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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Meno male dott50, che non hai intenzioni di offendermi perchè se ne avevi chissa come saresti di disturbo. Comunque sei un arrogante ed il tuo nickname dice tutto.
Rifiuti la verità e sei come quei dottori arroganti che manderebbero al manicomio anche coloro che parlano con i Santi.
Il trattamento sanitario vallo a fare ai tuoi amici. La dittatura non è Italiana e se vuoi mandare gente ai trattamenti sanitari sappi che prima ci devono essere delle chiare minaccie…e qui non ne vedo alcuna.
Per Roberto: dott50 non ha assunto quel nick millantando un credito che non ha.
Per dott50: contraccambio i tuoi saluti affettuosi. Un abbraccio.
Io trovo orribile che persone spinte da una zelante fede cattolica si permattano di andare in giro predicando di un Dio che dichiara peccatore una sua creatura. Appare evidente che quel dio sarebbe stato un incapace nel creare dall’argilla un uomo e poi, dopo averne smontato un parte, da quella creare una donna… proprio come fanno i bambini col Pongo. Richiamarsi a dio in un argomento come lo scambismo denota che chi lo fa è avente causa da un qualche priore uso a scatenare una canizza di devoti chierichetti cresciutelli, opportunamente motivati e appena assolti in Confessione da peccati di onanismo compulsivo.
Ringrazio anche Aldo che ha voluto apportare il suo utile ed ineccepibile contributo che condivido in pieno. Io però voglio personalmente continuare a tenere una linea organica del discorso, nel tentativo di evitare intromissioni inappropriate e dispersive, anche se ciò, e me ne rendo conto, può in qualche modo e per qualche tempo, allontanarci dal punto focale del dibattito. Se consideriamo quanto scritto da Aldo, è possibile prevedere argomentazioni che si insinuano tra le motivazioni esposte in quanto non perfettamente allineate ad una logica progressiva, portando a chiarificazioni successive e chiarificazioni di chiarificazioni che allontanano dalla progressione dibattimentale. Pertanto eccomi a seguire la mia logica, la quale può poi prevedere un richiamo a quanto già espresso dagli altri interventi, anche se in maniera più organica.
La procreazione è un fattore determinante per la sopravvivenza della specie ed in misura analoga lo è per l’organismo sociale nel suo complesso. Diverso è invece il suo valore per l’individuo in sé, che trova in questo elemento il significato di compimento della propria specifica evoluzione. La procreazione quindi, per l’individuo in sé, rappresenta un suo sviluppo nel futuro, una sorta di superamento della propria morte biologica e quindi un’esperienza da sviluppare soltanto nel momento di un personale raggiungimento di una specifica soglia di maturità. Il sesso e la procreazione quindi, per l’individuo assumono due connotazioni differenti: il sesso in quanto strumento di piacere individuale; la procreazione come elemento evolutivo da attuare in un particolare momento. La differenziazione tra i due valori indicati, determina tutte le discordanze relative all’utilizzo sincronico dei termini assolutamente non conciliabili. Il sesso e quindi il piacere ad esso assimilabile, è un fattore auspicabilmente esperibile in maniera frequente, mentre la procreazione è dilazionabile nel tempo in conformità alla personale evoluzione.
La necessità di sviluppo sia biologica che sociale, tende a creare difformità interpretative di questi fenomeni, costringendo l’individuo a decodificare il bisogno sessuale come un’aberrazione etica da disconoscere. In tutte le culture umane si può rilevare la tendenza ad esprimere disappunto verso il sesso al di fuori dall’atto procreativo e questo genera nel Super-Io individuale una sorta di limite etico da trasferire all’Io, che deprime così l’Es nella ricerca impulsiva verso il soddisfacimento del principio del piacere.
Esistono poi altri fattori etici che trovano alimento all’interno dell’istituzione familiare, in modo particolare nei confronti delle donne, proprio per la loro caratteristica fisiologica: il bisogno a limitare il dispendio energetico all’interno della famiglia genitoriale, che spinge a traslarlo verso una nuova famiglia che si tende ad imporre ai due individui coinvolti nella procreazione; ed il sentimento di gelosia che si instaura nella perdita del potere genitoriale.
È necessario aggiungere che la genitorialità può anche significare per uno specifico individuo, un senso di completamento individuale nella società, ma questo è per lo più un sentire inculcato dall’esterno e non oggettivamente ascrivibile.
In realtà esistono alcune significative confutazioni da addurre rispetto a quanto affermato in precedenza. In alcune culture infatti, il sesso non è così strettamente legato alla procreazione da delegittimarne il ricorso al di fuori di essa (non è peccato), anzi è considerato come fondamento della vita in quanto portatore di piacere e benessere. Queste considerazioni però esulano dal nostro dibattito in quanto non specificatamente indicative, in quanto marginali e/o non organiche, anche se importanti rispetto alla cultura sociale in cui esse vengono espresse.
Ad esempio, ancora oggi sopravvivono in alcune parti del mondo (Hopi, Zuni, Dakota, Sami, aborigeni australi), delle culture prettamente matriarcali, dove il sesso viene vissuto liberamente, senza sensi di colpa o di vergogna. In esse la donna è considerata in diretta connessione con l’energia della luna, con le facoltà dell’emisfero destro del cervello (intuizione e creatività), con il divino che si trova dentro e risuona fuori dall’essere umano. L’uomo è, invece, considerato in diretta connessione con Dio, il sole e l’emisfero sinistro del cervello (logica e razionalità). Uomini e donne crescono e vivono con questa consapevolezza e si completano a vicenda. A partire dall’adolescenza, i giovani iniziano a sperimentare la propria sessualità liberamente e vengono invitati a creare relazioni di coppia stabili in un’età relativamente avanzata, perchè si ritiene che solo quando la persona abbia vissuto fino in fondo ed in tutti i suoi aspetti la sua sessualità, sia in grado di scegliere il partner spinto da motivazioni che vanno al di là della pura attrazione fisica. Presso molte società matriarcali la fedeltà coniugale non è considerata un valore fondamentale, in quanto si dà molto più risalto alla comunione del cuore e dello spirito. I sensi di sporco e di peccato sono stati inventati dalle religioni patriarcali proprio per separare i sessi e portare al predominio del maschile sul femminile.
Anche i questo caso però, si tratta di fattori che esulano dalle oggettive necessità individuali, ma risalenti a particolari condizioni socio-culturali e religiose.
Definiti i termini su esposti, proviamo a fissare un primo punto fermo. Il sesso dà piacere, non è strettamente connesso alla procreazione e non è condannabile né eticamente né biologicamente, se non per aspetti socio-religiosi. Resta però da definire i termini in cui esso si può esprimere senza causare “danni collaterali” nella società, nella specie e nell’individuo.
Si evince da quanto sin qui esposto, che il sesso fatto solo per piacere, non solo non comporta problemi oggettivi, ma addirittura permette una qualità di un benessere personale che si riflette positivamente anche sul sociale.
Ma come potete separare lo scambismo dalla religione se finite alla fine sempre per pensare ciò che vi disse Gesù che dovete avere una sola donna?
Poi vi preoccupate che qualcuno ve la ruba.
Comunque, parlando con i miei amici e tralasciando i duri di cuore direi che chi fa scambismo dovrebbe fare attenzione a non cedere la parte davanti della sua ragazza dato che chi è cattivo di cuore sta intorno solo a rubare le donne di altri. Questo è poco ma sicuro e non vi è bisogno nemmeno di discutere di religione…basta guardare i fatti.
Per te Aldo, ti devo proprio dire che sei un grande opportunista ed un grande furbo. Non sei coerente in tutto ciò che insegni agli altri.
Supporti una società che ha delle leggi e dunque dovresti attenerti alle leggi ed alle morali che il tuo governo richiede da te. Dato che sei ateo o vivi nel rispetto del tuo governo oppure finisci a non avere rispetto di nulla. Per cui sei in accordo con coloro che sono nella legge e che ti impongono un singolo matrimonio e dunque monogamia ma nello stesso tempo ti infili dentro lo scambismo.
Dunque dove sono veramente i tuoi valori? I non ne vedo.
Caro Roberto, se sei un uomo d’Amore come dici, e non sei un opportunista ed un grande furbo come Aldo, cerca di spiegarmi in modo coerente qualche cosa che io non so.
È molto facile rispettare le leggi che ci fanno comodo e dire che quelle che non ci piacciono stanno lì solo per metterci alla prova. Potrei farlo anch’io dicendo che Dio ha creato la monogamia con l’intento di provocarmi.
Prendiamo ad esempio i dieci comandamenti, i quali poi non solo non sono dieci, ma soprattutto che in realtà ne esistono due versioni, contenute in due diversi libri della Bibbia (Esodo e Deuteronomio), oltre poi ad innumerevoli interpretazioni religiose (e già, ogni religione la vede a modo suo, ed è per questo che si combattono tra loro).
Ciò che colpisce la mia attenzione è il fatto che Dio stesso scrive: Non avrai altri dei al mio cospetto, non farti alcuna scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque al di sotto della terra (che peccatori sti fotografi).
Quindi fu scritto un decalogo (senza suddivisione né punteggiatura) in cui la prima preoccupazione di Dio è quella di essere esso stesso amato e rispettato (del resto si definisce “Signore”, un bell’esempio non c’è che dire). Del resto è sufficiente andare in una qualunque chiesa per rendersi conto del significato di “trasgressione”.
Un’altra perplessità mi sovviene quando leggo: Non desiderare la moglie del tuo prossimo (le mogli naturalmente possono farlo in quanto senza diritto alcuno), né il suo schiavo, né la sua schiava (ovviamente è previsto che esistano esseri da lui creati per essere nostri schiavi, e chi sono?), né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo (è il verbo “appartenere” che non riesco a comprendere bene, forse perché tendo a sposarlo con “rubare”?).
Mi fermo qui, anche se ogni passo presenta momenti simili di riflessione (il fatto che il sabato e non la domenica sia il giorno del riposo, oppure che questo giorno debba essere rispettato proprio da tutti, tranne che dagli animali, dagli schiavi e dalle mogli naturalmente, e così via andare)
Penso che potrai dibattere con onore solo quando avrai chiarito tutto ciò, ma fino a quanto vorrai porti su uno scranno più alto, non potrà esserci dialogo.
A proposito, io sono uno di quelli che il Signore non lascerà impunito perché figlio di peccatore:
“Perché io, il Signore, sono il tuo Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.”
raga, credo proprio che qui non ce ne sia proprio per nessuno, almeno che si non scopra che uno dei miei mille avi (uomini naturalmente, visto che le donne non contano assolutissimamente nulla) non sia santo (un raccomandato insomma).
Qui si parla di coerenza o sbaglio? Sono questi i valori del nostro buon Roberto?
(tra l’altro è anch’esso peccatore che Dio punirà, qualunque cosa lui faccia, in quanto i suoi padri hanno peccato [padri spirituali tra l’altro, che hanno “trasgredito” almeno quel comandamento sul fare sculture e immagini]. Dio del resto è sempre pronto ad uccidere chi si ribella alle sue leggi, basta leggere l’irrazionale favola della discesa di Mosè dal monte Sinai).
Queste panzane andavano bene duemila anni fa, oggi si è scoperto che siamo un granellino di sabbia in un’immensità inimmaginabile e che non siamo al centro di assolutamente nulla (mannaggia questi scienziati).
Perché non proviamo a crescere? Possibilmente prima della fine del mondo che assolutissimamente ci sarà (lo hanno detto sempre loro, gli scienziati, che sono assolutamente credibili, visto che si basano su leggi naturali, coerenti ed invariabili, e non su predizioni magiche o divine, interpretabili a secondo della bisogna).
Io potrei anche rinunciare allo scambismo e ad altri milioni di cose, solo se chi mi predicasse la rinuncia, mi dimostrasse di essere il primo a cedere. Se la chiesa dovesse però buttare fuori di casa tutti i religiosi che hanno peccato, rubato, bestemmiato, se essa si spogliasse di tutto quanto si è indebitamente appropriata, rinunciando ad ogni maltolto, non rimarrebbe più nulla di essa, e questo è senza dubbio un’eresia. Il potere di ogni imbroglione della terra è nulla rispetto a quello che la chiesa riesce a fare e questa è la cosa che più mi irrita. Gli imbroglioni sono quelli che pretendono che gli si creda ciecamente, proprio perché così riescono nel loro malsano intento, se invece fossero mossi da nobili propositi, non avrebbero nessuna difficoltà a mostrarsi per quello che sono, e non solo a parole.
Roberto, non sai quanto vorrei dimostrarti la mia lealtà, il mio rispetto e la mia moralità, ma posso solo garantirti che nonostante la mia trasgressività, esse sono molto più stringenti di quelle di molti religiosi e timorosi di Dio.
Io amo la mia donna (che tra l’altro non è una mia proprietà ma un altro essere pari a me, così giusto per chiarire il mio rispetto), il mio prossimo e tutto il mondo che mi circonda e non per tema di punizioni!
Perché non apri una discussione su questi argomenti invece di tentare di redimere alle tue visioni chi di queste idee malsane proprio non sa che farsene?
Dai proficui interventi di Aldo e Coppia Biricchina sono emerse alcune valide considerazioni sulla biologia del sesso e sessualità che vale la pena richiamare perchè che ci serviranno per elaborare il fenomeno dello SCAMBISMO. Sembra che vi sia sostanziale accordo sulla oggettiva
1)correlazione tra sessualità e procreazione (significato teleologico).
2)Il piacere che deriva dall’espletamento di un atto sessuale (significato strettamente biologico anche se frutto cmq di un elaborato psichico).
Io vorrei per completezza spendere qualche parola sulla natura psicoanalitica della sessualità: Il sesso viene inserito normalmente tra gli ISTINTI e non tra le PULSIONI.
L’ISTINTO è un impulso di origine psichica che spinge un essere vivente ad agire per la realizzazione di un particolare obiettivo, mediante schemi d’azione innati ed, appunto, “istintivi”.
L’IMPULSO è un concetto sviluppato da Freud per dare una spiegazione dei moventi inconsapevoli che condizionano le condotte umane, in termini di processi inconsci.
Faccio un esempio pratico per far meglio comprendere la differenza tra istinto e pulsione: l’istinto omicida spinge ad uccidere in modo improvviso ed inatteso, con un oggetto-vittima ben preciso in mente, come nei delitti passionali; la pulsione omicida porta al desiderio di uccidere, non importa chi, in modo ben programmato, con schemi appresi e probabilmente già messi in atto in precedenza, come nei delitti seriali). Abbiamo detto che che il sesso viene considerato come istinto, ma in realtà, a mio avviso per alcuni aspetti si avvicina alle pulsioni, impariamo a considerarlo come un attività psichica intermedia, altrimenti alcuni aspetti non riusciremmo a comprenderli. Contrariamente a quanto si possa pensare, sembra che agli albori dell’umanità (prima del neolitico), il sesso non era collegato alla procreazione; il concetto di PATERNITA’ si è sviluppato e l’uomo ne ha preso coscienza solo durante il Neolitico e proprio il concetto di paternità ha comportasto la nascita sociale della “famiglia”, non nel senso in cui la intendiamo oggi, ma come aggregazione in cui dovevano operare comportamenti che vietassero l’uso del sesso con l’unico scopo di”godere” e di provare piacere; perciò con la nascita dell’ aggregazione sociale all’epoca e nei millenni successivi è sorta la necessità di regole che si opponevano alla pulsione sessuale (ricordiamoci il concetto di pulsione), ma che la addomesticassero riducendola ad istinto, inserendo anche la finalità procreativa dell’atto sessuale (teleologico). Accetto commenti, critiche costruttive, suggerimenti ed ampliamenti dei concetti da me espressi e se considerati proficui continuerò nel prossimo post con le nascite dei vari tipi di aggregati sociali nel tempo e nei luoghi diversi ed ovviamente con il ruolo diverso assunto dal sesso, parleremo di Monogamia, Poligamia, Poliandria (argomento caro ad Aldo ahahah), Poliginia
CoppiaBiricchina, Io non sono un vero predicatore, anzi ne sono molto lontano. Non so tutte le parti delle Sacre Scritture e non vado in giro per le case o per le strade a predicare per cui non so rispondere a tutte le tue domande. Quando qualcosa non la so allora mi fermo a studiarci su ed a ragionarci. Tu mi parli di giudicare la Chiesa Cattolica per via dell’uso delle immagini, ma Io non ne sono sicuro…ecco! Su questo punto non so ancora come rispondere ma non mi fido a giudicare così su due piedi. La Chiesa dice che fuori dalla Chiesa non c’è salvezza. Questo significa che se non si ama Gesù e Maria non ci si salva. Questo è rischioso ed Io questo rischio non lo prendo. Forse sarebbe meno rischioso essere dalla parte di Maria che fa miracoli che la Chiesa stessa non approva, ma essere in una terza fazione proprio mi pare rischioso. Dato che il discorso rimane lo scambismo, onde evitare di perdere il filo del discorso, direi che anche essere scambisti e non sapere dove si appartiene può divenire ancor più danneggiante per se e per gli altri.