Scrivo questa mia per esprimere la mia totale insoddisfazione relativamente al servizio di assistenza offerto dal Centro cardiologico gestito dalla Fondazione Don Gnocchi presso la Casa della Salute di via Palli. Sono in carico presso tale struttura dopo esser stato sottoposto ad intervento di bypass e successiva revisione nel gennaio del 2021. Dopo periodo riabilitativo presso il Don Gnocchi ho eseguito l’accesso alla Casa della Salute come paziente affetto da coronaropatia ischemica severa, triplice bypass, obesità,
percolesterolemia.
Qui, in occasione del follow up di Agosto 22, mi è stato prescritto un antiipertensivo dopo aver riscontrato, a seguito degli esami effettuati, rialzi pressori sporadici. Da settembre ad oggi il fenomeno si è acuito e si è fatto più frequente, tanto da spingermi a presentarmi presso gli stessi ambulatori, previa telefonata, per chiedere consulenza. Non riuscendo a confrontarmi col medico di riferimento perché impegnato, mi sono ripresentato nei giorni successivi, dopo aver tentato di mettermi prima in contatto telefonicamente e via mail, ancora senza esito, col dottore in questione.
In questa altra occasione dopo lunga attesa, ho incontrato il medico che aveva seguito il controllo di Agosto, il quale mi dice che non ha tempo da dedicarmi e di tornare un altro giorno. Purtroppo il problema persisteva quindi sono ritornato e, redarguito dallo stesso medico che mi rimproverava per le mie “incursioni”, vengo ascoltato in corridoio sulle problematiche da me brevemente esposte in un contesto di assoluta approssimazione e si limita a dire di continuare ad assumere il farmaco prescritto e stare a vedere.
Aggiunge di fare pure altre “incursioni” in caso di bisogno. Ora, senza riuscire a riscontrare miglioramento delle problematiche pur avendo provveduto a richiedere impegnativa per avere un accesso regolare e dedicato, scopro che le prenotazioni sono già arrivate a Marzo 2023, unica possibilità un appuntamento telefonico col medico per comunicare i valori pressori e poi… chissà!
Trovo del tutto inadeguato questo servizio che il sistema sanitario offre e inadeguato e inopportuno l’approccio col paziente, che al di là dell’ansia e dei timori che lo caratterizzano (del resto anche comprensibile, io credo), ha il diritto di essere seguito e accompagnato nel suo percorso di cura che, data la patologia, è un percorso permanente. E non credo che un incontro medico/paziente in corridoio senza il tempo necessario per studiare al meglio la situazione sia corretto, rischia di creare confusione nel paziente e non consente certo al medico la giusta concentrazione.
La conclusione è che questo centro non ha reale utilità, strutturato per follow up che non presentino “novità” perché, in tal caso, queste non vengono gestite. Mi rattrista dover dire che, ancora una volta, ci si ritrova costretti a rivolgersi al privato!!
Sanità pubblica, la mia totale insoddisfazione
di
Carlo Pellerzi
Lettera pubblicata il 17 Novembre 2022. L'autore, Carlo Pellerzi, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.