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Riscaldamento globale, vero allarme o un’altra bufala?

di Yoel
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Lettera pubblicata il 21 Maggio 2007. L'autore ha condiviso 34 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 79 commenti

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  1. 41
    raffaele -

    Albert, per quanto riguarda i rifiuti, l’altro giorno mi è arrivata la bolletta per il pagamento annuale della raccolta differenziata dei rifiuti, cifre esagerate, se per ogni abitazione sono tutti quei soldi da pagare, sono sicuro che non servono a smaltire solo la nostra immondizia (nord-est), molto di questo denaro (nostro), serve per smaltire quella discarica a cielo aperto che c’è in Campania, non sopporto queste cose, se giù sono incivili devono arrangiarsi, altrimenti è proprio vero che l’Italia va divisa in due !

  2. 42
    filippo -

    “allora la popolazione era limitata proprio perchè l’uomo era schiavo della natura, e si moriva a 30 anni”

    Albert, a che età pensi che si muoia oggi?!
    davvero a 75 gli uomini e le donne a 85?!
    hai fatto la media sul quartiere Parioli?!
    beh, adesso rifalla su tutto il mondo?!
    quando hai trovato il risultato, soffermati a pensare che quello è il dato reale.
    Malthus?! così, se si diventa 1000 su un’area che ne può sfamare solo 100, c’è crisi?! gran genio!!
    sapendo questo, non val certo la pena soffermarsi sulle condizioni che hanno portato all’esplosione demografica, ossia sul modello di sviluppo; atteniamoci semplicemente agli effetti; è il modo scientifico moderno di curare le malattie in modo .. industriale!
    se in un sistema aperto il capitalismo e i suoi emulatori camuffati da socialisti possono prosperare a lungo restando solo stupidi ed immorali, in un sistema finito entrambi, oltre ad essere immorali, portano al collasso, ragion per cui nessuno dei due è sostenibile ed entrambi devono essere eliminati dallo scenario.
    che i social-comunisti siano come e peggio dei capitalisti, questo non ci volevi tu a scoprirlo, ma la cosa è del tutto non pertinente, come non lo è tentare di spostare il problema del modello di sviluppo chiedendo a me quale alternativa sia possibile con l’implicito scopo di sostenere che non c’è alternativa a questo bel sistema.
    il problema è nel modello di sviluppo da almeno 10.000 anni, minuto più minuto meno e adesso è a un livello tale che non può essere certo risolto in un nanosecondo senza la bacchetta magica. in tempi meno magici, la soluzione è nota: restringere l’iniziativa privata al settore del terziario, distruggere i monopoli privati ovunque, limitare lo sviluppo di capitali, non usare le risorse naturali come se fossero infinite, usare le energie rinnovabili come quella solare e quella eolica, che sono allo stato primitivo, insistere nelle ricerche sulla fusione, decentrare le megalopoli, distruggere le mafie e, soprattutto, avere rispetto per gli equilibri dell’ecosistema, del quale si parla tanto da almeno il 1946 (vedi testi del Principe, Univ. Firenze), ma sul quale è stato commesso un crimine appresso all’altro soprattutto con la Chimica industriale, il cui unico scopo è quello di soddisfare le esigenze del capitalismo e non certo quelle dell’umanità, alla quale è stato chiesto solo di mangiare industrialmente e di moltiplicarsi cristianamente per fornire sempre più substrato al sistema.
    se la cosa non ti aggrada o ti sembra utopistica semplicemente perché Bush ha detto che lui e i suoi se ne fregano e lo stile di vita suo e dei suoi “non è negoziabile”, ne prendo atto, ma la cosa, ovviamente, non sposta di un micron i termini del problema (e lascia stare gli americani, ché Bush non parla per tutti loro, così come Prodi o quel fantoccio di Napolitano non parlano per tutti noi).

  3. 43
    filippo -

    ……………….

    se mi dici che l’esplosione demografica si sta rivelando un boomerang per il sistema poiché il sistema non può spingere i suoi motori fuori giri senza avvitarsi o, come si dice, mordersi la coda, allora concordo ed infatti il sistema si preoccupa della diminuzione delle nascite e qui da noi si incentivano gli immigrati, cose che dovrebbero indurre la gente a riflettere, a redistribuirsi e a fare sempre meno figli, anche perché metterli al mondo in un sistema come questo non è generoso né lungimirante.
    dato che la massa è maggioritariamente imbecille e nessuno si sogna di disincentivare le nascite (tranne che in qualche zona d’Africa, dove si fa per non far scoppiare un colera continentale) io considero questo più utopistico della conversione del modello di sviluppo, che è sostenuta da gran parte del mondo scientifico e da buona parte della politica, che se scoppia la macchina non magna più.

    PS. dove hai trovato che erano schiavi della Natura, visto che i reperti paleolitici dicono esattamente il contrario e altrettanto dicono i testi letterari che parlano dell’antichità, nonché i pochi aborigeni rimasti, per i quali la cosiddetta civilizzazione è sempre stata una catastrofe dai tempi di Cook?!
    il rapporto conflittuale con la natura è un sentimento idiota provato solo da una parte dell’umanità, non certo quella più sveglia e solo da un certo punto in poi, quello che si chiama comunemente Rivoluzione Neolitica.

  4. 44
    albert -

    Filippo, io posso condividere e sottoscrivere tutti i suggerimenti che indichi per non arrivare alla catastrofe ambientale ed ecologica.

    Posso anche aggiungerne uno che hai scordato: abbattere drasticamente le spese militari e per armamenti,visto che gli USA , che pure hanno armi in abbondanza, da soli spendono cifre folli in spese militari, e credo che solo 1/10 di quelle cifre permetterebbe appunto progressi notevoli nella ricerca sulle energie pulite, e nella tutela dell’ambiente.

    Il punto è: preso atto della situazione, realisticamente quale sarebbe il comportamento più semplice per tutti, e più utile alla salvaguardia della Terra? Io credo limitare le nascite a max. 1 figlio x coppia, per lo meno parliamone e smettiamola con questa mentalità vaticana contro la contraccezione, e assolutamente irresponsabile.

    Sul fatto che la vita media sia alta in Italia, o Svizzera, o Svezia e USA, e non nel Burkina Faso, o nel Mozambico, è chiaro che anche la longevità dipende dalla ricchezza di un Paese.

    Quindi anche tu mi confermi che una minoranza di Paesi ricchi occidentali sta bene, alle spalle di moltissimi che stanno sempre peggio.

    Quando uno va al supermarket a comprare le banane, ad esempio, o il cioccolato, in gran parte (tranne i prodotti equi e solidali) quei cibi li paga poco perchè le multinazionali alimentari pagano due lire i coltivatori del terzo mondo.

    Sul problema del dominio sulla natura, penso sia innegabile che in nessuna altra epoca come l’attuale lo sviluppo economico e tecnologico abbia permesso di vincere malattie mortali che in altre epoche portavano alla tomba in pochi giorni anche un imperatore, magari a 20-25 anni, per un semplice taglio, o un’infezione batterica curabilissima oggi.

    E di ciò, almeno in Italia e altri paesi in cui la sanità statale – checchè se ne dica – è ancora a buoni livelli, ne possono beneficiare anche i poveri.

    Negli USA se non hai un’assicurazione vita, o ingenti risparmi e disponibilità, le terapie per un tumore ad esempio, o altre malattie che richiedano interventi e farmaci costosi, possono ridurti sul lastrico, e questo è immorale, e per fortuna in Italia la situazione è diversa.

  5. 45
    albert -

    Un’ultima cosa Filippo.

    E’ ovvio che la distribuzione più equa delle risorse è un punto fondamentale per migliorare la situazione.

    Possibile che nessuno (o quasi) faccia notare, ad esempio, che oggi un “manager” di una grossa multinazionale guadagni cifre assolutamente sproporzionate rispetto ai benefici che apporta alla sua azienda?

    40 anni fa, ad esempio, le retribuzioni di un grosso dirigente erano 10-15 volte quelle di un tecnico o di un operaio della sua azienda.

    Oggi sono diventate magari 100 o 200 volte di più, e a volte quei managers sono degli incapaci che mandano in malora la loro azienda (vedi Enron, ad esempio, o Parmalat, ecc.).

    Eppure hanno stipendi, fringe benefits, liquidazioni, ecc., assolutamente folli.

  6. 46
    Yoel -

    Chi di voi ha visto il documentario di Al Gore e David Guggenheim “An inconvenient truth”,( Una verità scomoda)? vedi… http://www.climatecrisis.net

  7. 47
    filippo -

    “Quindi anche tu mi confermi che una minoranza di Paesi ricchi occidentali sta bene, alle spalle di moltissimi che stanno sempre peggio.”

    è un dato di fatto eclatante!
    il capitalismo occidentale ha prima distrutto le loro economie naturali e poi li ha ghettizzati nella propria.
    senza dubbio il controllo demografico deve essere attuato, ma, come ripeto, diminuire l’espansione demografica è contrario alla logica intrinseca di questo modello di sviluppo, ragion per cui starebbe nell’intelligenza del consumatore levare massa al sistema, ma il consumatore è massicciamente cretino e quindi questa reazione è lentissima.
    quanto al dominio della Natura, il concetto di per sé è fuori d’ogni senso comune.
    che significa “dominio della natura”?
    perché dovrei dominarla, visto che è mia madre e mio padre e che io ne faccio parte?
    chi vive in accordo con la Natura campa bene; chi pretende di poterla dominare resta fottuto e trascina tutti nella cacca.
    non è sconcertante che secoli di cattolicesimo non siano serviti a capire neanche il significato del mito della Torre di Babele?!
    tu parli dei mali sottili, ma se ti fossi letto anche solo Esiodo, sapresti che:
    1. tali mali erano conosciuti fin dalla remota antichità;
    2. solo da un certo punto in poi hanno avuto la meglio sulle difese immunitarie e questo a causa del mutato stile di vita della gente, ossia del modello di sviluppo, che è diventato urbanizzazione, artificio, industria e di conserva commercio, denaro, prostituzione, furto, assassinio etc…
    in altre parole, quella che sopra ho richiamato come Rivoluzione neolitica è stata realmente un’Involuzione.
    la cosiddetta civilizzazione ha corrotto l’equilibrio con la Natura, che è rimasto via via appannaggio di un numero sempre decrescente di individui, ha ridotto non solo i sistemi di difesa ma anche la qualità degli integratori alimentari naturali, alterando il concetto di medicina, da vera medicina a terapia sintomatica, delegando la tutela della salute alla chemioterapia in genere e, soprattutto, alla ricchezza che uno ha per potersela pagare e, infine, giunto all’acme della produzione industriale, ha deturpato l’Ambiente.
    ecco perché questo modello di sviluppo, oltreché fallimentare è un nemico dell’umanità e deve essere spazzato via con priorità molto superiore a quella del controllo demografico.
    poco fa ho sentito parlare quell’imprenditore tedesco che ha speso 4 miliardi di lire di suo per i restauri della Cappella Palatina di Palermo (XII sec. Ruggero II, un capolavoro unico di simbiosi arabo-normanna, non di stronzate come le guerre di civiltà); ha detto che a un certo punto della sua vita s’è reso conto che l’industria e il profitto sono un valore inferiore a quello dello spirito, che si nutre di pensiero e di belle arti e che era suo dovere far arrivare ai posteri quel mirabile capolavoro d’arte araba.
    se lo dice uno come lui vuol dire la fatica di eliminare questo modello di sviluppo non richiederà il ritorno di Ercole.

  8. 48
    albert -

    Filippo, l’imprenditore miliardario tedesco che dopo aver fatto i soldi con l’industria si dedica “ai valori dello spirito”, è un super-privilegiato che non può certo essere preso per modello generalizzabile per le persone comuni o medie.

    Lui può dedicarsi ai valori dello spirito, avendo un robusto conto in banca, la stragrande maggioranza delle persone ha il problema di sbarcare il lunario.
    Visto che parla di “valori delle spirito”, lui dalla Germania all’Italia come ci arriva? In aereo, treno, o auto, immagino, non certo a piedi!
    Quindi anche lui userà auto, telefoni, tecnologie, ecc., come tutti.

    Che l’industrializzazione produca danni alle persone, malattie, tumori, alienazione, vita disumana nelle megalopoli, ecc., oltre che danni spaventosi all’ambiente è chiaro.

    Il problema è che non si possono fermare le scoperte scientifiche e tecnologiche e il loro impiego nella produzione e nell’industria.
    Puoi forse proporre al mondo di tornare alle caverne, o di rinunciare a molte tecnologie di uso comune (frigoriferi, tv, telefoni, computers, auto, elettrodomestici, ecc.?

    Ovviamente no, si può solo cercare di limitare e abolire quelle molto inquinanti (es. auto: basterebbe usare di più le tecnologie e il computer e incentivare il “telelavoro” ad esempio, si ridurrebbe drasticamente l’abuso dell’auto), e passare a forme energetiche pulite.

    Ma abolire l’industrializzazione è un’utopia, solo una minoranza di ricchi può prendere, mollare il lavoro e comprarsi una casetta in campagna e vivere di agricoltura biologica, non puoi certo proporlo a 6,5 miliardi di persone.

    x Yoel:

    Al Gore sarebbe sicuramente stato un presidente USA ottimo per la salvaguardia dell’ambiente, a differenza del petro-bombarolo Bush, messo lì per pagare il conto alla potente lobby dei petrolieri e degli armaioli.

    Le idee di Gore sull’effetto serra sono note. Possiamo anche pensare che alcune sue convinzioni non siano sufficientemente dimostrate, però per lo meno Al Gore è uno che tutela l’ambiente, Bush è un devastatore che per cercare petrolio sta anche cercando di devastare l’Alaska.

  9. 49
    filippo -

    “Il problema è che non si possono fermare le scoperte scientifiche e tecnologiche e il loro impiego nella produzione e nell’industria.
    Puoi forse proporre al mondo di tornare alle caverne …”

    soliti luoghi comuni e concezioni errate; cambiare il modello di sviluppo non significa fermare le scoperte scientifiche o tornare alle caverne, ma solo fare tecnologia Eco-compatibile; quella attuale non lo è.
    se uscendo dalle caverne si fosse fatta sempre e solo tecnologia ecocompatibile oggi potremmo essere 8 miliardi e senza problemi; invece, dopo secoli di vita sugli allori, in soli 200 anni la capacità predatoria di una massa di imbecilli ha portato al punto di adesso.
    stanno partendo i progetti di “stoccaggio” CO2 a -800m.
    uno di questi riguarda le miniere di carbone del Sulcis ma dovrebbe poter essere esteso quanto prima alle miniere della Cina, che su questo è un grosso problema.
    le auto a idrogeno sono pronte (salve alcuni OEM americani, come al solito) e devono essere solo messe in produzione, il fotovoltaico esiste ma deve essere perfezionato, come l’eolico del resto; ma tutto questo, soprattutto in America, è in attesa delle decisioni politiche, che tardano perché sono al soldo del Capitalismo, dell’Industria e del Commercio.
    visto che è stato citato Al Gore, dirò, poiché ho visto il film-documentario già qualche tempo fa da solo e poi nell’occasione di una proiezione a cura dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, che non sono “idee di Al Gore”, ma di un consesso di scienziati piuttosto numeroso, dati che risultano da sperimentazione scientifica.
    Al Gore fa solo il lavoro di propaganda e fa benissimo; lo fa anche bene, con molto coinvolgimento personale e personalmente sono contento che esista un americano come lui a testimoniare che la politica degli Stati Uniti non è fatta solo da criminali imbecilli come Bush.
    il film mostra dati e grafici estremamente esaurienti e richiama l’attenzione sui giusti comportamenti individuali e sociali da tenere per portare in tempi rapidi il livello dell’aggressione all’Ecosistema al disotto della soglia critica, il che significa eliminare il rischio di collasso.
    ovviamente, conclude con il problema dei problemi, ossia la volontà politica dell’Amministrazione americana di intendere queste cose e con la fiducia che il popolo americano sia in grado di operare questa ribellione contro il sistema oligarchico che lo domina come fu in grado di operare la rivolta contro Re Giorgio.
    sarà pure un finale retorico, ma gli Americani hanno maggiori probabilità di svegliarsi così che non la gran parte degli Italiani, dei quali, in questo momento, sento che hanno rieletto in modo plebiscitario quel mafioso di Scopelliti a Reggio Calabria; si vede che ai calabresi piace proprio così!

  10. 50
    albert -

    Filippo, se fossimo 8 miliardi, potremmo avere tutte le tecnologie eco-compatibili che si vuole, semplicemente non ci sarebbero le risorse per fornirle a tutti.

    Non ci sarebbero abbastanza miniere per il ferro, l’alluminio, ecc., per costruire le auto (anche se andassero ad idrogeno) per 8 miliardi di persone. Anche se ci fosse un’auto ogni 4 persone, la Terra non avrebbe risorse sufficienti per costruire 2 miliardi di auto, e men che meno per farle cambiare ogni 5-6 anni.

    E lo stesso vale per tantissime altre cose, tra cui, ad esempio, la carta igienica (per quanto possa far ridere, ma è la verità)
    Qualche anno fa giustamente un esperto faceva notare che se solo i cinesi usassero la carta igienica (non la usano) sparirebbero foreste grandi come l’Amazzonia.

    Io credo sia ora di smetterla di illudersi che la Terra, che è un piccolo pianeta, sia una sorta di universo dalle risorse illimitate.

    Prima di parlare genericamente occorrerebbe avere sotto mano i dati, e vedere quanto è grande la superficie delle foreste terrestri, quanto quella dei deserti (raddoppiata in pochi decenni!), quanta acqua potabile c’è, quanta di aree coltivabili, quanta di montagne non abitabili, ecc., e allora si capirebbe che la Terra, tecnologie ecologiche o meno, NON può accogliere più di tanta popolazione, questo è un dato di fatto non smentibile se la matematica non è un’opinione.

    E se lo fa, allora vuol dire che una parte di questa sarà destinata alla fame e al sottosviluppo, mentre un’altra parte di privilegiati, come è sempre successo da quando l’uomo esiste (e basta con questa retorica del “in futuro si potrebbe fare chissà cosa!”), più o meno, con momenti o luoghi di minore egoismo e meno iniqua distribuzione delle risorse (ma sempre con poveri e ricchi), starà bene, alle spalle di altri.

    E poi, andiamo al punto.
    Tu dici che 8 miliardi potrebbero stare bene se fin dall’inizio ci fossero state tecnologie eco-compatibili. Non è vero, ma poniamo che lo sia.

    E una volta arrivati a 8 miliardi, il discorso contraccezione lo affronteremmo o no?

    Cosa diresti a questi 8 miliardi? Ora stop? Da ora in poi non potete più riprodurvi, perchè abbiamo toccato il limite?

    Quindi vedi che, a un certo punto, il discorso limitazione delle nascite si deve affrontare, ci sarà fatalmente un limite oltre il quale la Terra non può più sfamare e offrire possibilità di vita dignitosa a tutti.

    Anzi, si doveva già affrontare da quando eravamo 2-3 miliardi.

    Non è poi vero che la contraccezione è in contrasto con i modelli di sviluppo attuali, perchè è in funzione dell’istruzione delle donne.
    La dove le donne sono istruite e lavorano (in Europa e America, dove c’è maggior sviluppo economico),c’è stata una netta caduta del tasso di natalità. Solo in Africa, Asia e Sud America la natalità è ancora oltre i limiti accettabili.

    Quindi basterebbe diffondere scolarizzazione e istruzione, e calerebbe la natalità anche in quei continenti.

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