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Lettera pubblicata il 24 Febbraio 2022. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marc.
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Trader,
a integrazione della tua opinione sull’entità di diffusione della criminalità in Italia, riporto uno scampolo di notizia, pubblicata non so più dove, all’inizio di luglio.
“Nel 2021 in Giappone si sono registrati solo 21 arresti per uso di armi da fuoco, il numero di omicidi è 0,2 per 100 mila abitanti, rispetto a 0,5 in Italia e a 6 negli Stati Uniti.”
Secondo me, là dove vige una cultura meno esasperata nell’impulso alla competizione sfrenata (che porta poi alla classificazione di vincenti o perdenti), la criminalità è meno diffusa.
Quella giapponese è una delle società più competitive della Storia. I fallimenti sono talmente temuti da portare sino al suicidio molti infuvidui, a partire già dalle scuole primarie.
I fallimenti sono talmente temuti da portare sino al suicidio molti infuvidui, a partire già dalle scuole primarie.
Vero. Questo non lo ricordavo…
Allora perché in Giappone le armi si usano molto meno che da noi o in Usa? Forse per la religione (un misto di shintoismo e buddhismo)?
No: menefreghismo.
Ma… Come si coniuga il menefreghismo con la competitività?
Mi sa che dovrò provare ad approfondire un po’ di più.
Sicuramente. Ma la rima con le due religioni era troppo allettante.
Io penso che le licenze di acquisto e detenzione di armi dovrebbero essere un diritto libero del cittadino che si vuole difendere, non una concessione.
A condizioni che il cittadino sia incensurato e che sia sano di mente, quello è palese.
Scommetto che certi balordi ci penserebbero su prima di andare a recare danno alla gente per bene.
“la rima con le due religioni era troppo allettante.” – allettante e divertente nello scombinare le carte! 🙂
—
Urbex,
mi sa che le licenze (e la produzione di armi) abbiano un peso nell’elevato numero di omicidi in USA.
Sul resto non mi pronuncio perché, non amando le armi, non sarei obiettiva.
Ampliando in modo superficiale il colpo d’occhio su dati relativi a un più ampio concetto di criminalità, sono giunta a una visione d’insieme che presenta l’Asia meno coinvolta rispetto all’Europa e all’America Latina.
Pur entrando in gioco molti più fattori, sembra abbastanza probabile che religione e cultura possano influire nella definizione degli indici: Giappone 22,24 – Cina 28,82.
La pacifica Svizzera ha un indice quasi uguale a quello del Giappone, mentre altri Paesi europei con culture abbastanza affini vanno dal 34,97 della Spagna al 54,39 della Francia.
Sorprendente che Svezia e Stati Uniti condividano un indice intorno al 48, mentre l’India raggiunge 44,57.
Rossana comm. 221.
Interessante, è un fenomeno che non avevo mai considerato.
Credo che la criminalità proliferi dove ci sono condizioni socio-economiche precarie, dove la ricchezza è distribuita in modo non uniforme nella popolazione.
Per quanto riguarda gli omicidi, i tanti casi di sparatorie in USA sono la conseguenza della proliferazione delle armi
Per quanto riguarda gli omicidi, i tanti casi di accoltellamenti in Italia sono la conseguenza della libera vendita dei coltelli.
Come la mettiamo?