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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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Golem,
per quanto riguarda l’abrogazione del delitto d’onore la data risale al……1981!!!!!!
Ebbene sì. Era un rimasuglio che risaliva all’epoca del fascismo, ed anche il matrimonio riparatore è stato abrogato poco più di 30 anni fa.
Golem, se ho capito bene, ma poi mi dirai tu, suggerisci a Giampa di avere una doppia visione sui rapporti tra persona e persona, indipendentemente dalla qualifica del rapporto in sé.
Diciamo così: una VISIONE STRUTTURALE che concerne solo il rapporto tra le due persone, ed in questa struttura, che riguarda i comportamenti di ognuno, può valere il ” È giusto questo comportamento” ed il “NON È giusto questo comportamento”.
Poi c’è una VISIONE SOVRASTRUTTURALE dove invece non esiste il “giusto così” o “non è giusto così”, ma solo il “COSÌ È”.
E la matrice del COSÌ È, tu Golem, la rintracci negli istinti di ognuno?
È più o meno così la situazione?
Ciao
Maria Grazia sono stata una tua “sostenitrice” all’inizio perché vedo tanti uomini oggi che non sanno cosa vogliono ecc, però sinceramente ora mi pento di averti fomentato perché davvero non ti si riesce più a sopportare.
Ciao M, ho veramente poco tempo, ma domani sarò più articolato. Quello che dici è abbastanza vicino al mio pensiero, che poi si è configurato su quanto ho potuto vivere nei rapporti, traendo delle conclusioni che alla fine risultano banali. Vale a dire che non c’è niente di certo tranne la solita cosa. Tuttavia, in una relazione, la percentuale di “non essere fregati” è direttamente proporzionale alla raggiunta maturità dei componenti. Per maturità intendo la conoscenza dei propri limiti e una sufficiente conoscenza dell’altro. Tutte le alterazioni che attengono alla “visione” del partner, che si tratti delle presunte qualità del portoghese di mia moglie, o dell’immagine stereotipica della donna che molti di noi hanno, per proiezione della figura materna o della donna ideale tout court, sono destinate rivelarsi FALSE. Il risultato sarà la perdita “dell’immagine” e della relativa illusione che ne conseguirà, sia da parte di chi l’ha prodotta che di chi la subisce. Ricordo che mia moglie mi raccontò che una volta il lusitano paventò alla sua irredenta innamorata che forse lui non era esattamente come lei lo immaginava. Chissà, forse in un momento di pena per la stupidaggine di lei non se l’è sentita di abusare oltre il dovuto della sua ingenuità. Oppure è stata una strategia per cercare di dissuaderla. E se a Giampa fosse accaduto una cosa del genere, e sua moglie a un certo punto, tra le altre cose, non se l’è sentita più di fare la “moglie ideale?” E’ un’ipotesi. Ma sai, con la mente umana ci si deve aspettare di tutto. Per questo dicevo che io ora “mi aspetto di tutto”, ma continuo a vivere, sperando mi vada bene. In fondo non è così per tutto?. Ciao, a domani.
golem
anch’ io sapevo della recente data di abrogazione del delitto d’ onore e del matrimonio riparatore qui in Italia. e questo, ovviamente, è solo uno dei tanti aspetti che hanno inciso ( e in qualche modo continuano ad incidere ) sulla nostra cultura e sul modo di concepire il rapporto uomo-donna.
è interessante notare come quello che è considerato giusto e quello che è considerato sbagliato, cambi da latitudine a latitudine… nella capitale del lussemburgo, per esempio, avevo sentito dire che in certe zone ( per l’ esattezza nella zona finanziaria, vicino al palazzo in cui si gioca in borsa ) le donne in estate sono libere di circolare a seno nudo. proprio come in certe spiagge per nudisti ! nei paesi islamici, invece, l’ unica parte del corpo che alle donne è consentito scoprirsi sono gli occhi.
Ho anche saputo che a Londra è praticamente normale che molte ragazze girino per strada in mutande, o con pantaloncini cortissimi che potrebbero tranquillamente essere anche degli sleep. mentre qui da noi lo stesso abbigliamento sarebbe considerato scandaloso e oltraggioso.
questi banali esempi da soli bastano a far comprendere che ciò che noi riteniamo COMUNEMENTE GIUSTO, per altri può essere DEL TUTTO SBAGLIATO.
MG,
no, non è una gara a chi è più strafottente, ma c’è un perché non mi tiro indietro verso certe cose.
Quando una persona ci infastidisce, per qualsiasi motivo, dentro di noi si crea quel “torcinello” che ci indispone. E allora si aprono 2 strade:
1. ci si libera del bello e ci si tiene il brutto. Tengo per me il fastidio, il brutto, e do all’altra persona l’educazione, il bello.
2. ci si libera del brutto e ci si tiene il bello. Si riversa sulla persona l’insulto che è soltanto un mezzo attraverso il quale ci si libera del fastidio, e quindi del brutto, e ci si tiene il bello.
Un meccanismo che consente di stare meglio, di liberarsi, non mi sembra negativo per chi lo mette in pratica.
E neanche l’essere stronzo è così male, se uno ci pensa un attimo.
La persona stronza è quella persona che riesce ad ottenere un vantaggio per se stesso, a svantaggio di altri.
Io sono uno stronzo perché uso te, creandoti un danno (perché devi sopportare l’insulto), a vantaggio mio.
Ed il mio vantaggio consiste nel mettere in pratica il punto 2 di cui sopra.
L’essere stronzo non è una condizione esistenziale, ma un tipo di atteggiamento.
Quindi, in fin dei conti, se volevi darmi dello stronzo sottolineando una mia presunta qualità, hai sbagliato perché la qualità stronzo non esiste.
Invece, inconsapevolmente, mi hai fatto un complimento, perché una persona che riesce a trarre del benessere da ciò che fa, dice e scrive, è una persona positiva, soprattutto se lo fa attraverso un mezzo facile, immediato e gratuito come l’insulto.
Quanti soldi spendiamo noi, tutti i giorni, nel rincorrere il benessere? Un bel po’ credo.
Invece io cerco di risparmiare là dove posso, e stare bene. Chiamami scemo!
Se poi gli altri si sentono disturbati, fatti loro. Contrariamente a quando si è detto, io non sono Dio, non devo e non posso occuparmi di tutti i problemi della gente.
Credo di essere stato abbastanza chiaro.
Prima di farmi la lezione sulla buona educazione, dovresti fare un corso di bon ton, e poi iniziare a far coincidere il tuo essere con la seconda parte del tuo nome, ossia Grazia.
Quando diventerai graziosa nei modi, allora accetterò lezioni di civiltà mariagraziana.
Nel frattempo galoppa.
Ciao Regina Elisabetta.
Va bene Golem, a domani.
Il “mi aspetto di tutto” è una specie di materassino di gomma che attutisce il colpo in caso di caduta.
Ovviamente sperare nel meglio è naturale.
Il “mi aspetta di tutto” è una consapevolezza che si raggiunge quando si attraversano certe cose, e comporta sempre una punta di amarezza latente dentro chi la pensa così.
Io credo che Giampa, a questo punto, lo abbia capito.
O no, Giampa?
È lo shock che è duro da superare, soprattutto se è procurato da una persona dalla quale non ci si aspettava proprio di tutto.
Una persona può anche chiudere una relazione, e fa bene a farlo se da quella relazione non riesce più a trarne nessun giovamento personale, ma c’è modo e modo per chiudere.
Se a distanza di anni Giampaolo è ancora così, significa che la chiusura non è avvenuta nel modo “giusto” secondo i suoi canoni.
Ormai abbiamo capito che esistono modi di pensare che per alcuni vanno bene, per altri, invece, esulano completamente dalla loro natura, e Giampa fa benissimo a rimanere in linea con se stesso.
È una linea che comporta dei rischi alti? Bene, ma credo che Giampa ne sia consapevole e che preferisca correre questi rischi, piuttosto che accettare cose che non sono aderenti a lui.
Meglio rischiare che snaturarsi, a parer mio.
“Vale a dire che non c’è niente di certo tranne la solita cosa”.
Se per solita cosa, intendi la morte, guarda che potrebbe non essere così certa nemmeno lei.
Gesù era morto prima, ma risorto poi, e quindi non è morto, mentre la Madonna non è morta, ma è stata Assunta nei Cieli.
Quindi abbiamo almeno due precedenti che ci dicono che la morte non è sicura, e se è successo a loro due perché non potrebbe accadere anche a noi? 🙂
Ciao
Milly
francamente non mi ricordo di te. credo di non averti mai notato… ti dirò la verità, la cosa mi puzza un pò e hai tutta l’ aria di essere un troll. si perchè è strano che io sarei “insopportabile”, mentre ai maschi del forum che continuano ad attaccarmi a oltranza non muovi critica alcuna… persino rossana, famosa per il suo senso diplomatico del confronto e la sua assertività, ha ammesso la “pensatezza” che ormai hanno raggiunto certi utenti nei miei riguardi. non voglio arrivare ad alludere che in realtà tu sei M., ma francamente verrebbe da pensarlo. ovviamente ti concedo il beneficio del dubbio, come è giusto che sia. se non riesci a sopportarmi basta non leggermi ! semplice, no ? e comunque non ti esaltare dolcezza … NON SEI TU o qualcun altro che mi ha fomentato ( o che ora mi può fermare ). io dico semplicemente QUELLO CHE PENSO, e stai certa che non mi faccio infarinare da nessuno, ne ho bisogno di suggerimenti. ciao stellina !
bene M. ! dandoti IMPLICITAMENTE dello stronzo in realtà ti avrei fatto un complimento, ANZI TI AVREI ADDIRITTURA PROCURATO BENESSERE 😀 … quindi quale sarebbe il problema ? di che vai lamentandoti ? perchè dopo aver letto quel mio commento che alludeva ( con una certa velata ironia ) a una tua PERSONALITA’ STRONZONICA, ti sei inalberato tanto rispondendomi che sono una malata mentale ? ti ringrazio se vorrai chiarire questo punto. altrimenti continuerò a scrivere comunque i miei commenti nel forum ( quindi consiglio a “Milly” di rassegnarsi… ).
Golem,
“in una relazione, la percentuale di “non essere fregati” è direttamente proporzionale alla raggiunta maturità dei componenti. Per maturità intendo la conoscenza dei propri limiti e una sufficiente conoscenza dell’altro.” – come non concordare?
buona giornata!
—
Milly,
semplice curiosità, a cui puoi anche non dar riscontro: cos’è essenzialmente che, secondo te, non va in Maria Grazia?
—
Giampaolo,
non è che non esista il giusto e lo sbagliato. con un po’ di buona volontà e di onestà intellettuale tutti lo sappiamo distinguere. il punto è che è la perfezione a NON esistere (negli esseri umani l’errore è sempre possibile, nè del tutto eliminabile).
ci sono personalità granitiche, come la tua, e altre meno stabili ma non per questo da condannare. basta lasciarle lontano dalla propria vita, se si riesce. se, invece, se ne rimane irretiti, per qualsiasi ragione questo avvenga, non resta poi che subirne eventuali conseguenze negative.
tu ritieni di essere stato coerente con le iniziali premesse; lei non è stata in grado di esserlo quanto te. assodato questo, che cosa puoi fare per renderla come avresti voluto? lei non è così, e, giusto o sbagliato che sia, sta inseguendo un SUO benessere che non ha potuto costruire con te. avresti voluto che ti restasse accanto, continuando a far finta che tutto fosse perfetto, per orgoglio suo, piacere tuo e invidia da parte di amici e conoscenti?
avrebbe potuto andare anche così ma cosa ci si può fare se così non è andato? realtà che non si può che accettare, anche se sarebbe stato preferibile che almeno la fine della relazione fosse stata più corretta e, di conseguenza, forse, meno traumatica per te.
un caro saluto.
MG,
non mi sono inalberato, anzi.
Quando ti è stato fatto un riferimento al tuo essere istrionica, e tu ti gongolavi, io sorridevo.
Quando mi hai detto di non prendermela per la tua vena istrionica, sorridevo un po’ di più, ma quando ho saputo che l’istrionismo è un disturbo della personalità, sinceramente, ho riso per almeno cinque minuti filati.
Quindi non ero inalberato, ma divertito.
Io già avevo intuito che avevi qualcosa che non andava, però ci sono sempre passato sopra.
Però tu daje e daje e daje, e allora io ti ho fatto presente che più che gongolarti dovresti curarti.
Per questo problema fanno degli incontri di psicoterapia, e poi non so se è prevista anche una cura farmacologica, anzi, non so se esiste proprio una cura.
Questo dovrai chiederlo al tuo medico.
Ricordati: il primo passo verso la vera guarigione è riconoscere di aver bisogno di una mano, senza negare nulla.
In bocca al lupo.
Hop Hop
P.s.
Allora io sono M, poi sono diventato Dio, poi un monarca assoluto, ed in fine Milly.
Non hai un buon intuito. Sarà che avrai perso il talento dell’intuito tramite il tuo processo di FLUIDIFICAZIONE DELLE IDEE. Lo hai fluidificato troppo e lo hai perso con uno starnuto.
Capita.
Buongiorno a tutti. Com’è bello progettare, ma soprattutto disegnare, “a mano”. Sono “nato” disegnatore e l’imprintig che ne ho ricevuto, come per tutte le “prime” esperienze, non mi lascia mai.
Ciao MG la tua riflessione sottolinea come le nostre opinioni siano estremamente “relative”, ma non di meno ci appaiono assolute.
Questa mattina ascoltavo le riflessioni di un etologo che sottolineava come il mondo animale, al quale apparteniamo anche noi non dimentichiamolo, si orgaanizzi e viva la propria esistenza in relazione a “ciò che è in grado di percepire” dall’ambiente. Se per un delfino, l’elefante o l’uomo il loro mondo è fatto da tutto ciò che i loro sensi possono percepire, per organismi più semplici, come una zecca per esempio, le informazioni in base alle quali “regola” la propria esistenza” è la TEMPERATURA. Quindi il mondo di quell’insetto inizia e finisce con le variazioni termiche. Il resto è irrilevante, e inoltre del tutto inutile per gli scopi che il fastidioso e puzzolente animaletto persegue nella sua vita.
Ho preso spunto da questa riflessione, per integrare la risposta alle domande di M in relazione alle ulteriori ipotesi che riguardano la (NON) singolare situazione di Giampaolo.
Quando dichiaro che “mi aspetto di tutto” esprimo un giudizio riguardo le possibilità di evoluzione di una situazione, e per trarre una “prognosi” di questa mi “servo” delle “esperienze” che ho potuto osservare e tradurre in “cultura”, che mi provengono dalle informazioni che ho “percepito”.
Che significa? Che lo stesso fenomeno sarà letto da una persona in un modo e da un’alta in una maniera differente, in ragione delle “differenti” sensibilità. Caratteristiche che sono dipendenti da una dotazione che si chiama intelligenza.
Se l’etimo di questo termine significa “collegare tra loro”, tante più saranno le esperienze vissute da collegare tra loro, e trasformate nella personale “cultura”, tanto maggiore sarà vicina alla verità ontologica la “visione” di quell’evento.
Quando io ho scoperto che una persona può innamorarsi di un’altra che non la ricambia, mettendo in crisi il concetto elementare che avevo che nessuno “fa niente per niente”, ho arricchito il mio bagaglio “culturale” di una novità (come quella che ha scoperto il Giampa con il maschio “anomalo” che c’è in me) che ha modificato il mio punto di osservazione degli eventi, e che la mia “personale” curiosità mi ha chiesto di approfondire, scoprendo che c’è un “ritorno” anche nell’anacronismo di cui sopra >