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Lettera pubblicata il 24 Febbraio 2022. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marc.
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Tommy, il problema non è la libera vendita dell’arma, ma il porto dell’arma. In Italia si può comprare e detenere un’arma, se nulla osta. Però in Italia per girare per strada armato di pistola occorre il porto d’armi e non esistono porti d’arma per i coltelli. Quindi è sempre vietato il porto di coltello senza giustificato motivo.
In USA invece si può portare un’arma da fuoco addosso in giro per strada.
“In USA invece si può portare un’arma da fuoco addosso in giro per strada.”
E perché è forse un problema?
Peccato che in questo schifo di Italia quel diritto non esiste, qui da noi è una concessione che danno solo a determinate persone, non al primo Pinco Pallino.
Però qui da noi invece danno la PATENTE facilmente ai giovanissimi diciottenni cosa che è assai più grave a mio modesto parere, visto quello che è successo a Godega dove 4 ragazzi ci hanno lasciato le cuoia, vai a vedere quante stragi hanno causato e che causano tutt’ora i MOTORI che secondo me dovrebbero essere cancellati dalla faccia della terra definitivamente.
Ti renderai conto che le armi sono il minimo del problema!
@Il cacciatore di crotali, non posso non essere d’accordo con te dato che anch’io ho rischiato di lasciarci le penne quando 8 anni fa ho distrutto la mia motocross 125 in un incidente, me la sono cavata con una gamba ingessata per un mese.
Risultato?
Con le moto ho chiuso definitivamente. Ho saputo la notizia di quei quattro ragazzi e il solo pensiero che quella volta potevo passare a miglior vita mi fa accapponare la pelle, me la sono vista brutta quella sera.
Pensa che non avevo nemmeno il mio casco perché delle luride carogne me l’avevano inculcato.
Ma credimi che se mi capitassero davanti ci farei passare il triplo di quello che ho passato io all’ospedale.
In sintesi,é tutta una “nazional popolare “Tristezza!!
Qui l’unica Tristezza sono quei 1000 stronzi che governano il mondo con la loro pandeminchia e guerra!
Questo è il dramma..
Non ce la faccio più, sono stanco!
Tommy,
spero per te che anche questa sia una battuta scherzosa
Io, invece, sono davvero stanca. Non mancano gli stimoli per continuare a vivere intensamente ma non ho quasi più voglia di niente. Per ragioni diverse da quelle di chi si misura con una società, a mio avviso, stupidamente competitiva, ma con lo stesso risultato. Il mio, per fortuna, a fine percorso.
Quando si chiede a una persona: “cosa fai?”, in realtà si desidera sapere quanto vale economicamente. La si valuta in denaro, non per quello che è in se stessa.
Non ci sono più ruoli da rispettare ma solo individui da consumare. Il desiderio è la bussola guida dell’esistenza. Niente si ripara: se in un rapporto amoroso qualcosa si incrina, basta cambiare il partner, e tutto sarà di nuovo effervescente.
Quando la società valorizza un soggetto in base a ciò che ha realizzato nella vita piuttosto a chi è come persona, la gente tende a concentrare gli sforzi per raggiungere potere e ricchezza, e quindi a calpestare tutto e tutti per ottenerle.
Segue per Tommy
Dal mio punto di vista l’amore è sia un lusso che una fortuna destinati a pochissimi. E sono ancora meno quelli che possono goderne per l’intera vita, non troppo appannato dall’affetto derivante dall’abitudine e da altri collanti di coppia.
Di recente ho letto che il 52% delle mogli (in definitiva quelle che scelgono) non ritengono di stare con la loro “anima gemella”. Credo che, per convivere con un partner, sia necessaria una buona dose di adattamento, che non tutti possono o vogliono attuare.
Resta logico rendere brillante ogni scelta finché è possibile che, vista dall’esterno, possa essere considerata invidiabile. La realtà è quasi sempre dietro le quinte.
Se tutti fossero dotati dalla nascita delle stesse carte da giocare, in ambito fisico, estetico e mentale, la corsa all’essere “vincenti” potrebbe avere un minimo di senso ma, dato che così non è, non capisco come si possa pretendere da tutti le stesse prestazioni e gli stessi risultati, in qualsiasi ambito.
Ma no rossana, che avevi capito?
Lascio solamente laD, mi ritiro!
Vedrò di riuscire in qualche modo di passare a fare l’eremita da qualche parte lontano da tutto e da tutti, non voglio più stare male, voglio stare in pace.
Sono stanco di vedere un mondo che gira male, che gira sempre al contrario, sono stanco di dovermi assorbire lo stereotipo di chi non sono, questo succede quando uno dice delle verità scomode per troppi politicamente corretti, ma dove sto sbagliando rossana?
Se ho scelto di non voler più relazioni amorose è perché ho subito cose che veramente non auguro a nessuno/a, ma non sono solo quelli i problemi, magari fossero solo quelli i problemi, devo passare per superficiale, un bambinone, sfigato e perdente?
Merito di essere snobbato o fatto bollire a fuoco lento, per questo?
Rossana solo tu mi puoi capire.
Tommy,
credo di poterti capire soprattutto perché è sempre molto facile sopportare il dolore e le disgrazie degli altri. Capita a tutti di sottovalutare quanto non si prova sulla propria pelle.
La tua scelta è valida come quella di chiunque altro. Lo stesso evento non può essere vissuto nello stesso modo da tutti. La sua incidenza dipende da tali e tante piccole e grandi diversità che non avrebbe senso nemmeno provare ad accennarle.
Immagino tu sia consapevole della tua parte di responsabilità in scelte amorose che non sempre possono essere orientate dal raziocinio. Questo è quanto conta per TE. Gli altri possono ragionare e valutare come sembra loro più giusto ma restano punti di vista, opinioni.
Mi sono volutamente isolata da più di 20 anni dalla vita sociale. Ne ho avuta anche troppa prima. Oggi sto benissimo quando non attendo nessuno, non squilla il telefono e non suonano al cancello. LaD mi ha dato e tolto molto: ne è valsa la pena in entrambi i sensi.