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Ho deciso di rinunciare ad avere figli

di eglevittoria
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.066 commenti

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  1. 81
    rossana -

    Hurin,
    a grandi linee concordo con il tuo post 75, soprattutto sul concetto di fondo: “L’uomo nn ha metro di giudizio, nn ha oggettività ed è egoista. L’uomo è una brutta bestia! ;)”.

    se così non fosse, si starebbe tutti meglio e si sarebbe tutti più contenti!

  2. 82
    Sarah -

    Giampaolo credo che tu mi abbia frainteso, ci sono troppi genitori che pur stando in casa anche se il figlio ha bisogno di qualcosa non ci sono, non stanno lì a dargli retta se vuole far vedere un gioco, se disegna, se ha bisogno di essere ascoltato, ma sai quanti ne ho visti che se ne sbattono altamente?Ho studiato un po’ di psicologia infantile riferita soprattutto alla capacita’ dei bambini di esprimersi coi disegni, sai perché spesso i bambini che disegnano smettono di farlo?perchè il genitore non lo incoraggia, perché quando il piccolo va dal papa’ per fargli vedere il disegno, lui manco si volta perché sta guardando la partita, perché si scoccia, perché bada ai fatti suoi.Per non parlare di quei genitori che buttano le loro frustrazioni sui figli e li sgridano per ogni cosa, pensa che l’altro giorno in spiaggia ho beccato due isterici che umiliavano davanti a tutti la loro figlia, avra’ avuto7/8 anni, pretendevano che si facesse la doccia, tenendo gli slip puliti in mano ma senza bagnarli mentre loro stavo davanti a lei a gridarle addosso…scusami a sto punto meglio meno tempo insieme ma di qualità’ che stare più tempo con genitori assenti o isterici e purtroppo di gente così ne trovi a iosa!

  3. 83
    Giampaolo -

    Eh cara Sarah, sapessi quanta gente fa figli senza sapere cosa vuol dire essere genitore !
    Su questo mi trovi perfettamente d’accordo.
    Io sono stato letteralmente “lapidato” perchè non ero pronto ad avere figli, non me la sentivo. Proprio perchè sapevo che con un figlio devi concentrarti quasi esclusivamente su di lui.
    Mi fa piacere che una donna come te scriva su un forum cose che sostengo da anni.
    Un figlio va seguito nel suo percorso, sempre e comunque. Oggi invece lo si esibisce come “trofeo” quando nasce. Lo si vizia, ma gli si fa mancare ciò che è più necessario: la presenza e il dialogo continui. E poi spesso lo si “umilia” cos’ come hai descritto tu.
    Sono letteralmente “avvelenato” quando vedo queste cose. C’è un’ipocrisia pazzesca.

  4. 84
    Giampaolo -

    Maria Grazia

    “il mio modello di famiglia ?
    La moglie lavora e si dedica alle faccende domestiche e ai figli.
    Il marito lavora e si dedica alle faccende domestiche e ai figli.
    Entrambi lavorano sia in casa che fuori, così non hanno bisogno di assumere colf e badanti. anche perchè è giusto che anche le donne immigrate perseguano lavori degni delle loro lauree e qualifiche, invece di limitarsi a sostituire il ruolo servile che un tempo era di noi italiane.
    La donna si limita alle otto ore di lavoro massime.
    L’ uomo si limita alle otto ore di lavoro massime. senza assentarsi la sera per “strane riunioni” fuori orario ( non so se mi spiego…)
    La moglie cerca di essere paziente e accomodante.
    Il marito cerca di venirle incontro in tutti i modi perchè lei è una DONNA, NON UNA MACCHINA DA RIPRODUZIONE, UNA LAVASTOVIGLIE UMANA O UNA BAMBOLA GONFIABILE.
    e a sostegno di tutto ciò, come giustamente dice rossana, il contesto esterno deve venire in aiuto con servizi e strutture di supporto alle famiglie con figli.
    se per caso uno dei due coniugi avesse un lavoro itinerante che lo costringe a stare fuori casa per giorni interi, l’ altro coniuge ( CHE SIA UOMO O CHE SIA DONNA ) deve supplire alla figura mancante in quanto a presenza con i figli.”

    Non mi pare ci discostiamo molto con le idee. Quindi continuo a non capire cosa mi contesti !

    “… ma comunque c’è presenza e calore, anche se IL PAPA’ STA STIRANDO E LA MAMMA STA AGGIUSTANDO UNA PRESA ELETTRICA.
    no ! tranquilli ! non corriamo il rischio di rimanere fulminate. anche noi sappiamo aggiustare prese elettriche e riparare tubi. NONOSTANTE ABBIAMO LA PATATA INVECE DEL PISELLINO ;..”

    Ecco, su questo avrei invece da ridire: una donna che ripara tubi e prese elettriche ? Quante sono scusa ?
    Nella mia vita non mi è mai capitato di vedere una donna alle prese con un impianto elettrico (non parlo di attaccare una presa), e nemmeno a montare un antenna TV.
    Un automobile in panne, una ruota da sostituire, un apparecchio da riparare, cambiare olio, filtri, candele, sostituire una batteria nel motore, caricare legna, saldare dei fili elettrici, riverniciare pareti e stuccare muri.
    Nel mio posto di lavoro se c’è un lavoro che richiede forza fisica si chiama sempre un uomo.
    Questa è la realtà cara Maria Grazia.

    Quando ero sposato ci ripartivamo i compiti. Lei si occupava prevalentemente della cose di casa, per scelta, per attitudine e quant’altro. Ed io collaboravo in qualsias

  5. 85
    Giampaolo -

    …qualsiasi altra cosa. Non tirandomi indietro se c’era da cucinare, lavare i piatti, passare l’aspirapolvere ecc.

    Ripartirsi in compiti in base alle proprie attitudini non mi sembra segnale nè di maschilismo nè di femminismo.

    Un mio amico fa il sarto, e a casa sua la moglie non attacca nemmeno un bottone, lo fa lui. Così come un altro amico che essendo appassionato di cucina, cura lui tutto ciò che concerne il mangiare. In accordo, ovviamente, con le rispettive consorti. Niente di imposto cara Maria Grazia !

  6. 86
    maria grazia -

    Sarah dici bene
    anche i miei genitori quando io e mio fratello eravamo bambini, erano così. ci trattavano come se fossimo già degli adulti, mio padre parlava solo di responsabilità e di bollette da pagare, dando per scontato che due bambini come noi, con un cervello DA BAMBINI, avrebbero capito. non giocava e non scherzava quasi mai con noi, quando non era al lavoro stava sempre in casa con nostra madre, ma era costantemente incentrato sui suoi problemi e sulle sue cose da fare. e anche nostra madre pensava solo alle sue faccende e reagiva sempre scocciata se cercavamo di giocare un pò con lei. a lei bastava comprarci le nostre merende preferite e piazzarci tutto il giorno davanti alla tv per sentirsi una brava madre. io come bambina vedevo molta più “complicità” nelle famiglie dove le madri lavoravano. inoltre i miei genitori non si accorgevano che così facendo, trattandoci come esserini stupidi e fastidiosi, io e mio fratello crescevamo senza empatia per gli altri, senza educazione e senza consapevolezza. e io a scuola, avendo per natura un carattere molto più ribelle di mio fratello, ho avuto parecchi problemi, sia con gli insegnanti che con gli stessi compagni di classe. ecco perchè io ora non do molto valore a tutto quel tempo che mia madre trascorreva con me. sono sicura che se avesse pensato a lavorare e a realizzarsi anche come persona e come donna, sarebbe stata una madre migliore, anche se nessuno può dirlo con certezza. i miei rappresentano una delle tantissime coppie italiane che si sposano per convenzione, E NON PER CONVINZIONE. e, per quanto fossero bravissime persone, NON ERANO ADATTI NE ALLA VITA MATRIMONIALE NE A FARE I GENITORI.

  7. 87
    sarah -

    @Giampaolo
    dici bene, ho sempre affermato che secondo me la maggior parte dei matrimoni non andrebbero celebrati, ci si sposa per i motivi sbagliati, ovvio che poi si divorzi.
    Non so fare un impianto elettrico ma quando il tecnico del computer non è stato capace di controllarmi la ventola me lo sono smontato io. Meno male che era il suo mestiere U_U

    @mariagrazia
    Un mio ex ha passato i primi 5 anni della sua vita con sua mamma, risultato?un mammone stratosferico, pensa che i suoi hanno fatto il secondo figlio perché lui si sentiva solo e gli ha chiesto il fratello, ma ti pare un motivo per fare figli???che poi voleva fare tutto quello che avevano fatto i suoi, suo padre si era sposato a 35 anni ma solo perché non aveva testa per sposarsi e lui voleva aspettare i 35 anni per sposarsi solo perché lo aveva fatto papino, voleva sposarsi dove lo avevano fatto loro e voleva che io stessi a casa come sua mamma sennò i bambini crescono male, beh se crescono come lui lavoro tutta la vita, un bambino viziato e svogliato per il quale la fidanzata deve essere una seconda mamma…ehehehhe ovviamente non è durata ma meglio così 😛

    p.s.dulcis in fundo prima di scappare a gambe levate da questo campione lui, mammina e papino dicono che vogliono cambiare casa e dicono “aspettiamo che vi sposate così andiamo a vivere tutti insieme”, via più veloce della luce!

  8. 88
    maria grazia -

    “Ripartirsi in compiti in base alle proprie attitudini non mi sembra segnale nè di maschilismo nè di femminismo.”

    giusto giampaolo! ma chi le stabilisce le attitudini ? chi lo dice che una donna non sarebbe in grado, se volesse, di riparare tubi e prese elettriche, o di cambiare le gomme dell’ auto ? il fatto che tu non abbia mai visto donne così, NON SIGNIFICA CHE TUTTE NON CI SIANO TAGLIATE ! si torna sempre sullo stesso discorso ( la propria personale esperienza di vita deve valere come LEGGE UNIVERSALE ). io ad esempio ho le patenti superiori e mi intendo di motori. una volta a Roma ho trovato un ragazzo in panne con l’ auto e l’ ho aiutato io a ripartire. mi sembra che tu ragioni troppo per preconcetti e stereotipi. è questo che ti contesto ! secondo me le ragazze si autoconvincono di non essere in grado di fare certe cose, perchè la nostra cultura impone che di certi lavori tecnici se ne debbano occupare solo gli uomini. ma è solo suggestione psicologica. di questo ne parla magistralmente un’ autrice tedesca nel libro intitolato ” Le brave ragazze vanno in paradiso, quelle cattive vanno dappertutto”. questa autrice in un passo del suo libro parla appunto del fatto che la nostra cultura INSEGNA alle donne a non accostarsi a certi campi, definendo questo meccanismo sociale che porta le donne ad essere carenti in certi compiti, come INCAPACITA’ APPRESA. In pratica, le donne vengono PORTATE A CONVINCERSI che non sono adatte ai lavori tecnici e un pò più complicati, quando invece si tratta solo DI UN PRECONCETTO adottato dalla società. Personalmente ho scoperto di essere appassionata di elettromeccanica e di elettronica, una cosa alla quale non avevo mai pensato in tempi passati.sto anche cercando di brevettare un nuovo apparecchio in proposito, e la cosa mi “intrippa” alquanto. mentre,ad esempio, detesto stirare e cucire. ma lo detesto VERAMENTE ! tanto che se mi si strappa un abito preferisco affidarne la riparazione ad altri. Ovviamente IO SONO COSI’. Non è detto che debbano esserlo tutte le donne.

  9. 89
    maria grazia -

    Poi è ovvio che un uomo avrà sempre più forza fisica, ma non per questo noi donne dobbiamo sentirci imbranate o inadeguate sulle cose che richiedono competenza tecnica ! senza contare che spesso l’ ingegno conta più della forza, caro giampaolo ! una volta con un amico sono entrata in un locale pubblico. gli ho domandato:” indovina quanti sensori di allarme ci sono qui ?” e lui:”nessuno” – “sbagliato!” – gli ho detto io – “ce ne sono 15!”.

    a proposito di grandi uomini valorosi…

    http://www.lintraprendente.it/2014/07/se-il-codacons-ora-difende-pure-schettino/

  10. 90
    Giampaolo -

    Maria Grazia, io non ragiono per preconcetti ma per realtà di fatto oggettive.

    Nella mia vita non ho visto donne che facciano quello che ti ho elencato nel mio post precedente, se non i RARISSIMI casi. Poi che tu lo faccia non fa testo. Sei una di quei RARISSIMI casi. Vale sempre il solito proverbio: “una rondine non fa primavera” ! Mia cugina usa il trapano, fa lavori di muratura…e il marito non sa neanche piantare un chiodo. Ma chiunque si sbalordisce di questo, soprattutto le donne.

    Io mi attengo alla realtà di tutti i giorni moltiplicata per quasi cinquanta anni. Vorrà dire qualcosa o no ?

    Non contestare sempre ciò che non è contestabile non per il mio o il tuo punto di vista, ma per la realtà oggettiva dei fatti che sono sotto gli occhi di tutti.

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