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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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Golem,
ovviamente per capire IN MANIERA TOTALE una situazione, bisogna viverla sulla propria pelle, ma ciò non toglie il fatto che per propria cultura, conoscenza, sensibilità, si possa e riesca a capire anche quelle cose che non ci cadono addosso. Non in maniera tolta, ok, ma non per questo i fortunati, chiamiamoli così, devono essere intesi come dei cerebrolesi incapaci di capire.
Se così fosse nessuno potrebbe dire più nulla, perché un fatto si ripete simile a se stesso, e mai uguale, quindi solo 1 persona potrebbe capire realmente ciò che ha subito, mentre un’altra persona che ha subito una cosa simile, ma non uguale, non potrebbe capire. Mi sembra impossibile. Per questo ti dico che anche un uomo, in quanto essere umano,possa capire un altro essere umano, donna. Altrimenti solo le mamme, le donne fecondate, e non quelle mai fecondate, avrebbero il diritto di dire la loro, ma così non è. Il tema aborto tocca tutti e credo che questo sia un bene. La vita appartiene a tutti, maschi e femmine.
Per lo stupratore ho parlato di un bel po’ di anni di galera, e non di marcire a vita, perché, come giustamente hai detto tu, neanche gli assassini marciscono nelle celle.
Il discorso di leggi maschili fatte per le donne, è un vero ed un po’ no. Nel senso che nel parlamento italiano ci sono uomini e donne, ed entrambi concorrono nella formazione delle leggi, quindi raccolgono le necessità di entrambe le metà del cielo, ed infatti esistono leggi che tutelano e perseguono vicende prettamente femminili, quindi non vedo il problema.
Anche perché le leggi sono il volto dello Stato, ed uno Stato non è né uomo, né donna, ma tutte e due.
Poi, tornando al discorso del marcire in galera, la galera serve, anche se è meglio dire servirebbe, visto il loro stato, come mezzo rieducativo e non punitivo.
Vedi che istintivamente tu sei portato ad uccidere chi ucciso non ha, ma “salvi” chi sopprime una vita.
Lo stupratore che cosa fa? Impone la sua volontà su chi non è in grado di contrastarla. Gli atti dello stupratore violano la sfera umana, giuridica, di un altro essere che non ha la forza di evitarlo.
Se questo non lo trovi giusto, devi non trovarlo giusto sempre, anche se non potrai mai essere tu la donna violentata, visto che sei uomo. Un principio è un principio, stesso peso, stessa misura per tutto, altrimenti non è più un principio, ma altra cosa.
L’aborto è omicidio. Lo dice anche Faye Wattleton.
Ciao a tutti
Rossana,
eccola qui la mia aria fritta
http://www.lastampa.it/2010/10/19/blogs/san-pietro-e-dintorni/aborto-e-cancro-cinque-studi-RLTKX12UouhAyGTzJGkk9O/pagina.html
L’aborto farmacologico, in particolare, può compromettere future gravidanze a causa dell’aumento del rischio di gravidanze extrauterine, chiusura di una tuba, aborti spontanei, sterilità e endometriosi. La compromissione della futura capacità riproduttiva è associata ad infezioni pelviche o genitali, molto frequenti nell’interruzione di gravidanza con la pillola abortiva. I ricercatori hanno, infatti, scoperto che “La RU486 ha anche un effetto immunosoppressore in quanto aumenta la produzione di cortisolo. Il cortisolo, è un ormone glicocorticoide, che agisce sia sul sistema immunitario facendo diminuire la capacità dei leucociti di migrare verso le zone dei tessuti infetti e di sopprimere l’espressione genica dei linfociti, sia sulla capacità dei neutrofili di uccidere le cellule batteriche. Tutti questi effetti impediscono al sistema immunitario di combattere l’aggressione batterica. Questo spiega come mai uno degli effetti più comuni della RU486 siano le infezioni pelviche o genitali, come la clamidiosi e la gonorrea”
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/12/la-194-ha-fallito-anche-l%E2%80%99aborto-legale-fa-male-alla-salute-delle-donne/
Chi se ne fotte se ci sono medici e ricercatori sul cancro che hanno reputato non proprio aria fritta, le cose che ho detto, giusto? Tanto nel post 765 è contenuta la RAGIONE.
Ha ragione Golem nel dire che questa è una questione da donne, e per dirla in stile Accademia della Crusca, c.... ce ne frega a noi uomini di preoccuparci di quello che succede a voi? Tanto è “roba da femmine”.
E visto che tanto è una cosa solo vostra, tenete per voi anche tutto ciò che ne deriva.
I figli e semi figli sono delle madri.
Rossana per me è aria fritta ciò che scrivi tu, non io.
Ad majoram progressiste.
M.,
secondo me, non è che una persona sensibile e dotata di capacità di empatia non possa comprendere un altro essere umano, uomo o donna, in eventualità emotivamente abbastanza comuni, di cui può avere un’esperienza parziale o affine. temo non lo possa fare nel vero senso della parola quando si tratta di comprendere la paura, la sensazione di totale incapacità, fisica o psichica, e/o la disperazione. quando cioè ti trovi davanti al dilemma: premo questo grilletto oppure attendo di essere lasciato morire dissanguato? puoi, anche lontanamente, immaginare che si debba agire COME in una specie anomala di legittima difesa? oppure che ti trovi nel momento in cui stai per mettere in atto un serio tentativo di suicidio? queste sono alcune sensazioni che devono essere sperimentate nella loro equivalente entità per essere comprese.
se il tuo approccio deriva dall’attività di volontariato soltanto, ti sei calato benissimo in molti degli aspetti più significativi della questione.
buona serata!
PS1: potevi davvero supporre che non sapessi che il protestantesimo è una religione? non essere così attento a ogni minima svirgolatura, per favore, soprattutto se questa riguarda un credo, e se appositamente ho avuto l’intento di tenermi “sul leggero”…
PS2: spero tu sia a conoscenza di come si applicano le leggi di sostegno alla maternità in Italia (non tutti amano elemosinare…). questo articolo ne dà una vaga idea: http://www.repubblica.it/politica/2014/08/12/news/cara_madia_la_mia_odissea_di_mamma_precaria_alla_ricerca
M. Io lo stupratore di mia figlia lo faccio fuori, forse non era chiaro. È come lui tutti quelli che commettono delitti efferati. Tempo fa parlai del film ” dead man walking” con l’immenso Sean Penn e Susan Sarandon nella veste di una suora laica che ne “segue” il percorso sino alla sedia elettrica dimostrandogli un “amore” che commuoveva ma non mi faceva dimenticare lo stupro e l’assassinio di una giovane coppia di innamorati. Il film sottolineava la tragedia che rappresenta la pena di morte, ed era la trama più adatta per colpire il pubblico, più di quella che avesse riguardato i genitori delle vittime. Ma io pensavo a loro, immedesimandomi nella loro tragedia, non in quella di uno sbandato e neanche nella carità della suora laica, che mi ricordava una delle tante “crocerossine” alle quali di aggrappano tanti parassiti di cui ho avuto modo di parlate su queste pagine. Gente che ci marcia con il disco rotto della sfortuna e della mancanza di attenzioni. Io sono uno di quelli che dall’età di dieci anni in poi non ha avuto una famiglia, praticamente, e ho vissuto in condizioni di indigenza difficili da capire. Ma non sono andato a rapinare le vecchiette, e mi sono fatto una vita e una carriera studiando e lavorando allo stesso tempo, e credo di sapere quale sia il valore e il senso della vita. Scusa questo sfogo personale.
Caro M, la questione dell’aborto non sarà mai risolta, ma permettimi di dire che NESSUNA DONNA, degna di questo nome, rinuncerà ad una maternità se NON VI È O SI SENTE COSTRETTA dalle circostanze. Ma lasciami dire anche che se come uomo potrei intuire le ragioni morali di cui parli tu, in ogni caso non saprò mai cosa SI PROVA avere nel corpo una gravidanza imprevista e non desiderata. Ecco perché sostengo che dovrebbe essere la protagonista ad interrogarsi sul destino di quell’evento che sta vivendo. Decidere quali delle DUE LIBERTA’ debba essere sacrificata non puo deciderlo chi non sta vivendo quel dramma.
Tu citi fonti autorevoli che reputano l’aborto un omicidio, e lo capisco, ma se parliamo di omicidio dobbiamo intenderci sul significato di questa parola, che significa ovviamente uccisione di UN UOMO. Perché qui si che può dire la sua la filosofia. Dove comincia UN UOMO? Un saluto.
M.,
d’accordo: la mia aria è più fritta della tua!
comunque, interessanti i dati che hai segnalato e che non conoscevo. purtroppo per me, ai tempi del mio periodo fertile era quasi impossibile procurarsi la normalissima pillola anticoncezionale, con tutto quello che ne poteva derivare… fra l’altro, con i dosaggi dei primi cinque-sei anni da quando l’uso era diventato comune in Italia, non avrei potuto assumerla senza arrecarmi danni alla salute, danni che, a quanto riporto dall’articolo che hai evidenziato pare continui a provocare anche ora: – Nella ricerca statunitense, Louise Brinton, capo settore del National Cancer Institute, coautrice, ha ammesso che “l’aborto indotto e l’uso di contraccettivi orali sono associati un maggior rischio di cancro al seno” -.
lasciamo perdere le controverse percentuali ma, se è vero che anche i contraccettivi orali possono essere ancora pericolosi per la salute, mi rallegro ancor di più di essere “fuor di peste”. non così per le giovani donne. non per altro ti avevo chiesto come mai gli uomini non si adattano al pillolo, mentre da sempre lo devono fare le donne…
non mi ritengo una progressista e non approvo tutti i nuovi ritrovati della tecnica o della scienza. ho vissuto e continuo soltanto a vivere in una realtà “al femminile” diversa dalla tua e da quella che senza ombra di dubbio farai di tutto per offrire alla tua compagna…
avrei anch’io almeno una persona o due da ammazzare, di genere incrociato, ma non avrei mai il coraggio nemmeno di pensarlo. il male, a volte, può essere davvero banale!
un caro saluto.
Golem,
sei sicuro che di fronte ad un accadimento come quello che hai descritto, tu lasceresti il peso di tutti gli strascichi che lascia, sulle spalle di tua moglie e di tua figlia, mettendoti nelle condizioni di non poterle aiutare per via del cambio di domicilio, da casa a galera?
E per fare cosa poi? Uccidere.
Il tuo principio di responsabilità di padre e marito non ti metterebbero nella condizione di far “cedere” la tua volontà omicida?
Tra principio e volontà faresti vincere la tua volontà personale?
Non credo, dai.Se così fosse perderesti 3 volte: come padre,come marito,come uomo.
Dove comincia un uomo.
Se per uomo intendi essere umano, per me inizia sempre dal concepimento, per alcuni inizia dalla nascita, per altri non inizierà mai, infatti la storia è piena di accadimenti che hanno visto da fondale la negazione della condizione di uomo.
Ne parlava benissimo Primo Levi nel suo libro “Se questo è un uomo”. Vediamo la stessa cosa in questi giorni ai Tg.
L’uomo finisce naturalmente con la morte, ed inizia naturalmente con la vita.
Poi, potrebbe vedersi tolta, con l’omicidio, la sua condizione.
Riguardo al tuo racconto personale, visto che ti sei trovato a fare i conti con una condizione economica precaria, e visto che la questione economica rientra nelle giustificazioni per l’aborto, tu, alla luce di tutto quello che hai fatto fino adesso, avresti preferito non nascere? Tu non sei la dimostrazione che quelle che alcuni chiamano certezze sul futuro altrui, così certe non sono?
Ti aspettavi che una come Faye Wattleton arrivasse a dire ciò che ha detto sull’aborto?
In una società in cui l’omicidio viene perseguito, quello che ha detto Faye non dovrebbe bastare?
Si è accennato alla legittima difesa che è accettata quando di fronte a due diritti alla vita, se ne conserva solo uno. Abbiamo detto che non esistono cose più importanti del diritto alla vita.
Indigenza, un imprevisto (che poi è prevedibile se si hanno rapporti sessuali senza ruota libera),…
mancanza di volontà, svista, mettono in serissima discussione quel diritto alla vita che dovrebbe prevaricare?
La risposta è ovviamente no.
Poi, la legge sull’aborto è stata fatta, non per usare l’aborto come contraccettivo, ma per azzerare gli aborti clandestini e tutelare la salute della donna.
Gli aborti clandestini continuano. Per esempio, in Italia siamo pieni di cinesi. Ne hai mai visto 1 in un ospedale? Possiamo pensare che questi cinesi non si accoppiano mai, o sono tutti sterili o super responsabili? Non credo, quindi c’è qualcosa che non torna.
Se tu hai letto i link che ho riportato a Rossana, oppure se tu non reputavi “aria fritta” i miei scritti sulle conseguenze che si riversano sulla salute psico fisica della donna che abortisce, è fatta così la tutela della salute della donna? Quella roba lì si chiama tutela? Ne siamo sicuri? Io ho i miei dubbi.
Definire l’aborto come omicidio, non dovrebbe bastare per fermarci?
Dove dobbiamo arrivare se neanche l’omicidio ci ferma più?
Ritornando un attimo alla tua storia: qualcuno ha scritto qui che la condizione di indigenza rappresenta una condizione che rende un uomo non degno. Tu ti senti indegno alla vita per quella tua condizione che hai raccontato?
Per indegno intendo proprio negazione della dignità umana. Cosa pesantissima, ma è questo ciò che è stato scritto.
Sarebbe stato giusto toglierti ciò che ti sei guadagnato, una famiglia, gli studi, gli aerei, gioie e dolori?
Non ho visto il film che mi hai detto, ma lo guarderò. Un Sean Penn non si rifiuta mai.
Tu guardati Giustizia privata.
Da vittime a carnefici a vittime di se stessi.
Ciao!
Rossana cosa ne pensi delle parole di Faye?
M.,
ho scritto tutto quello che avevo da mettere nero su bianco. lascio volentieri sia a te che alla signora Faye le vostre convinzioni.
buona serata!
Rossana,
non solo il cancro, ma anche tutte le altre complicazioni che ne derivano e che hai potuto leggere nei link.
Ripeto la domanda: è un atto di violenza contro la condizione fisica e psichica femminile tutte le menomazioni che derivano dall’aborto?
Io voglio che tu risponda alle miei domande, perché vedi nell’aborto un atto di tutela della donna. Alla luce di tutto quello che hai letto, ne sei ancora convinta?
Per te l’aborto è un omicidio? Se non lo è, perché una come Faye arriva a dire quello che ha detto, visto il ruolo che ricopriva?
Oltretutto, una associazione legata alla Planned Parenthood, ha dichiarato di aver gonfiato i numeri degli aborti clandestini per spingere i paesi occidentali emergenti, ad approvare la legge sull’aborto, e infatti qual è una delle motivazioni che ha portato ad approvarla? Il contrasto agli aborti clandestini!
Invece, dietro ad allarmi creati a tavolino, ci sono le case farmaceutiche che devono produrre medicinali appositi, produrre e VENDERE i loro prodotti, creando allarmi che allarmi non sono.
Lo stesso meccanismo allarmante è stato messo in piedi in Italia per i femminicidi, ma poi, dati alla mano, credo che si sia capito che tutto questo allarmismo era ed è fuori luogo.
Infatti mi hai scritto, (allarmata) “ci sono dati statistici comprovati sui danni al corpo femminile, immediati e futuri, che possono essere ascritti ad aborti medicalmente assistiti? se sì, mi piacerebbe conoscerli. se no, evitiamo, per favore, l’aria fritta perchè, a parità di carenza di dati, mi sa che sarebbero di gran lunga più numerosi, nonchè mortali, quelli derivanti da azioni, non solo violente ma violentissime, provocate da aborti clandestini, privi di qualsiasi norma igienica e di attutimento anestetico”.
Di gran lunga più numerosi gli aborti clandestini…….
Ricordati le domande che ti ho fatto.
Ciao
“Inoltre, verso la fine degli anni Sessanta, l’Associazione Olandese dei Medici di Famiglia (NHG) riconobbe la pianificazione familiare quale importante componente dell’attività professionale dei propri soci”
“Perchè qui da noi non si fa nulla di tutto questo?”
rossana
forse perchè, come dice giampaolo, in Italia non si avrà mai il grado di civiltà e di intelligenza pratica che caratterizza i paesi nordici, e forse resteremo sempre una località “oscurantista” rispetto ad altri paesi occidentali.
“il post 765 di Maria Grazia è una vera opera d’arte FEMMINILE!
c’è quasi di peggio a quanto ha descritto: essere nello stesso tempo santa e puttana, che porta allo squilibrio mentale… :)”
esprimendoti il mio ringraziamento per i tuoi elogi, ti devo anche dire rossana che il conflitto tra il dover essere “santa”, quando si è “puttana”, è un conflitto che TUTTE LE DONNE vivono quasi quotidianamente nella nostra odierna società. La “santa” in questo caso sta per la donna dedita unicamente alla casa, alla chiesa e alla famiglia. la “puttana” è invece la donna emancipata dell’ era attuale e che, GIUSTAMENTE, rivendica il suo diritto al piacere personale e all’ autoaffermazione, come gli uomini hanno sempre fatto in tutte le epoche. direi quindi che vi è una “psicosi collettiva” in atto ! 😉 basterebbe solo che a noi donne ROMPESSERO MENO LE PALLE. SEMPLICE, NO ??
“grazie soprattutto a lei mi sono convinta che i contenuti validi sono da preferirsi alle forme poco ortodosse o poco gradevoli. questione di temperamenti e di consuetudini! ero caduta in questo conflitto un anno e mezzo fa; adesso, invece, l’ho felicemente risolto! ed è bellissimo quando si riesce a fare anche soltanto un mezzo passetto in più!!!”
mi auguro anch’ io rossana di riuscire a fare quel famoso passetto in avanti, imparando a esprimere il mio verbo con toni più pacati e concilianti. e, se ci riuscirò, spererei che anche tanti altri seguano la stessa linea. non mi è mai piaciuto essere granitica e assolutista in merito alle mie posizioni !
un abbraccio 🙂