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Lettera pubblicata il 10 Giugno 2010. L'autore, eleonorapimentelfonseca, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Cara Eleonora,
gli uomini vogliono solo una cosa: portarti a letto e risvegliarsi da soli (non è un luogo
comune). Meglio se tante, meglio se belle, meglio se giovani, perciò occhio! A 30 anni devi
già pianificare il tuo futuro, perché le nuove leve incalzano. La lotta è spietata e senza
esclusione di colpi. I bravi ragazzi, quelli che vogliono impegnarsi, che sono fedeli, che ti
vogliono veramente bene sono ormai una razza in via di estinzione. Devi agire con astuzia
ragionare con la testa, non con il cuore o con altro (come fanno gli uomini). Ora il tuo
ragazzo ti sembra “bravo” ma lo è realmente? Tieniti caldo anche quest’altro se ti piace,
meglio avere sempre un piano B!
SPASSIONATAMENTE TUTTA PER SERGIO
Premessa. Nel post 1, invitavo Eleonora a non cedere alla dinamica del feticcio mentale ma a analizzare il suo disagio così da offrire al fidanzato una doverosa chance. Chi voleva capire, ha capito. Chi invece indossa gli occhialoni della pregressa e ancora viva sofferenza, estrapola l’introduzione a base di “farfalle” e capendo nulla del concetto centrale, scatena il “dagli all’untore”.
Tuttavia devo dire, Bravo Sergio per esserti finalmente unito agli animali che nell’arena raccontano “fregnacce”, e condividere qui anche le tue, esponendoti all’impietoso giudizio della curva urlante. Cosa che finora, hai meticolosamente evitato di fare col tuo sprezzante pernacchiare ogni “frignone che si crea problemi inesistenti”. Gratuito quindi è attribuirti “le palle di fregartene altamente” del giudizio, quando in realtà in quelle 2 righe nelle quali di te non scrivi nulla, ti guardi bene dal sottoporti al pubblico ludibrio.
Da tempo, attui con me e con altri, questo sgradevole pernacchioso nascondino. Per questo oggi desidero offrirti un sorso della tua stessa medicina. Prendilo come un esempio di come si possa essere supponenti e cinici quanto e più di te. Mettiti quindi comodo, infila la mano nella busta dei popcorn e goditi il tuo spettacolo preferito.
Dissimulare è un’arte, e qualcuno ne ha la padronanza. Ma quando scrivi di “…aver dato tanto e di essere stato usato come spazzolone per il cesso…” evidentemente qualche problema, se non altro di valutazione, ce l’hai pure tu. Perché è vero che di me*da ne gira tanta e la produzione non conosce crisi, ma è altrettanto certo che quando te la porti a casa pensando che sia oro luccicante, due sono i fatti: 1) o l’odore non ti dava fastidio e quindi in quell’olezzo ci sguazzi per natura; 2) o ti sei messo la molletta al naso, e allora non puoi lamentarti se la puzza poi ti impregna anche i vestiti.
CONTINUA
Ogni relazione è uno scambio e chi mente lascia indizi. Per esserci un bugiardo ci deve essere qualcuno che la bugia l’ha interpretata o voluto interpretarla come una verità e quindi bersela. E allora non si può incolpare gli altri, per le proprie miopi valutazioni.
Parli di tutte le “ex che consideri solo strumenti per avere una sco....” e quindi non bastando la prima disgraziata scelta, passi alla seconda, alla terza fino a arrivare alla enne fidanzata. Pare evidente l’incapacità di trarre lezione dai tuoi stessi errori al punto di reiterare la condizione di “nuotatore” sul fondo della tazza. Se permetti, con un pregresso del genere non puoi certo impartire lezioni di buon senso.
Ti hanno poi sempre lasciato per degli “omuncoli?” Se è vero che gli opposti si attraggono, lo è altrettanto per quanto riguarda i simili. E anche qui i casi sono 2. O, tu hai ragione e le tue ex sono decerebrate, e quindi siamo in presenza di un cronico scegliersi il peggio. O hai torto, e se a te hanno preferito quelli che tu definisci omini, la tua statura non deve essere quella di un gigante. O è l’una, o è l’altra cosa, ma non puoi averle tutte e due, e comunque in entrambi i casi non c’è molto di cui andare fieri.
Capisci ora che chi scopre il fianco offrendo la propria storia fatta di errori e consapevolezze, ha più coraggio di chi come te vede questo forum come un safari ove prendersi rivincite che la vita nega e, puntato il fucile, spara quindi a tutto ciò che si muove?
Da ciò che scrivi posso affermare che la mia generazione è arrivata prima della tua, per questo non so chi sia “Costantino” e certamente i miei “Amici” non vivono dalle tue parti. Se poi il tuo essere il depositario dell’etica e della morale si riassume nel “pensa al tuo vantaggio, al tuo solo stare bene infischiandotene degli altri” o nello scambio che ci siamo dati nell’articolo sul Karma, o meglio, nel fare dello spregevole Andy il tuo simulacro, beh concedimi, negli anni non ti sei elevato in alto.
CONTIN
Riguardo a “lasciare tutte le volte che ho sognato una trombata”, con me sfondi una porta aperta. La tensione nel pantalone non è il metro con cui misuro il mio essere uomo, e pertanto non ho necessità di conferme infilandomi nelle mutandine altrui. Per tua informazione, nonostante sia fortunato al punto di poter essere io quello che sceglie, nella vita ho deciso d’essere monogamo e le relazioni che ho intrattenuto sono state sempre, una alla volta, di lunga durata e intensamente vissute. Da 13 anni ho una famiglia sulla schiena e solo quando anche tu lascerai casa di mamma per assumerti finalmente responsabilità che non siano solo per te stesso, allora forse avrai le credenziali per impartirmi qualche lezione.
Le mie partite me le sono giocate tutte con la mia faccia dal primo all’ultimo minuto. Quando ho vinto, non ho mai cercato di stravincere umiliando gli altri, e le volte che ho perso non ho mai chiesto ad altri di pagare conti che erano solo miei. Certo non è l’età a fare di me un essere umano decente ma sono le cose che mi sono accadute e gli insegnamenti che da esse ne ho tratto, primo fra tutti l’aver capito che il rispetto è la pietra angolare di ogni relazione umana.
Per quanto sopra esposto e per tanto ancora, se vuoi iniziare un discorso sui valori come l’ottimo Magirama suggerisce, io sono pronto a darti orecchio. Vuoi un mondo migliore? Incomincia dai piccoli gesti quotidiani che fanno bene agli altri e a te stesso in ritorno. Viceversa, sei un altro degli ipocriti che si fa vanto di non esserlo, attribuendosi una diversità di facciata che è soltanto l’ennesima espressione di un’omogeneizzazione mentale diffusa e rassicurante.
Il pensiero è libero e vola alto ma bisogna avere schiena dritta e ali forti per poterlo raggiungere.
Gianni
P.s. Perdonami se sono stato prolisso, ma spero di non averti annoiato.
Ciao glosstart.
Ho letto ieri sera la prima parte del tuo “dedicato a Sergio”, sto aspettando di leggere la seconda parte che verrà pubblicata dopo le 9. Voglio esprimere la mia ammirazione per la tua capacità di volare tanto in alto, ho avuto problemi di respirazione, si sa che oltre una certa quota la carenza di ossigeno, provoca tale malessere.
In questo forum siamo in molti a soffrire di questo handicap.
E’ appena l’alba, mi hanno svegliato due merli che stavano probabilmente litigando per l’unico verme disponibile. Nello scrivere sto ascoltando in cuffia la Ballata n° 4 di Chopin.
Spero che i due soci, perché ti stai rivolgendo anche a andy, riescano ad afferrare il tuo gesto d’amore nei loro confronti.
Questo ho provato nel leggere la tua escursione analitica.
Gratuita per giunta, hanno risparmiato molti soldi!
Penso alle tante persone, donne prevalentemente, scappate via dal sito per le continue e deliranti esternazioni da castrati.
Ho fatto un po’ mia la tua lezione, io non riuscivo ad andare oltre la pena nei loro confronti, tu sei arrivato ad amarli! Gesto NOBILE e RARO coi tempi che corrono. Mi auguro che gli interessati riescano a capirlo. Imparino la lezione e invece di ricorrere alla meschinità di nascondersi dietro falsi nomi, Comincino a diventare finalmente UOMINI! Ciao TS
Il pensiero va espresso sempre e comunque anche quando coloro ai quali ci rivolgiamo non possono coglierlo? O non hanno intenzione di farlo….
Forse sì. Ma spesso resta una lettera morta. Un dono mai spacchettato e quindi, potenzialmente, inutile.
In ogni caso, complimenti a Glosstar, che con le sue parole credo abbia colpito e “regalato” un insegnamento prezioso a coloro che avevano voglia di aprire quel pacchetto, meno a quelli che, forse, non lo apriranno mai ed ai quali parole così cariche di saggezza erano rivolte.
Grazie anche a Toroseduto per i post nella lettera “sto sprofondando in un baratro senza fine”.
Anche se non è attinente…ormai che c’ero….
Ciao key,
Hai ragione sul fatto che molti commenti rimangono sospesi nel limbo dell’incomprensione?! Il ragazzo che ha postato la lettera
che hai citato, ha avuto molti saggi consigli, da magirama, e altri.
Non ha replicato, non ha ritenuto opportuno rispondere.
Rimane l’interrogativo sul perché ha pubblicato una lettera…Ci sta
pure questo, parlarne su un’altra lettera, cosa che a me non piace molto.
Comunque è utile, si impara sempre qualcosa, a conoscerci
e a cercare di rapportarci in modo adeguato nel futuro. Ciao TS
Ciao Toroseduto. Mi tengo un pò sul vago, proprio per evitare di spostare troppo le discussioni da una lettera all’altra.
Ci sono diversi tipi di non ascolto.
C’è il non ascolto che però attecchisce, di chi vive un forte momento di dolore, di rabbia e sente l’esigenza di scagliare questo dolore contro tutti indistintamente, o contro se stesso, manifestando diffidenza o cinismo, o cmq sentimenti che nn aiutano ad evolversi ma, lasciano imprigionati in quella condizione di individui PARZIALI.
Però i sensi sono sviluppati, il terreno è fertile e basta una parola, quando si è pronti, e qualcosa germoglierà.
Poi c’è l’ottusaggine. E nn neghiamo che ci sia, ti prego.
Lì il terreno è diventato arido, solo il miracolo…..
La vita ci regala tante possibilità per evolverci, spesso proprio durante i momenti di difficoltà abbiamo il dovere di scegliere chi diventare, un solo passo in avanti è un passo verso l’evoluzione.
E’ troppo semplice sparare a zero, cavolo, incamero un’esperienza negativa e m’invento una filosofia di vita che mi protegga dalle eventuali delusioni future mettendola nel …. a tutti!
Alla stessa stregua ci sono diversi tipi di messaggio. O meglio, di chi ha il potere di diffondere questo messaggio.
Forse sta a chi ha raggiunto un elevato grado di equilibrio/consapevolezza/maturità, l’onere di seminare laddove il terreno è arido.
Opsss! Stavolta penso di averla fatta grossa!
Non ho guardato bene nella posta, e non mi ero accorto
che sul direttore c’era una signora che aspettava una risposta!
Chiedo scusa e vorrei rimediare, ma non su questo sito vorrei continuare,una persona amica mi ha dato un triste messaggio, una storia delicata.Due corvi cattivi che si cibarono di pettirossi appena nati! Di me si può fidar, stia pur tranquilla
abito in zona rossa, avendo per vicino un temibile compagno
che nel frattempo dorme, e tanto si parla del suo prossimo risveglio.
Per questo nessuno investe in questa brutta zona, infatti
Ho la linea altalenante, dopo letto il messaggio…
The sound of silence!
Si può rimediare, senza condizionamenti
frattinima@gmail.com
psssss… imiei anni son talmente tanti che a contarli ci si stanca
tanti, veramente tanti, quasi pari ai miei acciacchi e ai vari danni!
TS
La mia casa è circondata da un fitto bosco di abeti. Non sono autoctoni ma sono stati piantati una trentina d’anni fa dal precedente proprietario. Questa piantumazione artificiale e quanto mai dissennata costituiva una cortina opprimente che privava della luce le numerose querce e i bellissimi aceri soffocandone lo sviluppo al punto di renderle striminzite e anemiche.
Era necessario un drastico sfoltimento e quindi abbattei un certo numero di queste conifere. Sono passati due anni. Dove c’erano gli abeti ora c’è la luce e finalmente betulle, querce e aceri, non solo hanno avuto un’incredibile sviluppo, ma grazie alla luce e allo spazio ora crescono rigogliose e forti. Persino il sottobosco è un tappeto di felci ed erba nuova, di arbusti e cespugli di more e mirtilli, a cui si sono uniti decine e decine di piccolissimi abeti.
La natura è la più perfetta delle invenzioni. Ogni albero, ogni pianta lascia cadere ai suoi piedi migliaia di semi che vengono assorbiti dalla terra. Fintanto che l’albero che li ha generati è in vita, quei semi privati di luce e nutrimento, non riescono a germogliare e possono quindi restare dormienti anche per parecchi anni. Soltanto quando l’albero che li sovrasta muore, quei semi si trasformeranno in una nuova vita, in una nuova pianta.
CONTINUA