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Lettera pubblicata il 24 Febbraio 2022. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore marc.
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“Un sognatore mente a sé stesso, un bugiardo agli altri.”
Cicciuzzo Nietzsche
“Amami oppure odiami,
entrambe le cose sono a mio favore.
Se mi ami, io sarò sempre nel tuo cuore.
Se mi odi, io sarò sempre nella tua mente.”
(William Shakespeare)
E non è poca cosa lasciare una così profonda traccia di sé, in entrambi i sensi. Significa quasi essere immortali…
“Il disprezzo non è una cosa da disprezzare.”
Pippuzzo Burke
“I matrimoni non dovrebbero durare più di cinque anni e non dovrebbero potersi rinnovare che in seguito a speciale dispensa, qualora non fosse nato alcun bambino durante quel periodo.”
(Maurizio di Sassonia, Maresciallo di Francia, 1696-1750)
Un libertino, a favore dell’incremento delle nascite!
La guerra finirà solo quando i padri ameranno i propri figli più di quanto odino i propri nemici.
(Proverbio arabo)
Guardando bene, si scopre che nel disprezzo c’è un po’ di invidia segreta. Considerate bene ciò che disprezzate e vi accorgerete che è sempre una felicità che non avete, una libertà che non vi concedete, un coraggio, un’abilità, una forza, dei vantaggi che vi mancano, e della cui mancanza vi consolate col disprezzo.
(Paul Valéry)
Considero una fortuna non aver mai né invidiato né disprezzato nessuno.
Vabbè,non è che Paoluccio le azzeccasse proprio tutte. Ci sono anche disprezzi “onesti”.
Impossibile rossana, tutti abbiamo un po’ di invidia, vorresti farmi credere per esempio che tu non hai mai invidiato un ricco e sfondato stramiliardario?
Non ci credo. 🙂
Sulla questione del vitalizio poi, sfido chiunque a non disprezzare i poltronari.
“Non c’è nulla di più immodesto di una modestia senza ritegno. È così modesto che fa dire agli altri tutto il bene che pensa di se stesso. La modestia è solo l’arte di incoraggiare gli altri a scoprire quanto sei importante. La falsa modestia è la più decente fra tutte le bugie.”
Peppuccio Parascandolo
Dante,
più che libero di non credermi.
In vecchiaia, quando è più facile reagire malamente per fragilità fisica (che indebolisce i freni inibitori) ho odiato tre persone.
Una l’ho perdonata; con un’altra mi sono vendicata facendogli rigare l’auto. La terza ora mi suscita solo compassione.
Odio, rancore, frustrazione sì, ma mai invidia nel senso forte della parola, cioè quello di voler essere nei panni di altri, più fortunati, più belli, più intelligenti o più colti. La ricchezza mi è del tutto indifferente. Ho quanto mi basta e non desidero di più.