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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Dott50, ho letto con attenzione ed interesse quanto da te scritto e credo che sia giusto fare alcune riflessioni: prima di tutto l’utilizzo del “tu” nel nostro dibattito in quanto, anche se a te così è potuto sembrare, non sono un esperto, e la mia cultura è lacunosa, incompleta ed assolutamente inadeguata, e proprio per questo le nostre espressioni non devono assumere un aspetto qualitativamente disciplinare; inoltre, i termini “istinto” e “pulsione” stanno generando un po’ di confusione e forse qualche incomprensione, pertanto reputo sensato continuare nel perseguire un percorso analitico esaustivo sulla strada intrapresa, anche se così facendo, essa risulterà più lunga e difficoltosa. Comprendo che il nostro interesse è quello di interpretare nella maniera più corretta possibile lo SCAMBISMO nella sua accezione più ampia e reale, ma non vorrei che ci trovassimo in disaccordo e, dopo un’infinità di invettive, scoprire che dicevamo la stessa cosa, condizione non rara dal verificarsi nella realtà.
Ritornando quindi a noi, il termine ISTINTO si riferisce ad un comportamento automatico e quindi non è frutto né di apprendimento, né di scelte personali ma è fisiologico nel nostro stesso organismo (le nostre cellule contengono in sé meccanismi di riproduzione e sopravvivenza come la già citata strateggia K), mentre la PULSIONE si riferisce a quei meccanismi messi in essere dalla nostra specie per riprodursi e sopravvivere ad un livello più individualistico e mentale (si tratta quindi di fattori psicologici). Facciamo un esempio specifico per il nostro caso, anche se in maniera alquanto semplicistica e fantastica, ma giusto per avere un’idea univoca su ciò che intendiamo: la premessa è che l’Es desidera soddisfare il proprio principio del piacere attraverso il sesso, ad esso non interessa assolutamente nulla con chi lo facciamo, quando e come, a lui importa solo dare soddisfazione a questo bisogno di piacere. L’Io che è in collegamento con il mondo esterno attraverso i sensi, analizza ciò che lo circonda alla ricerca di una condizione che possa soddisfare questo bisogno. Esso vuole soddisfare la richiesta in atto, ma non si fida molto e teme che la realtà circostante non sia adeguata, pertanto, utilizzando i programmi ricevuti geneticamente e perciò diremo istintivi, cerca di mediare la realtà vera, trasformandola in una realtà posticcia che presenta all’Es affinché si calmi un po’, almeno fino a quando non si è trovata una condizione favorevole che corrisponda a quanto impartito dai suoi programmi genetici che servono a preservare la sicurezza individuale. Senza questa mediazione, l’Es salterebbe addosso a chiunque, anche sulla ragazza di quell’energumeno che la stringe a se passandoci accanto, con conseguenze prevedibilmente disastrose. L’Io invece fa si che l’immagine di quella donna stupenda, ci appaia brutta come la fame, così l’Es si calma ed aspetta impaziente che l’Io gli trovi una donna almeno decente.
Continua
Nel suo lavoro di ricerca e valutazione, l’Io, avendo ora un momento in cui c’è un po’ più di calma, si avvale anche della consulenza di un super tecnico, il Super-Io il quale ha studiato ad Oxford e gli consiglia sul da farsi da vero esperto. Ciò che scaturisce da questa collaborazione è la PULSIONE.
La pulsione quindi, si avvale di schemi appresi durante gli insegnamenti ricevuti dai propri tutori, quindi da genitori, parenti, insegnanti, preti e quant’altro, e perdura nel tempo lungo l’intero arco di sopravvivenza della nostra specie, cioè dalla cultura sociale in cui ci siamo formati.
Come si evince da questa fantasiosa ricostruzione, il tuo chiarimento, anche se fondamentalmente corretto, lasciava alcune insidiose lacune che possono portare a cattive interpretazioni.
Per concludere quindi, diciamo che l’istinto è quella voglia animalesca di fare sesso, che guarda solo se c’è una donna disponibile per l’accoppiamento, senza porsi tanti problemi. La pulsione invece ha bisogno di soddisfare anche il nostro buon Roberto che ci richiama al dovere morale appreso durante le lezioni di catechismo e che il nostro Super-Io diligentemente ci rammenta.
Alla luce di quanto fin qui detto rivediamo l’ultima parte del tuo intervento. Non è che la pulsione sia afinalistica e l’istinto no, entrambe vogliono arrivare allo scopo, cioè al fine di sco...., ma la pulsione si pone il problema della conservazione della specie perché influenzata dalle condizioni socio-culturali dell’ambiente che ci contiene ed in cui si è nati, mentre l’istinto non se ne po’ fregà de meno.
Ma la tua affermazione: “La PULSIONE SESSUALE non c’entra un bel nulla con la scelta sessuale mono o poligamica che dipende solo da regole”; pone un’altra questione che per la nostra indagine è più stringente: la scelta in un rapporto monogamo o meno è strettamente culturale oppure, alla luce di quanto detto nei post precedenti può assumere un valore genetico?
Alcune indagini scientifiche, come ad esempio quelle precedentemente postate, sembrano confermare la possibilità dell’esistenza anche di questa seconda ipotesi, quasi come se le informazioni culturali perduranti nel tempo potessero inglobarsi in qualche misura in quelle genetiche e perciò divenire addirittura fisiologiche, perdendo così il loro valore squisitamente culturale. Se dovessimo riuscire a confermare quest’ipotesi, potremmo trovarci nella condizione che, essere monogami o meno, può derivare tanto dal dettato dell’istinto che da quello della pulsione, sia in modo inclusivo che esclusivo. Questo naturalmente cambierebbe alquanto le cose, non credi?
Spero con questo di aver fugato sufficientemente ogni possibilità d’incomprensione, se ritieni che invece qualche passaggio sia in qualche modo ancora insoddisfacente, ti prego d’indicarmelo prima che si possa proseguire oltre, in quanto ritengo significativo stabilire se lo scambismo sia solo una trasgressioni alle regole sociali oppure se in esso vi sia anche una valenza fisiologica
CoppiaBiricchina, ti è mai venuto in mente di analizzare a quanto diavoli possono diventare i dottori quando divengono compulsivi con le donne importanti? Dai un occhiata ai film dove si comportano come dei merlini o pagliacci e non riescono nemmeno a toccare una donna che si dedica a dare sesso ai suoi amici. Tutto ciò che possono fare è sbirciare sotto le gonne. Questi tipi buffi, se lo vuoi sapere, sono i peggiori componenti di culti massonici che spiano sempre sulle attività dei fratelli di Gesù per attaccarli con la legge. Fatto strano è che non sono per niente buoni nè meglio dei cattolici perchè generano certi cavolo di diavoli di governo che uccidono chiunque oppone il loro governo e loro fanno finta di nulla ed evitano di arrestare i loro diavoli. Per cui non credere che dall’altra parte ci sia vero amore ma puoi facilmente essere amico con dei falsari che dicono di essere angeli di luce e parlano di amore.
La colpa non è di Roberto, ma di chi gli da retta seguendolo nei suoi ragionamenti farneticanti su Gesù e company…
E’ un po’ che non scrivo e sicuramente mi sarò perso qualcosa.
Sono cattolico praticante anche io, con questo vorrei intervenire con due concetti molto importanti che stiamo tralasciando.
Il primo riguarda il caro Roberto, cattolico come me, il quale però dovrebbe un attimo cercare di moderare i toni, noi uomini di fede (parolone) non siamo stati generati per condannare gli altri, ci dobbiamo limitare a diffondere i valori Cristiani, ma c’è da aver rispetto per tutti coloro che non la pensano come noi, dall’altro lato sono poche le persone, che si professano atee o agnostiche, che però hanno interesse a conoscere/capire perché tanti milioni di umani come loro credono in un Dio.
Il fatto di credere/non credere dovrebbe essere motivo di incontro e non di scontro…
Il secondo concetto, sul quale vorrei essere più esaustivo possibile, riguarda quanto scritto nella bibbia.
In chiesa prima di leggere il Vangelo si fanno tre piccole croci, una in fronte (la parola va compresa), una sulla bocca (la parola va divulgata), una sul cuore (la parola va vissuta)…
Tutto ciò che è scritto va quindi capito, divulgato e vissuto. La religione non è nient’altro che una guida.
Ho visto scritte le parole pulsioni e istinto, bhe prendendolo MOLTO alla larga si potrebbe arrivare a dire che la religione punta a controllare pulsioni e istinti, altrimenti saremmo ancora ai tempi della pietra…GENERALIZZO: se abbiamo un rivale in amore, ad esempio, l’istinto e la pulsione mi porterebbe a scontrarmi col nemico, fino ad ucciderlo, per non avere più concorrenza, il cristianesimo da due semplici regole…NON UCCIDERE, e NON DESIDERARE LA DONNA D’ALTRI…basta rispettare le due regole e non si creano conflitti e l’umanità va avanti serena e tranquilla…
E’ tutto qui, un “fare” e “non fare…”
Il cattolicesimo dice no alla poligamia semplicemente per evitare conflitti e questioni morali, e tutto ciò ha radici molto lontane, ma non si può dire che la monogamia sia una condanna per l’uomo, come ho letto tra le righe di qualche post, questo è un’esasperazione tanto quanto pensare che l’uomo di natura è “scambista”, perché allora se l’uomo deve seguire sempre l’istinto lo deve seguire in tutti gli ambiti della vita, non solo nel mondo sessuale (dove ovviamente ci fa comodo), istinto è rubare al più ricco, istinto è accoppiarsi come e quando e con chi si vuole, istinto è uccidere il rivale, istinto è cercare di prevalere sul più debole…allora: siamo uomini con coscienza e intelletto? O siamo animali da cortile istintivi e pieni di pulsioni incontrollabili?
Siamo sicuri che senza le religioni ci sarebbe un mondo migliore? Non potrebbe essere anche peggiore?
Aldo, non voglio essere tacciato di colpe che non sento d’avere, io desidererei che ogni essere umano venisse ascoltato e ad ogn’uno di essi venisse data risposta, qualunque condizione occupi, anche quando, e purtroppo succede, facciano male ad altri, in particolar modo se sono a loro volta vittime inconsapevoli [per Roberto: questo è Amore, in quanto rispetta l’individualità altrui, mentre quello di un essere trascendente (o meglio, dei suoi ministri) che bandisce coloro che non seguono il suo verbo, mostrando la poca stima che ha verso la loro personalità, non lo è].
Cerchiamo però di fare il punto del nostro dibattito, e vediamo quali conclusioni è possibile trarre da quanto detto fino a qui. Il fulcro della discussione si è incentrato su un semplice assunto: lo scambismo è un fenomeno deprecabile; la monogamia è detentrice di un valore in sé. La partigianeria dei due schieramenti in lizza, tenta di addurre le sue ragioni desumendole da proprie convinzioni culturali ed è perciò che io ho tentato di evidenziare gli aspetti del fenomeno, distinguendo i fattori che si possono far risalire a qualità funzionali e perciò non pertinenti alla condizione di biasimo, distinguendoli da quelli potenzialmente riprovevoli. Concentrandoci su questi ultimi è stato possibile evidenziarne gli aspetti legati più intimamente a questioni di scelte faziose, distinguendoli da quelli più oggettivamente connessi al puro bisogno vitale. In questo percorso si è reso necessario determinare anche la qualità della questione morale, individuandone i valori legati all’oggettività della disputa, evidenziando l’aleatorietà della cultura in cui essa si espleta.
Nel nostro percorso abbiamo constatato che il ricorso a rapporti di promiscuità non è sempre conseguenza di dettami sovversivi e quindi potenzialmente condannabili, ma spesso è legato a fattori biologici e perciò non qualitativamente riprovevoli. Nella realtà questa deprecabilità ha una valenza sospetta proprio per il fatto che la cultura che impone tale disapprovazione è un fattore umano e quindi manchevole di universalità.
A supporto di questa mia tesi sono state addotte diverse risultanze scientifiche che evidenziano la qualità oggettiva di molti fenomeni. Ad esempio si è potuto evincere che un rapporto promiscuo ha spesso origine in motivazioni fisiologiche di sopravvivenza. In definitiva a me pare che la promiscuità, in qualunque forma la si attui, escluso naturalmente quelle irrispettose della individualità altrui, è perfettamente ed oggettivamente legittima, se non addirittura necessaria.
X Roberto
Possibile che non ti sovviene che la distinzione che fai tra i diavoli che cospirano il verbo di Gesù e gli angeli falsari è pura partigianeria e non è sorretta da alcuna oggettività? Io ritengo che la tifoseria, di qualunque specie essa sia, può solo essere distruttiva e quindi da aborrire ad ogni costo. L’amore costruttivo è il solo auspicabile in quanto sintonico con la vita che si evolve.
X Coppia Biricchina
concedetemi qualche giorno di tempo per rinverdire le mie oramai sbiadite rimebranze sulla Psicoanalisi.
X Ste
sono ben accette le persone moderate e Tu mi sembri tale, peraltro ho già in casa chi la pensa come Te e che mantiene alto il livello di discussione sul tema.
X Aldo
Vale la pena?
Ste, io diffido da tutto ciò che viene dato per dogma. L’aspirazione più grande di un imbroglione è essere creduto in tutto ciò che dice, in quanto significherebbe per lui avere gioco facile sugli altri. Quello che intendo dire è che le cose che sono in sintonia con la natura, quindi basate su leggi non variabili e modificabili e perciò rilevabili e dimostrabili è senza dubbio sano, tutto il resto è frutto di umana fallibilità, anche se motivato da buone intenzioni. Se al mio cospetto si pone una persona umana pari a me, e pretende di dire cose per assunti per nulla verificabili, al solo scopo di porsi ad un gradino più alto del mio, io potrei soltanto compatirlo ma assolutamente non seguirlo nelle sue esternazioni.
Quando tu scrivi: “Il secondo concetto, sul quale vorrei essere più esaustivo possibile, riguarda quanto scritto nella bibbia.”, beh! Per me è già motivo sufficiente per non seguirti (non esiste libro umano fondato su dogmi, che non possa essere confutato), ma io rispetto il prossimo mio e quindi mi predispongo a seguire il prosieguo del tuo dibattito, ma ti avverto che in me si è già generato un moto di diffida.
Se adoperi termini come “divulgare” (usato ad indicare la diffusione di un verbo, aggiungerei “imporre”) e “controllare”, che sono sintonici con argomenti usati in tempi bui da uomini legati indissolubilmente ad un potere, di qualsivoglia natura, i quali imponevano appunto, a forza la loro legge; mi si raggela il sangue.
Il semplice accostamento dei termini “dogma”, “credenza” e “fede” sta ad intendere che non vi sono basi naturali e scientifiche, e ciò ha più volte causato danni e sofferenze e principalmente ha frenato un’altra legge naturale che è l’entropia, in particolare quella legata all’evoluzione nel conoscere, a tal proposito è emblematica l’esperienza di Galilei.
Una legge divina, riportata da umani, che si oppone ad una legge naturale, pertanto scritta dalla stessa mano divina e non interpretabile ma solo verificabile, è una contraddizione in termini assolutissimamente da aborrire. Se io avessi continuato a credere che la terra era il centro di tutto e l’uomo, il centro del centro, nonostante Galileo Galilei (costretto tra l’altro ad abiurare alla sua stessa scienza), e nonostante la riproducibilità dei calcoli che ci hanno permesso di andare sulla luna e vedere il mondo nella sua vera essenza, sarei un pazzo. Così potrei giudicare te se continuassi a credere che l’uomo è qualche cosa di diverso e superiore dagli animali da cortile da cui discende, nonostante le evidenze scientifiche che questo affermano.
Se il nostro dibattito deve proseguire su queste basi, non credo ci possa essere un gran futuro sul suo prosieguo. Prova piuttosto tu a rispondere a questi interrogativi: Dove si trova scritto che l’uomo deve sottrarsi e controllarsi da istinti e pulsioni? Perché l’uomo dovrebbe rifuggire al piacere che per natura gli è concesso?
Continua
Se fossi un credente, invece di “divulgare” un verbo che non sappiamo se è vero, anzi che è sempre più difficile sostenere grazie alle continue confutazioni comprovabili, mi porrei il problema di rispondere alle mille domande che la chiesa, nella sua essenza pone, come ad esempio: come mai la chiesa cristiana ed in particolare quella romana detiene il verbo e le altre sono per essa abbassate a semplici credenze, oserei aggiungere, con una nota di sdegno. Naturalmente la cosa è reciproca per altre religioni, ed è per questo che si fanno la gran parte delle guerre. Perché un sant’uomo che ha avuto la “disgrazia” di nascere lontano da Roma e perciò impossibilitato a conoscere il suo verbo, mettiamo in Cina, dovrebbe essere condannato alla non salvezza. Qual è la ragione che chi possiede il “dono” di credere è destinato ad essere superiore agli altri. E così via andare.
Un’entità divina trascendente, soprannaturale, immortale, immanente, onnipotente, onnisciente, onnipresente e addirittura descritto in qualità limitative come ad esempio “perfetta bontà” che naturalmente esclude nella sua essenza il naturale continuum del suo opposto, non può che essere indifferente all’umanità nella sua interezza, pena la decadenza delle sue stesse qualità. In definitiva non è concesso credere a ciò che non può esistere se non nella mente umana come incauto pensiero. Anche se volessi considerare il suo verbo come necessità morale umana, non mi sarebbe consentito arrogarmi il diritto di diffondere questo insegnamento se non come autorità rappresentativa, comunemente eletta. Forse però sono troppo influenzato da valori democratici in cui fermamente credo, ma una dittatura mi è troppo odiosa perché possa scientemente considerarla e mi è quindi impossibile prendere in debita considerazione i suoi ministri che altro non fanno che proteggere i loro propri privilegi.
Come ho già avuto modo d’esprimere, la logica è materia scientifica che esula da valori teologici e ad essa poco affini.
Se il nostro dibattito verte sul senso dello scambismo, mi chiedo perché tutte queste ingerenze religiose che nulla hanno a che fare con esso? Per concludere l’intervento, mi sembra utile riprendere l’ultima domanda posta: “Siamo sicuri che senza le religioni ci sarebbe un mondo migliore? Non potrebbe essere anche peggiore?”; La risposta è indubbiamente Sì, il mondo senza religione sarebbe sicuramente migliore, ed è possibile verificarlo in ogni dove essa non esista, dai vari agglomerati animali che vivono con solo la loro entità, raccogliendo solo quello che gli è dato raccogliere, alle comunità atee, perfino nei monasteri buddhisti, denominati impropriamente religiosi dato che non adorano alcuna divinità ma sono solo ad esperire le qualità umane.
Tutti luoghi dove è possibile raccogliere una qualità individuale sicuramente superiore alla nostra.
x Paolo,
Tu scrivi:
X Roberto
Possibile che non ti sovviene che la distinzione che fai tra i diavoli che cospirano il verbo di Gesù e gli angeli falsari è pura partigianeria e non è sorretta da alcuna oggettività? Io ritengo che la tifoseria, di qualunque specie essa sia, può solo essere distruttiva e quindi da aborrire ad ogni costo. L’amore costruttivo è il solo auspicabile in quanto sintonico con la vita che si evolve.
Io ti rispondo con la logica e non con le opere di parte. Allora se come tu dici tutti sono buoni dimmi perchè tanti di loro si danno un gran da fare per far arrestare i fratelli di Gesù. Perchè sono sempre con le persone di legge attorno a loro e perchè si fanno informatori? Perchè si vendono ai servizi segreti anche per spiare dentro la Chiesa? Perchè fanno massonerie che hanno come intenzione il controllo dei mass-media e dunque le accuse contro i fratelli mentre ignorano droga e corruzione della loro parte? Chi ha amore non si preoccupa di tali cose ma fa qualcosa di tangibile per chi ha bisogno. Chi ha amore non difende dei diavoli con sistemi legali.
Tu mi parli della Cina. Bene! Tu non potrai mai sapere chi è un diavolo e chi non lo è in Cina. Il motivo per cui non puoi saperlo e che non sai esattamente chi sbaglia e chi fa giusto anche perchè non dici tutta la verità ma continui a coprire le spalle di chi, attraverso la legge e la scienza, fa ministre di strega. Quello non è vero amore.