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Lettera pubblicata il 24 Febbraio 2022. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marc.
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Se si è costantemente provocati (come su questa lettera), sovrastati con derisione o annichiliti da aggressività, più o meno giustificate, è difficile non reagire e molto banale prevedere che non si sia indotti a farlo.
Sarebbe preferibile lasciare l’ultima parola a chi non può fare a meno di sentirla come conferma della correttezza del suo pensiero, ignorando chi spadroneggia su un sito pubblico come se fosse il salotto di casa sua.
Infatti, se si reagisce, si alimentano noiose polemiche, derivanti da riprovevoli soggettive intolleranze; ma… se si lascia correre, si consente a chi giudica e provoca di ringalluzzirsi immaginandosi dominante.
In ambito pubblico non si può che riaffermare di tanto in tanto i propri punti di vista, con umana comprensione per i temperamenti e i passatempi altrui.
“Ci sono due tipi di orgoglio, quello buono e quello cattivo. L’orgoglio buono rappresenta la nostra dignità e il rispetto di sé. L’orgoglio cattivo è il peccato mortale di superiorità che puzza di presunzione e arroganza.”
(John Calvin Maxwell)
Il Dubbio LaDmletico.
(Da leggersi alla Giggi Proietti)
“Replicare, o non replicare, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
colpi di fionda e dardi d’oltraggiosa fortuna
o prender armi contro un automa di creta
e, opponendosi, por lui fine? Morire, dormire…
nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine al dolore del fegato e ai mille tumulti naturali di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.
Dormire, forse russare
Sì, qui è l’ostacolo,
perché in quel sonno rumoroso quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci riflettere.》
》È questo lo scrupolo
che dà alla sventura una vita così lunga su LaD.
Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del mostro,
il torto dell’oppressore, l’ingiuria del Golem superbo,
gli spasimi dell’amore disprezzato, il ritardo della legge,
la mancanza delle cariche ufficiali perdute, e il disprezzo
che il merito paziente riceve dagli indegni,
quando egli stesso potrebbe darsi quietanza
con un semplice: “vado a letto”? Chi porterebbe fardelli,
grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa, se non fosse che il terrore di qualcosa dopo LaD, il paese inesplorato dalla cui frontiera
nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà
e ci fa sopportare i mali che abbiamo
piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti?
Così la coscienza ci rende tutti codardi,
e così il colore naturale della risolutezza
è reso malsano dalla pallida cera del pensiero,
e imprese di grande altezza e momento
per questa ragione deviano dal loro corso
e si perdono ner nome der cazzone.»
(Secondo me così le è “piaciata”)
Una birra stasera all’inferno con Dante. 🍻
No, non è mio l’inferno, se fosse mio le cose andrebbero diversamente, credo che l’inferno è il mondo stesso che stiamo vivendo tutti quanti noi comuni mortali.
Stiamo vivendo gli anni peggiori della nostra vita.
Ed è qui che le domande mi vengono spontanee, sono solo io l’unico a credere che siamo in una prigione senza sbarre, da innocenti per di più?
Siamo pedine su una scacchiera?
Siamo una società non libera?
Bé, a questo punto mi viene in mente il film fuga da Alcatraz, è un film del 1979 diretto da Don Siegel, a me è piaciuto.
Devo studiare un piano per evadere proprio come ha fatto il protagonista nel film che ho visto.
Poi sarò finalmente libero e in pace, in un altro posto paradisiaco magari, lontano da tutto questo caos, dalla follia collettiva che sta imperando, lontano da tutti.
Nel frattempo beviamoci su. 🍻
Non concentratevi sugli ostacoli, ma sui vostri obbiettivi, ignorando tutto il resto! >>
>>Oh, credo che domani mi verrà un gran mal di testa, già mi immagino di essere come Zeus quando fu accolto da un mal di testa terribile, si fece aprire la testa con un’ascia dal Dio Vulcano ed è uscita Athena, la dea della bellezza.
Che sensazioni strane mi sento addosso…
Se l’evasione avviene nelle ore notturne è più sicura di riuscire, è chiaro. Ma attenzione, perchè proprio per quelle evasioni antelucane si diventa automaticamente degli
“E vasi di notte”.
Quindi agli evidenti dic di non trascurae certi dettagli.
Dante,
sto anch’io vivendo gli anni peggiori della mia vita. Forse più tristi dei tuoi, perché si avviano a essere gli ultimi, con scarse speranze per il futuro.
Buona parte della mia tristezza di questi ultimi anni non deriva da situazioni che mi affliggono in modo diretto (tranne una, per ora la più pesante) ma da un insieme che coinvolge ben quattro nuclei famigliari a me cari.
Da sempre ho fatto parte della società tenendomi, di fatto, in molti aspetti in disparte. Per me è andata benissimo così, esserci e non esserci, farsi coinvolgere ma non in tutto e per tutto. Scegliere di volta in volta, più istintivamente che razionalmente.
Mentre mi rendo conto che metà delle persone che amo e che sono ora in grandi difficoltà economiche si sono fatte fagocitare dal sistema, uscendone a pezzi, anche moralmente.
Sforzati di restare ai margini, e già avrai risolto i problemi più invasivi. Il mondo cambia sempre nelle sue manifestazioni esteriori ma la natura dell’uomo resta quella di milioni di anni fa.
Commenti 363 e 364.
Quanta dedizione! Ottimi risultati nell’impegno interpretativo degno di migliori cause! Inno quasi amoroso. 😁
Grazie a Mangiafuoco per l’omaggio. Sempre e comunque insieme: “Like two peas in a pod”, con qualche inevitabile momento di reciproca intolleranza…
Verissimo, Mangiafuoco!
Meglio mai evadere da qui, né di giorno né di notte!
Meglio trascorrere ore e ore affacciati alle sbarre della propria cella, in attesa dell’arrivo del prossimo malcapitato su cui perdere tempo sputando sentenze o donando amorevoli attenzioni.
Non c’è al mondo giostra più vivacizzante ed elettrizzante, stando tranquillamente spaparanzati sul divano di casa. Ed è sempre un gran piacere trovare briciole di condivisione…