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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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ALLEGRAMATTA, non ti era mai successo che una donna ti corteggiasse? E neanche alla tua donna, CB? Forse io vivo in un ambiente più aperto di quello che abitualmente frequentate fuori da un club privè? A me è capitato di percepire l’interesse di donne nei miei confronti e anche che mi sia palesemente detto, conosco per altro anche donne a cui piacciono le donne o anche le donne ma che non per questo devono filarsi me, e so riconoscere un’avance da un complimento. Teoricamente avrei potuto avere le mie occasioni, praticamente no perché sono etero. Banalmente le donne sono come gli uomini che non mi attraggono. Non è un tabù che mi impedisce di avere un’esperienza con una donna, non mi interessa. Infatti, tranne in un caso in cui una tanti anni fa fu veramente molesta,
e mi tirò per un braccio alticcia, rompendomi veramente ma veramente le scatole, come avrebbe potuto fare un uomo, e mi avrebbe infastidito uguale, non ho mai provato un particolare stupore, disagio o imbarazzo o solletico nel comprendere che una donna mi stava guardando come ti guarda un uomo, era più gentile nel farmi un caffè al bar, nè nel respingere cortesemente un’avance come la respingo da un uomo che non mi interessa. Se mi interessasse non prenderei ‘il bromuro’ pensando che è una brutta cosa e che arriva l’esorcista. etc. Non intendo in alcun modo sminuire le emozioni, lo stupore etc che sono esperienze molto personali e vostre, sia chiaro, però mi è parso quasi che il club privè, almeno in quel primo approccio sia stato vissuto come un ‘mondo altro’ in cui succede ciò che fuori non succede e si mollano inimmaginabili freni o ci si concede di fare e essere ciò che magari invece no.
Permettetemi di riportarvi un antico apologo taoista in cui si parla di un contadino di un povero villaggio. Era considerato fortunato perché possedeva un cavallo che usava per arare e per il trasporto. Un giorno il cavallo fuggì. Tutti gli abitanti del villaggio andarono ed esprimergli il loro dispiacere per la sventura, ma lui si limitò a commentare: “Forse”. Qualche giorno dopo, il cavallo ritornò portando con sé due cavalli selvatici. Tutti lo felicitarono per la sua fortuna, ma lui disse semplicemente: “Forse”. Il giorno dopo, suo figlio cercò di montare uno dei cavalli selvatici, ma cadde rompendosi una gamba. Tutti espressero di nuovo la loro solidarietà per la disgrazia, ma lui disse di nuovo: “Forse”. La settimana seguente arrivarono i soldati per reclutare a forza i giovani del villaggio, ma esclusero il figlio del contadino perché aveva la gamba rotta. Tutti si felicitarono per la buona sorte, ma lui ancora disse: “Forse”.
Ho riportato questa storia per evidenziare come il significato di qualunque evento dipende dal suo contesto. Cambiare il modello di riferimento relativo ad un fatto o ad un’affermazione può essere molto significativo. Sarà capitato a tutti cambiare opinione soltanto perché si è cambiata la propria prospettiva. Un evento semplicissimo, come ad esempio ricevere una telefonata, può essere una seccatura per qualcuno che si è appena seduto davanti alla TV per guardare il suo programma preferito, ma una benedizione per qualcun’altro che ha passato la giornata in solitudine. Cambiare quindi il contesto cambia il significato.
Prendiamo ad esempio l’ultimo intervento di LUNA in cui scrive: “Forse io vivo in un ambiente più aperto di quello che abitualmente frequentate fuori da un club privè? “; ed ancora: “però mi è parso quasi che il club privè, almeno in quel primo approccio sia stato vissuto come un ‘mondo altro’ in cui succede ciò che fuori non succede e si mollano inimmaginabili freni o ci si concede di fare e essere ciò che magari invece no.”. Mi chiedo cosa succederebbe nel suo immaginario se si sostituisse a “club privé” il tipo di locale a lei più caro, non so, ad esempio la discoteca. La sua posizione critica cambierebbe certamente, non vedrebbe più i frequentatori come degli allocchi che credono di andare in un mondo altro da quello quotidiano dove esprimere ciò che altrimenti non potrebbero.
Personalmente immagino la discoteca proprio come lei suppone il club privé, un posto insulso e senza senso, frequentato da individui che cercano cose per loro altrimenti irraggiungibili. È da notare che anche moltissimi scambisti aborriscono l’idea di frequentare privé. Ritengo che la sola cosa che realmente ci divide è la consapevolezza o meno di alcune cognizioni ed emozioni e quindi il valore attribuitogli. Considero che Allegra matta abbia indicato un vero punto in cui ci si differenzia; il valore ed il senso di condivisione e complicità con il partner: “ci siamo guardati e ci siamo detti: ma eravamo noi?”
Io sono un po’ stufa perché non sono qui per convincere nessuno che lo scambismo sia una cosa interessante o meno che sia sbagliato o giusto ma sono solo qui per raccontare la mia esperienza, certo che le donne prima di quella esperienza mi guardavano ma tra il dire e il fare….tra le fantasie e la realtà ci passa altro che il mare…e da scambista posso dire che OVVIAMENTE prima ho vissuto anche io esperienze non scambiste e monogame ma per me non c ‘e paragone per la MIA esperienza PARLO PER ME .Come si può dire che noi non siamo aperti e che teniamo sotto controllo l altra persona?Ma che discorso e’ ?certo che non è’ che perché sono scambista allora si può fare tutto quello che si vuole e accettare tutto quello che fa l altro e allora ma si dai vai pure con la vicina tutte le volte che vuoi tanto Sto Zitta, nessuno dice che gli scambisti non solo gelosi ma non possessivi, sono gelosa del suo amore della sua testa non potrei accettare che amasse due donne, c e una certa complicità…e condivisione che tu chiami “controllo” per me no lo e’ Per dire una sera eravamo in pizzeria la proprietaria era una bellissima donna e ho iniziato io a dire al mio compagn che lei mi piaceva molto, tra scambi di sguardi e discorsi..per farla a breve ci siamo scambiati i numeri ed e’ venuta con il suo uomo al club e abbiamo giocato…in modo soft se per ipotesi noi non fossimo stati scambisti non ci sarebbe stata questa libertà io l avrei guardata ci avrei fantasticato su lui anche l avrebbe guardata perché era veramente bella e c’è ne saremo tornati a casa con le nostre fantasie represse perché non espresse….comunicazione zero. Comunque ripeto io non son qua per convincere nessuno ognuno vive la sua sessualità in modo troppo personale a mio parere l importante e’ che la coppia sia sintonizzata sullo stesso canale, e ci sia rispetto e fiducia.
Una sera che eravamo un po’ demotivati per aver trascorso una giornata veramente deprimente, abbiamo deciso di andare in un club per cercare di trovare un qualche sollievo. La serata però ci sembrava particolarmente spenta e così decidemmo di farci un ultimo giro tra le camere prima di ritornare a casa. I corridoi erano semivuoti, qualche singolo che vagava senza meta ed una coppia che in una camera con un cordone messo ad indicare che non volevano essere disturbati, facevano stancamente le loro cose. In pratica non c’era nulla che giustificava il nostro trattenerci e così decidemmo di andare. Svoltato un angolo di quel labirinto di corridoi, vedemmo una coppia in piedi che si baciava toccandosi in ogni dove, con una foga tipica di due giovincelli al loro primo amore, passammo oltre non senza aver ammirato quella loro foga. La coppia però, dopo un po’ ci raggiunse e la lei mi si avvicinò all’orecchio poggiandosi con tutto il corpo, completamente su di me e mi chiese se la mia compagna fosse disponibile a giocare un po’ con lei. Era una donna alquanto prosperosa, non particolarmente carina, ma emanava una carica erotica che solo poche volte avevo potuto ammirare. Ero stato preso alla sprovvista e rimasi per un momento immobile a fissarla negli occhi, senza rispondere. Ripresomi da quel breve attimo di smarrimento, balbettai che poteva chiederlo direttamente a lei. Prima che però potessi finire la frase, era già all’orecchio della mia compagna con la stessa modalità con cui si era avvicinata a me, e prima ancora di aver ricevuto risposta, la stava già baciando e palpando ovunque. La mia compagna, in tutta risposta, le aveva tirato fuori una tetta e gliela stava succhiando come un neonato affamato. Fissai negli occhi il suo compagno che come me era rimasto immobile. La donna aveva preso per i capelli la mia compagna, costringendola ad allontanarsi da lei e la trascinò nella sala più vicina che era una sorta di cinema, dove sullo schermo c’era una scena di sesso orale. Le due donne sembrava fossero state morse da una tarantola, tanto era il loro fervore, non avevo mai visto la mia compagna così presa. Io e l’altro uomo eravamo come due burattini nelle mani di quelle due fameliche amazzoni che ci usavano a loro piacimento passandosi i nostri sessi come due oggetti di loro proprietà. In breve quella sala fu invasa da spettatori che rimanevano a guardare incuriositi. Non so quanto tempo trascorremmo in quella condizione irreale in cui tutti, tranne le due donne ovviamente, erano immobili come a non voler disturbare l’azione che si svolgeva sotto i loro occhi. Una situazione che ovviamente non era riproducibile in nessun’altra realtà. Ovviamente non tutti possono apprezzare, anzi, probabilmente ci sarà anche chi può provarne un certo disgusto, ma posso assicurarvi che si è trattato di un’esperienza assoluta ed irripetibile. Ancora oggi la mia compagna sembra incredula che possa essere stata complice di quell’evento.
CB, mi sfugge dove avrei detto che siete allocchi e dove hai trovato altre idee che mi attribuisci. La mia frase, che iniziava dicendo che le esperienze sono personali, cos’ha di diverso concettualmente dalle vostre affermazioni che dicono la stessa cosa? Se lo dico io però è critico e siete allocchi, se lo dite voi il fatto che è un’altra dimensione etc è in positivo. Io non ho detto che per te e la tua compagna o allegra e il suo lui non potesse essere insolito o eccezionale al momento e curioso rendersi conto che una donna o delle donne guardavano lei, tanto da manco capirlo all’inizio. Ho detto che io non lo trovo straordinario neanche se vado dal panettiere. Straordinaria poi può essere la scena che hai appena descritto ed è difficile che avvenga dal salumiere. D’altra parte lì la questione, a parte il luogo che crea l’occasione è lo concede, è che si mette in gioco un proprio lato bisessuale, voieristico, esibizionista etc. E’ evidente che si li hai
e di un certo tipo (e anche quello ognuno se lo vive a modo suo, e non esiste neanche uno standard di bisessualità, voierismo, esibizionismo) e ti senti di liberarli finalmente in un luogo/situazione che ti si confà stai come dici tu. E che, a seconda della personalità, le considerazioni che fai a posteriori anche fan parte del per te positivo pacchetto. Quel che mi sfugge è perché nel momento in cui non ti si nega la tua esperienza e il valore che le dai si sarebbe solipsisti nel dirti che non tutti hanno le stesse fantasie nè che non avere le tue sia reprimersi, nè che si viva in un mondo chiuso e pregiudiziale. Se volessi fare sesso con una donna non avrei bisogno dello scambismo e delle occasioni che dà o di un club privè. E essere attratti o meno dal sesso con semi sconosciuti, avere un’inclinazione per un certo tipo di voierismo o esibizionismo o no, o per un altro è una questione personale. ALLEGRAMATTA, hai raccontato la tua esperienza in un forum, che è pubblico. E tra l’altro non in un sito di scambisti. Quindi mi pare sia normale che si interagisca con esperienze e punti di vista o modi di sentire differenti. Tu non vuoi convincere me nè io te. E tra l’altro non mi pare di aver negato il significato che ha per te. Di fronte ad una tua affermazione su scheletri nell’armadio etc e cali passioni e antidoto al tradimento ti ho detto come la vedo io. E su gelosia e possesso ho trovato la tua risposta onesta. Non perché io creda che chi fa scambismo non possa essere anche geloso o possessivo ma perchë ci son scambisti che affermano di non esserlo per nulla rispetto a chi non lo é e di essere più liberi e liberali in senso assoluto etc solo perchë scambisti. Dire che lo scambismo è un gioco di coppia che include altri ma vissuto come sotto controllo dalla coppia mi pare oggettivo. E risponde a certe fantasie. Ma se ne hai di indipendenti e anzi il valore aggiunto è la situazione indipendente che si debba sempre condividere può essere anche una catena. Dipende da cosa vuoi.
Scusami ma nulla di quello che fanno gli scambisti può accadere dal salumiere…non so da quale vai tu anche se dici di vivere in un contesto molto piu aperto del nostro..ma quella non è’ una situazione straordinaria nello scambismo semmai il contrario….il racconto fatto da CB e’ un racconto molto frequente e non insolito…..e scrivo qui perché qualcuno ha iniziato un discorso da scambisti e ho voluto dire la mia e dove tu sei venuta a curiosare….posso sapere che origini ha la tua curiosità?come mai bazzichi in una lettera di questo genere LUNA?
@LUNA
Alla fine non si capisce mai da che parte stai.
DAVIDE, bisogna stare dalla parte di qualcuno per forza? Io sto dalla mia, vivo la mia vita come mi sento di viverla. Mi pare di aver detto perché lo scambismo non attrae ME. ALLEGRA MATTA: straordinaria era un sinonimo per le parole di CB @assoluta e irripetibile@ – l’ha detto lui. – salumiere: abbiamo detto lo stesso concetto, mi pare – perchè ti ha dato tanto fastidio il mio concetto più aperto? Non è mica una gara. Ho detto precisamente a cosa mi riferivo. ALLEGRA, tu mi sa mi vedi polemica quando non lo sono affatto. Sei sicura di avermi letta bene e senza pensare che a me cambi cosa fai della tua sessualità? – serve una ragione specifica per entrare in una lettera? Io non credo. Si può parlare di qualsiasi argomento. Dipende da come lo si fa. Tu parli solo di ciò che è identico a te? Io no. Dici che è un limite? – Mi è apparsa la lettera tra gli ultimi commenti. Con CB a suo tempo avevo già parlato altrove. Anche se mi fa un po’ sorridere, ammetto, che tu mi abbia chiesto come mai con quel tono 🙂