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Lettera pubblicata il 31 Gennaio 2013. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore sunlight23.
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Il discorso cambia se il desiderio di sunlight23 è quello di introdurre un “sempliciotto” in un ambiente un pò più raffinato, certe sovrastrutture mentali sono difficili da imparare e in questi ambienti non credo possa stare bene chi non ne conosce gli schemi.
Riagganciandomi a questo discorso , aggiungerei che le differenze sociali ,almeno in apparenza ,oggi si sono più che mai livellate.
In generale si vive più superficialmente e tutto quello che ci circonda è poco approfondito.
La globalizzazione incentiva il processo del conformismo , pertanto anche chi appartiene in Italia a quella che si chiamerebbe, in altri Paesi, la “upper-class” non è che abbia tutti questi argomenti così raffinati e particolari di cui fare sfoggio .
Dall’altra parte anche chi , avendo meno , ha potuto studiare ,seppur con tutti i sacrifici del caso , fa sì che i ccdd.”sempliciotti” ce ne siano rimasti davvero pochi in giro. Invece di cafoni ce ne sono tanti , in tutti gli ambienti.
E’ anche vero che l’educazione e la forma sarebbero prerogativa di ambienti più esclusivi, anche se i discorsi potrebbero benissimo riguardare anche argomenti gossipari, nel corso di una serata .
Quindi ,attenersi alla forma e alla educazione non è solo “etichetta” ma anche una scelta personale che , per me , è un modo per voler migliorare se stessi , cercando di essere consoni all’ambiente in cui ci si trova.
Se le si vogliono rinunciare a priori, è evidente che si rifiuta quel tipo di ambiente , snobbandolo al contrario ,e lo si esprime anche dissacrandolo . Come usa fare il famigerato marito di mia cugina non capendo che fà la figura dell’imbecille . Non perché gli altri debbano essere scappellati ,nè tanto meno lo pretendono , ma possono voler essere rispettati , come qualsiasi altra persona.
Ovviamente ci sono delle differenze sostanziali anche se adesso i cellulari da 700/800 euro li han “tutti” . E sono del “come” e nel “dove” . C’è chi và a in businnes class , chi col last minute , chi si fà due settimane a New York spendendo 10.000 euro e chi se le fà lo stesso spendendone 2000 . Dipende da dove alloggi , cosa comperi e dove vai a cena. C’è chi non può permettersi nulla e deve tirare a campare. Questo spesso è il fulcro della questione.
Quindi il pregiudizio c’è anche dal basso verso l’alto , forse per paura di sentirsi giudicati e di non essere all’altezza , ma una persona intelligente , che sa stare in compagnia , educata e cordiale , secondo me , non sfigura mai . Non mi sembra così difficile.
Il saper stare al mondo è una prerogativa di chi ne capisce l’importanza. Ovviamente , questo può costare qualcosa in termini di impegno personale se ci si sentisse inadeguati , per migliorarsi. E già sarebbe un primo passo di apertura verso se stessi , prima di tutto , e poi verso gli altri.
Non si può pretendere che sia un ambiente che si deve frequentare ad adeguarsi a noi, nè è intelligente evitarlo soltanto per partito preso , seppoi questo crea altri problemi riflessi.
KID, sono d’accordo. E c’e’ anche da dire che anche in ambienti piu’ “micro” e non per forza piu’ upper ci sono abitudini, codici… anche se vai a casa di un amico o la tua ragazza va per le prime volte a casa dei tuoi genitori, per dire. C’e’ chi riesce a “sintonizzarsi” meglio con l’ambiente, tanto piu’ se nuovo, chi meno. Sintonizzarsi non in senso di fare “il pappagallo” che copia. Tanti anni fa la prima volta che andai a una megariunione famigliare a casa di un mio ex mi ritrovai dopo 5 secondi a preparare una torta con sua nonna, sua madre e la seconda moglie di suo padre. Io non sarei mai entrata dicendo “cucino io!” ma per loro era normale. Un’altra mia “suocera” trovava invadente se la aiutavi a sparecchiare… Se hai vissuto con gente diversa spesso (se non sei proprio irrecuperabile e “cafone” e incapace di condividere gli spazi) forse sei anche piu’ abituato a osservare e sintonizzarti. Chi dissacra per complessi suoi, cmq, puo’ essere molto fastidioso, quanto chi ha la puzza sotto il naso. Spesso chi ha piu’ possibilita’, cmq, non ha bisogno di fare sfoggio o “cagarla” (se non e’ cafone) mentre a volte la “caga” chi e'”vorrei di piu’ ma non posso” o chi vuole dimostrare che ora puo’ (tremendi)
Noto con piacere che di sta aprendo un buon dibattito,che per forza di cose e’ giusto che esuli dalla questione sentimentale; proprio perché nessuno qui e’ un ragazzino ne’ vive di istinti,per cui,la Relazione per essere appunto sana,e non sforare in dinamiche malate e/o dipendenza affettiva,cosa che sto rischiando,deve rispettare non solo valori ed obbiettivi,ma anche un comprendersi e un affinità di gusti,stili e credenze,che possano dare senso al cosiddetto ‘stiamo bene insieme’.
Fondamentale,citando kid,avere quell’intelligenza,quell apertura mentale,e forse d’animo,per saper stare in mezzo a chiunque,con educazione e perché no,savoir faire.Perche appunto,saper stare in mezzo agli altri pensando che chiunque possa insegnarci qualcosa,dal colto all ignorante,dal povero al ricco,in un concerto punk piuttosto che ad un gran gala’,sia sinonimo di ricchezza innanzitutto interiore,che è’ la cosa più importante.
E riflettendo,e’ proprio questo che sento mancare al mio fidanzato,io che odio le chiusure,gli snobbismi,sia dal basso che dall alto,non sto bene a frequentare seriamente chi non la pensa come me su una cosa così importante,che dimostra chiusura,rigidità,presunzione,verso troppe cose della vita.
Non posso reputarmi profondamente innamorata o legata ad una persona,che per quanto non cattiva,e innamorata,si dimostri puntualmente così chiusa verso il miglioramento di se stesso,e chiuso verso tutto ciò che non è’ abbastanza conosciuto o ‘diverso”.
Questa e’ per me l’ ignoranza vera che come tutti sappiamo porta a razzismi e fobie varie verso il ‘diverso”.
C’è posto per tutti,per carità,ma in realtà ho paura a legarmi profondamente con chi tende a questo tipo di atteggiamenti con presunzione e arroganza,cosa che sotto un’ apparente facciata momentanea e stiracchiata di benevolenza,si capisce che c’è una bomba di rabbia,chiusura mentale e frustrazione,pronta ad esplodere….
Ecco,tornando al voler percorrere un cammino di continua evoluzione personale,temo di involvermi,frequentandolo.
E vi assicuro che sono la persona meno snob della terra..
E’ che vedo con orrore tutto ciò che anche indirettamente possa portarmi,a peggiorare,a stare male…
Ma questo,forse,e’ il mio problema,la mia battaglia da combattere e vincere una volta per tutte,la dipendenza affettiva..
@kid
quando ero piccolina nel mio palazzo abitava una famiglia di benestanti, con una figlia dell’età mia con cui giocavo sempre; brave persone, ma abituate ad uno stile di vita molto diverso dal mio, e non più alto, non hanno neanche mai ostentato più di tanto, ma profondamente diverso. Insomma per farla breve spesso e volentieri organizzavano feste e cene e mi invitavano per fare compagnia alla figlia. In quel contesto io ero una “semplicciotta” per tutti e ti garantisco che non ero proprio a mio agio.
Primo mi prestavano loro un vestito di quelli tutti pomposi per non sfigurare con gli altri e poi ore ed ore interminabili sedute, senza giocare, mangiare composte, ecc…
Ora, non che io sia una maleducata, ma per me certe etichette erano veramente pesanti e non ero mai contenta di essere invitata!
Diciamo che con questo ricordo ben vivo, gli ambienti un pò così li ho sempre evitati caldamente… Magari con pregiudizio, ma davvero mi sentirei un pesce fuor d’acqua anche ora.
Non ultimo mi urta un pò sentire discorsi tipo indecisione su viaggi, gioielli e abbigliamento inn, ma semplicemente perché oltre a non avere dubbi sul fatto che in vacanza ci posso andare poco, dopo un pò mi annoio, mi sembrano così poco realistici
@ Sunlight
Beh , ovviamente , non sono discorsi facili da affrontare nella coppia.
E’ anche una questione di carattere . Io la penso come te , l’apertura mentale verso gli altri è fondamentale , è anche vero però che c’è una differenza tra questo e il volerli frequentare in un rapporto d’amicizia , anche se occasionale . Tuttavia , la ragion di stato nella coppia deve prevalere . E’un po’ come litigare in pubblico . Non si può fare ed i panni sporchi si lavano a casa . Allo stesso modo non si possono selezionare le amicizie altrui o evitare gli amici dell’altro . Ora , secondo me devi parlargli chiaramente e se lo hai già fatto rifallo facendogli capire che per te è importante , anzi fondamentale . Visto che sei quasi ad un bivio decisionale è , in ogni caso , corretto che lui capisca cosa potrebbe succedere . In un certo senso è giusto che , per quanto lui ti ha dimostrato nel bene , tu sia corretta con lui . Cosicchè anche lui capisca le conseguenze della sua scelta di continuare a vivere nel suo bozzolo .
La coppia che si pone l’esterno , il modo in cui essa vive i rapporti interpersonali con gli altri è l’altra faccia della medaglia della propria storia (in cui ,al rovescio , la coppia vive la propria dimensione lontano da tutto e da tutti) è uno dei più importanti tasselli che contribuiscono alla costruzione un equilibrio e di un legame solido.
@ Almost
Ah ho capito ! Sei stata shockata dai Flanders Italiani:” Bambine state composte compostine senza muovervi per 2 ore, sennò non mangiate la torta!”
Mah , insomma , l’etichetta sarà anche importante ma ai bambini un certo margine lo si deve lasciare . Almeno tra una portata e l’altra.
Salvo che non si risieda a Buckingham Palace:D