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Lettera pubblicata il 30 Ottobre 2012. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Moira.
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secodno me dice che va a letto perchè non ha voglia di parlare con te al telefono.
All’inizio mi ero fatta proprio tutt’altra idea, cioè pensavo proprio che fosse un qualche tuo modo di porti che provocasse queste sue balle.
Non so Moira, ho provato a mettermi nei tuoi panni, e ammetto che se lo facesse la persona con la quale sto, forse mi darebbe fastidio.
Però considera anche questo punto di vista che sto per esporti. Il lavoro è qualcosa di delicato, e penso anche di privato. Non è giusto che le persone care si impiccino, anche perchè non si può saper tutto.
Penso che ci siano robe che magari non vuole che tu sappia, per qualche ragione valida, magari. Però in questo caso una ragione deve esserci! (dici che lavora in un laboratorio al quale hai accesso talvolta: è un’attività familiare? O lui è un dipendente? Hai considerato se non debba mentirti per volere di altri, ipotesi stupida?)
Probabilmente è importante capire se ha questo comportamente solo per quanto riguarda il lavoro o altri ambiti della sfera privata. E’ questo che non riesco a capire.
Il lavoro è proprio affar suo, suo e basta, almeno così la penso io. Che lui neghi anche di fronte all’evidenza, questo si che è fastidioso. Ma potrebbe essere per lui fastidioso anche che te debba entrare nel merito dei suoi affari di lavoro, e con questo in qualche modo giustificare le sue balle. Probabilmente siete pari da questo punto di vista!
Se posso permettermi, ti consiglierei di non assumere la posizione di inquisitrice perchè otterrai il contrario di una confessione. Cioè, a che servirebbe? Sei la sua ragazza, una persona che gli vuol bene, e anche se sta sbagliando penso che abbia il dovere di fargli capire le tue ragioni con la dolcezza e tutta la delicatezza del caso.
Ogni comportamento ha una ragione.
Capisco che ti senta esasperata, delusa, arrabbiata.
Ma se riuscirete a comunicare nel modo giusto, capirai che una sua confessione non ti darebbe niente, se non la possibilità di accusarlo con un “ecco, lo sapevo!”. Sarebbe interessante mirare al confronto pacato, amorevole e non giudicante, piuttosto che ottenere di metterlo con le spalle al muro.
Moira a sto punto siete ad un vicolo cieco. Tra l’altro ora siete anche sulla stessa barca, perchè lui,sbagliando, ti mente spinto sicuramente da una qualche sua motivazione, però anche tu ti ritrovi ora nella stessa posizione, poichè l’hai ingannato andando a curiosare di nascosto tra la sua posta. E’ chiaro che così non potete continuare, per cui secondo me gli dovresti parlare con estrema sincerità e tranquillità. Dovresti dirgli che sai che ti mente perchè hai fatto quel controllo e che il suo comportamento ti ha portato a perdere fiducia nei suoi confronti. O si riparte da zero o non ha più senso proseguire..
@ Pils
Grazie per quello che hai scritto.
Mi fa piacere “essere capita”, adesso più che mai.
Che il lavoro sia un qualcosa di delicato, questo è sicuro. Ma noi, ad ogni modo, stiamo insieme. Siamo una coppia e come tale sarebbe bello poter condividere sia le cose belle che le cose meno piacevoli.
E, sopratutto, bisognerebbe farlo con la consapevolezza che ci possa fidare a vicenda, senza dubbi e senza paure.
Lui ha proprio la necessità di lavorare “di nascosto” a me, addirittura arrivando a mentire: è proprio il PERCHE’ che non capisco. Sopratutto perchè, ogni qualvolta conclude un lavoro oppure ha delle novità in campo lavorativo lui ne è sempre entusiasta e condivide con me la sua gioia, parlandomene e raccontandomene. Questo per dire che comunque me ne parla, non è che me lo tiene nascosto. E’ solo che poi, nell’atto pratico, è come se non volesse essere scoperto, come se fosse una cosa brutta o chissà che.
Rispondendo alla tua domanda, posso dirti: lui lavora full time in un ufficio e finisce il turno, tutti i giorni, alle 17:00.
Poi, da casa, si dedica anche ad aggiustare/aggiornare pc nel laboratorio che si è “costruito” stesso a casa sua.
A casa quindi oltre a portarsi le pratiche dall’ufficio, deve anche aggiustare i pc dei vari clienti. Quindi, è come se lavorasse sempre.
Infatti, è sempre stanco e distrutto. E quando gli consiglio (ovviamente) che per recuperare il sonno sarebbe il caso che non facesse notte nel laboratorio o al pc, ovviamente nega tutto e dice che lui va sempre a dormire presto(!)
Rispondendo alla tua seconda domanda: “è importante capire se ha questo comportamente solo per quanto riguarda il lavoro o altri ambiti della sfera privata” -> ecco, credimi, questo vorrei saperlo anche io. Per ora, quel che so, è che mente sicuro su questo aspetto lavorativo; oppure mente o omette su faccende tipo di aggiunte di colleghe su FB; oppure ancora, se sa che ad esempio mi è antipatico un suo amico mi dice che non lo sente da anni e poi scopro che magari si sono scambiati sms di recente. Tutta roba del genere, per intenderci, niente di eclatante o di preoccupante.. tutte banalità!
So benissimo che tutti, per paura o per altro, anche in modo innocente, tendiamo a dire piccole bugie oppure a omettere certi dettagli: ma io faccio una netta distinzione tra l’omettere e il mentire volutamente, con una certa frequenza, arrivando anche a negare una volta scoperta la bugia.
Sempre rispondendo al tuo intervento, io naturalmente non voglio una sua confessione (che sarebbe inutile) ma almeno vorrei capire qual è il vero motivo per cui senta questa enorme necessità di dovermi mentire: se è una cosa dipesa da me, dal mio modo di fare, oppure se è una cosa che fa parte di lui.. o altro ancora.
@ Andrea
Quello che scrivi è giusto. Così non si può assolutamente continuare.
Parlargli con sincerità e tranquillità, l’ho fatto già tante e tante volte (calcola che tutto ciò va avanti da quasi un anno, tra alti e bassi).
Dirgli che so che mi mente? Già fatto! Nega tutto, arrampicandosi sugli specchi (ripeto, come fosse una cosa così grave o vergognosa quel che fa). Solo una volta, taaaanto tempo fa, non ricordo nemmeno più in merito a cosa, mi disse che a volte mentiva per evitare polemiche e star tranquillo.
Addirittura l’ho anche “minacciato” dicendo che ero stufa di tutto questo e che se avessi scoperto un’altra volta una cosa del genere, l’avrei lasciato perchè troppo stanca. Sai cosa mi ha risposto? Che lui ha la coscienza pulita e che sono io quella che dubita e che non si fida mai e che interpreta le cose a modo suo.
Sembra un discorso di un pazzo, credimi!!! Se vedessi poi la convinzione con la quale me lo dice! Come se fossi io quella che inventa, e si fossero capovolti i ruoli!
Insomma questa sua dedizione al lavoro potrebbe essere ammirevole, se lo fa proprio per passione. Però dici che è sempre stanco e distrutto alla fine, perchè comunque lavora un bel po’ di ore al giorno, caspita! Capisco la tua preoccupazione per lui. Penso sia normale. Anche se abbiamo sempre la tendenza ad essere un po’ mamme, credo sia un modo per dimostrare il nostro amore verso le persone a noi care. Ma alcuni percepiscono ciò come “impicciarsi”, e come qualcosa di soffocante.
Comunque, anche se non lo conosco, da come ne parli è probabile che utilizzi questo sistema di bugie solo per l’ambito lavorativo. Del resto affermi che comunque per il resto si comporta bene ed è una persona di cui ci si può fidare (giusto)? Per le aggiunte su FB, penso siano pubbliche, anche se ora non so come funzioni. Quando l’avevo io qualche anno fa, se si aggiungeva qualcuno l’informazione appariva in bacheca. Quindi potresti sgamarlo sempre, in teoria, no? Sarà che sei un po’ gelosa? 🙂 hihihi
Cara Moira, io qualche suggerimento l’avrei, ma si tratta più che altro di piccole strategie. Un po’ come quando stiamo male e non si capisce perchè. Allora il medico ci dice “prova a non mangiare latticini per una settimana e vediamo come và”… Ecco, qualcosa di sto tipo. Per esempio, non chiedergli più niente per una settimana. Se ti dice spontaneamente qualcosa sul lavoro ecc., ignora e cambia argomento (per dire). Prova magari a modificare qualche piccolo aspetto abituale.
Se te la senti, scrivigli una lettera con i tuoi sentimenti, come scrivi qua. Io penso lui non si renda proprio conto che certi comportamenti, per lui innocenti, ti facciano così soffrire e restar male. Quindi è ora che ne prenda atto. Se parlare non serve, è opportuno trovare altri modi, e arrendersi solo nel momento in cui il suo muro di gomma risulterà proprio invalicabile.
@Ecco, qualcosa di sto tipo. Per esempio, non chiedergli più niente per una settimana. Se ti dice spontaneamente qualcosa sul lavoro ecc., ignora e cambia argomento (per dire). Prova magari a modificare qualche piccolo aspetto abituale.
Sono d’accordo.
Ti dicevo a suo tempo che secondo me provare a cambiare “il copione” poteva comunque smuovere la situazione. Più che sbatterci contro in un vicolo cieco. Al massimo ti accorgi che resta uguale.
(PILS simpatica la metafora dei latticini :D)
Moira, può darsi che lui senta una forte ansia che lo porta a sentire il dovere di lavorare come un treno, o che comunque abbia le sue ragioni per non mollare e tenere questi ritmi.
Tu gli fai notare il fatto che è stanco e che dovrebbe allentare un po’, lui ti dice sì sì, ma la sua spinta a farlo è più forte, e le ragioni che si dà lo sono (a torto o a ragione, voglio dire oggettive o dettate da ansia o compulsione), quindi trova il suo compromesso, non far preoccupare te, non farsi “sgridare” da te, non discutere sul lato che magari riconosce anche come sensato, ma che comunque si sente, per sue ragioni, di mettere da parte.
A me non è mai capitato di dire bugie per andare avanti come un treno, ma mi è capitato di andare avanti come un treno, perché dovevo farlo e anche per carattere e perché per la situazione che avevo sul lavoro era necessario farlo. Leggi anche il fatto che ero tra squali. Da fuori lui mi diceva cose sensate, tuttavia io avevo oltre al fatto che mi piaceva molto il mio lavoro anche delle ragioni che lui non poteva capire fino in fondo per dover fare come facevo.
C’era sicuramente di mezzo anche una mia ansia però, anche inconscia, e tensione, di dover tenere molte cose sotto controllo. Dovevo tenerle sotto controllo, ma ciò non toglie che ciò mi provocasse anche un malessere che lui vedeva.
Ripeto, non ho mai raccontato bugie perché non è nel mio carattere, però orecchie da mercante, volens o nolens, ho anche fatto. e non perché non tenessi a noi, non lo amassi o perché pensassi che diceva cazzate. E’ anche che, non essendo wonder woman, era umano che me la vivessi in un certo modo. Ad un certo punto comunque ho anche ascoltato meglio me oltre che lui e quindi ho effettivamente gestito la cosa diversamente nella maniera possibile per le contingenze. Va detto che a suo tempo lui aveva fatto la stessa cosa con un’altra questione e io mi ero trovata di fronte un suo atteggiamento molto simile, anche se alla fine mi aveva dato ragione.
Tutto ciò avveniva comunque in un’epoca positiva. Purtroppo in seguito (lungo da spiegare) lui si è trovato invece a fare il cavallo da corsa, stressandosi veramente a dismisura, e non ascoltando assolutamente (non rotture di maroni, ma anche cose per il suo bene e il nostro) e anche reagendo malamente anche perché aveva pure sua madre che ci metteva la pezza. Lui era stressato, si stressava di più facendo il cavallo da corsa, comprometteva la sua e la nostra serenità, ecc, e io gli mostravo questo
in maniera assertiva e non da strega rompipalle (anche perché non è che non capissi i suoi perché), nel frattempo però sua madre lo spingeva invece a correre ancora di più, facendogli ansia (perché era anche nel suo interesse di lei che corresse), e mettendomelo contro dipingendo ciò che io dicevo in un certo modo e con una certa intenzione come egoismo, menefreghismo e altre amenità.
Una brutta fazenda :/ anche perché in realtà a entrambi aveva sempre fatto molto bene essere una squadra anche in tal senso, cioè anche notare l’uno per l’altra quando l’altro esagerava in queste modalità e dire: “amore, rallenta” e/o “guarda che ti stai facendo fagocitare troppo”. E’ chiaro che la responsabilità di essersi fatto (se pure involontariamente) manipolare da sua madre è anche sua. Purtroppo però in seguito ci ha causato molte difficoltà che lei fosse riuscita a spezzare la nostra complicità naturale in tal senso. Che lei non poteva assolutamente capire, e anzi girava come tutt’altra cosa, per il carattere che si ritrova :/
scusa se ho tirato in mezzo la roba mia. Probabilmente tua suocera non c’entra un tubo (non gli fa cioè ansia riguardo il lavoro, i soldi o buh, se la fa da solo o ha ragione di farsela). Però quando hai descritto queste sue bugie e la modalità “cavallo da corsa”, lo stress che comporta che può diventare anche ingestibile ecc, mi è venuto in mente che comunque può capitare. Che non riesci a staccare e non vuoi sentirti dire che dovresti. Anche se lo sai, ma hai ragioni per cui non farlo è più forte. E ti senti sempre più stressato.
Forse è più esaurito di quello che credi?
Detto ciò non è che sia semplicissimo però parlare con una persona “esaurita”.
L’idea di Pils di cambiare copione per un po’ e vedere che succede mi sembra ottima. La lettera io gliela scriverei dopo, perché ora mi sa che è incastrato.
Poi non so se racconta palle sempre, però questo del lavoro cavallo corsa e stress conseguente ecc potrebbe essere un aspetto centrale, da cui poi si dirama il resto. Anche se ovviamente il modo in cui cerca di gestire la cosa (le bugie) è un suo modo, che salta fuori quando si trova in difficoltà a gestire.
Grazie davvero!
Sicuramente seguirò questi consigli, sperando siano utili a lui per cercare almeno un pochino di modificare questo aspetto del suo carettere. Lo farò sopratutto perchè ho visto che l’averlo rassicurato con le parole non è servito a nulla. Ed adesso, potrebbe essere che vedendo il mio “non-interesse” nelle sue faccende lavorative lo porti ad aprirsi in maniera più spontanea.
Mi piace molto anche l’idea di scrivergli una sorta di lettera ma lo farò più in la, adesso voglio concentrarmi su questo.
Del resto, sì, come affermavo, si comporta sempre bene nei miei confronti ed è una persona di cui ci si può fidare. E’ serio, sicuramente.
Per quanto riguarda le aggiunte su FB adesso il discorso è un pò cambiato: se hai l’opzione in modalità nascosta (come ce l’ha lui) gli amici e le relative aggiunte non sono visibili.
Ma c’è comunque un modo per vederle, cioè c’è una sezione (pubblica) dove compaiono le varie richieste -> “persone che ricevono gli aggiornamenti”.
Quindi sì, a sgamare si può sgamare sempre e chiunque, in questo senso. Come del resto poi è successo, basta anche un post, un commento o un semplice intervento di tot persona per venire a conoscenza del fatto che siano amici su FB.
Gelosa? Ma sicuramente! Un pò tutte lo siamo 😀 Nei limiti, si capisce.
Grazie per le delucidazioni sul nuovo FB. Sono tanto contenta che i commenti ti siano stati utili. Facci sapere come va, in bocca al lupo! 🙂