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Lettera pubblicata il 6 Ottobre 2014. L'autore ha condiviso 9 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Esse.
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Golem, M., ma perchè le date ancora corda? l’apprezzavo per la sua posatezza, ma è evidente che oramai è fuori controllo, senza colpa di nessuno. Meglio lasciarla al suo delirio in versi, senza ridicolizzarla ulteriormente di quanto non faccia già abbondantemente e tristemente da sè. Parere personale.
Pensiero,
ammiro la sincerità della tua esternazione.
non mi sembra di aver mai ricevuto tue espressioni di apprezzamento prima d’ora ma ti assicuro che sono ben lieta di farne a meno. non vengo su LaD in cerca d’approvazione.
spero di leggere presto qualcosa di più su di te, in modo da conoscerti meglio.
Secondo Stephen Hawking, nel suo libro Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo,
“una teoria è una BUONA TEORIA se soddisfa due condizioni: deve descrivere ACCURATAMENTE un’ESTESA serie di osservazioni sulla base di un modello che contiene solo POCHI ELEMENTI ARBITRARI, e deve fare PREDIZIONI PRECISE riguardo ai risultati di osservazioni future”. Egli prosegue dicendo “… tutte le teorie fisiche sono provvisorie, nel senso che sono solo ipotesi: non possono essere mai completamente provate. Non importa quante volte i risultati di un esperimento sono in accordo con una teoria, non si può mai essere completamente sicuri che la prossima volta i risultati non saranno in contraddizione con la teoria. D’altra parte, si può SMENTIRE una teoria con UNA SOLA OSSERVAZIONE che sia in contrasto con le PREDIZIONI della teoria”.
e si tratta di fisica, cioé materia. forse tutto si complica un po’ di più quando si passa ad osservare e ad analizzare non solo l’istinto di riproduzione ma anche parecchi altri elementi che di fisico hanno poco o niente…
Esse, il perché vedo su di un piedistallo chi dice che la sua vita, per molti versi, è regolata negativamente, da altri, te l’ho spiegato.
Io non credo, così come altri prima di me, e molti altri dopo di me, che la persona in sé non possa incidere, cambiando radicalmente, o anche solo modificando, una propria realtà esistenziale.
È una questione di scelte che facciamo noi, e dei risultati, positivi o negativi, che derivano da queste scelte.
Se poi vogliamo dire che le scelte degli altri abbiano un riversamento anche sulla nostra vita, è vero ed è inevitabile, visto che abitiamo in una società e non da soli, ma anche qui, solito discorso: una volta valutata la situazione, scegli.
Sei sempre tu il punto centrale.
Ma non ti pare più giusto tenere le redini della tua vita nelle tue mani, e non lasciarle in quelle di altri?
Se il mio modo di vedere fosse sbagliato, non valido, perché nel mondo e nei secoli, ci sono e ci sono state una infinità di persone che, pur arrivando da una situazione di vita precaria, dalla quale non potevano che arrivare influenze negative, sono riuscite a migliorarla?
Loro hanno scelto. Loro, non altri.
Per quanto riguarda la storia del maschilista, posso stare tranquillo, perché la signora Rossana mi ha tranquillizzato facendomi presente che il dare del maschilista a qualcuno, in realtà è soltanto un modo per ricordargli a quale categoria appartiene.
In sostanza mi ricorda che sono un maschio.
Mica lo fa per infastidire. Certo.
E qui, noi, siamo tutti Napoleone. Certo certo.
Rossana, nessuna cattiveria da parte mia,ma solo domande scomodissime per te, alle quali non dai mai una risposta. Anche se la risposta è palese: hai scelto ciò che era meglio per te fregandotene dello spirito di sorellanza, della sensibilità. Bandiere che sventoli allegramente, e presunte mancanze che sottolinei ad altri, ogni tre per due. Tutto qui. Nulla di nuovo sul fronte occidentale.
Golem,
tu hai veramente, ma veramente, troppa pazienza nei confronti di chi soffre della “sindrome della patta” e della “sindrome del professorone”.
Tanto tra un mese la storia sarà sempre uguale: ogni parola, ogni storia, ogni riferimento, ogni granello di polvere, sarà visto come un attacco personale.
Tu sarai uno che punta al lavaggio del cervello, uno che fa il professorone, uno che spara cazzate perché quanto scrivi non è supportato dalle poesie di Saffo, ed io il tuo assistente che ti segue su queste strade.
Sempre le solite cose.
La regola repetita iuvant, a quanto pare, non giova a chi fa la sorda per non voler sentire.
Ciao
Rossana, so cosa vuol dire TEORIA, infatti non ho parlato di assioma (Principio certo per immediata evidenza e costituente la base per l’ulteriore ricerca). E ho anche specificato che “quella” teoria vale per me e forse per pochi altri. Ma questa logica vale anche per la tesi opposta, credo.
Io ho cercato di spiegare i ragionamenti attraverso i quali sono giunto a quelle conclusioni, non so se sono giusti, ho detto che su di me e la mia vita funzionano. La discussione serviva a divulgare ed eventualmente integrare o invalidare le conclusioni di cui parlavo, non di scatenare una guerra ideologica. In me nulla è scolpito sulla pietra, e tutto è in divenire. Se durante la vita mi capita di vivere un fenomeno mai incontrato cerco di capirne le ragioni, e quelle che ho tratto in quattro anni di riflessioni mi convincono sufficientemente. Non mi basta sapere che certe cose succedono e basta. Quando accadeva qualche migliaio di anni fa la Mitologia colmava la mancanza di conoscenza scientifica e psicologica, in maniera affascinante devo dire, essendone io innamorato sin da bambino. Ma so che l’intelligenza umana, di fronte ad un fenomeno inspiegabile come può essere l’innamoramento, con tutte le implicazioni evocative che conosciamo, si comporta come i nostri antenati: mitizzando. E’ quanto di più umano ci possa essere. Ma siamo fatti di carne, ossa e “cartillagine” come diceva Totò, e da queste cose, straordinariamente orchestrate dalla mente, a sua volta prodotto di natura fisiologica, nascono anche le nostre sensazioni. Il fatto che non le si capisca non significherà mai che arrivano da chi sa dove. Come in un computer, che ci meraviglia che quelle strane cose elettroniche che lo compongono producano gli incredibili risultati che sappiamo, ma che per il nostro limitato cervello hanno lo stesso rapporto di amplificazione della nostra fantasia quanto le macchine l’hanno avuto per i nostri muscoli. Non so se mi sono spiegato. Eppure quella amplificazione arriva da macchine, elettroniche o meccaniche, non dalla Madonna del Pilar o da chissà quale entità superiore.
Non c’è nessun mistero nell’amore umano, solo mancanza di conoscenza, che come dicevo non interessa che pochi soggetti, perchè regala troppe belle sensazioni per ridurla ad un freddo algoritmo. Ma purtroppo questo esiste, e ne ho parlato, teorizzandolo attraverso le istanze istintuali e i premi/punizioni che ne dirigono le scelte. E i conti mi tornano. Finalmente per me aggiungo.
Buon fine settimana.
INTERPRETAZIONE
1. L’atto e, più spesso, il MODO d’interpretare, cioè, in genere, di scoprire e spiegare quanto in uno scritto o discorso è oscuro o OGGETTO DI CONTROVERSIA, di ATTRIBUIRE un significato a ciò che si manifesta o è espresso in modo simbolico, attraverso segni convenzionali o noti a pochi, ecc.: i. di un’iscrizione, di un segnale; i. di una notizia, di un messaggio; l’i. della Bibbia, delle Sacre Scritture; i. della legge, ecc…
Da: Treccani.it
le INTERPRETAZIONI sono soggettive, almeno quanto le TEORIE non condivise.
Eccone un altro in CATTEDRA!
O meglio: che ama fare DOMANDE,
come se ci si dovesse GIUSTIFICARE
sulle proprie scelte di vita,
soprattutto con LUI
(l’essere PERFETTO, che si gloria
persino della propria BELLEZZA).
Né ricorda le risposte che mal si adattano
alla sua TESI accusatoria.
Nella prossima vita
mi sforzerò di “SENTIRMI” sorella
con QUALSIASI tipo di donna,
PUTTANA o MANTENUTA che sia.
In questa, benché ne sia stata accusata,
ancora non mi sento in odore di santità,
e resto tuttora portata a distinguere.
Non è che, anche in questo contesto,
si DEBBA per forza pensarla
tutti allo stesso modo?
SE poi, anche non si fosse
SEMPRE COERENTI, questa carenza
ancora non risulta classificata
fra i PECCATI MORTALI.
Il virgulto senza macchia
di domande campa; ne pone
un SACCO e una SPORTA a TUTTI,
per poi fare delle risposte
l’uso (MALEVOLO) che preferisce.
Ha bisogno di sentirsi
in vantaggio e SUPERIORE.
Come nella brutta copia
di un romanzo d’altri tempi,
anche su LaD accadde che:
“La sventurata rispose…” 🙂
M..forse non parlo italiano? Il mio sentirmi in un certo modo non è influenzato da nessuno. Io mi sento il risultato di alcune scelte e fiera di averle agite e non subite. Ma dato che vivo in un mondo popolato da gente variegata ed avariata spesso, quando mi trovo la seconda, scelgo comunque ma sono inficiata dalla mediocrità, infastidita e non sto li a piangermi addosso o a cambiare loro,fortifico me, scelgo me ma spesso ciò fa rima con difficolta e dispiaceri. QUESTO DISSI ALLA MIA PRIMA LAD. Evitando banalita o rinnovate offese su bellezza..sesso ecc, io cerco un uomo di un certo tipo…se non lo trovo e so che non sta o forse si, tra gli alieni, scelgo tra accontentarmi e singletudine, la seconda. HO AGITO e migliorandomi. Perche un uomo tutto all’opposto di come lo vorrei o non in sintonia, sarebbe perdere la mia qualiTà. Se per me un uomo ‘giusto’ fosse uno in grado di empatizzare, intelligente, un minimo sensibile e stimolante ed intorno mi girassero, per casualita, destino o quel che vuoi, tipi rozzi, idioti, spenti……ecco che una certa categoria va ad inficiarmi. Su un’altra lad,un forumista sostiene che le donne accusino troppo gli uomini ma non guardino loro stesse. Se dico che oggi la maggiorparte del maschile, per dialogare, lasciarsi usa il whatsapp come mezzo oppure sparisca proprio durante o all’inizio di una frequentazione o non voglia impegno a favore della leggerezza (trombamicizia)…non sto accusando ma FOTOGRAFANDO UNA GROSSA REALTA. Posso detestare da donna che non fa certe cose, coloro che lo fanno? Si o no? Posso sentirmi di qualita e non presuntuosa davanti a certa gente/feccia? Ecco che io scelgo di essere single se intorno ho sta gente..ecco come inquinano o inficiano. E non sto li a sottolineare quanti siano feccia,senza guardare se intorno possa passare qualcuno piu giusto ma oggettivamente è duro e raro. E questo mio ‘lamentarmi’ non è fine a se stesso..è solo un legittimo sfogo. Io non sono vittima perche non mi rassegno..
..ma ho il diritto di incazzarmi o dispiacermene proprio perche lotto e non rinuncio mai. Ma mi girano…perche se la mia indole mi porta a combattere,migliorarmi e non trovo parità…è molto piu duro. Libero, scelto ma anche duro. E QUESTO NON SI SAREBBE MAI DOVUTO CRITICARE O GIUDICARE. NON ESISTONO PIEDISTALLI MA SOLO CAPACITA E CORAGGIO. Io sento entrambi ma non bastano nella vita a farti ottenere ciò che vuoi e/o meriti.