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Lettera pubblicata il 24 Febbraio 2022. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marc.
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@Alieno, se hai intenzione di andartene dalla città fai benissimo, è diventata uno schifo totale.
Le motivazioni le spiego domani, ora sono troppo inca**ato e stanco!
“Nessuno è più ingiusto, nel suo giudizio degli altri, di chi ha una grande opinione di sé.” (Charles Spurgeon)
E quanti modi ci sono per avere (e mostrare) una grande opinione di sè? Tanti. Dai più espliciti ai più celati. Anzi, si potrebbe affermare che ognuno ha il proprio.
“Il bisogno di avere ragione è segno di una mente volgare.” (Albert Camus)
Nell’ ostentare continui giudizi al prossimo, si cela un non così segreto”amore per il dominio” su tutto e tutti e,soprattutto, il timore,mai debellato e che MAI verrà cancellato,della diversità altrui!!
Peccato non aver letto quell’aforisma quando chi lo pubblica conduceva lunghe battaglie proprio per avere ragione. Ma ci si adatta ai tempi, “evidement”.
“Coloro che hanno bisogno di fingere sono i veri perdenti.”
Teomondo Scrofalo
https://youtu.be/_lytXdH1Mv8
“In Italia non c’è niente di sacro, tranne l’osso dove si prendono i calci.” (Marcello Marchesi)
Nel valutare i temperamenti, le scelte e gli amori di una persona, per me l’opinione A ha lo stesso valore dell’opinione B. Nessuna delle due è verità assoluta, se non è sostenuta che da intuizioni o interpretazioni.
Entrambe hanno diritto a essere difese, sempre che non si abbia a contrapporsi con chi non è in grado di accettare che esistano attitudini e punti di vista diversi dai suoi.
Può essere comprensibile difendere a oltranza UNA opinione, magari per essersi lasciati troppo coinvolgere nel confronto. Molto meno accettabile difendere a oltranza TUTTE le proprie opinioni, come se ognuna di esse facesse parte di un indiscutibile Vangelo esistenziale.
CLAUDIO,
condivisibile il concetto della mancanza di tolleranza per la diversità nel sentirsi minacciati da qualcosa di non congeniale al proprio modo di essere e di pensare e che, pertanto, va respinto e possibilmente stroncato.
In alcuni casi in queste attitudini impositive e dominanti può essere riscontrato un profondo e ben mascherato senso di inferiorità, che si rivela nel deridere o sminuire chi si contrappone, percepito come minaccia alle certezze su cui si regge la propria identità.
Molto ruota anche intorno alla parola rispetto, così definito sul web:
“Il rispetto si dimostra tramite l’empatia, ossia partendo da quell’atteggiamento comunicativo che dimostra che siamo consapevoli, accettiamo e rispettiamo com’è l’altra persona, nonostante talvolta non condividiamo le sue decisioni, opinioni o comportamenti.”
Se si è incapaci di empatia, non si può provare rispetto per nessun tipo di diversità.
Ehhh, che analisi “pissicologiche” ardite: “…un profondo e ben mascherato senso di inferiorità, che si rivela nel deridere o sminuire chi si contrappone”.
E se invece si trattasse solo del perverso, goliardico piacere di prendere per il culo un/una tarello/a che si sente un/a padreterno/a solo perchè nessuno ha mai messo in luce il vero valore di costoro?
Dai, se la volessimo vedere dal punto di vista medico, è come si fa con le pastiglie per la pressione alta, che con opportune azioni “di-uretiche” (sempre l’urinonterapia c’entra, tricologica in questo caso) la riportano a valori fisiologici, onde evitare che l’iperegotensione gonfi troppo le pareti del “pallone umano” facendolo esplodere in un orrendo miscuglio di merda sangue e frattaglie varie.
Ci vuole sempre chi ogni tanto fa uno “sciampo” di “uroumiltà” a queste genti e gentesse, acciocché lo cor di questi trovasse loco ove merita di essere e non ove crede di dovere stare.
“Guardati dalle persone modeste: non immagini con quale commosso orgoglio coltivano le loro debolezze.”
Arthur Schnitzler