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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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>>> La frase “sono illuminato / superiore agli altri / razionale perché
>>> sono promiscuo” è una fallace forzatura.
>> Scusa, dov’è scritta?
>
>E’ scritta nei sottintesi e nell’atteggiamento di tante persone “liberate”
>che parlano della monogamia con disprezzo.
>“Ah, noi sì che siamo LIBERI, noi sì possiamo scegliere,
>non come quei monogami brutti, bigotti, antiquati e tradizionalisti”.
>Dimenticano costoro che chi è monogamo fa anch’egli una scelta, anch’egli ha libertà di scelta.
>Semplicemente la esercita diversamente.
acis, tu hai in mente ciò che hai in mente.
Se hai in mente che gli altri sarebbero superiori, lo scriv(era)i.
Se hai in mente che gli altri pensino a quei “brutti, bigotti, antiquati e tradizionalisti” lo scriv(era)i.
Detto questo mai visto un “trasgressore” andare a smenarla ad un monogamo che tu devi fare questo e devi trasgredire quello (evito di fare una battutaccia, qui).
Riprendo il ragionamento di dott50 e le osservazioni di CoppiaBirichina. Si sa che l’eros è potente e caotico. Allora tentiamo di normarlo con la morale. Ma la morale cambia nel tempo e nei luoghi. Nei paesi sciiti (ancor più sessuofobi e misogini del nostro) hanno trovato una valvola di sfogo parziale, il matrimonio a tempo (sighe). Morale? Immorale? Qui o là?
In ogni caso, ridurre l’eros al solo livello biologico-riproduttivo (che è ciò che fanno preti pope e mullah) è non solo squallido ma irreale e anacronistico. Ora, zio Sigismondo Froid 🙂 già da due o tre anni ha osservato che l’eros è corpo ma anche psiche, immaginario, mente. I (neo)tantrici osservano che fai 1 o 2 rapporti per procreare e qualche dozzina di centinaia per diletto, piacere, e mille altre cose.
Ci sarebbero un “tantinello” di considerazioni sociologiche sul fatto che questa società vede molto male quanto dell’eros (il 90%) esula i comportamenti monogamici per la famiglia allevatrice di figli. Quindi è la società monogama, qui e ora, che tende a reprimere, deprecare, condannare ciò che è attinente la promiscuità e il sesso oltre.
Un Marrazzo o un Berlusconi, ad esempio, non vengono valutati per la loro (anti)politica, ma per ciò che fanno di sessualmente NON canonico. Se vai in privè devi seguire delle norme e delle registrazioni altrimenti si richia il reato (ad esempio, atti osceni in luogo pubblico). Il codice civile prevede solo la monogamia eterosessuale come unico contratto disponibile. In altre parole il sesso, l’amore, il gioco in tre o più è ancora quasi “penale” a meno di invrucchi e accrocchi. Il contesto morale quindi è improntato alla monogamia e vieta o cerca di scoraggiare in molti modi altre forme. E’ del tutto lecito credere che i non monogami ce l’abbiano su con i monogami, si può credere a tutto. Poi se vai da uno e gli dici beh voi tasgressivi siete cattivi perché pensate a noi come brutti, bigotti, antiquati e tradizionalisti”, beh, per lo meno devi accettare che ti guarderanno storto.
Vivi come pensi, osserva che effetti ha, poi verifica se i risultati sono soddisfacenti o meno. In questo caso analizza ciò che va, ciò che non va, quali benefici, quali costi, cosa saresti disposto a cambiare cosa per ottenere ciò che ti prefiggi, etc. Ciò vale anche per te, acis. Se vivi bene nella monogamia, sii monogamo. Quale il problema?
@ CoppiaBiricchina (2228)
X acis
> C’è chi ha dato e dà la vita per permettere a te ed a me di vivere
> questa vita, se non a te stesso, né tanto meno a me, almeno verso
> di loro è doveroso un po’ di rispetto.
Io vivo semplicemente nel posto migliore che posso permettermi, per il bene mio e delle persone A ME care. Tutte le… costruzioni mentali che ci si fa intorno non m’interessano. E gli appelli alle emozioni lasciano il tempo che trovano. Comunque vedi, tu sei ancorato al concetto di Paese ed io no. Io vivrei bene quasi ovunque. Comunque finiamola, stiamo andando off-topic.
>> ho fatto la mia scelta, ragionevolmente informata.
> Sono molto contento per te, ma sei proprio sicuro? Leggendo i tuoi
> scritti ho qualche perplessità. Da dove arriva la tua
> ragionevolezza informata?
Studi scientifici (sulla sessualità), oggi disponibili, anche su Internet, e che probabilmente non tutti leggono perché molto impegnativo. Le opinioni informate hanno un valore maggiore.
> io propendo per una informazione di qualità piuttosto
> che di quantità
Sono d’accordo. Ma comunque bisogna leggere molto per trovarla, l’informazione di qualità. Di certo non ci viene offerta su un vassoio d’argento, te lo garantisco.
> l’unico a cui può interessare veramente sei tu
A proposito di supposizioni…
> esserne convinto non è ragione sufficiente per asserire di
> possederlo, sono tantissimi i convinti del proprio libero arbitrio,
> anzi ritengo siano quasi tutti, ma è veramente così?
Senza alcuna offesa ovviamente, ma qui mi è tornata in mente una vecchia frase retorica di Marzullo: “La vita è un sogno, o i sogni aiutano a vivere meglio?”
> solo un costante ed attento confronto, ed una puntigliosa
> sperimentazione, possono indicare il giusto cammino.
Alcune cose cambiano per sempre la vita, senza possibilità di tornare mai più indietro. Alcune cose non dovrebbero mai essere sperimentate. Ci sono poi cose che si possono conoscere senza doverle sperimentare in prima persona. La vera saggezza è imparare a spese altrui.
> Quando si ritiene di esprimersi liberamente e poi si giudicano i
> “dissidenti” secondo parametri del comune sentire [morale, etica,
> correttezza (tutte cose variabili nel tempo e nello spazio)],
> probabilmente si commette un errore, qualcosa è evidente, deve
> esse sfuggito!
Quando qualcuno dice che la Terra ha tre satelliti ma non me lo dimostra, mi riservo di dissentire.
X acis
La mia compagna ed io credevamo di trovarci su un blog dove si discutesse di un certo stile di vita “trasgressiva” e cercavamo di comprenderne le ragioni ed i vari risvolti personali, sociali, pratici ed emotivi che essa trasmette ma, le tue critiche farisee, espresse dall’alto delle tue convinzioni preconcette, mettono ancora una volta in luce come un certo modo di pensare precostituito tenti di frenare una sana evoluzione. Solo con il comprendere le cose, si può sperare di evolversi, Chiudersi a riccio su quelle che si ritengono le proprie convinzioni, non farà altro che costringerci per sempre ad essere “ricci”.
Con ciò non vogliamo certamente dire che tutto è condivisibile, né che ogni causa deve essere abbracciata a prescindere, anzi, ma come per ogni duro lavoro, per crescere bisogna faticare e sporcarsi le mani. La tua condotta egocentrica serve solo a mantenere vivo il potere di chi usurpa la libertà degli altri, fortunatamente sono finiti i tempi dei roghi, ma quel bieco rigetto verso chi mette in discussione quelle che riteniamo le nostre convinzioni, è duro a morire. La critica costruttiva è salutare, è volta alla conquista, l’arroccarsi sul proprio terreno può solo essere difensivo, ma prima o poi può giungere un nemico più forte di noi che travolgendoci, ci porta via ogni bene e probabilmente la vita stessa.
Scorrendo i tuoi interventi, scorgiamo una qual dose di avversione verso il concetto di società, eppure è in essa e solo in essa che tu vivi e puoi vivere.
>Ognuno dovrebbe essere artefice, non burattino, del proprio destino.
Certamente, ma sempre in una società? E perché non impegnarsi quindi a meglio comprendere e forse a correggere quelle che riteniamo le storture di questa società, piuttosto che sfruttarla accaparrandocene i beni: le strade che ci permettono di andare in ogni luogo, internet, il terreno e la casa in cui viviamo e via così, dove saremmo se nostra madre avesse deciso di essere artefice del suo destino piuttosto che curarci e proteggerci quando ne avevamo bisogno?
Coloro che raccolgono a piene mani i benefici del vivere insieme agli altri e poi si ritirano dietro il paravento della loro autonomia quando devono pagare il conto… beh!… lascio agli altri giudicare!
X acis
Aggiungiamo: probabilmente caro acis, tu sei più burattino di quanto credi o ti facciano credere. Lascia che gli altri esprimano sé stessi come vogliono, artefici del loro cammino, e cerca piuttosto di comprenderne le ragioni; la scuola che la società ti ha messo a disposizione non è solo quella che hai conosciuto tra i banchi scolastici.
Quasi tutte le affermazioni che fino a quì hai fatto, sono intrinse di pregiudizi e supposizioni. Credo di leggere abbastanza, ma non ho mai trovato affermazioni simili alle tue se non nell’arroganza dei villani.
Rosmini approfondisce il concetto di diritto alla libertà e porta nuova luce anche rispetto a Kant. Chiave ne è la sua distinzione fra eudemologia ed etica. Il bene eudemologico è la felicità e la perfezione di ciascun individuo; il bene etico è il dovere che ciascuno ha nei confronti di ogni altro; in sostanza quindi la persona è fonte o principio del diritto proprio in quanto le va garantita la facoltà di “fare o patire checchessia a sé utile”, vale a dire di vivere seguendo il principio “eudemologico”, di vivere per realizzare la propria felicità o perfezione, di vivere insomma il più possibile libera di attuare la propria personalità, ma è allo stesso titolo fonte del dovere che ciascuno ha di riconoscere a tutti gli altri lo stesso diritto.
X TUTTI
Crediamo che acis ci abbia già sufficientemente distratti dal vero argomento posto nel blog, la mia compagna ed io desideriamo esprimere il nostro (per acis: N O S T R O) concetto di vita “trasgressiva”, oltre che a raccogliere i pareri e le ragioni degli altri, al fine di meglio comprendere il senso di questo “livestyle”.
@ CoppiaBiricchina
Pas de touché.
@ tutti
Buon proseguimento.
Io non ho nessuna da scambiare 🙁
E’ brutto sapere che non si possono realizzare le proprie giuste e corrette fantasie sessuali
Per Coppia Biricchina: non voglio alimentare nessuna polemica; però la “famiglia” intesa come Unità fondamentale della società preesiste alla filosofia cristiana; anche la “bigamia o Poligamia” sono unità sociali disciplinate sulla falsa riga della “famiglia” e deriva dal fatto che vi erano popoli o tribù che a causa di guerre o per maggiore natività femminile avevano una sovra popolazione femminile, con gli stessi problemi che ho illustrato nel precedente post. Per quanto riguarda “la promiscuità” o meglio la “Comune” altra forma sociale contrapposta alla famiglia, teorizzata anche da Platone, in pratica è stata adottata dall’uomo primitivo solo in aree geografiche molto ristrette, soprattutto per esigenze di sopravvivenza in regioni climaticamente ostili all’uomo. Negli anni post 1968 (Io c’ero)La comune è stata rispolverata, ma ha avuto vita breve. Tanto premesso, sono dell’avviso che una coppia dedita allo scambio di patner è senz’altro complice e trova nello scambio una forma di divertimento (non è certo una filosofia di vita), però per carità non parliamo di “amore”, Io sono favorevole allo scambio, ma non sono ipocrita e non mi permetto di dire che amo mia moglie; certo le voglio bene, stiamo insieme da più di vent’anni, abbiamo avuto figli, perseguito obiettivi con sacrifici materiali, insomma è la compagna della mia vita, ma l’amore è un altra cosa
per Acis: “La gente non è ossessionata da quello che fanno gli altri” e solo che se vivi nella società devi tener conto delle regole che la disciplinano e farle coesistere con i tuoi comportamenti. Il “libero arbitrio” non ha nessun significato se non lo inserisci in un contesto sociale, altrimenti se non accetti le regole, vai a vivere isolato e lontano dall’altra gente; I comportamenti sessuali nella società attuale, molto permissiva e tollerante, del resto, ti consentono di cercare altre persone a te affini per tendenze sessuali, perciò qual’è il problema? Perchè questa finta rabbia, questa finta antisocialità un pò retrò.
Il sesso è una cosa, il voler bene un’altra e l’amore un’altra ancora, si tratta di saperle distinguere, in special modo quando i loro spazi coincidono.
1. Il sesso è un complesso aggregato di condizioni fisiche e di pathos da cui ne deriva un piacere.
2. Il voler bene è un sentimento positivo verso un’entità altra, e non necessariamente umana (in alcune condizioni anche verso cose o aggregazioni, nel qual caso si indica spesso, ma erroneamente come amore).
3. L’amore è un sentimento puro, naturale ed intenso che lega un uomo ed una donna con ardore (anche se in alcuni casi si definisce amore il sentimento provato verso entità altre come le divinità, la patria ecc.).
La distinzione più difficoltosa da fare è tra il voler bene e l’amore che si distinguono solo per sottili differenze, anche se grandi sono le conseguenze che coinvolgono il nostro sentire. Questa difficoltà spesso porta a confondere queste due identità sentimentali. L’amore comprende totalmente il voler bene e ne amplia i confini. Per amore si è disposti anche a donare la propria vita.
Il sesso invece si pone su un diverso territorio, anche se i suoi spazi possono intersecarsi con quelli dei sentimenti precedentemente indicati.
Questo naturalmente è il nostro modo di vedere, e soltanto quando si hanno chiare queste distinzioni, e se ne condividono i parametri, si possono tentare delle discussioni costruttive. Per tale ragione chiediamo a tutti i presenti d’illuminarci sul loro modo d’intenderli, nel tentativo di trovare un comune senso delle cose da cui avviare una discussione fattiva. Grazie a tutti i partecipanti!