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Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, Seb, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@ awomanaman.splinder.com
> la maggioranza delle persone ha una tensione verso una promiscuita’
> fisiologica
Sarebbe più corretto dire che la maggioranza delle persone ha la tendenza a non controllare le proprie pulsioni sessuali. Probabilmente perché non conosce questa possibilità, o la considera come una cosa troppo difficile (magari perché scoraggiato dall’ambiente in cui vive). E così uno anziché vivere le passioni, ne è schiavo.
> E’ un fatto erotico, quindi e biologico e mentale.
Il tabacco è naturale, e può essere piacevole, ma non per questo devo fumare, o fumare senza criterio.
> il 55% delle donne dopo una certa eta’ hanno un amante.
Assumendo come vera questa statistica, il 45% non ce l’ha.
> una coppia su quattro ha avuto sesso oltre la coppia almeno una
> volta nella relazione.
Io no. Non sono una statistica.
> quando sei sazio, sei satollo,
C’è chi mangia per terra nel fango come i maiali, e c’è a chi piace mangiare composti a tavola. A ciascuno il suo (acis).
> Saziarsi per non pensare piu’ al cibo.
Se uno ha sempre troppa fame, o fa di continuo scenate “ma io ho fame” come il bimbo d’un noto spot di tanti anni fa, può esserci qualcosa che non va.
> L’eros non e’ affatto una questione solo di informazioni,
> di scelte mentali, di sola mente.
Chi è riflessivo pensa prima di agire.
> Le persone al servizio delle regole o piuttosto l’arbitrio delle
> persone per un vivere degno? Non puo’ esistere una regola per acis
> che ama la monogamia e per caio che ama un po’ di promiscuita’. Uno > dei due sarebbe forzato a fare o non fare qualcosa.
Le regole ci sono sempre. Rivelandoci prima la tua “regola d’oro: non ci sono regole”, hai già fissato una regola. E’ una contraddizione. Un paradosso. Ecco un esempio di paradosso logico.
http://semperamicus.blogspot.com/2008/04/il-paradosso-del-bugiardo.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_del_mentitore
> A volte si raggiunge la vetta abbandonandosi, lasciando
> il controllo.
Ritengo che ogni nostra azione dovrebbe essere filtrata dalla nostra parte razionale. Altrimenti difficilmente si può dire di averla davvero voluta, e di essere dotati di libero arbitrio. Senza contare che perdere il controllo può essere pericoloso.
> Occhi aperti significa osservare la realta’ nella sua interezza,
> per comprenderla, pulsioni incluse.
Io osservo e comprendo, ma ogni volta che mi è possibile scelgo coscientemente cosa fare e cosa non fare. A me piace essere consapevole.
La frase “sono illuminato / superiore agli altri / razionale perché sono promiscuo” è una fallace forzatura.
> Governare le pulsioni puo’ avere conseguenze, probabilmente meno
> drammatiche del reprimerle.
Dipende. Hai mai avuto a che fare con una stalker, o semplicemente con una donna violenta (che esistono, malgrado i media pro-femminismo convenientemente ne ignorino l’esistenza) che non accetta la fine di una relazione?
> Puoi svuotare una diga con un tubone, ma se la massa aumenta
> perche’ trattenuta fino al collasso, saranno volatili per diabetici.
Mi ritengo una persona con molto autocontrollo, e non è mai successo nulla di male. Per me il sesso è un desiderio, non un bisogno. Chi gradisce l’alcool è di compagnia, chi ne ha BISOGNO è alcolista.
@ CoppiaBiricchina
> tante persone convinte della loro indipendenza e del loro libero
> arbitrio
Alcune hanno libero arbitrio e non hanno bisogno di dimostrarlo. Altre amano comportarsi come se l’avessero, mettendo in dubbio l’esistenza di quello altrui e sottintendendo che solo loro ce l’hanno (in quanto promiscui esseri superiori… mah, e due, mi son perso qualcosa?) ma non sanno neppure perché hanno scelto la promiscuità (e malgrado questo addirittura la propagandano come stile di vita superiore). Fate vobis.
> Prova a parlar male della francia ad un francese e vedrai la
> reazione, mentre a parlar male dell’italia ad un italiano si
> troverà subito un alleato nello sparlare.
Senza offesa per nessuno, del concetto di “mio Paese” non me n’è mai fregato nulla. E’ una categoria artificiale, una prigione mentale per chi ci si fa rinchiudere.
> Se si chiede ad ognuno di noi se ci lasciamo influenzare dalla
> pubblicità, siamo tutti pronti ad affermare che: “Io assolutamente no!”
Eppure qualcuno potrebbe dire la verità. Mai escluderlo.
> molte cose che oggi riteniamo estremamente trasgressive, in tempi
> lontani erano la norma, e questo è avvenuto in tantissime parti del mondo,
Io faccio quello che voglio, a prescindere da ciò che fanno gli altri. L’ossessione “normale / anormale” per me non esiste; io ragiono in termini di “serve i miei scopi / non serve i miei scopi”.
@ CoppiaBiricchina
> Quando ero molto giovane, credevo di essere il “proprietario” della
> mia ragazza, e non sopportavo gli sguardi che osavano posarsi su di
> lei.
Gli sguardi sono sguardi e non mi hanno mai preoccupato.
> Oggi ho compreso che la “mia” donna non è una mia proprietà,
Meglio tardi che mai. 😛
> ma una persona che come me può avere desideri “altri”, proprio per
> l’amore che provo per lei, sarei anche disposto a perderla per
> renderla felice, certamente non senza sofferenza, non senza provare
> di tutto per poterla dissuadere, ma non potrei mai e poi mai
> costringerla a me contro la sua volontà.
Che strano, anch’io! Può andarsene quando vuole, “la donna che mi
frequenta” (va bene detto così o ne facciamo un dibattito per
l’Accademia della Crusca? :-P)
Mi sfugge qualcosa?
> prima di asserire se una cosa sia giusta o meno, converrebbe
> indagare a fondo sulle ragioni di quel “giusto” e se ci sono
> ragionevoli motivi che ci spingono a ritenerla giusta.
Io l’ho già fatto. In attesa di nuove informazioni (queste
informazioni che ritornano sempre!), ho fatto la mia scelta,
ragionevolmente informata.
> Sono convinto che spesso, quel “giusto” sia dettato da un
> sentire comune pittosto che da ragioni concrete.
Non significa che ciò sia vero per me. Non sono “la gente”.
> La frase “sono illuminato / superiore agli altri / razionale perché sono promiscuo” è una fallace forzatura.
Scusa, dov’è scritta?
ciò che vale per me non è detto che valga per te.
Se a te un certo grado di promiscuità non va, fai benissimo a rimanere lontano da essa.
La regola d’oro è che non ci sono regole è, ovviamente, una regola.
Sei arrivato al dilemma, al paradosso.
Vuoi il controllo, ma Eros era figlio di Chaos.
L’amore è mente e non mente.
L’amore è razionalità ed irrazionalità.
E’ la regola che ha senso solo se c’è la trasgressione che ti permette di frequentarla, conoscerla, superarla, criticarla, apprezzarla.
Uno dei libri più belli sull’amore ha un paradosso come titolo: “Con te e senza di te”. Se vuoi vivere l’amore devi superare la dicotomia, abbracciare il paradosso.
La regola e la sua trasgressione.
Del resto tu sei qui, in un luogo in ci si discute una delle forme di trasgressione alla monogamia esclusiva di coppia, tu saprai con quali interessi e intenzioni.
Essa esiste. Anche se acis non la vede di buon occhio.
E molte persone hanno una parte emotiva forte o una parte razionale forte ma che vogliono accantonare, per… “abbandonarsi”.
Dipende.
Intelligenza emotiva. Emotività intelligente.
x CoppiaBiricchina rif a post 2212
Riguardo a quanto dici sul mio concetto suesposto riguardo ai “meccanismi” del piacere lo vedo più consono all’interno del rapporto (amoroso) di coppia o, anche, nel caso impossibile di un “Amore a 4”. Nei giochi scambisti quanto asserisci e quanto io desidererei NON funziona.
Comunque concordo con il Duca ed Acis su quanto asseriscono. Così deve essere, così dovrebbe essere. Purtroppo sesso spesso diviene ossessione, allora si infrangono etica, morale ed anche, nelle migliori delle ipotesi, correttezza.
Anch’io penso che alcune regole dovrebbero esistere.
Mi fanno ridere certi annunci scambisti in cui nel testo trovo scritto: -noi non infrangiamo le regole, perché non abbiamo regole-, proprio da proiettare il pensiero verso l’abbandono ad un totale off-limits: wow che bel “rischio” dall’odor BDSM!
x awomanaman.splinder.com rif a post 2217
Carissimo, dobbiamo gestire la realtà, pulsioni comprese, anche se “affamati”, altrimenti…
x awomanaman.splinder.com rif a post 2219
Saziarsi per non pensare più al cibo, NON è semplice e NON vale anche per l’eros: lo stomaco ha una capienza, la mente no, ed il sesso parte dalla mente. Solo se la mente è equilibrata sa dire quando di sesso sazia prima o (bel guaio) DOPO che arrivino le “gambe molli”.
@ awomanaman.splinder.com (2224)
>> La frase “sono illuminato / superiore agli altri / razionale perché
>> sono promiscuo” è una fallace forzatura.
> Scusa, dov’è scritta?
E’ scritta nei sottintesi e nell’atteggiamento di tante persone “liberate” che parlano della monogamia con disprezzo. “Ah, noi sì che siamo LIBERI, noi sì possiamo scegliere, non come quei monogami brutti, bigotti, antiquati e tradizionalisti”. Dimenticano costoro che chi è monogamo fa anch’egli una scelta, anch’egli ha libertà di scelta. Semplicemente la esercita diversamente.
> tu sei qui, in un luogo in ci si discute una delle forme di
> trasgressione alla monogamia esclusiva di coppia, tu saprai
> con quali interessi e intenzioni.
Per mettere alla prova le mie capacità di ragionamento. 🙂
Scusate, ma di cosa parlate? Non vi sembra di fare un pò di confusione? Regole…etica…pulsioni: Francamente faccio fatica a seguirvi. Fissiamo bene alcuni significati altrimenti si discute a ruota libera su di un argomento già di per se complesso.
– Il Sesso è un ISTINTO FONDAMENTALE ED UNIVERSALE FINALIZZATO ALLA PERPETUAZIONE DELLA SPECIE e per fortuna madre natura lo ha associato ad un piacere fisico: ORGASMO (se fosse associato a sofferenza fisica correremmo il rischio di estinguere la specie).
– Proprio perchè legato alla procreazione, tutte le società aggregate hanno avvertito il bisogno di REGOLAMENTARE SOCIALMENTE IL SESSO, per vari motivi, soprattutto nei millenni scorsi, l’uomo essendo più forte fisicamente rispetto alla donna, aveva maggiore possibilità di sopravvivenza per procacciarsi il cibo (si pensi alla caccia); le femmine per contro non solo erano meno forti dei maschi, ma a seguito di un atto sessuale potevano rimanere incinte e quindi un periodo di gravidanza di maggiore debolezza e vulnerabilità, ma anche il puerperio era pericoloso; a ciò dobbiamo aggiungere che siccome un bambino per diventare autonomo ha bisogno di ANNI, la madre da sola aveva scarse possibilità di sopravvivenza e con esso il figlio, perciò per la stessa sopravvivenza della specie, si è resa necessaria una primitiva regolamentazione della famiglia, accopiando un uomo ad ogni donna e per coobligarli a vivere insieme, la società di allora (religione)ha stabilito le prime rudimentali regole facendo leva sulla natura egoistica e possessiva dell’uomo (inteso come specie). Da queste poche frasi capirete come e perchè la “ragione sociale motivata” interferisce con un ISTINTO FONDAMENTALE. Se vi interessa il mio punto di vista continuerò a scrivere, accettando il dibattito ovviamente, altrimenti mi scuso fin da ora e non mi intrometterò più.
X acis
Non voglio commentare ogni passo che hai voluto sottolineare, anche se la voglia è tanta in quanto vi ho scorto diverse inesattezze interpretative e supposizioni su quanto ho affermato. Da alcuni di essi però non riesco a sottrarmi:
> del concetto di “mio Paese” non me n’è mai fregato nulla.
Sicuramente non siamo tutti uguali ma, volenti o no, condividiamo molte cose ed a me dispiace molto quando si mal-trattato le cose comuni. C’è chi ha dato e dà la vita per permettere a te ed a me di vivere questa vita, se non a te stesso, né tanto meno a me, almeno verso di loro è doveroso un po’ di rispetto.
> ho fatto la mia scelta, ragionevolmente informata.
Sono molto contento per te, ma sei proprio sicuro? Leggendo i tuoi scritti ho qualche perplessità. Da dove arriva la tua ragionevolezza informata?
Galileo subì gravi conseguenze per aver esposto un’idea diversa da quanto la ragionevolezza informata dei più aveva decretato, eppure sappiamo quanto avesse ragione lui.
Oggi siamo spesso convinti che le ragioni dei più siano giuste (e giù sondaggi), io propendo invece per una informazione di qualità piuttosto che di quantità
>Alcune hanno libero arbitrio e non hanno bisogno di dimostrarlo.
Senza dubbio, anche perché non interesserebbe a nessuno saperlo, l’unico a cui può interessare veramente sei tu, ma esserne convinto non è ragione sufficiente per asserire di possederlo, sono tantissimi i convinti del proprio libero arbitrio, anzi ritengo siano quasi tutti, ma è veramente così?
La disputa sul libero arbitrio è un potere che i poeti registrano fin dai miti fondatori della nostra civiltà: Eva, la donna che si definisce con un gesto di disobbedienza, nascendo insieme alla libertà e alla colpa, insegnando ai millenni cristiani che senza libero arbitrio non c’è né colpa né merito, né responsabilità morale né umanità.
Né la mia compagna, né io abbiamo mai ritenuto che frequentare la promiscuità sia un atto di superiorità, ma crediamo che conquistarsi il libero arbitrio sia un atto evolutivo, anche se questo è un cammino difficile e pieno di pericoli, solo un costante ed attento confronto, ed una puntigliosa sperimentazione, possono indicare il giusto cammino. Quando si ritiene di esprimersi liberamente e poi si giudicano i “dissidenti” secondo parametri del comune sentire [morale, etica, correttezza (tutte cose variabili nel tempo e nello spazio)], probabilmente si commette un errore, qualcosa è evidente, deve esse sfuggito!
X dott50
Credo che la tua analisi contenga qualche inesattezza:
>si è resa necessaria una primitiva regolamentazione della famiglia, accopiando un uomo ad ogni donna e per coobligarli a vivere insieme.
Questa “regolamentazione della famiglia” come la chiami, non è universale, in molte epoche ed in molti luoghi si trovano “regolamentazioni” diverse da quella che indichi. Molto spesso si è perseguita la via della bigamia, altre volte invece la promisquità era o è la regola, la famiglia intesa secondo i dettami che tu indichi, appartiene prevalentemente ad una concezione cristiana.
Il dibattito però, forse per mia colpa, ha preso una piega troppo “filosofica”, spero mi perdoniate, anche se qualche riflessione un po’ più “alta”, di tanto in tanto, non guasta. In fondo poi, ciò permette anche di portare alla luce chi, non interessato allo “swinger”, trova il modo di esaltarsi dei suoi “valori morali” senza però rendersi conto della variabilità nello spazio e nel tempo, e perciò della vaghezza di tali valori.
Ho letto frasi sul tradimento camuffato, amore mancante, coppie scoppiate e giù di lì, ma veramente si pensa che lo swinger sia solo una pratica per soddisfare istinti bestiali? Per fortuna l’uomo (qualche volta almeno) è anche di più. Gli accoppiamenti sessuali sono quasi sempre associati al sacro, basti ad esempio osservare i tantissimi templi indù, o leggere di pratiche religiose di molte regioni del mondo.
Buon divertimento! 🙂
> Il Sesso è unistinto fondamentale ed universale finalizzato alla
> perpetuazione della specie
Ovvio. Ma c’è chi rifiuta il ruolo di ingranaggio della natura.
> tutte le società aggregate hanno avvertito il bisogno di
>regolamentare socialmente il sesso
Anche il singolo dotato di libero arbitrio può regolamentare la propria attività sessuale. Come già detto, delle regole sociali non me ne importa nulla. Ho le mie regole, basate su informazioni ragionevolmente accurate. E per me funzionano.
Non sempre gli istinti sono desiderabili e non sempre vanno soddisfatti. L’istinto maschile è anche quello di uccidere i rivali in amore ed i figli indesiderati. Le conseguenze delle azioni di chi non controlla certi istinti si vedono nei notiziari di tutti i giorni.
> La società di allora (religione)ha stabilito le prime rudimentali
> regole facendo leva sulla natura egoistica e possessiva dell’uomo
> (inteso come specie).
La società, la società… Ciò che è davvero tragico è che la gente sia ossessionata da quello che fanno gli altri. Si parte con la moda e si arriva al suicidio di massa.
Ognuno dovrebbe essere artefice, non burattino, del proprio destino.