kid sei stato accusato di essere un narcisista perché sei una persona che pensa di avere sempre ragione di sapere come va il mondo costruendoselo su misura. guarda con me: ma chi ti ha detto che per me quell’uomo sarebbe stata una buona chance sociale? continui ad andare fuori strada….. ma di parecchio. ma direttamente proporzionalmente pensi di essere nella ragione!!!!!!!! parli da superficiale fidati: “brutto non avere fiducia dalla donna con cui si va a letto”. ma magari se aspettassi di esserne innamorato (e magari contraccambiato). Non dico sempre. Una volta, provaci! perché quei dubbi li inneschi tu che sei un tritadonne!!! e le donne lo fiutano mica sono sceme!!! puoi essere bello quanto vuoi ma si sente che in te quando ti rapporti con la tipa di turno non c’è trasporto affettivo. non ci metti il cuore, caro!
non è vero inoltre che sono malfidata: solo che a me non sta bene un uomo che si sente tutti i giorni con un’altra donna fosse anche solo per una amicizia o una forte affinità/complicità. gelosia? Chiamala come vuoi (ma viste le tue letture parziali non mi aspetto di certo avere la situazione chiarita da te). Io la chiamo MODUS VIVENDI. ETICA (che non pretendo estendere nella sua estensione e qualità ad altri/e). Semplicemente: IO NON SENTO TUTTI I GIORNI UN ALTRO E PRETENDO LO STESSO DALLA PERSONA CHE STA CON ME O ANCHE SOLO CHE MI FREQUENTA SBANDIERANDO CHE ESCE SOLO CON ME. QUINDI HO CHIUSO PERCHÉ INVECE PER LUI appartengo al 1200 a.C. a pensarla così. ad ogni modo ribadisco che aveva omesso quella frequentazione e ho chiuso appena l’ho scoperta, sondata quel che basta (pochissimo!), ho parlato con lui, ci ho litigato aspramente tantissime volte chiedendogli di chiudere. lui ha detto UN CATEGORICO “NO”. Vorrei farti notare che non ho insinuato alcun dubbio (quindi alcuna assonanza con le tue pupe). Lo ha detto lui che si sentono e vedono quando glielho chiesto e io altrettando onestamente gli ho risposto che non mi va bene e mai mi andrà bene. E allora soffrendo poiché ero molto presa molto innamorata dilla come vuoi (ma non di certo perché fosse così bello o abbiente o potente – tanto per confutare le tue sciocche e immature provocazioni maschilistiche) ho chiuso. ora cambia post. non ti accanire che tanto hai torto. non mi conosci non conosci l’universo femminile in toto né hai il diritto di estendere, con fare supponente da supemaestro, le tue esperienzucole da teen a una donna di 40 anni. fattene una ragione dai retta a un’amica!
Maria,
per quanto mi riguarda, e mi dispiace doverlo ammettere, non mi sono concentrata come avrei dovuto su di te, oltre che sulla tua reazione all’uomo che hai incontrato e che ha attratto la tua attenzione. scusami per l’involontaria indiretta durezza.
non riesco ad accettare visioni di massima, dalle quali farei bene ad allontanarmi.
mi limito a riprendere questo concetto: “sei una persona che pensa di avere sempre ragione di sapere come va il mondo costruendoselo su misura.” per puntualizzare che, secondo me, oltre i 35-40 anni si vive un po’ tutti nel mondo di idee e di aspettative che ci si è creati, in base soprattutto al temperamento e alle esperienze. si generalizza: cosa che spesso non dà riscontri del tutto attendibili, oppure ci si basa su quanto si crede giusto e ottimale per sé, tendendo ad estenderlo al prossimo.
non te la prendere per le nostre interpretazioni: cerca di uscire al più presto da una relazione che ritieni non ti possa dare quello che cerchi, assumendoti la tua inevitabile parte di responsabilità nell’averla voluta sperimentare.
ciao a tutti! come sempre le discussioni qui su LAD sono piuttosto “accese”, e questo è secondo me uno degli aspetti interessanti di questo sito. detto ciò, credo che qui occorra fare delle precisazioni… non mi pare che Kid abbia detto che per una donna conta SEMPRE E NECESSARIAMENTE lo status di un uomo, ma che nella “scelta istintiva” proiettata alla riproduzione ( e quindi all’ accudimento della prole ) quello può essere un fattore rilevante. e su questo sinceramente non me la sento di dargli torto, perchè una ragazza o donna che volesse metter su famiglia non sceglierebbe mai – da quello che posso constatare nella maggior parte dei casi – uno spiantato o un vagabondo. e credo che nell’ ottica di avere dei figli sia anche giusto, in fondo. per quanto riguarda invece il concetto di “narcisismo”, credo ci siano forti fraintendimenti sull’ argomento, sia dall’ una che dall’ altra parte: cioè secondo me si confonde la persona sicura di sè ( uomo o donna che sia ) e forte delle sue idee e del suo vissuto, con la persona narcisista. Ma sono due cose completamente diverse, e alla base di queste incomprensioni c’è proprio un problema di COMUNICAZIONE tra uomo e donna. La cultura edonistica nella quale siamo cresciuti, a mio avviso ci ha abituati poco all’ UMILTA’ e all’ EMPATIA, cioè a quelle capacità che ci consentono di aprirci agli altri traendone degli insegnamenti. si parte cioè sempre dal presupposto che abbiamo poco da imparare e molto da insegnare. questo può essere vero solo per POCHISSIMI e solo in alcuni casi, ma direi che in linea di massima il confronto con gli altri non può che farci bene, se non altro per capire come “funzionano” molte dinamiche nelle relazioni sociali e interpersonali. noi invece siamo abituati a liquidare ciò che non comprendiamo o che ci sembra distante dal nostro “essere”, come sbagliato. e questo è un grave limite, secondo me, nelle conoscenze e nelle relazioni. e parlo per entrambe le parti, sia chiaro!
Kid, mesi fa citai una frase del compianto Troisi, che diceva suppergiù che uomini e donne sono i meno adatti a vivere insieme. Se si guarda sotto la superfice della citazione, forse condizionata dalla personalità di chi la prinunciava, ci accorgeremmo di quanta elementare verità sottende questa frase. Io presumo che si riferisse soprattutto alla dicotomia maschio/ femmina, laddove le DIVERSE Istanze “naturali” che ci spingono a compiere certe scelte sono e saranno condizionate proprio da quell’ormonalità che, “a nostra insaputa” ci spinge in direzioni che spesso non coincidono se non…
Sono d’accordo che l’affievolimento di quelle “istanze” rende più lucida la consapevolezza di certe scelte, facendo emergere l’affinità intellettuale se questa esiste, e che in definitiva è l’unica caratteristica che può tenere insieme una coppia “nata per scopi riproduttivi”, soddisfatti i quali, o esaurita di la spinta dell’attrazione sessuale, facilmente scivola nella noia.
Io sono certo che l’attrazione erotica sia la peggior consigliera per la durata di una relazione, e che solo la visione della relazione distante da questa immagine può dare la possibilità di una storia che abbia la speranza di durata, e quindi giustifichi un progetto che dovrà fare i conti con la realtà. Si spiega così la grande richiesta di realazioni extra…relazione. Mariti e mogli che soddisfano le fantasie con gli amanti di turno. Questo per sottolineare come le due cose quasi sempre non coincidono, spiegando la famosa frase che richiama le unioni “stabili” come della tomba dell’amore. Del sesso in realtà. Per dire come è talmente poco conosciuto l’amore che se ne cerca il volto in quella che sembra la manifestazione più clamorosa di questo.
Le “incomprensioni” tra i due sessi sono INEVITABILI quando indotte dalle esigenze di cui parlavo. Si sceglie di restare con una compagna o un compagno solo se si scopre che si ha sempre piacere di frequentate quella “mente”, e viceversa. E questo piacere sarà per forza SEMPRE reciproco, perché si alimenta tra intelligenze che “dialogano” sulla stessa frequenza. Cosa questa non richiesta dall’attrazione sessuale pura e semplice, ma che tuttavia sembra sufficiente in molti di noi a creare il castello di speranze ed illusioni perché duri nel tempo.
Mia moglie lo ha capito a 50 anni e in fondo anche io, e credo le abbia fatto bene, visto come funziona la coppia adesso. Ma c’è chi vuole vivere solo per l’attesa di certe emozioni. Come in aspettando Godot.
cari tutti ho avuto la fortuna in questi giorni di confrontarmi con un amico psichiatra che mi ha dato la sua chiave di lettura del mio episodio.
Ho letto alcuni articoli inoltre online sulla problematica. E ne linko uno http://www.stateofmind.it/2013/12/manipolatore-perverso-narcisista/
nella speranza che se qualche altra persona (uomo o donna) cadesse nella rete di queste persone malate psichiatricamente possa avere un primo vademecum di chi sia l’altro – con le sue violenze più o meno malcelate – con cui si trova a dover fare i conti.
Sono in partenza per le vacanze. Vi ringrazio ancora. buone ferie a tutti. Maria.
Maria, i manipolatori sono bravissimi, perché oltre al talento naturale sono costantemente allenati. Spesso non solo non vengono riconosciuti come tali, ma addirittura “rimpianti”, per le capacità evocativa che hanno nel creare illusioni. Spesso molto più apprezzata della realtà, da pochi uomini e moltissime donne. C’e’ chi rimpiange il manipolatore più di qualsiasi altro, perché fornisce un’immagine della manipolata che questa preferisce a quella vera di sè stessa. Sai quanta gente che “non si piace” vive sulla Terra? Troppa forse.
Il manipolatore in quanto “narciso” sa bene quali tasti toccare per stimolare il narcisismo di certe insicure.
Golem
sono d’ accordo con te. la pura e semplice attrazione istintuale/sessuale non è certo un collante sufficiente nell’ ottica del sereno proseguimento di una relazione durevole. ma al contempo, scegliere – in alternativa – un partner o una partner unicamente perchè ci rassicura da un punto di vista di comunanza di discorsi, di idee e di vissuti o di compatibilità caratteriale, sia altrettanto fuorviante. L’ IDEALE sarebbe appunto far coincidere le due cose ( attrazione istintuale/compatibilità caratteriale ). e questo molti uomini riusciranno a farlo solo quando tanti tabù cadranno, e riusciranno ad accettare in una donna anche un trascorso non proprio “carmelitano” oppure un temperamento deciso ( che è cosa diversa dall’ avere un brutto carattere ).
Noi donne, di contro, dovremmo invece imparare a orientarci su uomini che non si limitano solo ad accendere i nostri istinti passionali ( come normalmente succede ) ma piuttosto verso quegli uomini che ci fanno ANCHE prendere coscienza dei valori e dei principi per vivere la vita e la coppia nel modo più armonioso possibile. E questo succederà quando le donne, da parte loro, non saranno più così profondamente condizionate dai modelli di riferimento che imperano attualmente nella nostra società, che vogliono il “bello e dannato” o l’ uomo arrogante e affermato al centro del podio nelle scelte amorose femminili.
un caro saluto!
Maria, grazie. buona partenza anche a te. spero che le vacanze possano essere l’ occasione per fare il punto della situazione, lasciarti alle spalle un’ esperienza amorosa alquanto sgradita e guardare avanti. ciao
Maria Grazia, per quella che è la mia esperienza, il percorso di una coppia dovrebbe seguire un’andamento simile a quello del grafico della domanda e dell’offerta, dove il punto di incontro tra le due rette diventa quello ideale.
Naturalmente un discorso esclusivamente cerebrale non solo non è possibile, ma darebbe lo stesso risultato finale, con la differenza che quanto meno quello ormonale appare lecito in quanto richiesto dalla Natura anche se sembra “voluto” da noi.
E chiaro che non pensavo al “calcolo”, ma ad una sobrietà svincolata dalla droga dell’erotismo come unico indicatore.
E’ ovvio che a 20 anni si conosce solo un’indicazione, infatti mi fanno tenerezza quelle lettere dove si parla di amori folli, non riesco a vivere senza di lui, perchè mi ha lasciato e pensate che tornerà. Raramente rispondo a questi ragazzi perchè è inutile, è come parlare con un cieco di colori. Ma in una persona matura deve necessariamente essere emerso che c’è qualcosa in più oltre “quello”. Anzi, come sappiamo “quello” è destinato a esaurirsi in breve tempo se non si passa lentamente ad assaporare il piacere che proviene dalla relazione “di testa”, cosa che succede se si apre “quella porta”, quando il desiderio da ormonale diventa cerebrale, ed è quest’ultimo ambito che da quel momento pilota il desiderio, non più la carica ormonale cieca e bruta. E non può che essere cosi se si vuole che duri. E’ un pò come se lo sviluppo della relazione riproponesse quella che è stata l’evoluzione della specie umana, che da animale, quindi guidata dagli istinti, lentamente si è portata alla consapevolezza di sè, padrona delle proprie azioni e delle scelte che sottintende. Questo fenomeno si vede nello sviluppo del feto, che nelle prime settimane sembra un pesce e lentamente prende le sembianze che conosciamo. Il sesso da “pesce”, diciamo, è naturale a vent’anni, ma dovrebbe essere “umano” a 40. Ma non tutti sono usciti “dall’acqua” e hanno cominciato l’evoluzione verso il sesso della specie umana. Molti e molte si fermano a quel livello, anche se da sotto la superficie dell’acqua vedono questi strani esseri che stanno sviluppando braccia e gambe al posto delle pinne, e con la fantasia se le vedono addosso per quello che è la loro storia. Metafora al limite dell’allegoria, quasi alla Hieronymus Bosch.
Ripeto, una scelta solo cerebrale non ha alcun senso neppure se fatta in buona fede da entrambe le parte. Si parte dall’inguine per arrivare al cervello. E’ una bella scalata, ma si fa.
Golem
da quello che noto in giro, le scelte di coppia si dividono in due grandi categorie: quelle puramente ISTINTUALI, dove la molla dell’ attrazione dei sensi la fa da padrona; e quelle puramente RAZIONALI, per le quali si sceglie il partner sulla base di fattori di “calcolo” ( lei mi rassicura come ragazza/lui potrebbe essere un buon marito e padre di famiglia, ecc… ). Quasi mai noto un equilibrio tra questi due elementi, operando sul quel famoso “punto di incontro” tra passione erotica e attrazione cerebrale di cui parlavi tu. Anch’ io non rispondo mai a quelle lettere di ragazzi e ragazze poco più che 18enni che “soffrono” per il loro “grande” amore che li turba. A quell’ età è assolutamente normale vivere le passioni dei sensi ( perchè di questo si tratta ) in quel modo, e svilire e sminuire quello che per loro in questo momento è un grande film di cui si sentono gli attori protagonisti, sarebbe “crudele” quanto inutile. Ogni fase della vita la si vive in un modo piuttosto che in un altro. e l’ “amore dei 20 anni” – che TUTTI abbiamo provato, E’ QUELLO. e forse è giusto che sia quello! ma come dici tu la cosa diventa preoccupante quando uomini e donne che hanno superato i 35 si ostinano a vivere i rapporti in quella maniera, perchè allora vuol dire che alcuni passi fondamentali nell’ evoluzione personale non sono stati fatti, e l’ emotività della persona in quel caso è rimasta a livelli adolescenziali che condizionano probabilmente non solo le scelte amorose, ma tutti i campi della vita ( a danno dei diretti interessati ). Quanto prima si riesce ad uscire da quel loop, tanto più in fretta si riusciranno a vivere relazioni REALMENTE appaganti, da tutti i punti di vista.
Tornando invece a chi opera una scelta sentimentale “calcolata”, nella quale sia escluso DEL TUTTO l’ aspetto passionale, direi che in questo caso siamo semplicemente di fronte a un individuo ( uomo o donna che sia ) anafettivo, oppure soggetto a remore per le quali operare una scelta “seguendo il cuore” gli parrebbe troppo azzardato, specie se il soggetto destinatario della scelta ha vissuto o vive fuori dagli schemi convenzionali della società borghese.
Anche in quest’ ultimo caso, ovviamente, non è stato compiuto da parte dell’ individuo un passo fondamentale nel suo iter evolutivo personale. perchè la sua capacità di amare, di lasciarsi andare e di provare empatia risulta MOZZATA, MONCA.
kid sei stato accusato di essere un narcisista perché sei una persona che pensa di avere sempre ragione di sapere come va il mondo costruendoselo su misura. guarda con me: ma chi ti ha detto che per me quell’uomo sarebbe stata una buona chance sociale? continui ad andare fuori strada….. ma di parecchio. ma direttamente proporzionalmente pensi di essere nella ragione!!!!!!!! parli da superficiale fidati: “brutto non avere fiducia dalla donna con cui si va a letto”. ma magari se aspettassi di esserne innamorato (e magari contraccambiato). Non dico sempre. Una volta, provaci! perché quei dubbi li inneschi tu che sei un tritadonne!!! e le donne lo fiutano mica sono sceme!!! puoi essere bello quanto vuoi ma si sente che in te quando ti rapporti con la tipa di turno non c’è trasporto affettivo. non ci metti il cuore, caro!
non è vero inoltre che sono malfidata: solo che a me non sta bene un uomo che si sente tutti i giorni con un’altra donna fosse anche solo per una amicizia o una forte affinità/complicità. gelosia? Chiamala come vuoi (ma viste le tue letture parziali non mi aspetto di certo avere la situazione chiarita da te). Io la chiamo MODUS VIVENDI. ETICA (che non pretendo estendere nella sua estensione e qualità ad altri/e). Semplicemente: IO NON SENTO TUTTI I GIORNI UN ALTRO E PRETENDO LO STESSO DALLA PERSONA CHE STA CON ME O ANCHE SOLO CHE MI FREQUENTA SBANDIERANDO CHE ESCE SOLO CON ME. QUINDI HO CHIUSO PERCHÉ INVECE PER LUI appartengo al 1200 a.C. a pensarla così. ad ogni modo ribadisco che aveva omesso quella frequentazione e ho chiuso appena l’ho scoperta, sondata quel che basta (pochissimo!), ho parlato con lui, ci ho litigato aspramente tantissime volte chiedendogli di chiudere. lui ha detto UN CATEGORICO “NO”. Vorrei farti notare che non ho insinuato alcun dubbio (quindi alcuna assonanza con le tue pupe). Lo ha detto lui che si sentono e vedono quando glielho chiesto e io altrettando onestamente gli ho risposto che non mi va bene e mai mi andrà bene. E allora soffrendo poiché ero molto presa molto innamorata dilla come vuoi (ma non di certo perché fosse così bello o abbiente o potente – tanto per confutare le tue sciocche e immature provocazioni maschilistiche) ho chiuso. ora cambia post. non ti accanire che tanto hai torto. non mi conosci non conosci l’universo femminile in toto né hai il diritto di estendere, con fare supponente da supemaestro, le tue esperienzucole da teen a una donna di 40 anni. fattene una ragione dai retta a un’amica!
Maria,
per quanto mi riguarda, e mi dispiace doverlo ammettere, non mi sono concentrata come avrei dovuto su di te, oltre che sulla tua reazione all’uomo che hai incontrato e che ha attratto la tua attenzione. scusami per l’involontaria indiretta durezza.
non riesco ad accettare visioni di massima, dalle quali farei bene ad allontanarmi.
mi limito a riprendere questo concetto: “sei una persona che pensa di avere sempre ragione di sapere come va il mondo costruendoselo su misura.” per puntualizzare che, secondo me, oltre i 35-40 anni si vive un po’ tutti nel mondo di idee e di aspettative che ci si è creati, in base soprattutto al temperamento e alle esperienze. si generalizza: cosa che spesso non dà riscontri del tutto attendibili, oppure ci si basa su quanto si crede giusto e ottimale per sé, tendendo ad estenderlo al prossimo.
non te la prendere per le nostre interpretazioni: cerca di uscire al più presto da una relazione che ritieni non ti possa dare quello che cerchi, assumendoti la tua inevitabile parte di responsabilità nell’averla voluta sperimentare.
ciao a tutti! come sempre le discussioni qui su LAD sono piuttosto “accese”, e questo è secondo me uno degli aspetti interessanti di questo sito. detto ciò, credo che qui occorra fare delle precisazioni… non mi pare che Kid abbia detto che per una donna conta SEMPRE E NECESSARIAMENTE lo status di un uomo, ma che nella “scelta istintiva” proiettata alla riproduzione ( e quindi all’ accudimento della prole ) quello può essere un fattore rilevante. e su questo sinceramente non me la sento di dargli torto, perchè una ragazza o donna che volesse metter su famiglia non sceglierebbe mai – da quello che posso constatare nella maggior parte dei casi – uno spiantato o un vagabondo. e credo che nell’ ottica di avere dei figli sia anche giusto, in fondo. per quanto riguarda invece il concetto di “narcisismo”, credo ci siano forti fraintendimenti sull’ argomento, sia dall’ una che dall’ altra parte: cioè secondo me si confonde la persona sicura di sè ( uomo o donna che sia ) e forte delle sue idee e del suo vissuto, con la persona narcisista. Ma sono due cose completamente diverse, e alla base di queste incomprensioni c’è proprio un problema di COMUNICAZIONE tra uomo e donna. La cultura edonistica nella quale siamo cresciuti, a mio avviso ci ha abituati poco all’ UMILTA’ e all’ EMPATIA, cioè a quelle capacità che ci consentono di aprirci agli altri traendone degli insegnamenti. si parte cioè sempre dal presupposto che abbiamo poco da imparare e molto da insegnare. questo può essere vero solo per POCHISSIMI e solo in alcuni casi, ma direi che in linea di massima il confronto con gli altri non può che farci bene, se non altro per capire come “funzionano” molte dinamiche nelle relazioni sociali e interpersonali. noi invece siamo abituati a liquidare ciò che non comprendiamo o che ci sembra distante dal nostro “essere”, come sbagliato. e questo è un grave limite, secondo me, nelle conoscenze e nelle relazioni. e parlo per entrambe le parti, sia chiaro!
Kid, mesi fa citai una frase del compianto Troisi, che diceva suppergiù che uomini e donne sono i meno adatti a vivere insieme. Se si guarda sotto la superfice della citazione, forse condizionata dalla personalità di chi la prinunciava, ci accorgeremmo di quanta elementare verità sottende questa frase. Io presumo che si riferisse soprattutto alla dicotomia maschio/ femmina, laddove le DIVERSE Istanze “naturali” che ci spingono a compiere certe scelte sono e saranno condizionate proprio da quell’ormonalità che, “a nostra insaputa” ci spinge in direzioni che spesso non coincidono se non…
Sono d’accordo che l’affievolimento di quelle “istanze” rende più lucida la consapevolezza di certe scelte, facendo emergere l’affinità intellettuale se questa esiste, e che in definitiva è l’unica caratteristica che può tenere insieme una coppia “nata per scopi riproduttivi”, soddisfatti i quali, o esaurita di la spinta dell’attrazione sessuale, facilmente scivola nella noia.
Io sono certo che l’attrazione erotica sia la peggior consigliera per la durata di una relazione, e che solo la visione della relazione distante da questa immagine può dare la possibilità di una storia che abbia la speranza di durata, e quindi giustifichi un progetto che dovrà fare i conti con la realtà. Si spiega così la grande richiesta di realazioni extra…relazione. Mariti e mogli che soddisfano le fantasie con gli amanti di turno. Questo per sottolineare come le due cose quasi sempre non coincidono, spiegando la famosa frase che richiama le unioni “stabili” come della tomba dell’amore. Del sesso in realtà. Per dire come è talmente poco conosciuto l’amore che se ne cerca il volto in quella che sembra la manifestazione più clamorosa di questo.
Le “incomprensioni” tra i due sessi sono INEVITABILI quando indotte dalle esigenze di cui parlavo. Si sceglie di restare con una compagna o un compagno solo se si scopre che si ha sempre piacere di frequentate quella “mente”, e viceversa. E questo piacere sarà per forza SEMPRE reciproco, perché si alimenta tra intelligenze che “dialogano” sulla stessa frequenza. Cosa questa non richiesta dall’attrazione sessuale pura e semplice, ma che tuttavia sembra sufficiente in molti di noi a creare il castello di speranze ed illusioni perché duri nel tempo.
Mia moglie lo ha capito a 50 anni e in fondo anche io, e credo le abbia fatto bene, visto come funziona la coppia adesso. Ma c’è chi vuole vivere solo per l’attesa di certe emozioni. Come in aspettando Godot.
cari tutti ho avuto la fortuna in questi giorni di confrontarmi con un amico psichiatra che mi ha dato la sua chiave di lettura del mio episodio.
Ho letto alcuni articoli inoltre online sulla problematica. E ne linko uno
http://www.stateofmind.it/2013/12/manipolatore-perverso-narcisista/
nella speranza che se qualche altra persona (uomo o donna) cadesse nella rete di queste persone malate psichiatricamente possa avere un primo vademecum di chi sia l’altro – con le sue violenze più o meno malcelate – con cui si trova a dover fare i conti.
Sono in partenza per le vacanze. Vi ringrazio ancora. buone ferie a tutti. Maria.
Maria, i manipolatori sono bravissimi, perché oltre al talento naturale sono costantemente allenati. Spesso non solo non vengono riconosciuti come tali, ma addirittura “rimpianti”, per le capacità evocativa che hanno nel creare illusioni. Spesso molto più apprezzata della realtà, da pochi uomini e moltissime donne. C’e’ chi rimpiange il manipolatore più di qualsiasi altro, perché fornisce un’immagine della manipolata che questa preferisce a quella vera di sè stessa. Sai quanta gente che “non si piace” vive sulla Terra? Troppa forse.
Il manipolatore in quanto “narciso” sa bene quali tasti toccare per stimolare il narcisismo di certe insicure.
Golem
sono d’ accordo con te. la pura e semplice attrazione istintuale/sessuale non è certo un collante sufficiente nell’ ottica del sereno proseguimento di una relazione durevole. ma al contempo, scegliere – in alternativa – un partner o una partner unicamente perchè ci rassicura da un punto di vista di comunanza di discorsi, di idee e di vissuti o di compatibilità caratteriale, sia altrettanto fuorviante. L’ IDEALE sarebbe appunto far coincidere le due cose ( attrazione istintuale/compatibilità caratteriale ). e questo molti uomini riusciranno a farlo solo quando tanti tabù cadranno, e riusciranno ad accettare in una donna anche un trascorso non proprio “carmelitano” oppure un temperamento deciso ( che è cosa diversa dall’ avere un brutto carattere ).
Noi donne, di contro, dovremmo invece imparare a orientarci su uomini che non si limitano solo ad accendere i nostri istinti passionali ( come normalmente succede ) ma piuttosto verso quegli uomini che ci fanno ANCHE prendere coscienza dei valori e dei principi per vivere la vita e la coppia nel modo più armonioso possibile. E questo succederà quando le donne, da parte loro, non saranno più così profondamente condizionate dai modelli di riferimento che imperano attualmente nella nostra società, che vogliono il “bello e dannato” o l’ uomo arrogante e affermato al centro del podio nelle scelte amorose femminili.
un caro saluto!
Maria, grazie. buona partenza anche a te. spero che le vacanze possano essere l’ occasione per fare il punto della situazione, lasciarti alle spalle un’ esperienza amorosa alquanto sgradita e guardare avanti. ciao
grazie Golem, grazie Maria Grazia. keep in touch
Maria Grazia, per quella che è la mia esperienza, il percorso di una coppia dovrebbe seguire un’andamento simile a quello del grafico della domanda e dell’offerta, dove il punto di incontro tra le due rette diventa quello ideale.
Naturalmente un discorso esclusivamente cerebrale non solo non è possibile, ma darebbe lo stesso risultato finale, con la differenza che quanto meno quello ormonale appare lecito in quanto richiesto dalla Natura anche se sembra “voluto” da noi.
E chiaro che non pensavo al “calcolo”, ma ad una sobrietà svincolata dalla droga dell’erotismo come unico indicatore.
E’ ovvio che a 20 anni si conosce solo un’indicazione, infatti mi fanno tenerezza quelle lettere dove si parla di amori folli, non riesco a vivere senza di lui, perchè mi ha lasciato e pensate che tornerà. Raramente rispondo a questi ragazzi perchè è inutile, è come parlare con un cieco di colori. Ma in una persona matura deve necessariamente essere emerso che c’è qualcosa in più oltre “quello”. Anzi, come sappiamo “quello” è destinato a esaurirsi in breve tempo se non si passa lentamente ad assaporare il piacere che proviene dalla relazione “di testa”, cosa che succede se si apre “quella porta”, quando il desiderio da ormonale diventa cerebrale, ed è quest’ultimo ambito che da quel momento pilota il desiderio, non più la carica ormonale cieca e bruta. E non può che essere cosi se si vuole che duri. E’ un pò come se lo sviluppo della relazione riproponesse quella che è stata l’evoluzione della specie umana, che da animale, quindi guidata dagli istinti, lentamente si è portata alla consapevolezza di sè, padrona delle proprie azioni e delle scelte che sottintende. Questo fenomeno si vede nello sviluppo del feto, che nelle prime settimane sembra un pesce e lentamente prende le sembianze che conosciamo. Il sesso da “pesce”, diciamo, è naturale a vent’anni, ma dovrebbe essere “umano” a 40. Ma non tutti sono usciti “dall’acqua” e hanno cominciato l’evoluzione verso il sesso della specie umana. Molti e molte si fermano a quel livello, anche se da sotto la superficie dell’acqua vedono questi strani esseri che stanno sviluppando braccia e gambe al posto delle pinne, e con la fantasia se le vedono addosso per quello che è la loro storia. Metafora al limite dell’allegoria, quasi alla Hieronymus Bosch.
Ripeto, una scelta solo cerebrale non ha alcun senso neppure se fatta in buona fede da entrambe le parte. Si parte dall’inguine per arrivare al cervello. E’ una bella scalata, ma si fa.
Golem
da quello che noto in giro, le scelte di coppia si dividono in due grandi categorie: quelle puramente ISTINTUALI, dove la molla dell’ attrazione dei sensi la fa da padrona; e quelle puramente RAZIONALI, per le quali si sceglie il partner sulla base di fattori di “calcolo” ( lei mi rassicura come ragazza/lui potrebbe essere un buon marito e padre di famiglia, ecc… ). Quasi mai noto un equilibrio tra questi due elementi, operando sul quel famoso “punto di incontro” tra passione erotica e attrazione cerebrale di cui parlavi tu. Anch’ io non rispondo mai a quelle lettere di ragazzi e ragazze poco più che 18enni che “soffrono” per il loro “grande” amore che li turba. A quell’ età è assolutamente normale vivere le passioni dei sensi ( perchè di questo si tratta ) in quel modo, e svilire e sminuire quello che per loro in questo momento è un grande film di cui si sentono gli attori protagonisti, sarebbe “crudele” quanto inutile. Ogni fase della vita la si vive in un modo piuttosto che in un altro. e l’ “amore dei 20 anni” – che TUTTI abbiamo provato, E’ QUELLO. e forse è giusto che sia quello! ma come dici tu la cosa diventa preoccupante quando uomini e donne che hanno superato i 35 si ostinano a vivere i rapporti in quella maniera, perchè allora vuol dire che alcuni passi fondamentali nell’ evoluzione personale non sono stati fatti, e l’ emotività della persona in quel caso è rimasta a livelli adolescenziali che condizionano probabilmente non solo le scelte amorose, ma tutti i campi della vita ( a danno dei diretti interessati ). Quanto prima si riesce ad uscire da quel loop, tanto più in fretta si riusciranno a vivere relazioni REALMENTE appaganti, da tutti i punti di vista.
Tornando invece a chi opera una scelta sentimentale “calcolata”, nella quale sia escluso DEL TUTTO l’ aspetto passionale, direi che in questo caso siamo semplicemente di fronte a un individuo ( uomo o donna che sia ) anafettivo, oppure soggetto a remore per le quali operare una scelta “seguendo il cuore” gli parrebbe troppo azzardato, specie se il soggetto destinatario della scelta ha vissuto o vive fuori dagli schemi convenzionali della società borghese.
Anche in quest’ ultimo caso, ovviamente, non è stato compiuto da parte dell’ individuo un passo fondamentale nel suo iter evolutivo personale. perchè la sua capacità di amare, di lasciarsi andare e di provare empatia risulta MOZZATA, MONCA.