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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Il tradimento, il triolismo, lo scambio di coppia esprimono il desiderio concreto di praticare un sesso alternativo e trasgressivo, soprattutto nella società attuale italiana (tanto per rimanere in casa nostra), ma perchè esiste questa insoddisfazione dilagante? E la pratica del sesso trasgressivo/alternativo risolve l’insoddisfazione psicofisica delle persone nella società attuale. Sono questi gli interrogativi che ci poniamo ed a cui forse maldestramente cerchiamo di rispondere, senza alcun filosofeggiamento utilitaristico!!
X dott50
Caro amico, non voglio certo sottrarmi alle tue domande, ma prima permettimi una breve riflessione.
Non voglio certo affermare che Pirandello fosse dotato di capacità trascendenti, ma osservando con attenzione ciò che avviene intorno a noi, non mi sento di avvalorare la tua tesi sull’intendersi. Basta rileggere le ultime battute del nostro dibattito per capire che il modo che abbiamo di vedere le cose, sia alquanto dissimile tra noi, ma poi se proprio vogliamo dirla tutta, a me non pare proprio che in questa società i valori ed i comportamenti siano tanto comuni, si sa che ci sono oltre nove milioni di cause pendenti, senza contare tutto ciò che avviene ad esempio quando si è vittime di un tamponamento.
Per ultimo vorrei comprendere da te, quali sono le ragioni di tanto disagio psicologico, se ritieni così facile avere un controllo sulla propria istintività. Io so che la natura non regala mai nulla e che tutto ha un prezzo, se faccio prevalere la ragione sull’istinto, so che ci sarà un prezzo da pagare e se non sono pronto a pagarlo, la punizione sarà un disagio psicologico che non potrò evitare. Ciò che dico non significa che non posso far prevalere la ragione sull’istinto, ma soltanto che la prima dovrà essere in grado di sostenerne il peso e ciò non lo si ottiene con la forza, ma soltanto con un costante e profondo allenamento della ragione stessa. Per avere maggiori dettagli sull’argomento, senza rivolgersi necessariamente alla letteratura psicoanalitica, basta rileggersi quanto ho avuto già modo di scrivere su Es, Io e Super-Io.
So che non avendo un sentire comune, dovremo ritornare su questi argomenti, e non volendo esimermi dal rispondere alle domande a cui tanto tieni, cerchiamo di dare seguito a questa tua richiesta.
Dunque, vediamo un po’, vuoi sapere dell’incesto, premetto che è un argomento che non ho mai avuto modo di affrontare, pertanto mi riservo qualche motivo d’incertezza.
Partiamo quindi dal suo significato, esso raffigura un rapporto sessuale tra persone tra le quali esistono rapporti parentali o di consanguineità. Dalle mie disquisizioni precedenti, si può desumere che il sesso non si pone molti problemi su chi è il motivo del nostro interesse, quindi mi sentirei di dire che da un punto di vista strettamente istintivo potrei essere attratto dal fare sesso con chiunque. Del resto, credo sia molto frequente avere fantasie sessuali rivolte verso cugini o zii, in particolare se si è alquanto coetanei, forse un po’ meno verso fratelli o genitori, ma ciò è presumibilmente dovuto all’enorme familiarità che s’instaura nella vita quotidiana.
Dalla storia si apprende che il ricorso a tale fenomeno era alquanto comune. Spesso si tendeva ad aumentare la coesione sociale proprio incrementando i vincoli di parentela.
Oltre a questi fattori fisiologici, potrei dire che anche da un punto di vista sentimentale, la conoscenza o familiarità, tendendo a favorire i rapporti interpersonali, aiuta al ricorso di pratiche di tipo sessuale.
Ciò che quindi ostacola pesantemente questo tipo di rapporto, è la questione sociale, almeno da due punti di vista: uno di ordine sanitario, in quanto si sa che con l’aumentare della consanguineità, aumenta la probabilità della comparsa di malattie ereditarie; e l’altro di ordine morale, su cui s’innesta anche l’elemento giuridico che persegue penalmente tali tipi di rapporti.
Non conoscendo il tuo interesse verso questo argomento, e considerandolo poco attinente con lo scambismo, ritengo che questa breve divagazione possa essere sufficiente, fermo restando che sarà sempre possibile ritornarci eventualmente sopra.
X Anna
Non posso che compiacermi della presenza di una donna, perché avere un punto di vista dissimile da quelli fino a qui tenuti, può rendere molto più proficuo questo dibattito. Purtroppo però devo costatare che vi è un forte preconcetto di fondo che presumo non possa portare a grandi sviluppi. Se tu ritieni che tenere un atteggiamento così populista possa rendere merito a quanto asserisci, voglio subito smentire il tuo credo.
Parlo ovviamente di me e della mia compagna che non siamo assolutamente annoiati o insoddisfatti e non ci sfiora minimamente l’idea di cercare alcunché al di fuori del nostro rapporto. Concludendo, né io, né la mia compagna soffriamo di disagi interiori, anzi a ben vedere, questo tipo di rapporto così sano e complice, ci aiuta proprio a superare quegli ostacoli che quasi sempre si traducono in veri disturbi psichici. Per quando attiene poi i giudizi, forse non hai letto con attenzione i miei vari post dove non ho fatto altro che esprimere la volontà di comprendere il fenomeno nel suo insieme, ma nel contempo ho dato ferma condanna ai giudizi e pregiudizi che reputo senza alcun contenuto se non quello di essere destrutturanti. Il mio consiglio è quindi quello di portare all’attenzione le personali convinzioni allo scopo di un sano e proficuo sviluppo dibattimentale. Ciò che auspico è che si lascino gli sterili ed inutili pregiudizi, lontani da noi.
Comunque qui non mi pare si faccia filosofia, anche se non la ritengo assolutamente una materia da denigrare, anzi è proprio grazie ad essa che ci distinguiamo dalle bestie.
X Coppia
Ti ho chiesto del rapporto mentale che avevi con l’incesto perchè come giustamente pensavo,non rientrava nei tuoi desideri, così come non rientra nei miei; era però lo spunto per porti all’attenzione il limite che ognuno di Noi può avere nei confronti di una determinata pratica sessuale alternativa e per evidenziare che L’IO autonomamente ed il Super Io in quanto espressione dei divieti sociali, religiosi, etc. hanno motivi validi per frenare l’ES, altrimenti qualsiasi pratica sessuale dovrebbe essere sebbene non esaustiva, soddisfatta. Io non sono mai riuscito a convincere mia moglie che lo scambismo c’entra poco con la fedeltà e con l’amore coniugale, però Lei mi fa spesso notare che non è importante la giustezza universale delle regole sociali, al limite potrebbero anche essere illogiche, ma il fatto che vengano da tutti adottate e rispettate le definisce come un vincolo sociale e solidale che permette loro un comportamento omogeneo. Insomma Lei dice che è più importante che tutti parlino una stessa lingua anche se questa ha un lessico complicato e potrebbe essere sostituita da una di più semplice comprensione. Io dico che l’osservazione è giusta, ma che il linguaggio deve essere dinamico e perciò suscettibile di cambiamenti utilitaristici e funzionali per la società che li adotta
Dott50, ti ringrazio per il tuo tentativo, ma sfondi una porta aperta perché ovviamente concordo sulla validità dell’esistenza dell’Io e del Super-IO. Non sono qui certo a dire che bisogna liberarsene, anche perché non credo che ciò sia possibile. Ritengo solo che sia utile esserne consapevoli, e tenere sotto controllo il loro operato, altrimenti degli estranei penseranno di farlo in nostra vece, come spesso purtroppo succede, lasciandoci vittime di controlli a noi alieni.
Nel Tao si afferma che nel “mezzo” si trova la giusta via, anche se in realtà loro non intendono il “mezzo” come noi occidentali siamo abituati a concepirlo, cioè quello che vi è tra due estremi, bensì come il mozzo di una ruota, sulla cui circonferenza avvengono le cose della vita. In pratica il “mezzo” che loro intendono si trova sempre equidistante da tutto, e non esistono mai estremi nelle cose. Ritornando a bomba, credo che sia evidente che io non condanno nulla e quindi neppure quell’estremo da te indicato come incesto, anche se poi posso non sentirne attrattiva o forse ne è solo mancata l’occasione. Penso infatti che bisognerebbe esserci nei fatti per verificare se si è eroi oppure codardi, così come sancisce lo Zen.
Voglio sottolineare che tutto ciò che esprimo è solo frutto di mie interpretazioni e quindi non intende avere assolutamente una valenza dogmatica. Chiarito ciò, cercherò di dare qualche spunto di riflessione sull’argomento che hai accennato.
In natura, perché si concretizzi la vita, necessita che vengano trasmesse una grande quantità d’informazioni, ma il sistema adottato a questo scopo, presenta un grave “problema”, almeno così lo interpretiamo noi. Le regole attraverso cui le informazioni vengono trasferite possono essere “trasgredite”, cioè diventa possibile che ci siano alterazioni che generalmente chiamiamo “mutazioni genetiche”.
Grandi civiltà del passato si sono dissolte perché il disconoscere le regole che ne erano il fondamento, è divenuta prassi, in pratica ogni trasgressione porta ad un cambiamento e quando questo si dimostra vantaggioso, si trasforma esso stesso in nuova norma.
Pertanto tua moglie ha ragione come anche tu, quindi la verità sta nel mezzo.
Mi permetto d’intervenire anche riguardo all’accenno sulla fedeltà e l’amore coniugale. Mi è spesso capitato di vedere grandi dibattiti su questo argomento, in modo particolare quando di mezzo c’è lo scambismo. Ritengo che ciò nasca da una cattiva cognizione dell’amore. Una cultura becera fatta di fotoromanzi, film strappalacrime, romanzetti rosa, modi di pensare populistici e cognizioni religiose, portano a creare un amore fantomatico totalmente dissimile dal vero. Questo è un amore che espande all’infinito la fase dell’infatuazione, dove non esiste altro, oltre l’amore stesso, dove i due innamorati sono attratti l’un l’altro, quasi esclusivamente dall’aspetto fisico, tanto che tradire diviene sinonimo di andare a letto con parti terze.
— Continua —
In questo tipo d’amore, anche i sentimenti diventano fisici, è sintomatico il comandamento: non desiderare la donna d’altri. La realtà è molto diversa, la fedeltà è un venir meno alla fiducia data. Sono infedele quando alla mia donna prometto una cosa e poi non mantengo la parola data. Sono infedele quando tengo un contegno tale da suggerire alla mia donna di essere in un modo ed in realtà sono tutt’altro. In verità la fedeltà non è un’esclusività del rapporto con la propria donna, ma molto più generale; sono fedele: alla nazione; ai genitori; ai figli; agli amici; verso chiunque abbia ricevuto una parola ed essa viene mantenuta.
Come accennavo nel post 2498, nella terza fase dell’amore romantico, che chiamerei amore maturo, si ama per ciò che si è. Si amano i pregi ed anche i difetti, si ama la persona senza ma e senza però. Sarò infedele solo se avrò mentito sul mio essere, costringendo il partner ad amare un mio falso. Sarò infedele nel momento che farò una cosa che il mio partner non si aspetta che faccia.
Se io e la mia donna siamo complici in qualche cosa, qualunque cosa, non possiamo essere infedeli, forse potremmo esserlo nei confronti di altri, ma non certo tra noi, proprio perché non si sta tradendo nessun patto. La religione sancisce che un uomo ed una donna che si amino, devono vivere insieme e sottoscrivere un vincolo, qualora non lo rispetti, si diventa traditori. Quell’accordo però mi è stato estorto perché è con il mio partner che io devo suggellare l’intesa, è soltanto tra noi, in comune accordo, che dobbiamo stipularlo, e possiamo anche cambiarlo se entrambi così decidiamo. E nulla e nessuno può costringerci ad accordarci diversamente da ciò che liberamente e in comunione vogliamo, a meno ché, così facendo, non violiamo i diritti altrui.
Se la mia donna ha terrore di volare e per me invece è la vita, io non posso obbligarla a volare, come lei non può impedirmi di farlo, a meno ché uno di noi non decida diversamente. Se però io l’assicuro che rinuncio al volo e poi vado di nascosto a farlo, allora l’avrò tradita. Se un giorno abbiamo deciso insieme di abbandonarci ad ogni sorta di fantasia sessuale, e lo facciamo, non vedo proprio dov’è il tradimento, se non nell’atto sottoscritto in chiesa, ma di fatto disconosciuto.
Un tempo che ormai definirei storico, appartenevo ad un classico gruppo di amici in piena tempesta ormonale ed a volte, capitava d’incontrarci furtivamente per goderci qualche filmino porno raccattato chi sa dove e chi sa come. Un giorno ci capitò di vederne uno in cui, una ragazza bellissima, subiva continue e violente aggressioni da un gruppo di energumeni. La nostra eccitazione era massima e vedere quelle scene ci sembrava una cosa stupefacente, ed anche se quella violenza non rientrava nel mio modo di concepire il sesso, non posso negare che condivisi quell’eccitazione generale che quasi si palpava nell’aria. Come spesso accadeva quando non avevamo materiale da visionare, ci ritrovavamo a parlare di ciò che avevamo visto e capitò così che, anche di quel film se ne fece un gran ciarlare. Non so chi, e non ne conosco le ragioni, ma qualcuno quasi giurò che si trattava di scene reali, e la mia ingenuità del tempo mi portò a credergli. Molto tempo dopo ci si ritrovò e rivedere quelle stesse scene e la mia risposta fu totalmente diversa, non più eccitazione, ma un forte moto di rigetto s’impossessò di me, non sopportavo vedere quella ragazza così umiliata, e fui assalito dalla tentazione di fuggire e da quel giorno l’assiduità a frequentare quel gruppo d’amici decrebbe.
Ho voluto raccontare quest’episodio perché si comprendesse come un semplice accadimento culturale può influire sull’intero costrutto emotivo. Sottolineare come sia possibile che una prospettiva può completamente stravolgersi soltanto per un apparentemente innocuo accadimento, come quello di avere una persona che si ritiene degna di fiducia, che ci assicura sulla veridicità di una questione. Del resto tutti siamo consapevoli del fenomeno del “branco”. Ritengo che l’unico modo per evitarci di cadere in questa forma di distorsione, sia quello di prestare massima attenzione a ciò che si giudichi “verità”, e solo un’analisi oggettiva può consentire di non cadere vittime di questa che, non esiterei a chiamare “atrocità”.
Per non cadere vittime delle partigianerie dello scambismo, non resta altro da fare che conoscere cosa esso è realmente, al di là delle nostre pulsioni personali, cosa naturalmente difficile ma necessaria, del resto nella natura, si sa, nulla è dato gratis.
Fedeltà e Lealtà non sono proprio sinonimi e forse avresti dovuto usare quest’ultima parola: ad es. dire alla propria moglie che si è attratti sessualmente da sua sorella e che alla prima occasione utile cercherai di portartela a letto può essere un segno di lealtà (o di arroganza) verso la propria moglie, ma non di fedeltà. Sono d’accordo pienamente sulla distorsione della realtà vissuta in contesti diversi.
Tempo addietro, ho raccolto una testimonianza che vorrei qui proporre per comprendere come è vario il mondo dello scambismo.
Un uomo benestante, solo al mondo, e vicino alla soglia dei settanta; per mantenere in ordine la sua casa, assunse una quarantenne straniera (casualmente anche carina) che, anch’essa sola, si sistemò in quella casa tenendola sempre linda e pinta, quasi fosse sua. Con il tempo, il suo impegno si è trasformato in un rapporto che andava ben oltre quello di badante, tanto che lui sentì il bisogno di lasciargli in eredità, dopo la morte, tutti i suoi averi. Ben presto però, si rese conto di non essere in grado di soddisfare completamente quella donna, e per paura che essa potesse sentire il bisogno di qualche cosa in più, decise di arricchire il loro menage con l’introduzione di qualche alternativa che permettesse a lei di trovare piena soddisfazione ed a lui di mantenere un certo controllo sul rapporto. Non sto a dire nel dettaglio come si siano svolti i fatti, ma presumo che tra i lettori si possano subito generare due schieramenti: tra chi consideri quell’uomo un depravato; e chi invece lo giudichi un benefattore.
In realtà lo scambismo, il triolismo o la gang bang, non sono solo puro divertimento, ma contengono anche specifiche ragion d’essere che mantengono il rapporto in una stabile posizione di equilibrio.
Naturalmente ho riportato ciò, non per giudicare questa condizione anomala, ma solo per sottolineare quanto possano essere varie le ragioni che spingono a ricorrere a questo fenomeno. Noi perciò dobbiamo chiarire che quando si parla di scambismo, intendiamo quello non dettato da anomalie sociali o psicologiche di chi vi ricorre, ma poniamo la nostra attenzione a quello che possiamo provare a definire “ scambismo puro”, cioè dettato da una consapevole e condivisa scelta d’azione. Questo tipo di rapporto è frutto essenzialmente, di una comunione dei partner nella ricerca di un piacere fisico ed emotivo comune.
Se la mia compagna ed io amiamo un reciproco “stuzzicamento” erotico, e siamo liberi da costrizioni esterne imposte tramite morale o altro, non vedo quale divieto possa essere addotto a ché ciò non avvenga. Ritengo che rinnegare un simile fenomeno derivi esclusivamente da preconcetti culturali. Come nel settecento era impossibile concepire la minigonna in quanto avulsa da ogni realtà, così avviene oggi per lo scambismo, nelle menti di quanti, vittime di pregiudiziali cognizioni sociali, si dissociano da esso, portando ovviamente, a giustificazione della loro avversione, soltanto motivi dogmatici. Nei miei vari post a partire da marzo 2012, ho cercato di portare alla luce diverse motivazioni oggettive sulla qualità di questa pratica, e mi piacerebbe molto riuscire a cogliere altrettanto da chi sostiene l’avversione ad essa.
Il caso da te riportato evidenzia un accordo leggittimo per una utilità reciproca. se due coniugi praticano scambismo è un loro comportamento sessuale comprensibile anche se non da tutti condiviso. L’unica cosa che non condivido è la tua convinzione che chi non pratica scambismo lo fa solo per un retaggio culturale e religioso; non ti accorgi che così asserendo diventi dogmatico/assolutistico anche Tu? Magari il rapporto sessualle con la moglie è appagante ed esaustivo; non credi?