeri “2332847” e/o “1537905”
Devo dire che concordo con LUNA riguardo al fatto che la “falsa stabilità” attiene alla persona nel suo complesso, perciò applicabile ad ogni forma di attività che questa svolge (anche lo studio e il lavoro), come lei indica. Risulta anche chiaro che le scelte personali possono essere poi rivolte in direzioni anche opposte tra loro. Ciò che però mi lascia alquanto perplesso è la sottovalutazione del fattore sociale che personalmente ritengo estremamente forte ed in qualche misura sottovalutato. Reputo che il caso più indicativo in tal senso, possa essere l’enorme dilagare dei fenomeni transessuali e bisessuali. Non è che prima non esistessero, ma semplicemente la società ne rigettava il riconoscimento, e già nell’ambito della famiglia genitoriale venivano imposti dai fattori culturali, dei vincoli restrittivi che minavano il diffondersi di atteggiamenti non conformi allo stereotipo ammesso. Credo che ad esempio la forma di rigetto espresso da SAM verso uomini svestiti che gli si possano soltanto avvicinare, sia molto indicativo di questa modalità. La necessità di considerare la donna come preda per la sua condizione di predominanza, anche nei confronti degli altri uomini, la dice lunga a questo proposito.
Mi meraviglia quanto si sia ancorati ancora a certi stereotipi che immaginavo ormai relegati a ristrette cerchie di “nostalgici”. Comprendo che l’immagine dell’uomo maschio che non deve chiedere mai, possa avere una certa attrattiva, ma che si possa ancora vivere all’ombra di una tale visione del mondo, mi sembrava che si fosse abbastanza chiaramente appurato, non rappresenta una realtà sostenibile. Certo il femminismo, l’ecologia, lo scambismo, la liberalizzazione omosessuale, il naturismo, il salutismo ecc…, possono essere visti tutti come entità separate ed indipendenti, ed in parte lo sono, ma appartengono tutte ad una visione nuova e globale, e mi meraviglia che questo possa ancora sfuggire all’attenzione di persone che mi sembrano culturalmente emancipate. Lo scambismo, come ho avuto modo più volte di sottolineare, contiene una molteplicità di fenomeni per molti versi dissimili, ma tutti sottendono ad una qualità più collaborativa tra gli individui e questo lo evolve ad un livello di globalità assente nelle schematizzazioni atomistiche del passato, che invece tendevano a suddividere, catalogare e mettere in competizione.
Non mi sembra per nulla appropriata l’evidenziazione fatta da dott50. La perdita di confini separatori e la presa di consapevolezza di un’unica entità globalizzata, viene indicata appunto come globalizzazione.
Boh sarà come dite…o sarà che in realtà nessuno è perfetto e che quindi siamo tutti vulnerabili, tutte le relazioni sono in pericolo, se non si fa qualcosa per non cadere in tentazione.
Ad ogni modo non voglio convincere nessuno, il giorno che incontrerete qualcuno che ragiona come me magari le vostre certezze vacilleranno, o magari no, chissà… Forse sono solo un egocentrico -.-
SAM, sul fatto che tutti gli esseri umani abbiano lati vulnerabili e che nessuna relazione sia “scontata” sono d’accordo. Cio’ che non penso e’ che cio’ riguardi solo problemi di tentazioni. Come ti ho detto non volevo togliere nulla al tuo fascino o savoir faire e potresti essere stato anche un ottimo manipolatore, nel senso che intendi tu, pero’ penso che in generale una predisposizione, anche contingente, dall’altra parte ci debba essere. O un colpo di fulmine, ok. Certo che ne ho incontrati tipi come te. Non andavo in giro a dire “sono fedele sono fedele oh quanto lo sono”. Si vedeva semplicemente che pure stando in mezzo alla gente tutti i giorni ed essendo anche socievole (ma pure introversa,.cmq) e non avendo alcun problema
ad avere amicizie (vere, non ambigue flirtose) maschili stavo bene con chi stavo e dove stavo e non ero alla ricerca di altro. Cosa questa che ad alcuni (ma anche ad alcune) dava fastidio. Parlo al passato perche’mi riferisco in particolare alla mia relazione “storica”. Ho assistito a e sentito certi repertori di cazzate… che in alcuni casi non saranno stati cazzate, ma se stai bene dove stai ti scivolano addosso. Poi la vita puo’ essere sempre imprevedibile, e le relazioni che funzionano non funzionano da una parte sola, pero’ innamorarsi non e’ cosi facile secondo me. Quando il mio rapporto ha avuto dei problemi – e non da calo di passione – non lo ha saputo e capito nessuno per anni. A parte perche’ ero comunque innamorata e quindi concentrata cmq sulla relazione, e sulla mia vita, anche perche’ non volevo assolutamente assalti di marpioni che si sarebbero fiondati come avvoltoi (che palle…) forse sapevo anche, si, con l’andare del tempo di essere piu’ affettivamente vulnerabile. Ma non nel senso di accettare caramelle dagli sconosciuti travestiti da babbo natale. Semmai, involontariamente, di “diventare te”. Ma non nel senso di mettermi in competizione con altre donne o rompere le palle a uomini impegnati. Mah, forse un po’ complicato da spiegare. Pero’ insomma volevo evitare casini. Ove per casini non intendo andare a letto con qualcuno…
“Scusa se non sono stato breve ma non ho avuto tempo”.mi pare lo dicesse Goethe, e suona paradossale, ma nel mio caso non lo e’ :s tra l’altro ho appena perso il commento, spero non mi ripeto… Scusate, ringrazio Allegra per la spiegazione e risp a CB: io non dico che la societa’ non c’entri nulla, dico che secondo me e guardandomi intorno (ovvio, mia opinione) la societa`non e` un monolite ( abbiamo il vaticano ma mica tutti son cattolici e qdi se parliamo di sentire personale a molta gente di.cosa pensa il papa non importa nulla. E non da dieci anni) e siamo molto piu’ influenzati, se vogliamo dirla cosi, dalla microsocieta’ come qlla famigliare. Fermo restando pero’ che dallo stesso ceppo non fuoriescono dei cloni e che si assorbe anche un piu’ vario circostante e non tutti sono andati in giro dalle suore. E’ ovvio che la mia generazione si riconosce in certe cose della sua infanzia e adolescenza (si stava piu all’aperto da bambini, certi cartoni animati, usavamo il tel di casa e il campanello e non gli sms, un ghiacciolo costava tot, si andava in certe discoteche… Ma anche in cio’ le nostre famiglie non erano tutte uguali, non avevano storie identiche, idee identiche e noi non eravamo identici. Lo capivamo gia’ giocando sotto casa e certi non giocavano sotto casa e/o avevano altri giri e abitudini, idem per le “compagnie”, in discoteca non andavano tutti e non tutti nelle stesse, anche perche’ erano molto diverse. E anche chi andava nella stessa, pur se dall’alto in fila fuori o con una panoramica interna, non costituiva un indistinto mucchio. E forse cio’ risaltava tanto piu’ a me perche’ ho girato in posti diversissimi e con gente per certi versi diversissima ma senza catalogarli, pure se per certi versi alcuni gruppi davano un senso all`autocatalogarsi. Ho avuto un fidanzato metallaro qdo io non lo.ero per nulla ma andavo in giro con la band, sono andata alle, chiamiamole cosi, catechesi di altre religioni, ho passato tanto tempo tra persone del sud, io del nord, tanto che oggi sono un po’ arrugginita ma i miei “zii” parlavano.tranquillamente in siciliano.davanti a me perche’ io capivo, ec c ecc, ma anche nella mia famiglia non ho visto idee e modi essere fatti con lo stampino. Ok, forse io saro’ atipica, anche perche’ vengo da una zona in cui sentire parlare in lingue diverse, e anche la pluralita’ di culti e’ normale da tanto tanto tempo, ma non credo che la mia zona sia l’unica. Vengo.da una zona in cui le donne tendenzialmente.non erano.subalterne e viaggiavano da sole ecc quando probabilmente da altre parti sarebbero parse aliene. Al contempo oggi come ieri la.societa’ non era.un monolite. Con cio’ non nego che esista.una.societa’ ma nel tuo microcosmo le tue idee non si formano solo da cio’ che ti viene detto, ma anche per chi.sei e per la tua reazione all’ambiente, che tu abbia una famiglia unita, un padre padrone, una madre libertina, chi ti.dice sposati da qdo hai 3 anni o ti trasmette.che.non e’ il caso di farlo mai, che tu.nasca in una famiglia di ragionieri e facendo il pianista.tu sia l’alieno o alieno perche’ ragioniere figlio e nipote.di.concertisti, che tuo padre sia ateo e tua madre vada a messa ogni sera… E questo avviene nei microcosmi mentre intorno.c’e’ una.societa’