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Lettera pubblicata il 22 Novembre 2019. L'autore, Nightcrawler, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Caro amico, come ti capisco. Ti sono vicino con tutto il cuore perché sto vivendo il tuo stesso dolore, ormai da un mese, dopo nove anni di relazione. Non vergognarti di piangere, io a 50 anni suonati lo sto facendo ed è al momento l’unica cosa in grado di darmi un pur momentaneo sollievo. Non ti rifilerò le solite banalità che si dicono a chi è stato lasciato, per carità è tutto vero, ma non aiutano in un momento così difficile. Ti dico solo che non serve a nulla cercare i perché, le motivazioni e farsi dilaniare dai sensi di colpa per non aver fatto questo o quello. Ancora meno perdere la stima di noi stessi perché non avevamo capito, non ci eravamo accorti di nulla, ecc. La verità è una sola : i sentimenti non sono immutabili, cambiano, insieme alle persone. Un giorno la tua compagna si sveglia e comincia a guardarti con occhi diversi, non sei più il suo uomo speciale, quello che vuole accanto a lei ad ogni costo. Ritorni ad essere uno come tanti e da quel momento il tuo destino è segnato. Potrà passare una settimana oppure un anno, ma alla fine lei se ne andrà. Un abbraccio.
Geki,
condivido: “i sentimenti non sono immutabili, cambiano, insieme alle persone.”
questa è anche la ragione per cui è più facile che avvengano variazioni di esigenze e di diversa sensibilizzazione al partner quando i soggetti interessati sono ancora molto giovani oppure non emotivamente abbastanza maturi.
viene pertanto a essere carente la visione etica del rapporto, quella che tiene conto non soltanto del proprio sentire ma, almeno in parte, anche di quello dell’altro.
purtroppo, però, l’amore libero e sano non è quasi mai a orientamento altruistico. questo appartiene alla sfera del religioso, cioè a quella in cui il Cristianesimo ha voluto racchiudere l’amore nel matrimonio, unendo due corpi in una sola carne, avendo nel contempo, a mio avviso, ben poca cura di verificare che fosse possibile anche fra essi l’unione in un solo spirito.
Parere del Professore: dato che non ti ha mangiato la casa, beviti una boccia di narda e poi, se ci riesci, baciati i gomiti e le ginocchia lungo l’asse sagittale.
Rossana,
adesso sono io quello che condivide.
A proposito dell’amore riporto una frase letta in uno dei tanti blog dedicato a noi “sofferenti” che mi ha fatto riflettere (come sempre però troppo tardi, finché non ti ci schianti contro, il muro non lo vedi proprio) : “tutti ci preparano all’amore, di quanto è bello, quanto è felice ecc, dalla tv ai libri, dagli amici alla scuola.
Nessuno, però, ti parla del dolore, quello lo impari a tue spese.”
Io a questo giro ho imparato un’altra lezione : che tu abbia 24 anni o 53, il dolore ti lascia senza fiato.
Geki,
secondo me, soffre (più o meno intensamente, più o meno a lungo) chi ama e non è corrisposto oppure chi è stato lasciato, dopo anni di condivisione di coppia.
chi invece, pur nel rapporto a due, ama di gran lunga più se stesso che l’altro, può lasciare o essere lasciato senza troppa sofferenza. via un partner, si prepara fin da subito a sostituirlo con un altro.
diversità di formazione, di aspettative, di esperienze amorose e/o, soprattutto, di temperamento. spesso quest’ultimo è superficiale ed egocentrico, in entrambi i generi!
vero che si carica troppo d’illusione l’affidare il proprio futuro ad altri. è un grave errore d’impostazione della problematica e della cultura che lo favorisce.
Io invece NON condivido affatto: “i sentimenti non sono immutabili, cambiano, insieme alle persone.”
Si cambia solo se lo si vuole: E’ quindi tutta una questione di volontà. Sempre. Chi cambia è perché lo vuole. I sentimenti non cambiano mai se non li si vuole far cambiare.
Semplice e lineare. Vero. Sperimentato più volte.
Dingus,
non metto in dubbio che possa essere ANCHE come la pensi e la vivi tu. c’è dualismo ovunque: corpo e spirito, buono e cattivo, privato e sociale, intimo ed esteriore, egoismo e altruismo, ecc…
in alcuni soggetti prevale l’impulso istintivo del sentimento, che per antonomasia è libero (se lo vuoi, puoi amare tutti i tuoi figli con la stessa intensità, senza nutrire la minima preferenza intima?); in altri può prevalere la volontà del raziocinio, che è coerente con la responsabilità degli gli impegni assunti, nell’imporsi di CONTINUARE ad amare, nel rispetto di una scelta.
ognuno fa quadrare il proprio equilibrio a modo suo, pur di essere in pace innanzitutto con se stesso. forse si tratta di tappe evolutive progressive (dall’esistenza in natura a quella socialmente strutturata), che si può volere o essere in grado di compiere.
secondo alcuni filosofi, tre stadi: estetico, etico e religioso, con miliardi di diverse soggettive interpretazioni, sia intersecanti che diversamente proporzionate in termini quantitativi. nessuna perfetta e nessuna del tutto sbagliata!
“i sentimenti non cambiano mai se non li si vuole far cambiare”.
Ovviamente condivido la tua opinione Dingus, e aggiungo che cercare altre cervellotiche giustificazioni a un rapporto che non si è evoluto, senza ammettere che semplicemente non c’era amore tra i due protagonisti, è solo una patetica consolazione a un evidente fallimento dovuto a un frequente errore di prospettiva. Che comunque è un modo come un altro per cercare un proprio equilibrio esistenziale. Tutti i grandi amori (come tutte le grandi conquiste umane) sono il risultato della “volontà”. La principale caratteristica dell’essere umano, che lo distingue dal resto degli esseri viventi. E non servono i filosofi per capirlo.
Ottimo il tuo ragionamento Rossana, condivido anche questa volta.
Se i sentimenti non cambiassero, resteremmo tutti quanti sposati, per tutta la vita, con la prima fidanzata delle superiori.
Concordo sulla tesi che i sentimenti, così come anche le persone stesse, col tempo cambiano. O quanto meno, POSSONO CAMBIARE. Basta guardare i fatti: a volte storie d’amore che all’inizio sembrano dover essere eterne, naufragano dopo pochi anni. Ma questo non vuol dire che allora fin dall’inizio non c’era stato niente.
Purtroppo i sentimenti non si comandano con la volontà. Magari con un certo sforzo si possono reprimere, questo sì. Ma non ci si può imporre di provare qualcosa per una persona per cui ormai non si prova più niente. I sentimenti e l’amore in primis, non sono nè controllabili nè razionali.
Questo è il mio parere.