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Lettera pubblicata il 24 Febbraio 2022. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marc.
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Se si vuole spostare il focus dell’epoca su altri aspetti, tanto per “rintuzzare”, questo è il primo dato che mi è venuto in mente di cercare e contrapporre: tra il 1971 e il 1980 (quarant’anni fa) sono stati registrati in media 2.976 decessi sul lavoro all’anno (8,1 al giorno), mentre tra il 1981 e il 1990 (trent’anni fa) il dato era di 2.082 (5,7 al giorno). Ovvio che queste morti non han mai fatto grande rumore, se non a momenti e a vuote parole.
Non so perchè ma mi immagino i “decimi di morto” che tornano a casa in fin di vita. Un decimo di morto negli anni tra il ’70 e gli ’80 e uno morto al 70% nei decenni successivi.
Lei: “Cos’hai stasera Antò, ti vedo distrutto”
Lui: “Taci và, oggi mi sono così stancato in ufficio che mi manca solo il 30% per essere morto. Almeno dieci anni fa lo ero solo al 10%. Non se ne può più, credimi. Non voglio pensare tra dieci anni come tornerò a casa”
“Quando hai a che fare con una persona che si crede superiore agli altri e ne è fermamente convinta, ridici sopra e assecondala, perché non è bello rovinare i sogni di un idiota…” (Totò)
Il principe che la sapeva lunga su come prendere la vita reale, persino quella della povera gente.
Figuriamoci che importanza avrebbe mai dato a tutte le panzane di ogni genere che caratterizzano il virtuale!
Hahaha, Ro, sono d’accordo. Solo che c’è chi lo mostra in modo chiaro e chi ha modalità più “furbe” di ostentarlo. Ecco, tu ridici sopra, a me invece piace rovinare i sogni dell’idiota di turno.
E poi, dai, citi proprio il mio filosofo preferito, da me qui più volte qui richiamato.
In riferimento al commento di Rossana 481, il legislatore è intervenuto più volte per limitare la strage dei morti sul lavoro. Già negli anni cinquanta il codice civile aveva previsto che il datore di lavoro facesse quanto possibile per la sicurezza. Poi venne la 626 del 1994. La rivoluzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro l’abbiamo avuta con il D. Lgs. 81 del 2008. Tra qualche giorno ho la riunione periodica ex art. 35 81/08. Sono un trader, ma come secondo lavoro ho assunto l’importante e delicato incarico di Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione di un’azienda di seicento dipendenti. In questi giorni ho aggiornato il DVR, valutando dei rischi.
I lavoratori devono acquisire una maggiore cultura della sicurezza. La formazione e l’informazione sulla sicurezza sul luogo di lavoro è obbligatoria per tutti i lavoratori, ma putroppo molti lavoratori sono disinteressati. Per esempio dubito che una Suzanne sia interessata seriamente a questa disciplina.
Il mio punto di vista al commento 483, riderci sopra?
Sei troppo indulgente, rossana.
Trader,
utile aggiornamento sulle leggi per la sicurezza sul lavoro. Per me, morti bianche da compiangere più di altre.
Non avrei il coraggio di assumermi le responsabilità del tuo secondo lavoro ma ammiro chi lo fa, con impegno e attenzione.
Concordo sul concetto che molti lavoratori tendano a sottovalutare i pericoli derivanti dal tipo di attività da svolgere, da momentanee carenze di forze o da stanchezza.
Lo stato dovrebbe investire ogni tanto piccole somme in qualche minuto di orientamento in TV, per sensibilizzare sul tema, ma anche impiegare un maggior numero di seri e onesti ispettori, per fare rispettare almeno le regole più necessarie.
Trader, ma che min.... vulissi da mia? Ma smettila di stalkerizzarmi!
Honey,
ritengo di avere un’indole molto tollerante, ereditata in famiglia. Un po’ più ampia nel virtuale, dove due parole di incoraggiamento a chiunque ne senta il bisogno possono essere d’aiuto, anche solo momentaneo, richiedendo un minimo impegno, senza la necessità di approfondire la conoscenza o di mantenere contatti.
Nel reale, frequentando poche persone, mi è facile evitare chi non mi piace. Unica difficoltà: un nipote, che mi è caro e che stimo sotto molti aspetti ma che sopporto poco perché tende a interagire stando in cattedra, sempre due spanne più su dei comuni mortali.
In questo caso, conoscendo le carenze fisiche e psichiche che lo inducono a tale comportamento, mi sforzo di non interagire sui temi su cui sta profondendo le sue ineguagliabili conoscenze/esperienze. Anche se quasi mai mi riesce… 😟
Nel virtuale, se qualcuno ti tratta dall’alto in basso, sarebbe preferibile ignorarlo. Se ci si lascia irretire in un acceso contrasto, può diventare poi davvero difficile uscirne, e allora l’alternativa non può che essere quella suggerita da Totò. 🙂
Il rateo delle morti sul lavoro ha una sola vera causa principale: i tempi di esecuzione dei singoli compiti. Tanto più si accorciano tanto più alto sarà il numero degli eventi. Avendo fatto per diversi anni il responsabile della sicurezza sui cantieri, ho tratto queste conclusioni. A bocce ferme, e dopo l’incidente, il RdS, è di fatto solo un comodo capro espiatorio a cui ricondurre eventuali responsabilità civili e penali. Infatti l’introduzione di quella figura professionale non ha modificato drasticamente gli incidenti sul lavoro, morti compresi.
Pussa via. Manco morto.lo farei più.