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Scambio di coppia, il gran ritorno

di Seb
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 11 Ottobre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 4.815 commenti

Pagine: 1 220 221 222 223 224 482

  1. 2211
    Seb -

    x CoppiaBiricchina rif. a post 2207

    Concordo con voi finché siamo “nella coppia”, ma pensate sia (o possa) essere lo stesso anche nello scambio di coppia?
    Io ero sempre stato convinto della:
    -si prova piacere nel sentir l’altro/a godere, quindi mi concentro sullo scoprire i “punti deboli” di lei/lui per mandarla/o “su di giri”-
    Invece alcuni amici ,con cui se n’è parlato, hanno asserito categoricamente che
    -mi concentro su ciò che piace a me, provando piacere ed automaticamente lei/lui godrà di riflesso perché, comunque coinvolta/o in un’aura di piacere che altro non può generare-.
    La cosa mi ha un po’ confuso. Mia moglie dà ragione agli amici.

    x UnUomo rif. a post 2208

    Per “procedere il corso della navigazione”, nel gergo scambista “coppia navigata”, “coppia scafata”, intendo quelle coppie che non accontentandosi di giocare ogni tanto, lo fanno sempre più spesso, non più con gli stessi, fino, alla fine, di fare sesso ormai solo quando giocano e quasi mai più insieme. Quando lo scambismo diviene una ragione di vita, l’unico svago del tempo libero, quando permea di monotematicità la persona. Sono cose che abbiamo visto molto da vicino, sono situazioni dalle quali siamo riusciti a ritrarci (restando fuori), perché, se “entri nel giro”, quel mondo “ti vuole così”: più coppie hai fra i tuoi contatti più sarà difficile rifiutare l’invito, più rifiuti, più non ti cercano e quando poi avrai voglia di giocare ti rendi conto che sei rimasto solo.
    La 2 che non hai capito è il fatto che rifiutando di far parte di quel “modello”, noi adesso siamo consapevolmente fuori, sempre più convinti che lo scambismo siffatto non fa per noi: è preferibile “soffocare” una fregola trasgressiva dirottandola nel tango o nell’escursionismo in montagna che non violentare la propria indole ed il proprio principio.

    x dott50 rif. a post 2210

    Io direi, più che curiosità, è l’Energia sessuale, la cosiddetta Kundalini, che nel PIACERE non fa distinzione fra quello sessuale, quello di un giro di tango o di una scalata in montagna.

  2. 2212
    CoppiaBiricchina -

    Nell’Amore piace anche ciò che piace all’altro, il nostro piacere è anche quello dell’altro, i due mondi si sommano e si fondono. La gelosia ed il tradimento svaniscono perché si dissolve l’insicurezza del possesso, non sono io che dispongo dell’altro, ma io e l’altro siamo Noi e “Noi” sono io. I confini si espandono e non c’è ciò che piace o no a me, ma a Noi. Ciò che prima appariva inesplorabile, con l’amore diventa accessibile. Nel suo crescere, l’uomo esplora tutti i campi del suo sentire, e l’ultimo ambito sensoriale prima di passare alla mente, è il sesso, in esso si fondono tutti i sensi e il partner aggiunge l’altra metà del mondo e l’altro modo di percepirlo. Non sono più io, la femmina o il maschio a sperimentare il mondo, ma “Io”, donna e uomo insieme che ne sperimentano la realtà. Quei pochi “Veri” “swingers” o “trasgressivi” (termini che ritengo, come già detto, alquanto errati e riduttivi), sono l’ultima frontiera dello sperimentare fisico del crescere, prima del metafisico, dove la mente prende il sopravvento. Tutti i nostri cinque sensi, nel sesso trovano la loro suprema fusione sperimentale, e ridurre questa scoperta ai nostri limiti personali, non aiuta molto a crescere, bisogna imparare a conoscere altre sfaccettature che soltanto gli altri possono darci, e la frequentazione sessuale di altri (donne, uomini e coppie), possono ampliare il nostro conoscere e crescere esercitando la ragione. Come così ben esposto da Roberta De Monticelli nel suo ultimo lavoro “La questione morale”, dove scrive, disquisendo sulla ragione : – È perfettamente in nostro potere rifiutarci ad esercitarla …. La libertà è costitutiva dell’esercizio di ragione in un senso molto preciso. Non è un caso che un parlare ambiguo o illogico, specie in sede pubblica, ci irriti (lo notò Pascal), mentre lo zoppicare dello zoppo suscita solo compassione. La differenza è che lo zoppo non ha scelta. Ora, dove c’è un’opzione ci sono valori, e dove ci sono valori ci sono doveri, c’è etica. Alla base della logica c’è l’etica. – Coloro che tendono a scandalizzarsi per chi sentono eterogenei dal loro sentire, mostrano soltanto la loro rinuncia nell’applicare la ragione, perciò la loro mancanza di valori e di etica. Il pericolo che tanto spaventa chi non vuole percorrere questi sentieri, nasce dalla loro impreparazione, dalla loro scelta di accontentarsi delle spiegazioni altrui, rinunciando a porsi i “perché” di un crescere sano, etico e di valore.

  3. 2213
    acis -

    Giacché si parla di logica:

    Non tutto ciò che è possibile è vantaggioso.

  4. 2214
    CoppiaBiricchina -

    Per acis
    Certamente non tutto ciò che è possibile è “vantaggioso” (meglio fattibile), ed ogni persona ha i suoi limiti, quello che è necessario scoprire è quanto di ciò che vorremmo fare è dettato dagli altri, dalla società che ci è intorno. Spesso ci troviamo a vivere realtà che consideriamo nostre, ma a ben vedere, esse sono costruite dagli altri; luoghi comuni, etica, perbenismo, moralità, in verità si tratta di limiti costruiti da chi ci è intorno, spesso li accogliamo coscientemente, i nostri limiti sono in sintonia con loro ma, alcune volte crediamo che questi limiti imposti siano nostri, comportandoci di conseguenza, ma nel profondo si crea una ribellione che ci rende insoddisfatti.
    Il nostro crescere è comprendere queste disincrasie tra il nostro volere profondo e quello degli altri. Perché crediamo che una cosa è bene e quell’altra è male? Chi ha stabilito il bene ed il male? Certamente ogni nostra scelta è dettata dalla cultura in cui siamo vissuti, ma riuscire a comprendere le nostre più profonde pulsioni, credo sia un bene. Ciò non significa lasciarsi andare in tutto, questa sarebbe pazzia, ma comprendere ciò che vorremmo, individuando quanto queste possano ledere gli altri, significa di fatto non farle, prendere coscienza dei limiti naturali del nostro procedere. Se una mia possibile azione ferisce fisicamente una persona, questo pone un limite reale alla mia azione, se invece il ferimento e soltanto morale, allora si tratta di trovare dove questa non comporta nessuna sorta di rigetto, sempreché un posto simile esista. Ogni persona è giudice di se stessa e nessun altro può esserlo. Ognuno sa già, nel suo intimo, ciò che non è possibile fare, anche se non conosce la legge che lo impedisce. Se una persona desidera fare sesso al cospetto di altre persone, ed il proprio partner condivide la stessa fantasia, questo non implica il divieto o meno di farlo, ma è necessario che i presenti siano consenzienti ed implicitamente maggiorenni, in quanto solo questi hanno la giusta capacità di discernimento.

  5. 2215
    IL Duca -

    visto dai piu’ tradizionalisti, lo scambismo è rendere lecito e tollerabile il tradimento, un comportamento egoistico che esula dagli stereotipi imposti da morale e valori tipici dell’esclusività che viene decantata da sempre nelle relazioni affettive, per innalzare il proprio ego e renderlo libero sotto il profilo sessuale.

    Credo che ognuno possa fare cio’ che vuole, il limite deve rimanere sempre lo stesso, non ledere gli altri, ergo chi ha tale opportunità, a mio avviso, si senta in diritto di farlo, pur sapendo che la nostra società, fondata su disvalori, è sempre pronta a puntare il dito contro comportamenti estranei alla norma, salvo poi promuovere comportamenti ben peggiori, si capisce..

    Personalmente sarei lieto di partecipare ad un’esperienza simile, ma parlo da uomo single, ed il tutto mi risulta troppo facile da ammettere, infatti credo che lo stare insieme sia fonte anche di obiettivi comuni, uno dei quali l’esclusività, il donarsi ad una persona, in quanto credo, senza remore religiose di sorta, che l’unione tra due persone sia quanto di piu’ prezioso si posa dare all’altro, darlo ad altre persone, ritengo ci si debba sentire liberi da vincoli morali, ed è qui il punto.. chi ha stabilito la morale che dobbiamo seguire? sotto questa luce, in questa domanda, risiede la giusta risposta.. se vogliamo adeguarci alla morale che la società ci impone, ci sentiamo accettati, tuttavia molti non la condividono.. ma se questa morale è esclusivamente la nostra volontà, ed è ciò che desideriamo, e la applichiamo a nostro credo, non avremo limiti. Il problema di fondo è che questo tipo di moralità senza limiti, vive in una società dove esiste una moralità che evita l’anarchia sessuale, una facciata fatiscentemente ipocrita, ma dentro la quale si trovano le famiglie normali dalle quali siamo nati. Concludendo, lo scambismo è una trasgressione, non la norma, va vissuta in maniera adulta e consapevole tra consensienti, pubblicizarla è deleterio su tutti i fronti.

  6. 2216
    acis -

    @ CoppiaBiricchina

    > non tutto ciò che è possibile è “vantaggioso” (meglio fattibile)

    Sarò più chiaro. Non tutto ciò che è tecnicamente fattibile è desiderabile dopo attenta analisi costi/benefici.

    Il problema è che quasi tutti superficialmente vedono solo il piacere e non le conseguenze negative. I costi. Perché l’esercizio della libertà sessuale HA dei costi. L’informazione dev’essere completa, la pubblicità non dev’essere ingannevole. Altrimenti la libertà di scelta va a farsi benedire.

    Inoltre, uno dei più grandi ostacoli all’evoluzione umana è proprio il sesso, perché la gente tende ad indulgere in esso anziché usare le funzioni mentali superiori per migliorare la qualità del proprio pensiero e del proprio ragionamento.

    Gli effetti sono sotto gli occhi di chiunque abbia il coraggio di ammetterlo: il mondo è un casino completo (in ogni senso). Se va bene, uno produce qualcosa e novantanove consumano. Una società di parassiti.

    > ogni persona ha i suoi limiti, quello che è necessario scoprire è
    > quanto di ciò che vorremmo fare è dettato dagli altri, dalla
    > società che ci è intorno.

    L’importante è non confondere la libertà con l’esercizio della libertà. Non devo comprare un dolce o tagliarmi un braccio solo perché posso farlo.

    E comunque in passato erano le religioni a lavare il cervello alla gente, mentre oggi sono i mass media a lavare il cervello alla popolazione (in particolare, con l’idea che la promiscuità sia desiderabile). Non mi pare che la situazione sia migliorata (tranne che per i venditori di prodotti a carattere sessuale e prenatale). Triste, ma vero.

    > alcune volte crediamo che questi limiti imposti siano nostri,
    > comportandoci di conseguenza, ma nel profondo si crea una
    > ribellione che ci rende insoddisfatti.

    Bisogna avere degli obiettivi ed essere coerenti con essi. La promiscuità, comunque la si chiami, è incompatibile con determinati obiettivi.

    > Il nostro crescere è comprendere queste disincrasie tra il nostro
    > volere profondo e quello degli altri.

    Non esistono due persone al mondo con la stessa definizione di “crescere”. Per qualcuno significa promiscuità, per altri no. E non necessariamente tutti hanno ragione.

    > Perché crediamo che una cosa è bene e quell’altra è male?

    Questione di dati disponibili. La qualità delle nostre scelte dipende da quella dei dati a nostra disposizione.

    > riuscire a comprendere le nostre più profonde pulsioni, credo sia un bene.

    Non tutte le pulsioni vanno necessariamente soddisfatte. Ci sono dei benefici anche nel controllarle. Un’aumentata capacità di autocontrollo, ad esempio. Merce sempre più rara al giorno d’oggi.

  7. 2217
    awomanaman.splinder.com -

    > la promiscuità sia desiderabile

    La tensione verso la promiscuità è nell’ordine umano.
    E’ il negarla che comporta tutto ‘sta … morale malata.
    Il mondo è un casino completo.
    Ovvio.
    Cosa pensi che succeda ad una folla tenuta per anni a digiuno o a bacchetto? Non penseranno ad altro che al cibo.

    > Non tutte le pulsioni vanno necessariamente soddisfatte
    Vero come è vero che
    Non tutte le pulsioni vanno necessariamente deprecate o represse.

    La sublimazione può essere utile o negativa.
    La trasgressione essere utile o negativa.
    Vero.

    La regola d’oro è che non esistono regole.
    Che sfiga! Vi tocca un po’ di apprendere scienza e conoscenza, aprire gli occhi, rendere critica la mente, mettere insieme pensiero ed azioni e anche un po’ di arbitrio.
    Veramente terribile, questa respons-abilità.
    Vi tocca di gestire la realtà, pulsioni comprese.

  8. 2218
    acis -

    > La tensione verso la promiscuità è nell’ordine umano.

    Non sono mai stato un tipo “scimmietta vede, scimmietta fa”. Non mi comporto in un modo solo perché gli altri si comportano in quel modo. Spesso sono stato stigmatizzato per la mia indipendenza di pensiero, ma me ne frego e vado per la mia strada. La promiscuità non fa per me.

    > E’ il negarla che comporta tutto ’sta … morale malata.

    Giudizio morale relativistico. Argomentare… E’ un’altra cosa. 😉

    > Cosa pensi che succeda ad una folla tenuta per anni a digiuno o a
    > bacchetto? Non penseranno ad altro che al cibo.

    Ritengo che se la gente pensa troppo al cibo, un po’ di colpa sia anche della sovraesposizione mediatica della merce sessuale.

    > Non tutte le pulsioni vanno necessariamente deprecate o represse.

    L’importante è scegliere con saggezza. Come fare, senza informazioni sufficienti ed accurate?

    > La sublimazione può essere utile o negativa.
    > La trasgressione essere utile o negativa.

    Alla fine è sempre un problema di scelte e delle informazioni su cui si basano.

    > La regola d’oro è che non esistono regole.

    Penso che alcune regole dovrebbero esistere. Senza forza di gravità anche attività semplici come camminare o ritrovare un oggetto sarebbero più difficili.

    > Che sfiga! Vi tocca un po’ di apprendere scienza e conoscenza,
    > aprire gli occhi, rendere critica la mente, mettere insieme
    > pensiero ed azioni e anche un po’ di arbitrio.
    > Veramente terribile, questa respons-abilità.
    > Vi tocca di gestire la realtà, pulsioni comprese.

    Il plurale maiestatis mi è sempre piaciuto. Sì, mi si addice. ;-D

    Le mie pulsioni le gestisco benissimo. Le soddisfo solo se, come, dove, quando e perché lo decido io; non lascio che siano loro a gestire me.

    Comunque il collegamento tra avere “mente critica ed occhi aperti” e la promiscuità mi è un po’ sfuggito. Ognuno fa quel che vuole, si spera consapevolmente e volontariamente, ma assumendosi la responsabilità delle conseguenze (anche e soprattutto di quelle non immediatamente visibili).

  9. 2219
    awomanaman.splinder.com -

    > La promiscuità non fa per me.
    Va bene? Va male? Dipende. Dipende non solo dalla persona, dipende in quale periodo vive, da quanti giorni? settimane? mesi? anni? lustri? e’ con lo stesso partner. Non fa per te, fa per altri. Dipende.
    Premesso che non si puo’ trarre alcuna conclusione assoluta, e’ anche vero che si possono trarre delle considerazioni sufficientemente generali. A parte i casi com acis, si puo’ dire che la maggioranza delle persone ha una tensione verso una promiscuita’ fisiologica. E’ un fatto erotico, quindi e biologico e mentale. Tempo addietro il corriere riporto’ che il 55% delle donne dopo una certa eta’ hanno un amante. Non sara’ per acis, sara’ per molti altri.
    La stampa parlava di una coppia su quattro che ha avuto sesso oltre la coppia almeno una volta nella relazione.

    > Ritengo che se la gente pensa troppo al cibo, un po’ di colpa sia anche della sovraesposizione mediatica della merce sessuale.

    Questo e’ in parte vero. Solo che quando sei sazio, sei satollo, col cavolo che esci dal ristorante e pensi ancora al cibo. Anzi, vorrai pensare proprio ad altro. Saziarsi per non pensare piu’ al cibo.
    E’ semplice, vale anche per l’eros. Lo puo’ testimoniare qualsiasi persona che abbia fatto un fine settimana pirotecnico, lascivo, lussurioso, di ingordigia sessuale. Dopo, con le gambe molli, non ne vuoi proprio piu’ sapere.

    > Alla fine è sempre un problema di scelte e delle informazioni su cui si basano
    L’eros non e’ affatto una questione solo di informazioni, di scelte mentali, di sola mente.

    > Penso che alcune regole dovrebbero esistere
    Mh. Le persone al servizio delle regole o piuttosto l’arbitrio delle persone per un vivere degno? Non puo’ esistere una regola per acis che ama la monogamia e per caio che ama un po’ di promiscuita’. Uno dei due sarebbe forzato a fare o non fare qualcosa.

    > come, dove, quando e perché lo decido io; non lascio che siano loro a gestire me.
    A volte si raggiunge la vetta abbandonandosi, lasciando il controllo.
    Occhi aperti significa osservare la realta’ nella sua interezza, per comprenderla, pulsioni incluse. Prima i sensori captano il segnale, poi il processore (la mente) li elabora criticamente, ovvero pensando, contestualizzando, ponderando, non credendo. Governare le pulsioni puo’ avere conseguenze, probabilmente meno drammatiche del reprimerle. Puoi svuotare una diga con un tubone, ma se la massa aumenta perche’ trattenuta fino al collasso, saranno volatili per diabetici.

  10. 2220
    CoppiaBiricchina -

    Interessante il dibattito che si è aperto, e mi fa molto piacere che ci siano tante persone convinte della loro indipendenza e del loro libero arbitrio, io però credo che ciò, sia molto meno di quello che si crede, altrimenti non si spiegherebbero tante cose.
    Non tutti gli italiani la pensano allo stesso modo, è ovvio, eppure molte cose sono comuni e condivise tanto da renderci italiani e non altro, mentre i tedeschi, anch’essi liberi e diversi tra loro, la vedono in modo più tedesco, e così i francesi, gl’inglesi, gli spagnoli ecc… Com’è possibile ciò?
    Prova a parlar male della francia ad un francese e vedrai la reazione, mentre a parlar male dell’italia ad un italiano si troverà subito un alleato nello sparlare. Se si chiede ad ognuno di noi se ci lasciamo influenzare dalla pubblicità, siamo tutti pronti ad affermare che: “Io assolutamente no!”, eppure i pubblicitari prosperano. Delle due l’una, o le ditte che spendono fior di quattrini per farla sono degli emeriti imbecilli, oppure noi, senza rendercene conto, convinti di aver scelto liberamente, corriamo a comprare quei loro prodotti, tanto che esistono precise equazioni matematiche che possono indicarci con precisione l’incidenza che una certa pubblicità avrà sulle vendite.
    Nel sesso, molte cose che oggi riteniamo estremamente trasgressive, in tempi lontani erano la norma, e questo è avvenuto in tantissime parti del mondo, e non si può affermare che ciò è dovuto all’evoluzione. Una cosa, ripetuta innumerevoli volte, anche se inverosimile, finisce non solo per essere ritenuta vera, ma molti si prodigano “affinché gli scettici se ne avvedano”.
    Quando ero molto giovane, credevo di essere il “proprietario” della mia ragazza, e non sopportavo gli sguardi che osavano posarsi su di lei. Oggi che ho compreso che la “mia” donna non è una mia proprietà, ma una persona che come me può avere desideri “altri”, proprio per l’amore che provo per lei, sarei anche disposto a perderla per renderla felice, certamente non senza sofferenza, non senza provare di tutto per poterla dissuadere, ma non potrei mai e poi mai costringerla a me contro la sua volontà.
    Forse, prima di asserire se una cosa sia giusta o meno, converrebbe indagare a fondo sulle ragioni di quel “giusto” e se ci sono ragionevoli motivi che ci spingono a ritenerla giusta.
    Sono convinto che spesso, quel “giusto” sia dettato da un sentire comune pittosto che da ragioni concrete.

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