Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 260 261 262 263 264 … 482 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 260 261 262 263 264 … 482 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
ALLEGRA MATTA: mi fa piacere che entrambe ci scriviamo con stato d’animo positivo. Precisando che rispondo alla specifica questione:
@LUNA è vero io forse la ritengo una protezione dal tradimento sarà’ che sono 7 anni che stiamo insieme e non l ho mai tradito neanche con il pensiero perché sono appagata delle NOSTRE condivisioni poi puoi non crederei o meno
Perché non dovrei crederci? Per me non è impossibile pensare che una persona non tradisca anche dopo più di sette anni, anche senza essere scambista. E anche che la passione non sia affievolita per nulla, anche dopo sette anni, anche senza scambismo
@una mia amica tradisce il suo lui perché racconta che lo fanno sempre allo stesso modo in modo abitudinario passione ormai affievolita…
Il fatto che loro, lei e il suo partner, abbiano una passione affievolita e che lo facciano sempre nello stesso modo è un problema loro che loro affrontano come credono e che lei affronta come crede. Inoltre la passione, in genere, può essere affievolita per molte ragioni inerenti alla totalità del rapporto, e al temperamento delle due persone e alla modalità in cui i due interagiscono tra loro, non prettamente solo all’aspetto sessuale ed erotico e per “fisiologico” calo.
@ora non dico che per risolvere il loro problema dovrebbero arrivare a scambiarsi ma trovare qualche gioco intrigante adatto a loro
Su questo posso senz’altro essere d’accordo. Che sarebbe grazioso e utile che cercassero di riavvicinarsi trovando un loro modo per farlo. Se il problema è veramente sessuale all’interno della sessualità, ma il fatto è che spesso, se ascolti le persone raccontare le loro vicende, non è nel letto, ma è fuori dal letto quando due persone “si perdono” o non comunicano, e semmai portano i conflitti o l’allontanamento nel “letto”. Molti infatti tradiscono per frustrazioni che hanno poco a che vedere, in realtà, con l’aspetto sessuale, bensì per altri aspetti della loro personalità.
@credo che da scambista se un giorno mi accorgessi che la mia storia non va più non lo tradirei ma chiuderei definitivamente la storia
perché dici “da scambista”? il fatto di chiudere una storia che non va invece di tradire non credo sia una prerogativa del tuo essere scambista, ma di un tuo modo di essere e vedere le cose. Probabilmente lo pensavi anche prima di essere scambista.
“Se mi accorgessi che la mia storia non va più” non credo si riferisca solo agli aspetti legati alla sessualità e all’erotismo. Una storia può non andare e non funzionare più per molte ragioni, e puoi sentire una persona lontana o incompatibile per te o puoi pensare che ti abbia ferita ecc non solo per ragioni inerenti al sesso.
@quello che non capisco di voi “normali” e’ il perché non avete il coraggio delle vostre azioni fino in fondo sia nel lasciarvi andare a nuove esperienze o nel terminare un rapporto con sincerita e maturita’ state sempre nel mezzo con qualc un altro o altra (ecc) – continua –
Ti faccio notare, sempre serenamente,che sei tu che stai parlando di “scambisti” e “normali”, non solo dividendo tu gli scambisti dai cosiddetti “normali”, ma anche, con un tuo pregiudizio, mettendo in un grande calderone quelli che tu definisci con questo termine. Come se i non scambisti fossero un’unica razza indistinta che ha tutta le stesse abitudini o attitudini relazionali, sessuali, caratteriali, emotive, etiche ecc. E’ una suddivisione che fai tu e usando tu il termine “normale” versus scambista che io non ho usato.
Una persona che pratica lo scambismo è una persona scambista, ok, fin qua ci siamo. Anche se all’interno dello scambismo ci sono comunque individui ciascuno con un suo modo di essere.
Una persona che non pratica lo scambismo non è scambista, ok, fin qua ci siamo anche. Ma una persona che non pratica lo scambismo non appartiene ad un gruppo indistinto di gente che pensa tutte le stesse identiche cose, vive la sessualità nello stesso identico modo, vive le relazioni idem e non asseconda il suo modo di essere per autorepressione vivendo con frustrazione il fatto di non poter fare cose che, a non farle, da ciò che tu dici, frustrerebbero te.
E, sempre serenamente, visto che parli di pregiudizio e giudizio o modo di porsi, che il solipsimo non è mio nel momento in cui tu scrivi: voi “normali”, perché non avete il coraggio delle vostre azioni fino in fondo sia nel lasciarvi andare a nuove esperienze o nel terminare un rapporto con sincerita e maturita’ state sempre nel mezzo con qualc un altro o altra (ecc)
e metti il tuo interlocutore, in questo preciso caso io, in un VOI a cui attribusci determinate caratteristiche comportamentali, etiche e relazionali: @non avete il coraggio delle vostre azioni fino in fondo sia nel lasciarvi andare a nuove esperienze o nel terminare un rapporto con sincerita e maturita’ state sempre nel mezzo con qualc un altro o altra
In questo caso non è il non scambista, genericamente, ad essere giudicante, perché tra i non scambisti c’è chi trova che che lo scambismo sia una cosa allucinante, chi trova che sia immorale, chi chiama in causa di 10 comandamenti, chi vorrei ma non posso, chi non è semplicemente interessato e non lo trova affine al suo modo di essere ma con il partner si diverte un sacco in altro modo in un rapporto di sincerità e complicità, chi se gliene parlano ascolta ma come ascolterebbe qualcosa che non lo interessa personalmente e non gli piace, ma gli altri facciano quello che pare a loro, chi ha una coppia monogama gay, etero, chi un triangolo bisex, chi la coppia aperta, chi guarda porno con il partner e si eccita, chi si eccita leggendo libri in giapponese e se guardasse un porno l’eccitazione gli andrebbe sotto i tacchi mentre si eccita diversamente, chi si traveste da superman, chi è super geloso chi non lo è… ma sei tu giudicante nei confronti di chi scambista, genericamente, non è, e forse non te ne rendi conto, quando dici 1 indistinto VOI. Voi che… –
“sarà’ che sono 7 anni che stiamo insieme e non l ho mai tradito neanche con il pensiero”
E je credo…..ci date dentro come ricci da soli e in compagnia. Se trovassi pure il tempo e l’energia di cornificarlo in solitudine saresti da premiare.
Forse non vi è chiaro (anche se è stato scritto pure con i disegnini) ciò che sta sulle palle di voi scambisti e di altri circensi del sesso…
Non le vostre prestazioni (fate un pò quel che volete con chi e quanti volete).
E’ il fatto che vi riteniate più aperti di chi non mette il numerino sulla schiena del prestatore d’opera sessuale per poterlo riconoscere.
Si può essere aperti anche solo in due, ve lo garantisco.
E’, molto semplicemente, un modo diverso di essere aperti. Più raccolto, diciamo così.
C’è chi si diverte a giocare a briscola e chi si esalta nel vincere a scala quaranta “chiudendo in mano”.
Io non ci sono mai riuscita. Ho sempre perso di vista le troppe carte. Ma non mi sento nè inferiore nè superiore.
“Ma su Furia si sta anche in tre” 😉
Gli ultimi interventi di LUNA e Over the rainbow contengono un’interessante risvolto ma nel contempo anche una specifica interpretazione della realtà. Per valutarla serenamente ed in maniera costruttiva, sarebbe necessario fare un lungo discorso sul funzionamento generale della nostra materia grigia. Vorrei provare a dare un veloce e semplicistico quadro in modo da meglio comprendere, evitando nel contempo, se possibile, di essere troppo tecnico e prolisso.
Prima di ogni cosa diciamo che il nostro modo di comprendere si basa quasi esclusivamente su concetti greci e latini. Esiste però anche un modo di vedere che risulta più equilibrato tra le funzioni del semilobo sinistro e destro del nostro encefalo. Si tratta del modo di concepire orientale. Secondo la filosofia taoista non esiste una vera posizione tutta da un estremo o tutta dall’altro, le cose sono poste su una circonferenza ed il valutante al centro. Ciò che noi percepiamo ad un estremo, è in realtà in un punto indifferente di quella circonferenza, e sarebbe sufficiente che noi ruotassimo un po’ il nostro punto d’osservazione per vedere quella stessa cosa in maniera più mediana e non quindi ad un terminale del segmento che ci sembra contenga degli estremi, concetto graficamente espresso con la famosa monade. Intendiamoci, non voglio prendere le difese né di Allegra matta né quelle degli scambisti in toto, nonostante abbia mostrato di propendere per quella visione, voglio provare soltanto a portare ad avere una prospettiva diversa, in modo d’intendere meglio ciò che viene trascritto.
Noi esprimiamo il nostro pensiero attraverso le parole, ma queste contengono un senso non univoco per tutti noi. Proviamo a fare un esempio semplicistico e consideriamo il termine “prendere”, è a tutti evidente il suo significato, ma se chi lo esprime è mosso da un moto d’animo felice e costruttivo, può dare al termine un valore positivo, considerandolo come un prendere un qualche cosa di piacevole, non so, prendere un complimento ad esempio. Chi ascolta invece potrebbe trovarsi ad attraversare un momento negativo e quindi potrebbe considerarla sotto un’altra luce, ad esempio prendere un richiamo. Risulta evidente che lo stesso termine può ingenerare due diverse prospettive.
Sia LUNA che Allegra matta hanno espresso la loro propensione a credere che non esiste una univocità negli scambisti né in chi ne è avverso, in pratica è evidente a tutti che ogni persona è totalmente diversa da tutte le altre. Quando perciò Allegra matta utilizza il termine “voi”, intende una casistica generalizzante, un “voi” che rappresenta uno specifico modus operandi concettuale. LUNA invece vede in quel “voi” una modalità più soggettiva sentendosi quindi più parte in causa di quanto non lo sia.
Si accende così una battaglia sul tu hai detto ed io ho scritto perdendo completamente di vista il senso del discorso evitando di conseguenza un evolversi costruttivo del dibattito.
— Continua —
Over the rainbow, sottolinea il considerarsi aperti degli scambisti. In pratica questo è un sentire generale e non solo di chi pratica questo fenomeno.
In verità, seguendo ad esempio questo dibattito, si può facilmente notare come questo concetto è stato sempre e sottolineo sempre, introdotto dagli avversi allo scambismo i quali lo attribuiscono ad un sentire specifico che gli scambisti e solo loro sentono.
Uno scambista non è nato tale, anzi credo che ogni persona di questa società subisca l’influsso di un pensiero monogamico. Soltanto con il tempo e per ragioni diversissime, alcuni individui hanno modo di liberarsi da questa modalità e si avviano a concepirne una ulteriore.
Ci sono perciò coloro che restano legati alla visione monogamica, frutto di un tempo e di uno spazio specifico e quindi non universalizzante, che si rifiutano di considerare una modalità altra, e chi invece è disposto a valutarla e/o seguirla. Queste ultime, ovviamente e limitatamente a questo fenomeno, sono più aperte rispetto a chi si chiude nel suo rifiuto, spesso infischiandosene, ma in alcuni casi combattendo, come fanno davide, LUNA e Over the rainbow, solo per citare gli ultimi arrivi in questo dibattito.
Il sentire più aperti gli scambisti in verità sono tutti, ma chi si pone a difesa del monogamismo tende ad utilizzare questa visione come arma di difesa. Tutto qui.
Continuando però in un continuo batti e ribatti, ci si impantana e non si riesce a mantenere un percorso evolutivo del dibattito. Personalmente, in attesa che ci fossero risposte a quando espresso, ho preparato un prosieguo a quanto scritto. Puntualmente però sono stato costretto, per rispondere ad alcune osservazioni, anche puntuali ma legate più ad interpretazioni sui termini utilizzati, a mettere da parte ciò che avevo già programmato e così ora ho una buona mole di informazioni che potrebbero essere utili a meglio comprendere, ma che in realtà rimangono nel cassetto senza dare la possibilità di ulteriori passi avanti. Questo a me dispiace, principalmente per le occasioni perdute da chi interviene con lo scopo di capire ed ampliare le proprie vedute, e che invece si ritrova ad essere impelagato in un personale duello su chi è il più bravo. Peccato, veramente un gran peccato.
CB: non c’è nessuna battaglia, se poi tu vuoi vederla fai come credi. Tu hai questa mania di trovare sottotesti anche nei testi in cui le persone scrivono in maniera molto diretta. Quando scrivi tu sei estremamente presente a ciò che dici, secondo te, presente alle tua verbalizzazioni e alle tue intenzioni, quando ti scrive un altro è assente e dice cavolo intendendo scamorza, non sapendo quello che dice, e non sapendo che stato d’animo ha, è limitato, ma meno male che glielo dici tu 😛
Se io dico cavolo voglio dire cavolo, se voglio dire scamorza dico scamorza.
@LUNA invece vede in quel “voi” una modalità più soggettiva sentendosi quindi più parte in causa di quanto non lo sia.
Sai, è grammatica italiana, e senso della frase. Non è che Allegra ha scritto “i normali” e io ho detto “perdindirindina, stai parlando con me? Uè!”. Lei stava parlando con me e ha scritto “voi”, no “essi”, “loro”, “noi”, “egli” o mia cugina Filippa.
Ha scritto “voi normali” rivolgendosi a me facente parte dei normali.
Non mi pare sia una mia manifestazione particolarmente soggettiva e egocentrica dire che ha scritto “voi” parlando con me.
Mi sono sentita parte in causa quanto, grammaticalmente ecc, lo ero nel contesto della sua verbalizzazione.
E tra l’altro non è che mi sono venuti i capelli dritti, l’ho sfidata a duello o mi è venuta un’ulcera 😉 ho semplicemente serenamente detto che secondo me ha generalizzato un voi normali e perché. Non è che sia così difficile leggere il testo, che è molto chiaro, mi pare, senza andare a cercare quello che non c’è.
La cosa divertente, poi, è che tu sei fissato che gente che non combatte lo scambismo lo faccia. E a nulla vale che ti si dica tutt’altro, perché tu leggi quello che vuoi leggere. E tra l’altro insisti anche con questa opposizione: @…che si rifiutano di considerare una modalità altra, e chi invece è disposto a valutarla e/o seguirla.
cioè non esiste il fatto che delle persone considerino che esista un’altra modalità ma non la sentano affine e non gli interessi. O la negano o la valutano e la seguono (“disposti a…”, che per te comunque è un merito, è il tuo modo di porti) o la combattono e la osteggiano. In pratica se io so benissimo che l’omosessualità esiste e ho amici e magari parenti gay, ma io non sono omosessuale e non mi interessa provare a fare sesso con una donna rifiuto l’omosessualità e la osteggio? Il concetto è il medesimo, però ti sfugge. Il fatto è che a nessuna persona omosessuale viene in mente di dirmi che io la rifiuto o la osteggio perché non ho tendenze omossessuali personali o che sono chiusa essendo etero perché non provo… però con lo scambismo, almeno nel tuo caso sì. Sarà mica una rilettura tua?
@ma in alcuni casi combattendo, come fanno davide, LUNA e Over the rainbow
Io “lo combatto”? :))) Nella tua testa, forse. Over the rainbow, poi, ti ha detto una cosa molto chiara, cosa le dà fastidio non dello scambismo quanto di un certo tuo atteggiamento verso chi scambista non è.
@LUNA capisco il tuo discorso ma ti assicuro che ho vissuto da non scambista e quando vivi tanti anni con una persona la passione si trasforma per forza in qual cos altro eravamo come fratello e sorella se avessimo provato delle alternative..invece ha vinto l abitudine mentre ora 3/4volte l anno (il resto del mio tempo viviamo la nostra sessualita in modo monogamo)e funziona, ci riaccendiamo anche quando siamo soli e poi vedi io ritengo tu faccia degli interventi molto intelligenti ma sono costretta a precisare il VOI quando arriva gente “ignorante” per non dire altro vedi over raimbow la quale scrive “ci date dentro come i ricci certo che ci manca che trovate pure il tempo per cornificare in solitudine” ecco non ha capito un cavolo….parla di tradimento….quindi in gruppo e poi come se gli scambisti passassero la loro vita 24ore su 24 a sc…e…ecco quando una persona diversamente da te fa delle entrate così terra a terra per forza sono costretta a dire VOI mi spiace se è’ frustrata e scrive in quella maniera così cattiva ma i miei scambi lo ribadisco accadono 3/4volte l anno potrei dire che forse lei ha molto più tempo di me di fare la tr.. qualche discoteca per bene….e permettetemi di dirlo visto che lei per prima ha giudicato tipiche finte perbeniste che poi infilano la minigonna per farsi sbavare dietro ma poi forse nessuno le guarda e allora scrive che noi ci diamo come i ricci. LUNA siamo NOI o VOI A giudicare quando ho scritto che per Ia mia esperienza non conosco coppie monogame felici ma nel caso in cui esistessero LUNGI da me affermare che sono inferiori…l ho già detto beate loro. Finché non ne trovo non ci credo, un giorno magari cambierò idea. Su Furia di sta in quanti si vuole…la cattiveria mi sa che arriva quando non trovi neanche un cavallo che ti stia vicino.
Bah, io non tiro in ballo greci, latini e cinesi perchè poco so e non mi pronuncio.
Tiro in ballo, molto più semplicemente, un qualcosa di primitivo e per nulla influenzato dal pensiero familiare o mondiale: il gusto!
“Ci sono perciò coloro che restano legati alla visione monogamica, frutto di un tempo e di uno spazio specifico e quindi non universalizzante, che si rifiutano di considerare una modalità altra, e chi invece è disposto a valutarla e/o seguirla. Queste ultime, ovviamente e limitatamente a questo fenomeno, sono più aperte rispetto a chi si chiude nel suo rifiuto, spesso infischiandosene.”
Coppiabiricchina, parliamoci chiaro, io non temo di perdere il Paradiso o di fare un torto alla visione monogamica che ha spinto i miei trisnonni, bisnonni, genitori ad essere in due anzichè in gruppi vaiegati, succhiando una tetta a una perfetta sconosciuta del mio stesso sesso o a facendo galoppare un fantino Fantomas mentre altri due accanto, ci danno dentro come dannati
Molto semplicemente mi fa senso, di pancia, e basta.
E mi fa senso anche adesso, che sono single, e potrei urlare “Yuuuu e damoce dentro, sotto a chi tocca”.
So che può sembrare stupido bandire dalla propria tavola il Puzzone di Moena solo perchè si chiama Puzzone.
Ma qui non si parla di puntare il dito contro il Puzzone per esaltare la ricotta.
Si tratta di senso, di pancia, di qualcosa di innato che riporta al gusto e al disgusto. Sentimenti e sensazioni primitivi, appunto. Innati.
Ci sarà un colore che non ti piace no?
Non ti piace d’istinto o perchè hai ficcato la capoccia dentro ad una tolla di vernice di quel colore e non ti è piaciuta l’esperienza?
E cosa mi risponderesti se venissi a dirti che prima devi dipingere tutta la casa di un colore che ti fa schifo per poi decretare che ti fa veramente schifo altrimenti sei chiuso?
Ciucciare una tetta ad una sconosciuta piace alla tua compagna, chissà cos’altro piace a te, fare sesso con una persona che conosco e solo con quella piace a me. E piace proprio a me. Non a me perchè cent’anni fa è piaciuto allo zio Pippino e alla zia Vattelapesca.
Cara LUNA io esprimo un pensiero scientifico che nasce da studi e non un’estemporanea idea venutami al momento. Tu veramente credi di poter esprimere una parola senza che questa possa avere interpretazioni diverse da quelle che intendevi esprimere?
È facilmente intuibile che la mappa non è il territorio, lo è un po’ meno riguardo la mappa trasmessa dai nostri sensi al cervello rispetto a ciò che ci circonda. Siamo più che convinti che ciò che percepiamo sia la realtà pura e semplice ma non è così. Nella mappa che recepiamo ci sono particolari che ci hanno molto colpiti, altri che abbiamo malamente interpretati e poi mancano quelli che ci sono letteralmente sfuggiti. In pratica la nostra realtà è una mappa più o meno fedele del territorio che ci coinvolge, ma non è la stessa cosa. Un meccanico d’auto non avrà la stessa opinione di un altro riguardo ad un guasto. A maggior ragione l’idea che ne avrò io, che meccanico non sono, sarà diversa e sicuramente meno rispondente delle altre due.
Quando riflettiamo su un problema usiamo delle parole ma sappiamo bene cosa esse significhino. Il linguaggio però è anche utilizzato per comunicare con gli altri, in questo caso però il significato non è univoco tra chi lo esprime e chi lo riceve, creando incomprensioni. Se lasciamo il linguaggio a se stesso, esso può lavorare contro di noi, sia in relazione al nostro pensiero, sia al modo con cui ci relazioniamo con gli altri. Consideriamo una frase strutturalmente corretta e sensata come “Sei uguale a tuo padre”, non è difficile comprendere quanto essa sia potenzialmente carica d’incomprensioni. In realtà le parole possono essere pericolose.
Oggi si sono individuate molte tecniche per migliorare il nostro modo di esprimerci e di comprendere.
In primo luogo non diciamo mai tutto. Prendiamo ad esempio una domanda come: “Come va la tua macchina?” o “Che cos’è successo al tuo braccio?”, possiamo dare risposte che vanno da un grugnito a una frase molto sintetica oppure un resoconto alquanto dettagliato.
Nei discorsi possono però avvenire molti altri fenomeni, ad esempio possono esserci parole omesse o tralasciate, generalizzazioni, non specificità, paragoni, giudizi, supposizioni, congetture, erroneità di causa, ognuna di questi fenomeni, tutti ampiamente studiati e dettagliati, appartengono al modo di esprimersi di tutti noi.
Ora non credo sia il caso di approfondire tutto ciò, ma il fatto che i tuoi interventi siano interpretati da più parti in un certo modo, dovrebbe farti riflettere. Se vuoi credere poi che io mi sia immaginato tutto ciò che esprimi, sei libera di farlo, ma osserva attentamente i risultati del tuo agire, esso impedisce ogni evoluzione del dibattito che si riduce così ad un continuo riprendere frasi e parole evitando di muoversi d’un passo.
— Continua —
Vuoi che ti dica che gli scambisti siano più chiusi dei monogami, che hanno aperto questo forum nella speranza che dei monogami intervenissero per poi condannarli di un comportamento sessuale ristretto oppure preferisci che faccia ammenda dei miei peccati abiurando le mie idee come fu costretto a fare Galileo? Sono tutte cose che posso anche fare, ma non servirebbe a nulla, visto che la realtà è che lo scambismo esiste e nasconderlo o peggio condannarlo, non porterebbe al suo dissolversi anzi, e la storia fa da maestra.
Ciò che invece ritengo molto più intelligente e fruttifero è provare a comprendere. Lasciare che le persone esprimano le loro esperienze e semmai cercare di approfondire facendo domande stimolanti che possano generare risposte chiarificatrici.
Se poi ritieni che io sia fissato e che insista nel credere ciò che non è, cioè che “voi normali” vi rifiutate di considerare questa modalità ulteriore che amplia l’erotismo di coppia in un modo diciamo “meno raccolto” per usare un’espressione di Over the rainbow, vuol dire semplicemente che non vi rendete conto del valore di ciò che esprimete, basterebbe rileggersi tutti i primi interventi di coloro che hanno avversato il fenomeno: “E je credo…..ci date dentro come ricci da soli e in compagnia. Se trovassi pure il tempo e l’energia di cornificarlo in solitudine saresti da premiare.
Forse non vi è chiaro (anche se è stato scritto pure con i disegnini) ciò che sta sulle palle di voi scambisti e di altri circensi del sesso…”. Così tanto per riportarne uno, senra tornare indietro a cercare il tuo, questo è l’ingresso a pié pari di Over the rainbow che naturalmente era tutto pro scambismo.
Per terminare questa lunga diatriba che ovviamente porta soltanto ad esacerbare gli animi, quando dici cavolo, e questo vuol significare cavolo e non scamorza, cosa intendi? Perché secondo me può significare tante varietà di forme e di colori: cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolo rapa, cavolini di Bruxelles, cavolo nero ecc… oppure vuol significare un’affermazione come: “che cavolo dici” oppure “ti esprimi a cavolo”. O anche vuoi indicare una forma a cavolo o il suo odore o il sapore o il colore?
Credo proprio che abbia ragione Pirandello: “Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!”