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Lettera pubblicata il 10 Febbraio 2018. L'autore, La montata 01, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Secondo me vincere o meno un concorso oppure ottenere un impiego alle poste dipende non da meriti personali, ma da raccomandazioni e inciuci vari. Ma ovviamente potrei anche sbagliarmi.. comunque uno può sempre tentare. Non costa nulla. Almeno a livello di portafoglio.
E Suzanne segna un altro punto
Suzanne, mi hai aperto un mondo. Ich weiß nichts über Deutsch, das ist das Problem. Aber wen zum Teufel kümmert es, in Bozen fließt die Narda in Flüssen!
Mi’ cuggino ha detto che mi presta l’alliberti Piaggio per imparare a guidare il motociclo, che lui ce l’ha elaborato Polini e glielo hanno seguestrato tre volte.
Spero che anche la genia d’reccalli che insegna alla so’nsignante e cc’ha scritto il posto tragga beneficio e nsignimento.
@Maria Grazia, andiamo a provarlo insieme il concorso che ci ha suggerito Suzanne; senza raccomandazioni e senza inciuci, mal che vada ti porto in un posto dove so io a Bolzano che la birra te la portano a litrate nello stivale di vetro (eggià, i postini là li cercano…).
Ciao!
Io ho finito il liceo classico due anni fa, e, come te, ero una che studiava davvero tantissimo. Non ricevevo pressioni dai miei genitori, anzi, il giudice più severo di me stessa ero proprio io.
Pretendevo sempre il massimo, e, quando magari prendevo un voto che non mi rendeva soddisfatta, cadevo nello sconforto e piangevo (cosa che non serve a nulla!). Studiavo fino a notte fonda come te, e alla fine, tra tanti ostacoli e sacrifici, sono riuscita a uscire con 100, quindi non demordere!! Rimboccati le maniche e vedrai che tutto andrà bene!
Purtroppo anche io sono una che riflette tanto, troppo sulle cose: se io fossi in te, nell’intervallo andrei a parlare con la prof e le spiegherei la situazioni.
Dille come ti senti, che hai sbagliato e che ti penti. Spiegale che, anziché lasciare il compito in bianco in segno di protesta, sarebbe stata un’idea migliore e più fruttuosa chiedere alla prof dei chiarimenti.
Sono fiduciosa che lei ti capirà, e apprezzerà il fatto che tu sia andata a scusarti. Capire di aver sbagliato e ammettere le proprie colpe è un grande gesto di maturità.
In bocca al lupo per tutto! 😉
Ciao,
nella vita bisogna saper attendere. Queste cose si superano. Io ho conosciuto due signori che si sono fatti coinvolgere in una storia di “corrispondenze”. La persona che li ha coinvolti in principio ha scelto un mio segno distintivo come soprannome per essere ricordato attraverso di me, lo ha fatto senza darmi la possibilita’ di scegliere perche’ voleva la mia devozione; lo ha fatto con il chiaro intento di danneggiarmi. Loro hanno dato il consenso in amicizia, con leggerezza, ma si sono pentiti perche’ hanno capito che questi legami ci soffocano. Insieme abbiamo condiviso un dolore e perdonato. Adesso andiamo avanti su strade diverse perche’ condividiamo la stessa natura, con pregi, questi, e tanti difetti che ci portano a desiderare di essere santi. Difficile. E’ un’idea! Vai avanti… sono cose che non dovrebbero capitare, ma capitano! Tanti saluti 🙂
Ciao cara, se posso vorrei essere molto schietta e diretta. Non so che rapporto hai con la scuola ma da come scrivi ne sei abbastanza influenzata tanto da studiare praticamente sempre, sembra quasi “falso” questo racconto. Vorrei dirti e farti capire che nessuno e ripeto nessuno puó sminuirti, mancare di rispetto alla tua persona solamente perché, nella scala gerarchica della scuola, copre un ruolo più autoritario del tuo. Il compito degli insegnati é appunto insegnare e, se un argomento non é stato spiegato in maniera esaustiva o capito dalla maggioranza della classe, é giusto farlo presente e opporsi a un eventuale compito. Non esiste, per quanto mi riguarda, che il tuo umore venga plasmato dal giudizio di un’insegnante. Te lo dico perché ho un passato spiacevole con gli insegnanti in generale, non tutti ovviamente. Comportati normalmente, sii sempre fiera e sicura di ció che fai.