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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Al mio precedente intervento aggiungerei: se non fossero esistite le religioni, ma anche tutte le altre formule di potentati, quanti milioni e milioni di morti in meno ci sarebbero stati nell’umanità, forse neppure una, delle guerre avute sarebbe scoppiata. Sì, senza religione si vivrebbe meglio, e lo dico con sempre crescente convinzione, anche se probabilmente ci sarebbero state altre formule di sofferenza, del resto l’uomo è sadico, ricordiamo la pulsione di morte (Thanatos) del nostro buon Freud ed ancor prima di Empedocle con la sua forza del Male (Odio o Discordia).
Il dualismo tra Eros, l’attività psicologica di creare organizzazioni della realtà sempre più complesse o armonizzate (Eros è cioè la vita), e Thanatos che tende a far tornare il vivente a una forma d’esistenza inorganica (quindi è la morte), questo dualismo dicevo, è l’essenza psichica dell’essere umano (ma solo di esso?). Il ricorso ad Eros, al principio del piacere è quindi alla base della vita, che per la biologia è la condizione propria della materia vivente, la proprietà emergente dell’organismo, una “forza vitale” assolutamente non astratta.
In pratica, negare il principio del piacere, come tenta costantemente di fare la chiesa, significa negare la vita,del resto in essa si pratica il celibato e la castità, fattori assolutamente ricusatori della vita.
In un interessante libricino intitolato “Il mito della monogamia. Animali e uomini (in)fedeli” di Judith Lipton e David Barash, i quali, con giocosa ironia, ma in base a serie ricerche scientifiche in zoologia comparata, etologia, biologia evoluzionistica, e grazie a nuove tecniche di indagine molecolare, e sull’uomo, scompongono l’ideale monogamico, mostrando come, in particolar modo proprio in quelle specie ritenute monogamiche, la regola è lo scambio dei partner.
Se io volessi convincere allo scambismo solo attraverso dogmi, avrei vita facile con tutte le evidenze scientifiche di cui oggi disponiamo, probabilmente più di quella messa in essere dai sacerdoti che hanno dovuto inculcare l’indimostrabile, anche se si rivolgevano ad incolti creduloni d’un tempo, semmai con il racconto di qualche mirabolante miracolo, realizzatosi si dice, qua e là, e basandosi soprattutto sulle debolezze specifiche di quel tempo.
x coppia birichina
io non voglio e non posso decidere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato a questo mondo, reputi le leggi della natura le uniche “regole” da seguire? Bene accomodati…
Io ritengo che tutto ciò che ci è concesso a questo mondo è frutto del lavoro di uomini vissuti centinaia e migliaia di anni fa, non della natura che si è evoluta, altrimenti la carne te la andresti a cacciare nei boschi e non la compreresti al bancone dei surgelati all’esselunga…in modo assolutistico il più grande dogma che tutti abbiamo è il denaro…e pochi si ribellano al dio denaro…
Ripeto: se sei così fortemente legato alla vita senza dogmi, imposizioni, regole, etc, accetti di vivere TUTTI gli ambiti della tua vita in questo modo (non solo il sesso animalesco), a questo punto avrei diritto di credere che non credi nella sovranità dello stato, il quale IMPONE delle regole (anche contro-natura), come ad esempio la monogamia, non puoi sposare più di una donna in Italia, e poco centra la religione, sono regole di vita sociale (PUNTO)…peccato che in qualche club privato (mascherato da discoteca o centro benessere) venga concessa la possibilità di scambiarsi le mogli per “gioco”..
Ripeto per l’ennesima volta, che pulsioni e istinti è corretto e normale che ci siano, ma l’intelletto e la coscienza ci sono state date per interpretare e frenare tutto ciò che ci lega ancora al mondo animale, se siamo andati sulla luna dobbiamo ringraziare proprio quel controllo di istinti e pulsioni che si trasformano in ragionamenti e metodi scientifici, altrimenti lo stolto si affiderebbe soltanto alla potenza delle proprie gambe cercando di saltare il più in alto possibile per raggiungere con un balzo la luna, o al massimo andrebbe in cima a un monte illudendosi di avere più possibilità..il dono della ragione è ciò che ci contraddistingue dalle scimmie, e noi invece che distinguerci nel regno animale, regrediamo allo stato brado, dove il capo branco ha il diritto di ciularsi tutte le femmine in calore, senza un minimo di controllo.
Poi sinceramente, stai facendo un po’ troppa confusione tra dei greci, buddismo, guerre sante..buttiamoci dentro un po’ tutto allora..
Ti posso dire che la chiesa si è scusata in molte occasioni per tutti gli errori commessi nei 2000 e rotti anni di storia, l’inquisizione, le crociate, Galileo..questo è sintomo di rinnovamento, che ovviamente non tutti sono in grado di percepire e cogliere, si pensa subito all’ipocrisia…
Visto che mi hai indicato una lettura, te ne voglio consigliare una anche io: “Conversazioni notturne a Gerusalemme” di Carlo Maria Martini, l‘ex arcivescovo di Milano risponde alle domande di un gesuita e affronta i temi della fede e della Chiesa, con qualche risposta scomoda sulle difficoltà del Cattolicesimo e la morale sessuale, non voglio farti cambiare idea, ma semplicemente darti la possibilità di avere un altro punto di vista…
Vedrai ti sarà utile…tanto quanto spero sarà utile il tuo libricino…!
Paolo, mettendo da parte la Chiesa a cui sembri allergico, perchè ti impedisce la tua libertà di pensiero o perchè pensi che non ci debba essere religione, ti vorrei dire che i tuoi accenni a dei e deità non escludono la religione. I dei e deità, al contrario di come tu pensi, sono meccanismi di potere permessi da Dio, quindi è religione. Il problema è che quando i dei e deità divengono arroganti si elevano sopra Dio. Nerone è un esempio di un uomo al potere che dava troppo potere a dei e deità e i dei e le deità furono puniti. Come? Osserva i dipinti e gli affreschi e ti accorgerai che le deità sono nude mentre le persone che servono Dio non sono totalmente nude. I dei e le deità è possibile, molto possibile che siano state fatte schiave del politico che serve Dio.
Ste, finalmente un po’ di sano dibattito, non che i precedenti siano insani, anzi, ben vengano tutti coloro che hanno da dire cose sensate. Qui naturalmente si sta dibattendo sullo scambismo e non sulla religione, ma visto che esso implica questioni morali e la chiesa si è fatta paladino di questa qualità, non intendo sottrarmi a questo.
Dio è senza limiti o ne ha? Perché se non ha limiti esso non può essere infinitamente buono se non essere nel contempo infinitamente cattivo. Se al contrario ha limiti, anche se infinitamente distati dai miei, non può essere perfettissimo. Soltanto la natura sembra esente da questa inconcepibile modalità, essa, come anche tu dici, è in costante evoluzione, quindi non infinita nella sua essenza, ma non perfettibile in quanto ogni suo passo risponde alle leggi che essa stessa scrive. Essa ha un’età che gli consente d’insegnarci grandi cose ed è qui a dircele, senza nascondersi e senza maltrattarci. Se fossi credente direi che la natura è il solo libro che Dio ha scritto ed a me non resta altro che leggerlo, mentre Dio è per sua natura a me inconoscibile, pertanto è inutile tentare di scoprirlo. La conclusione naturale è quindi di comprendere ciò che in natura c’è, evitando di perdere tempo inutilmente, nel tentativo di comprendere ciò che non mi è dato di conoscere.
Io posso soltanto comprendere quello che la chiesa dice in quanto fatta dagli uomini a me pari, anche se essi si elevano a ministri di Dio. Essendo però a me pari, sono come me fallibili e ciò che essi dicono può essere contestato in quanto interpretano condizioni esclusivamente umane, mediazioni di uomini che si arrogano il diritto di sapere, una qualità che li porta inevitabilmente a fallire.
Concludo perciò dicendo che io non “reputo” le leggi della natura le uniche da seguire, ma esse sono l’assoluto, indipendentemente da me in quanto mi costituiscono, esse non sono soggette a nulla che possa variarle, adattarle, modificarle, esse sono lì e basta, io posso solo tentare di comprenderle ed eventualmente sfruttarle a mio egoistico vantaggio.
Il fatto che io non viva in una caverna ma in una comoda ed accogliente casa piena di comodità è frutto di questo sfruttamento delle leggi che la natura ha indelebilmente scritto ed a cui nulla può sottrarsi (imputabile a scienziati e non a religiosi).
Comprendo che l’uomo abbia necessità a scrivere sue leggi personali perché possa sopravvivere, e sono disponibilissimo a rispettarle, ma non mi si può chiedere di crederle in quanto assolute, queste infatti si adattano alle esigenze del momento, ciò che ieri era giusto, non è detto che lo sia oggi.
Io vorrei spendere denaro oltre ogni limite, ma devo adattarmi a quanto ho in cassa, il fatto che questa regola che mi sono dato debba essere rispettata, non m’impedisce di tentare di trovare un modo per rimpinguare la mia cassa. Ciò che dice il governo dell’uomo e quello che dice la chiesa pari sono, ed anche tu devi convenirne, come ogni uomo sensato deve fare.
Continua
Io posso rispettare una legge umana anche se per un certo tempo si contrappone a quella naturale, ma questa non potrà mai sostituirsi a quest’ultima indefinitamente, come anche tu convieni quando scrivi: “la chiesa si è scusata in molte occasioni per tutti gli errori commessi nei 2000 e rotti anni di storia, l’inquisizione, le crociate, Galileo..questo è sintomo di rinnovamento”. In realtà il cristianesimo ha 1985 anni ed in questo tempo di veramente pochi misfatti si è scusato, mostrando quindi di non molta capacità rinnovativa, ciò serve a comprendere la qualità morale dei suoi insegnamenti, che proprio in virtù di quanto poc’anzi scritto, non sono poi di così cotanto valore, ed evito di considerare tutte le ipocrisie in cui essa si muove. Per onore di giustizia devo dire che ogni religione umana risponde però a queste stesse qualità.
Per riprendere però il filo del discorso, consideriamo il senso morale della monogamia, essa ha un valore squisitamente sociale, come tu stesso convieni. La società ha necessità che l’uomo sia monogamo per un suo specifico bisogno interno, ha quindi dato a questa sua necessità un valore morale. Un po’ come è avvenuto per la religione che ha creato una divinità ad immagine e somiglianza dell’uomo stesso ma al contempo ad esso dissimile (contraddizione in termini), che lo protegge senza nulla fare, che lo salva dalla dogmatica dannazione eterna e via così andare.
Io credo in ciò che esiste anche quando non lo condivido perché so che questa è una mia mancanza, dettata solo dalla mia incapacità a comprendere, è una mia limitazione legata al preconcetto, perciò credo nello scambismo, nella monogamia, nel poliamore, nella poligenia ed in tutto il resto, fermo restando che poi possa scegliere ciò che più risponde alle mie esigenze. Non si tratta di un atto di egoismo, ma di una necessità ad essere sintonico con la natura.
Cosa si oppone allo scambismo; solo una fantomatica morale umana, una variabile assolutamente innaturale e perciò condivisibile solo nei termini del mio e dell’altrui bene. Essere scambista quale bene e quale male porta oggettivamente nell’unica e vera realtà della natura?
Se fossi credente dovrei così ragionare (ed in questo caso lo sono perché collima con la natura): l’istinto e la pulsione sono ciò che Dio mi suggerisce, non ascoltare queste parole significa contravvenire al suo volere, resistergli è frutto solo della mia presunzione. La qualità umana non è questa, come non lo è l’intelligenza ed in realtà alcun’altra, l’uomo è un animale né più né meno che tutti gli altri.
Lo scambismo può essere un valore aggiunto sia nel mio egoistico principio del piacere, perché aggiunge qualità ad esso; ma lo è anche per la natura, perché la specie se ne avvantaggerebbe se usato per la procreazione. In oltre lo scambismo mi permette anche di essere socialmente monogamo, rispettando così anche le necessità di questa.
Rimando a voi rientrare al percorso intrapreso e concludo al grido: Evviva lo scambismo!
X C.B.
“Io vorrei spendere denaro oltre ogni limite, ma devo adattarmi a quanto ho in cassa, il fatto che questa regola che mi sono dato debba essere rispettata, non m’impedisce di tentare di trovare un modo per rimpinguare la mia cassa”. Si, ma con mezzi leciti e senza “rubare” al prossimo per non arrecargli un danno ingiusto. E’ questo il monito religioso, che mi sembra leggittimo. Non è importante se le tavole dei 10 comandamenti sono state dettate a Mosè da Dio o se le ha scritte Mosè, riportando il pensiero dei saggi dell’epoca e per farle digerire al popolo le ha rese trascendentali; l’importante che fossero regole valide per la convivenza armoniosa tra gli uomini. Ovviamente, ci sono altri moniti religiosi che non sono altrettanto universali. Cmq ciò che è valido sia per il religioso che il laico può essere un punto d’incontro.
N.B.: monelli che non siete altro, mi avete costretto a “ristudiarmi” la struttura psichica dell’uomo secondo i modelli di Freud e Jung (che sugli istinti e pulsioni la pensava diversamente da Freud e perciò anche sull’ES), per non parlare di Fromm che struttura la psiche diversamente da Freud e Jung. Mia moglie vi citerà in giudizio per richiesta danni da “mancata copula” settimanale ahahah.
Io, in quanto essere umano, (religioso o no) necessito di una guida.
Giustamente la legge della natura è un validissimo percorso da seguire, ma non è il solo e unico..
Molti (e credo anche tu) vedono le “regole” imposte da una religione come un peso, o una limitazione del proprio essere e della propria natura, non è così..!
Non voglio fare il bigotto, perchè spero abbiate capito che non lo sono, però:
1)Io sono il Signore, tuo Dio… Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine… Non ti prostrerai davanti a quelle cose…
2)Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio…
3)Osserva il giorno di sabato per santificarlo…
4)Onora tuo padre e tua madre…
5)Non uccidere.
6)Non commettere adulterio (poi trasformato in “non commettere atti impuri”).
7)Non rubare.
8)Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
9)Non desiderare la moglie del tuo prossimo.
10)Non desiderare la casa del tuo prossimo… né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
A parte i primi tre comandamenti che sono impliciti nell’essere Cristiano intravedi delle limitazioni negli altri comandamenti?
Io sinceramente credo che ogni costituzione di qualsiasi stato del mondo possa restare in piedi con i soli 7 ultimi comandamenti, lascio la libertà ad ogni stato di crearsi un Dio da onorare, rispettare, festeggiare e non bestemmiare..
Questo è il credo cattolico, guarda caso i problemi nascono quando qualcuno pensa di non rispettare una di queste semplici regole, chi uccide, chi ruba, chi non rispetta la propria madre, e (guarda un po’) chi commette atti impuri, SI, sono tutti peccati..
Per quanto mi riguarda reputo lo scambismo una pratica oscena e insana, a causa di questo acceso dibattito mi sono pure informato su internet cascando anche in qualche sito un po “così”, cercando di capire se sono veramente tutte rose e fiori, sinceramente ho letto anche di storie malatissime e con triste epilogo senza impressionarmi più di tanto..quindi non sembra tutto oro quello che luccica, e MOLTI si sono rifugiati in questa pratica per sopperire a mancanze (sessuali e non) nel rapporto di coppia a loro giudizio incolmabili e ,in molti casi, peggiorando la situazione…
Bho nonostante la tua evidente saccenteria in materia tra filosofi, teorie etc..etc.. sinceramente continui a non convincermi…è chiaro che sei preparato e che nel botta e risposta sicuramente sarai più convincente di me, però….
È utile, se non necessario, chiedersi se la chiesa è un’istituzione che si pone come obiettivo il bene dell’uomo. La risposta la si può trovare ovunque intorno a noi e non dovrei essere io a suggerirla o indicarla, è sufficiente ad esempio leggere Roberto ma anche lo stesso ste, per vedere quanto oscurantismo da essa viene espresso. Per un cristiano non è difficile scorgerlo in un’altra religione, così come non è difficile per i fedeli delle altre religioni. Ogn’uno di essi è però cieco verso se stesso e verso ciò che la propria religione gli catechizza. Io per fortuna sono esente da questa cecità in quanto mi manca il dogma che ne è la causa. In un intervento precedente ste mi contestava: “Poi sinceramente, stai facendo un po’ troppa confusione tra dei greci, buddismo, guerre sante..buttiamoci dentro un po’ tutto allora..”, io non voglio buttarci dentro un po’ tutto, ma sicuramente per me è naturale considerare tutte le religioni alla stessa stregua non essendo partigiano di nessuna di esse. In realtà non comprendo in base a cosa ogni religioso possa ritenere superiore la sua fede rispetto alle altre e nientemeno considerarla unica; questa distinzione nasce persino all’interno delle stesse fedi che originano così correnti differenti, che tra l’altro si fanno acerrime battaglie (vedi ad esempio cristiani e mussulmani). Si tratta evidentemente di un’aberrazione squisitamente umana e sicuramente non d’ispirazione divina, spiegabile solo con qualità terrene di potere dei propri ministri.
Il centro del dibattito può essere ascritto alla capacità umana di sviluppare un pensiero complesso in cui ha origine l’istituzione religiosa in genere. Una interessante teoria sull’evoluzione culturale umana, ed in particolare del presentarsi, oserei dire fisicamente, della coscienza, partendo dalle origini della civiltà, e che spiegherebbe tra l’altro la comparsa delle religioni, in particolare di quelle monoteistiche e della loro datazione storica, la si può trovare nel libro intitolato: “Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” di Julian Jaynes. Si tratta di uno studio sicuramente non esaustivo ma serio, puntuale e multidisciplinare, che ricava indizi dall’archeologia, dallo studio di libri antichi (Iliade, Odissea, Bibbia), dallo studio antropomorfico, in particolare dei profeti e la possessione, la poesia, le musica, l’ipnosi, la schizofrenia ecc… Un utile scrigno di sapere che apre le porte a qualche interessante riflessione pertinente alla nostra discussione.
Per me è inconcepibile considerare in maniera benevola una “filosofia” orfana di fondamenti scientifici che si professa amorevole e buona e poi condanna la ricerca del piacere e nega nella sua stessa struttura interna la vita attraverso imposizioni assolutamente innaturali. Per me si tratta semplicemente di un’aberrazione, di uno scherzo della natura da non prendere assolutissimamente in considerazione.
Continua
Io misero mortale, per comprendere il cristianesimo, prendiamo ad esempio la corrente cattolica romana o quella ortodossa o protestante , ho necessità di avvalermi di mediatori, che interpretino e diffondano la loro spiegazione che è quasi sempre in antitesi con quella dei mediatori delle altre correnti. In natura tutto ciò non esiste, se mi procuro gli strumenti adatti, posso verificare direttamente io ciò che essa ha da dirmi e sicuramente mi darà sempre la stessa risposta, di qualunque razza, credo culturale, estrazione sociale e da qualunque parte dell’universo io provenga.
La natura non è soggetta a fraintendimenti, in essa non esistono eccezioni, non ci sono scorciatoie, non necessita di mediatori, e soprattutto non ci sono privilegi.
Tutto quanto abbiamo detto ci serve a comprendere che in natura, quindi l’unica e sola realtà esistente, il significato dello scambismo è univoco per ogni specie, anche per un abitante del pianeta JKZXY, che non ha una morale cattolica e che probabilmente è anche più evoluto di noi umani. A me interessa solo comprendere qual è questo significato e non me ne po’ fregà de meno di ciò che ne pensa il Sig. Paolo Rossi o della morale espressa dal ministro alla salute del cuculo del nostro piccolo paesino.
X dott50
Comprendo che oggi non tutto può essere dato per scontato e chiedo ammenda per non aver aggiunto “con mezzi leciti” al mio semplice esempio di “cassa”. Credevo però di essere stato adeguatamente chiaro che le leggi che la chiesa propone non le ritenga tutte da buttare al ce…o, anzi, la gran parte le considero estremamente valide e la morale poi, penso proprio che oggi ce ne sia veramente troppo poca. Spesso però mi armo di calcolatrice per conteggiare le parole spese per rientrare negli spazi disponibili, sempre troppo esigui per esprimere tutto quello che vorrei senza correre il rischio di fraintendimenti. Mi prostro anche per averti costretto alla ripassatina in psicologia invece di quella più piacevole con la mogliettina. Spero proprio che non tutti i mali vengano per nuocere. Certo è che anche i detti popolari contengono altrettanti valori da considerare, chi sa, raccogliendoli tutti, forse se ne potrebbe fare una nuova religione, probabilmente anche migliore di altre.
Se Carl Gustav Jung, o Erich Fromm avessero detto le stesse cose di Sigismund Schlomo Freud, detto Sigmund, non li avremmo mai conosciuti, ma non conosceremmo neppure i tanti loro successori, se non avessero aggiunto del nuovo alle conoscenze sul cervello umano. Ma dovremmo richiamare alla mente anche altri studiosi che si sono distinti su discipline affini, come il su citato psicologo Julian Jaynes o il grande Gregory Bateson (sociologo, antropologo, psicologo, semiologo, linguista, cibernetico e chi più ne ha più ne metta), ecc… Ma mi fermo per non spaventare tutti con la mia INFINITA conoscenza (scherzo ovviamente, è meglio specificarlo).
Scusami ste, ma io fatico a seguirti, consentimi per chiarezza, di ricostruire un po’ semplicisticamente il percorso della storia. Circa 190, 200 mila anni fa, per una delle tante mutazioni genetiche avvenute nel tempo, si ha la comparsa di un essere che noi tutti chiamiamo Uomo (Homo sapiens sapiens per distinguerlo dagli altri vari ominidi) e da cui discendiamo e che quindi consideriamo ovviamente il migliore di ogni animale esistito ed esistente. Questo cresce e si sviluppa formando gruppi di individui che per una caratteristica peculiare di questa specie, sono ben organizzati e comunicano in maniera molto articolata. Essi formano diverse comunità che nel tempo conoscono vari alti e bassi ma che tutto sommato hanno un grande successo, tanto che circa nel XII secolo a.C. un gruppo di questi, fonda un’associazione con uno statuto e delle regole a cui ispirarsi. Dicono che le regole le ha scritte il creatore di tutto in persona, Yahweh e quindi sono indiscutibili. Il primo fondatore (1° patriarca) fu un certo Avraham il quale adottò un testo sacro chiamato Torah (non l’unico in realtà). Il canone ebraico delle sacre scritture venne definito nel I secolo d.C. In questo periodo (27 d.C), un gruppo di discepoli, agguerriti e con nuove conoscenze acquisite, fonda una nuova associazione, reinterpretando, adattando ed arricchendo le regole e lo statuto iniziale e chiamandosi cristiani, perseguirono in tutti i modi possibili i loro confratelli ebrei. Essi si diedero una nuova figura da adorare che, non potendola sostituire a Dio, chiamarono il profeta Gesù, figlio di Dio. Questi erano molto determinati nello scalzare vecchie credenze ed acquisire sempre più adepti. Ma nel 610 d.C., sulla falsa riga tracciata dai cristiani, un nuovo gruppo, adattando e modificando a loro volta e reinterpretando nuovamente l’esistente, fonda l’Islam in cui un nuovo profeta, Maometto, interpretando erroneamente la trinità cristiana e criticandola, riafferma l’unicità di Dio.
Ora tu, sulla base delle leggi divine ebraiche, scritte non si sa bene da chi (si dice da Dio, Boh?), adattate dal cristianesimo, ma disconoscendo le modifiche successive adottate nell’Islam, pretendi di condannare il mio operato in quanto non confacente alla tua interpretazione di quanto scritto, e disconoscendo nel contempo addirittura la natura, unica e vera realtà inconfutabile, incorruttibile ed immutabile? Ma mi faccia il piacere!
Scusa ma quando la tua arroganza si placherà e riuscirai ad essere più obbiettivo se ne potrà ridiscutere. Si dice che non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire.