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Lettera pubblicata il 6 Ottobre 2014. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Esse.
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Golem ho capito che tra te, Rossana e M ci sono opposte visioni della vita e dell’amore, ma potrei avere un sunto descrittivo e meno come dire, filosofico? Tu hai raccontanto una tua vicenda e loro hanno fatto commenti e da li, è partita tutta la vicenda?
Ho cercato di ricostruirla, ma cosa sostieni tu? Grazie se vorrai!
Omaggio all’Illusione
“La sera mi ha ricoperto,
morbida come velluto, pesante come una pena.
Io non so più come fa l’amore,
io non so più come risplendono i campi
e tutto sta per svanire
solo per darmi la pace.
Io penso a lui e il suo amore
è come se fosse in terre lontane
e mi è straniero il “venire e dare”
né so più cosa mi teneva.
La sera mi ha ricoperto
morbida come velluto, pesante come pena.
E la rivolta non muove più
a nuova gioia o tristezza.
E tutta la vastità che mi chiamava
e tutti gli ieri chiari e profondi
non possono più illudermi.
Conosco un’acqua grande e strana
e un fiore che nessuno chiama per nome
cosa più può distruggermi?
La sera mi ha ricoperto
morbida come velluto, pesante come una pena.”
(Anna Arendt, 1906-1975)
—
Se pure quell’ILLUSIONE
è stata frutto di ERRORE
sotto il profilo morale,
PAGATO a caro prezzo
con gioia e sofferenza
in egual misura,
se domani, trovandomi
nelle stesse condizioni,
mi dovesse accadere
di dover scegliere di nuovo,
al di là del bene e del male,
RIFAREI ESATTAMENTE
la stessa scelta di allora,
per riavere il SOLO BENE
che nell’intera vita
mi è stato possibile
cogliere.
Golem,
per favore, non scrivere più rivolgendoti a me. leggerti mi dà sofferenza, MOLTO più del leggero fastidio provocato da tutte le cattiverie scritte sul mio conto da M.. non essendo masochista non mi riesce PROPRIO più di mettermi in relazione con te.
il dialogo di confronto diretto è FINITO. pensa e credi quello che ti sembra giusto, esattamente come anch’io continuerò a fare.
buona giornata!
un saluto a Sarah e Dottor, che in un contesto di bagarre ho percepito come “puntini di sospensione”… tendenti ad alleggerire l’interscambio di insulti.
apprezzamento espresso con la piena consapevolezza che qualcuno me lo butterà molto presto sui denti. ne sorrido, senza timore!
“L’amore è follia.
Non ricordate forse che Cupido, padre e creatore di ogni relazione umana, ha sempre gli occhi bendati e può scambiare il brutto per il bello? Non abbiate vergogna ad ammetterlo! E’ la verità. La freccia dell’amore incanta tutti, e ciascuno trova bello il compagno che Cupido ha scelto per lui. Il vecchio senza capelli s’innamora di una vecchia stempiata e lo sbarbatello di una ragazzina. Succede ovunque e la gente ne sorride. Ma proprio queste stranezze servono a cementare nella felicità la società umana.”
(Da: Elogio della Follia, Erasmo da Rotterdam)
La descrizione di Cupido e’ perfetta per definire gli effetti dell’innamoramento e NON dell’amore, tanto che, per la scelta del pezzo, verrebbe voglia di chiamare l’autore “Orgasmo da Rotterdam”.
Esse, più tardi riassumerò per te, ma l’ultimo mio post avrebbe dovuto mostrare bene la differenza tra quello che si vuole credere sia l’amore e quello che, secondo me, lo è veramente.
Ancora non è chiaro che non voglio convincere nessuno. Sto solo esponendo gli argomenti che hanno convinto me.
Ciao.
No, Esse.
La vicenda è partita nel momento in cui mi si vuole fare la lezione di sensibilità; lezione che vuole essermi fatta da parte di chi è stata sensibile a modo e piacere proprio. E a me questa cosa dà fastidio. QUESTO mi dà fastidio, non la storia di essere amanti, cosa cui non mi importa proprio.
Di cattiveria nei miei scritti non ce n’è. Semmai c’è lo scoperchiare certe cose palesi, iniziando dall’incoerenza e finendo ad un modo di fare che reputo infido, anche e soprattutto se ben infiocchettato.
La visione che io e Golem abbiamo dell’amore è pressoché sovrapponibile.
Per me l’amore è un sentimento che, per essere tale, richiede la condivisione, la corresponsione.
In sostanza l’amore non è altro se non la scatola, la migliore, la più bella, che contiene la sua ragione, ossia il proseguimento della specie umana.
Quindi, l’amore, in quanto tale, non corrisposto, non esiste.
Non basta una affinità intellettuale a base dell’amore, perché altrimenti, come giustamente ha fatto notare Golem, ci si potrebbe innamorare di amici con i quali si condivide una vita intera, con cui ci si intende anche solo con uno sguardo.
Questo non accade, come mai?
Si è trattato d’assimilare
i maschi ai coccodrilli,
sulla base di parecchi motivi.
Primo fra tutti:
quello di considerare da asilo
una donna prossima ai 70 anni!
Meschino rifarsi all’età
e ai vissuti di una persona
per svilirne l’indole.
Tanto più se, in precedenza,
se ne erano apprezzati
alcuni aspetti.
Attendesi smentita,
per riportare le parole
del caso…
—
RIDICOLIZZARE
fare in modo che qualcuno o qualcosa diventi oggetto di riso: r. un professore ≈ deridere, mettere in ridicolo (o alla berlina), prendere in giro, sbeffeggiare, schernire.
(da: Treccani.it)
segue da “Orgasmo da Rotterdam”
(“Elogio della follia”, cap. XIX: L’amore è follia)
“Ciò che è stato detto a proposito dell’amicizia trova ancor maggior riscontro nei riguardi del matrimonio, che ALTRO NON è se non un vincolo di AMICIZIA che dura per tutta la vita. O dei immortali! Quante separazioni e quante storie ancora più grame accadrebbero in ogni angolo della terra se la pace domestica fra uomo e donna non fosse alimentata dal completo schieramento delle mie ancelle, e cioé adulazione, facezia, indulgenza, astuzia e dissimulazione!”
—
l’involucro sociale denominato “amore” è più appropriato per racchiudere la dinamica dell’innamoramento (eros-passione) o la stabile relazione/convivenza di coppia (caritas-affetto)?
si può trovarlo in una soltanto delle due parti di quella che spesso diventa una SOLA relazione amorosa, escludendo a priori l’altra?
se il rapporto si spezza, quanto in precedenza ha unito può ancora essere definito “amore” o, avendo avuto fine, dev’essere del tutto annullato, come se non fosse mai esistito?
è possibile che un’aura d’innamoramento possa accompagnare una coppia per l’intera vita?
se la coppia non convive e non ha progettualità di vita in comune, come nel caso degli amanti, si tratta ancora d’ “amore”?
il sentimento definito “amore di coppia” può coinvolgere soltanto un maschio e una femmina o può unire, con ATTRAZIONE FISICA NON finalizzata alla RIPRODUZIONE, anche gay e lesbiche, di cui oggi è quasi pienamente riconosciuta l’unione sentimentale?
l’attività sessuale risponde all’istinto di propagare materiale genetico, è finalizzata unicamente a procreare oppure, anche, molto più spesso, a cercare il piacere, come ben poche specie sul pianeta possono consapevolmente fare?
Esse, è una storia lunga, che riassumere in un post diventa difficile, per quante sfumature psicologiche si sono toccate durante i lunghi mesi durante i quali si è sviluppato il dialogo, su più thread.
M, poco fa, ha comunque riassunto le linee generali della questione, io posso aggiungere che una mia vicenda personale mi ha portato a riflettere su cosa debba intendersi REALMENTE con il termine AMORE.
Dopo una lunga riflessione, supportata da qualche conoscenza acquisita negli anni, ho tratto la “momentanea” conclusione che la maggior parte di noi definisce amore tutte le fasi dell’innamoramento, dove la corresponsione a questo amore diventa irrilevante per qualificare il sentimento.
Io ritengo che non sia possibile definire l’amore come tale se non viene corrisposto, in quanto l’amore secondo il mio punto di vista è una “costruzione” che si fa in due. Da soli è solo l’illusione dell’amore, che, inoltre, ha un sottofondo egoistico in quanto fornitore di “quell’ebrezza” che ci fa accettare di frequentare chi non ci vuole, e spesso approfitta di questa “dipendenza” che proviene dalla produzione di quelle “sostanze” simili alle droghe, che ci impediscono di giudicare quel rapporto come equilibrato. Insomma, l’innamoramento è un fenomeno legato all’istinto sessuale, che viene “vestito” da tutto il romanticismo che quelle inebrianti sensazioni hanno creato nei secoli, ma che è solo un desiderio di “accoppiamento” a cui si dà una dignità morale, mentre l’istinto NON è moralizzabile in quanto tale. Cioè non cambia nel tempo. Mentre l’amore è il superamento dell’istinto attraverso la volontà di entrambe i soggetti. Quindi un fenomeno voluto, che asseconda l’attrazione erotica, ma non la fa prevalere autoconvincendosi che quelle “farfalle nello stomaco” sia l’indicatore certo dell’amore. E’ solo attrazione sessuale sdoganata dalla morale corrente.
Sono due mondi completamente distanti, che hanno in comune solo la parola amore, ma uno se ne fregia impropriamente, seppure in maniera più conosciuta, trattandosi di un livello nel quale si riconosce la maggior parte di noi, spesso per la casualità dovuta al fatto di non aver mai incontrato la persona con la quale fare il “passaggio” nell’altra condizione.
Non c’è una classifica di quale sia la migliore, ma solo un diverso momento di “conoscenza”.
In fondo tutti noi cerchiamo un equilbrio per dare senso alle nostre vite. E qualunque equilbrio si raggiunga è sempre “un equilbrio sopra la follia”, come dice il grande Vasco