Come scritto nella mia precedente, magari peccando un po’ di ottimismo, la fine, o per lo meno il generico attenuarsi della situazione pandemica, potrebbe rappresentare, anche idealmente, il giusto punto di ripartenza.
Ebbene, dando per scontato la volontà di rimettersi in gioco sia in chiave individuale che collettiva, e considerando che ogni momento 0 prevede come pre-condizione una lista di priorità, ho voluto con questa mia formularne una che, partendo da una osservazione critica della realtà individuasse quelle situazioni da modificare e riformare.
Ho provato a mettere in fila 5 obbiettivi che, in chiave economica, occorrerebbe subito raggiungere, non solo per modificare quel che sembra non funzionare, ma anche per provare ad assecondare e amplificare le opportunità derivanti sia dai noti aiuti europei sia dalla naturale resilienza tipica del nostro tessuto economico.
Ovviamente la mia è una proposta è in quanto tale passibile di modifiche e integrazioni, ricordando però che un lungo elenco, ancorché necessario rischierebbe di trasformarsi in un libro dei sogni disperdendo forze e risorse:
1) Riduzione del Debito Pubblico. Pre-condizione per una crescita sana e duratura.
2) Riforma del Catasto. Non solo al fine di rispondere alle richieste europee in tal senso ma anche come strumento per un ridisegno complessivo del prelievo tributario.
3) Semplificazione burocratica amministrativa e legislativa. Per un paese semplice.
4) Incremento della produttività media del lavoro Pubblico e Privato. Come leva per ridurre le disuguaglianze.
5) Riduzione della tassazione sul lavoro. Da leggersi ed attuarsi in connessione al Punto Due come strumento per la riduzione delle disuguaglianze che tanta tensione sociale causano.
Proverò dalle mie prossime a sviluppare, e condividere con voi, singolarmente, ogni singolo punto nella convinzione che nei momenti topici di ogni collettività sia FONDAMENTALE prima di tutto la partecipazione collettiva.
Mariano Cangiulli
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