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Scambio di coppia, il gran ritorno

di Seb
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4.815 commenti

Pagine: 1 246 247 248 249 250 482

  1. 2471
    Roberto -

    Chi ha letto almeno alcuni dei più importanti passaggi delle Sacre Scritture si ricorderà di queste parole che, purtroppo, non vengono ricordate spesso a messa:
    Per esempio, in Apocalsse 22:11 si dice ” Chi è ingiusto continui ad essere ingiusto, chi è immondo continui ad essere immondo, chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo continui a santificarsi.”
    Notare come Dio non punisce chi è immondo o peccatore ma questo richiede un logico rispetto di chi continua a santificarsi.
    In Apocalipse 22:15 si dice: “Fuori i cani, i maghi, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna.”
    Questo insegna chiaramente che chi non si salva pratica la mensogna, ma non le piccole mensogne che ci diciamo l’uno l’altro per via del nostro ego, qui si parla di mensogna nel rinnegare Angeli e Santi e per cui è il negare la sorgente del vero amore.
    Sta scritto anche che vi saranno persone che si innalzeranno nella loro arroganza anche sopra il volere degli Angeli e questi portano ogni tipo di diavoleria umana ed inganno (non ricordo dove è scritto ma l’ho letto).
    Ora Io vi darei un consiglio già sottinteso: chi pecca nello scambismo che continui a peccare ma che non si opponga a coloro che si santificano veramente.

  2. 2472
    ste -

    io arrogante?
    Probabilmente hai sbagliato a capire..io sono cattolico e ne vado fiero, mi sono imposte delle regole che sono felice di dover rispettare..mi ritieni un ottuso per questo motivo? Ok, libero di pensarlo…
    Non accetto però che mi venga fatta la morale da uno che si fa sco.... la moglie da sconosciuti, non me ne frega una mazza che questo comportamento é accettato in natura, per me é da depravati, io la penso così, tu la pensi cosà..basta con la sfilza di paroloni, non ho più tempo e voglia di seguirti…!

  3. 2473
    dott50 -

    Coppia, non essere “intollerante” verso il prossimo; il riassunto della religione monoteistia e dei suoi due erami eretici che hai fatto, nulla aggiunge e nulla sottrae alla constatazione e consapevolezza che si tratta di un mirabile tentativo umano di redigere delle regole utili al proseguimento del difficile cammino dell’uomo ed in definitiva le religioni rispondono alle esigenze dell’uomo in quanto società. Perchè affermi che la natura cosmica è infallibile? Semplicemente “E'” ossia esiste. Lo “scambismo” è un fenomeno complesso, davvero non immaginavo fosse così complesso, quasi quasi mi arrendo e divento monogamico ahahah

  4. 2474
    Roberto -

    No Ste non rispondevo al tuo post. Stavo scrivendo qualcosa in senso generale. Chi ha peccato è libero di riconoscerlo.

  5. 2475
    CoppiaBiricchina -

    Caro dott50, temo che qui siamo rimasti proprio in pochi. Io purtroppo ho il brutto vizio di dire ciò che penso e questo, in un mondo abituato a vivere nella falsificazione, non è considerato un pregio, mettiamoci poi che le parole che uso non sono sempre comprese o meglio, che non sempre si vogliono intendere per quelle che sono, risulta evidente che la frittata è fatta.
    A me piace capire, ed essendo un fervente credente di ciò, fatico ad afferrare quello che esula dai canoni del mio credo. Mi compiaccio del tuo stringato sunto di quanto io con tante parole ho tentato di esprimere, ma il valore del genio risiede proprio nel riuscire a rendere semplici le cose complesse. È ovvio che la natura semplicemente è! Io sono però inglobato in maniera inscindibile in essa, pertanto non mi è concesso avere altro campione al di fuori di lei stessa ed è perciò che non può che presentarsi infallibile.
    Proviamo a fare un piccolo esercizio d’immaginazione: se io ho una bacchetta che uso per fare una misurazione di una grandezza che mettiamo, è precisissimamente quanto la mia bacchetta, sarà impossibile trovare un qualsiasi altro strumento più preciso della mia bacchetta, al limite posso trovare un’altra bacchetta perfettamente uguale, ma proprio uguale uguale, qualunque altro strumento sarà evidentemente o più grande o più piccolo fallendo così nel suo compito di misurare.Solo la mia bacchetta si rivelerà infallibile.
    Riguardo poi alla complessità dello scambismo, in realtà non è così. Lo diventa nel momento in cui lo si vuole far passare per una trasgressione, aprendo un dibattito in cui però si tiene sempre a mente questa sua qualità considerata riprovevole; ma a quale regola trasgredisce? A me pare che trasgredisca soltanto ad una regola attribuita ad una divinità che tra l’altro i suoi stessi fedeli disconoscono, visto che si arrogano il diritto di cambiarla al fine di assecondarla ad una loro esclusiva interpretazione.
    In riferimento poi al significato delle regole stabilite nella religione, per me è evidente che esse hanno valenza nel tempo e nel luogo in cui sono state promulgate. Un gruppo di incolti beduini nomadi, abituati a vivere nel deserto, senza un governo sovrano, assoggettati quindi solo a loro stessi ed ai loro impulsi animaleschi ed abituati a farsi giustizia da soli. È evidente che imporre una legge suprema capace di perseguirli anche dove son irrangiungibili, diventava una necessità assoluta. Per me, ora, qui, è sufficiente una normale legge promulgata da un legislatore riconosciuto nella società, ed un giudice dotato di strumenti idonei a perseguirmi se io defeziono.

  6. 2476
    dott50 -

    Beh, Io sono laico e ateo perciò non c’è contradittorio, tuttavia ammetto una valenza sociale delle religioni in genere sia quelle che partono dall’interno dell’individuo per raggiungere l’equilibrio con l’universo, sia quelle che ascendono al di fuori dell’individuo per presentargli delle regole che se adottate dovranno renderlo perfettamente sintonico con l’universo; però la nostra religione è troppo invadente, rende il super Io troppo intransigente e l’Io troppo debole.

  7. 2477
    CoppiaBiricchina -

    Io posso tentare di comprendere ogni cosa, ma fatico a capire l’ingiustificato. A mio modo di vedere, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria (terzo principio della dinamica), ed essendo questa una legge fisica della natura, non può essere disattesa, se quindi esiste un qualche cosa, deve esserci una causa che l’ha generata, se esiste la religione, da qualche parte deve esserci un motivo scatenante. La ragione della sua esistenza (mi riferisco alle monoteistiche abramitiche), per me è evidente: ci troviamo in zone desertiche di circa tremila anni fa, gente grezza ed ignorante che viaggia per interminabili giorni nel nulla, in grado quindi di comprendere soltanto la loro centralità nell’universo che li circonda e che conoscono. È facile intuire la loro arroganza nel credere che tutto gli è concesso e tutto può essere preso. Per ogn’uno di essi, il cammello, la capra, la stessa moglie ed i figli che gli sono accanto, sono tutte di sua proprietà, ma ciò porta all’autodistruzione, perché se incontra un altro viandante non può che percepire diffidenza nei suoi confronti. Anche l’altro è come lui, anch’esso ha proprietà da difendere. Uccidere, rubare le cose altrui, è soltanto una questione di capacità, non c’è nulla che possa impedirgli di compiere queste azioni se non la sua coscienza che sta nascendo (vedi “Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” di Julian Jaynes). Se si studia la nostra religione s’intuisce chiaramente che ogni suo passaggio nasce per dare risposte a questo tipo di mondo, la religione quindi è la reazione naturale a questa realtà. Gli uomini più intelligenti di quel tempo intuivano tutto ciò ma come potevano porgli rimedio se non attraverso mirabolanti divinità che tutto vedono e tutti possono raggiungere, che possono elargire premi e punizioni senza essere contrastati, e quale premio se non una vita migliore dopo la morte. In buona sostanza la religione, se la osserviamo con quest’ottica, diviene così puerilmente comprensibile, ogni passaggio diventa chiaro, non vi è più nessun miracolo, non vi sono più ascetiche visioni, vi è semplicemente una pratica reazione alle distorsioni sociali di quel tempo.
    Oggi però le cose sono molto cambiate, il mondo in cui vivo non è più il centro dell’universo, la donna che mi vive accanto non è più una mia proprietà. Propormi ancora quello schema diviene per me un atto d’arroganza insostenibile, dirmi oggi di non uccidere è offensivo, anche se comprendo che non tutti sono ancora così evoluti da capire autonomamente tutto ciò e quindi sopporto l’ardire di chi lo segnala. Oggi esistono tantissime leggi da rispettare, ma la gran parte di noi non le conosce (esclusi forse i legislatori, i giudici, gli avvocati e pochi altri) , eppure la gran parte di noi le rispetta e lo fa anche meglio di quanto sia in grado di fargli fare la giustizia, difatti essa non è quasi mai realmente in grado di raggiungere una vera equità.

    Continua

  8. 2478
    CoppiaBiricchina -

    A mio modo di vedere, giudicare lo scambismo “osceno” e “insano” guardandolo solo attraverso le lenti del moralismo imposto da una cultura dominante, senza studiare le ragioni di questo fenomeno è puerilmente immaturo, e se proprio devo dirla tutta, mi sembrano immaturi tutti gli atteggiamenti posti in essere da chi crede per fede e non si pone l’obiettivo di comprendere le ragioni delle cose. Per me è saccente soltanto colui che ostenta una sapienza (conoscenza consapevole ed oggettiva) che non ha, è arrogante chi mostra un costante disdegno verso colui che non condivide il suo stesso credo.
    Io non considero uomo colui che si rifiuta di affrontare un problema solo per paura o preconcetti, un vero uomo valuta e poi decide. Conoscere, è a mio modo di vedere, il primo passo da compiere prima di poter esprimere una valutazione, e questa è il preludio ad una scelta ponderata e libera. Un uomo è tale solo nel momento che effettua scelte libere e non costrittive. Se si è assoggettati a restrizioni, non si è quindi liberi e non si può essere uomini, come non sono leoni quelli chiusi in una gabbia dello zoo che soffrono ed hanno atteggiamenti non più propri della specie. Se al leone gli viene dato il cibo ad un orario stabilito, esso perde il suo istinto a cacciare ma soprattutto perde la sua essenza di leone. Cos’è un leone incapace di sopravvivere nella savana se non un simulacro del leone stesso. Un uomo può soggiacere a leggi che consapevolmente riconosce giuste per un fine oggettivamente sano e che perciò accetta scientemente, ma quando soggiace a costrizioni fondate sulla sua paura e che quindi fanno leva sulla sua consapevolezza di essere fallibile e limitato, esso perde la sua essenza di uomo trasformandosi nella sua misera simulazione. La religione fa questo, trasforma ogni cosa in una recita di se stessa, essa impone simulacri di divinità, rappresentazioni di leggi altrimenti sociali e, cosa più grave, trasforma l’uomo in una recita di sé stesso. A me resta impossibile accettare una religione se questa tende a rendermi innaturale. Reputo accettabili quelle filosofie religiose, che volgono la loro attenzione ad un miglioramento personale, come ad esempio il Buddhismo, il Taoismo, lo Zen, che non aspirano ad alcuna divinità impositiva, ma solo ad un miglioramento individuale, ma soprattutto alla scienza in genere che s’impone esclusivamente la conoscenza oggettiva della realtà.
    L’interpretazione restrittiva della sessualità da parte della religione, tende a sopprimere la bestialità istintuale che spinge a comportamenti insani degli individui in una società primordiale in cui la religione era l’unica modalità costituzionale, ma ciò genera in realtà una deformazione dell’essenza umana, fattore secondario ai tempi a cui si riferisce. Il ricorso ad un valore procreativo della sessualità è reso necessario proprio dalla necessità a ridurre in maniera significativa l’istanza sessuale.

  9. 2479
    CoppiaBiricchina -

    X dott50
    Vorrei riprovare a rientrare nei canoni un po’ più stringenti della nostra ricerca, anche se la chiesa trova sempre il modo d’inserire il suo zampino nelle cose terrene (in quanto quelle celesti non gli procurano grandi benefici in terra), ed io, in qualità di ingenuo qual sono, mi lascio immancabilmente tentare.
    Trovo molto interessante lo studio di Herbert Marcuse riportato nel suo: “Eros e civiltà” di cui ne riporto qui un breve passo:
    “… La soddisfazione degli istinti parziali e della genitalità non procreativa viene repressa come perversione, o a seconda del loro grado di indipendenza, sublimata, o anche trasformata in elementi sussidiari della sessualità procreativa. Inoltre, nella maggior parte delle civiltà, quest’ultima viene incanalata in istituzioni monogamiche. Questa organizzazione porta ad una restrizione quantitativa e qualitativa della sessualità: l’unificazione degli istinti parziali e il loro soggiogamento da parte della funzione procreativa, alterano la natura stessa della sessualità: da un «principio» autonomo che governa l’intero organismo, essa si trasforma in una funzione temporanea specializzata, in un mezzo per raggiungere un fine. Nei termini del principio del piacere che regola gli istinti sessuali «non organizzati», la riproduzione è soltanto un «prodotto secondario»; il contenuto primario della sessualità è la «funzione di ottenere piacere da zone del corpo»; questa funzione passa soltanto «successivamente al servizio di quella riproduttiva»…”.
    Come stavo tentando di esprimere, il sesso non è un valore squisitamente procreativo; esso lo diventa come termine aggiuntivo. Del resto basta percorrere l’intero arco evolutivo umano per rendersi conto di quanto esso sia percepito principalmente come un fattore di piacere. Ecco la radice della condanna del piacere da parte di una religione arcaica a cui necessitava stabilire un limite al ricorso verso una sessualità libera e potenzialmente pericolosa per il bene collettivo. Un fattore squisitamente sociale che però necessitava di una qualità inesistente al tempo, un sentimento di appartenenza ad una collettività, paritetica alla forza istintuale esclusivamente individuale.
    Il fattore di sessualità soggiogata dal fattore procreativo e monogamico è quindi un bisogno sociale di cui la religione si fa paladina trasformandolo in valore etico, nella realtà sarebbe meglio definire morale vista la sua validità meno qualificante del suo aspetto. La morale cristiana tenta d’imporre ancora oggi questa prospettiva nonostante il suo aspetto abbia perso nel tempo quello smalto che lo giustificava.
    Che significato ha quindi lo scambismo attualmente? Direi “trasgressione” per quanti lo valutino sotto la prospettiva di una ribellione alle regole morali, mentre invece, come semplice attività ludica legata al piacere (gioco), per quanti hanno raggiunto una consapevolezza del proprio essere, libera da costrizioni impositive da parte di una cultura retrograda rispetto ai tempi.

  10. 2480
    dott50 -

    Che la sollecitazione sessuale sia primitivamente rivolta al solo soddisfo di un istinto non procreativo è quasi banale; infatti il sesso praticato al fine procreativo presuppone una coscienza (Io faccio sesso perchè attraverso quest’atto avrò un figlio e mi perpeetuerò) e questa visione procreativa-cosciente del sesso matura successivamente negli anni, nell’uomo; ma sappiamo benissimo che si nasce già con un “energia psichica (libido) sessuale indifferenziata” che è tesa solo al soddisfo di questa sollecitazione, senza altro scopo. Credo che questo è un istinto sessuale non procreativo individuale (genitalità non procreativa) che forse è finalizzata ad una genitalità procreativa di specie. In quest’ottica potremmo vedere lo scambismo come la volontà dell’uomo di ridurre fino annullare l’Io individuale per entrare a far parte di un progetto di più ampia portata, ossia la perpetuazione dell’Io-specie; ossia un istinto di vita colletivo. Mi sorge un dubbio: questo sacrificio dell’individualità a favore della specie non comporta una perdita di identità individuale? Cara Coppia, credo che dovremmo vedere lo scambismo osservandolo come fenomeno della società attuale e non come un fenomeno psicoanalitico individuale, almeno per ora; intanto dobbiamo convenire che esiste e non lo possiamo ignorare. Vediamo ognuno di Noi, compresi i baciapile, di dare una nostra opinione sul perchè esiste questo fenomeno; ossia procediamo con metodo Galileiano, senza lanciarci in deliri ideativi, ma procedendo passo per passo ad analizzare il fenomeno. Quindi prossimo post per ognuno di noi sarà: Perchè nella nostra società occidentale si stà verificando il fenomeno dello scambismo che recluta sempre più coppie? Mi raccomando le opinioni devono essere non cervellotiche e filosofiche, ma quello che vi viene in mente come se steste parlando con un amico, in maniera serena

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