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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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Golem, in merito alla questione relativa al tuo collega ti chiedo scusa perché non avevo proprio capito la domanda. La colpa è mia che non ho letto bene e non tua che non ti sei spiegato.
Mi chiedi cosa farebbe un uomo in quella situazione. Non so, a parte che non “violenterei” mai una donna, in particolare con l’inganno.
Io sono contrario all’aborto. Per cui cerco di evitare ogni rapporto che possa, potenzialmente, dar luogo ad una gravidanza indesiderata. Prendendo le dovute precauzioni.
Nel caso in cui succeda l’imponderabile, massimo che potrei fare è la cosiddetta pillola del giorno dopo. Ovviamente in accordo con la compagna.
In questo caso mi sembra ci sia un inganno di fondo. E probabilmente una volontà contraria, almeno da parte della donna che, non si sa se avrebbe voluto o meno un rapporto con questa persona.
E’ una domanda difficile. Complicato rispondere soprattutto quando in realtà non ci si trova nella situazione.
Però stiamo sempre lì. Per me per fare figli ci vogliono entrambi i genitori e in particolare l’Amore tra di loro. In questo caso sembra che non ci sia nulla di tutto questo.
Che dirti ? Non so, forse, e sottolineo forse, in una situazione come questa eviterei di portare a termine questa gravidanza.
Però c’è di mezzo il mio pensiero sulla questione. Quello relativo al massimo sulla pillola del giorno dopo.
Su un feto che si sta formando il mio pensiero è diverso. Mi sembrerebbe di uccidere un innocente.
M. Sei stato chiaro e coerente, ma naturalmente devi riconoscere che bisogna trovarsi in quelle condizioni per accertare le proprie reazioni. Che spesso non dipendono sempre dalla capacità di controllo della ragione, che è quella che avrebbe dovuto fermare l’azione “istintuale” di quell’accoppiamento, giacchè la civiltà e le regole che questa ci ha fornito, sono frutto di una “coscienza comune” che dovrebbe intervenire proprio per fermare un abuso come quello. Io ammiro la tua capacità di immaginare il carcere per uno stupratore, ma se non ci sono stati morti, nessuno finisce a marcire in galera per cose del genere, perchè le leggi le hanno fatte da maschi, e ragionano ovviamente e persino in buona fede, con la testa da maschio mettendosi nei panni di una femmina. Ho già citato, seppure con intenti opposti, il detto latino “Vis grta puellae”, la ragazza ama essere presa con la forza, che è stata usata in molti processi per violenza sessuale per far emergere “il gradimento non consensuale” ( perdona lo strano ossìmoro) al coito. Lo stesso vale, come ho già detto in altra occasione, di fronte al dramma di una gravidanza indesiderata. Per quanto io possa immedesimarmi nella situazione, non sarò mai una donna, e cercare di cpire quali sensazioni e emozioni passano dalla testa di una persona che NON sono io, sarebbe come parlare a un cieco di colori. Ecco perchè nessuno può dare una “forma” morale accettabile a questa situazione, ma si deve consentire che sia la coscienza di ognuna delle protagoniste a farlo e a decidere quale sia la cosa migliore da farsi di fronte a quel bivio. Un cordiale saluto
P.S. il “mio” marciva sotto terra, non in galera, almeno “fertilizzava” in maniera utile per quello che vale un individuo del genere. Ma ripeto, il tutto facendolo passare per un incidente. Ciao.
Giampaolo. Scusami ancora ma continui a meravigliarti che io non corrisponda a certi canoni di “maschità” (scusa il neologismo), che sono l’unico che non si scandalizza perchè MG parla in un certo modo ma lei ti ha detto il perchè. So di avere un certo rapporto con mia moglie anche in ragione di crisi che abbiamo superato e che hanno migliorato la nostra intesa. So anche che se mia moglie mi lasciasse sarebbe colpa mia, perchè so anche quante gliene ho fatte passare con la menata su quell’idiota. Vuoi che legga una storia “simile” alla tua che confermi che le donne sono così e non come le vedo io, e sono mesi che sto ripetendo che non sono LE DONNE ad essere così e cosà >>
maria grazia.
Mi sono inserito nel discorso da poco, ti pare che mi metto a leggere tutti i commenti precedenti?
perché l’uccisione di un feto dovrebbe essere diversa da quella di un bambino già nato? (La parola SOPPRIMENTO non esiste, casomai è SOPRESSIONE, ma diciamo pure chiaramente che si tratta di uccisione). Anche il feto soffre, percepisce gli stimoli dall’ambiente esterno, apprende ecc., dunque non si capisce quale sarebbe la differenza di un bambino nel grembo e un bambino già nato, che legittimerebbe l’uccisione del primo, ma non del secondo.
Tu te la cavi cambiando i nomi: “sopressione” (anzi, “sopprimento”) per non dire “uccisione”; “feto”, come se il feto fosse una cosa diversa da un essere umano.
>>> ma quelle DONNE che hanno fatto così e cosà.
Puoi immaginare che, casualmente esistano uomini che la pensano come me, anche se tu NON ne hai mai incontrato? Puoi immaginare che esistano donne che stanno con un uomo lealmente, non fingono e se ti mollano ti dicono il perchè? Quando ti dicevo che forse appari un pò “assolutista” mi riferivo proprio al fatto che quando tu osservi un NUOVO fenomeno, sembra che non lo acquisisci come una possibile nuova esperienza, ma lo confronti con quelle ormai consolidate alle quali ti riferisci per indirizzare la tua vita. E puoi farlo, chi te lo vieta. Un pò come la mia povera nonna che quando durante la guerra vide per la prima volta le pesche sciroppate portare dagli americani pensò che su trattasse di ..tuorli d’uovo. Non immaginava che le pesche si potessero sciroppare. Insomma, credo che non puoi pensare che se qualcun altro fa una cosa, anche negativa, che tu non faresti, questa NON SI DOVEVA FARE. Si fa Giampa, si fa tutto, nel bene e nel male. Potrà anche succedere che mia moglie mi molli e io resti come un fesso. Ok, penserò a te e a quello che mi hai detto, poi mi farò qualche anno a sfogarmi, con le ossa rotte, e poi mi chiederò il perchè IO NON SONO RIUSCITO a tenerla con me. E se non troverò una risposta, mi rassegnerò. Com’è successo quando un ubriaco ha ucciso la mia fidanzata con la sua automobile.
Più di qualcuno ha detto che ci sono cose che non riusciremo a capire mai e che vanno comunque accettate. Ecco, nonostante non ci insegni niente di pratico, questa è comunque un’esperienza, che va collocata nelle evenienze INCONTESTABILI. Sono così e basta. Anche se nel caso di una coppia che si sfascia ci sarà sempre una ragione, lo dico e lo ribadisco. Che poi questa ragione la si scopra è un altro paio di maniche. Ma c’è, anche se si rivelasse solo “mi sono stancato di te, non ti amo più, voglio cambiare vita, sono diventata vegana e tu sei carnivoro”
Io SO che se mia moglie mi lasciasse sarebbe colpa mia ma, come diceva Fermat quando parlò del suo teorema, lo spazio è poco per dimostrarlo (lo dimostrarono 400 anni dopo. Aveva ragione). Comunque domani cucinerò tubetti con le cozze alla tarantina, perchè mi piace. Ma se pensi che 25 anni fa portavo un aereo ma non sapevo usare una lavatrice, capisci come sono cambiato?
Però Giampa, sono incuriosito dal fatto che non ti tornano i conti riguardo al mio rapporto con le donne. Non è che per caso pensi che sia una donna che fa finta di essere un uomo?
A presto
M.,
curiosa come sono e avendo tempo a disposizione, sono andata a verificare come viene gestita la situazione aborto-pianificazione delle nascite nel Paese europeo che sempre mi è parso (come altri a maggioranza protestante) meno condizionato da substrati religiosi: l’Olanda.
Dal link http://italy.nlembassy.org/paesi-bassi/paesi-bassi%5B2%5D/questioni-etiche/politica-olandese-sullaborto.html#main-column, in cui si trattano i due temi in modo esteso e dettagliato, ho tratto l’esempio che sarebbe da seguire, per non abbandonare alla carità essenzialmente religiosa un carico immane che dovrebbe essere in gran parte dignitosamente evitato da adeguati provvedimenti di buon governo.
Dati in sintesi su cui ragionare e dai quali far ricadere tutte le attuabili risposte sulla prevenzione, che è quella a cui più tengo, da mettersi sempre per prima, se e dove possibile:
Tasso di abortività calcolato ogni mille donne (fra i 15 e i 44 anni) in diversi paesi e nello stesso anno (1996/1997)
Paesi Bassi (1997) = 6,5
Inghilterra e Galles (1997) = 15,8
Le suddette significative differenze sono spiegate dall’azione attiva e responsabile dei Paesi Bassi (legge sull’aborto 1984) rispetto a quanto messo in atto invece dal Regno Unito inglese (stessa legge 1967).
“Negli anni Sessanta i Paesi Bassi erano la nazione più densamente popolata del mondo e le previsioni sulla crescita demografica erano terrificanti. L’incidenza di questo fattore sulla pianificazione familiare si verificò solo nei Paesi Bassi. …
Ciao a tutti,
Quando posso vi seguo con interesse 🙂
MARIAGRAZIA complimenti per il post 765 per me è la pura e dura verità.
Un caro saluto a golem e Rossana.
Gianpaolo scusa se mi permetto di intervenire ma mi sembri una brava persona che ha sicuramente molto da offrire. Sicuramente tua moglie ha sbagliato, tu hai fatto del tuo meglio ma è andata così. Capisco ciò che provi ma non logorarti più, non ne vale la pena..davvero. e ti auguro di trovare presto una donna adatta a te e che sappia farti stare bene con dolcezza…quella dolcezza e tenerezza alla quale in fondo noi tutti aspiriamo…
… Vi era poi un gruppo di pressione molto influente, l’Associazione Olandese per la Riforma Sessuale (NVSH), che propugnava vigorosamente la modifica della legislazione nell’ambito della pianificazione familiare. A metà degli anni Sessanta questa organizzazione contava già più di 200.000 associati e aveva un organico di 100 collaboratori nella sede centrale a L’Aia. La NVSH non mirava solo a convincere l’autorità governativa a introdurre l’educazione sessuale nei programmi scolastici, ma voleva anche influenzare i media e sosteneva inoltre i centri di pianificazione familiare sorti in tutto il paese. Anche il movimento femminile appoggiò la pianificazione familiare con la campagna “padrone del proprio ventre”.
Inoltre, verso la fine degli anni Sessanta, l’Associazione Olandese dei Medici di Famiglia (NHG) riconobbe la pianificazione familiare quale importante componente dell’attività professionale dei propri soci. Di conseguenza quasi tutti i medici di famiglia iniziarono immediatamente a erogare la propria assistenza in questo campo. Si tratta di un dato importante, in quanto i pazienti interessati alla pianificazione familiare venivano così assistiti da persone di fiducia, vicino a casa propria, senza doversi rivolgere a cliniche speciali o a ginecologi, come avveniva in molti altri paesi. Entro breve tempo la contraccezione diventò in tal modo parte integrante dell’assistenza sanitaria primaria.
La quarta ragione che spiega l’improvviso successo della pianificazione familiare è il fatto che, a partire dal 1971, i prodotti anticoncezionali furono rimborsati. Nel 1969 l’autorità governativa aveva abrogato il divieto legale dei prodotti anticoncezionali, inserendoli nel 1971 nel pacchetto di prestazioni della sicurezza sociale, al quale si aggiunse due anni dopo anche l’intervento di sterilizzazione. Vennero inoltre sovvenzionate le cliniche dell’Ente Rutger, specializzate nella pianificazione familiare. Dette misure non avevano solo conseguenze finanziarie positive per i consumatori dei prodotti anticoncezionali, ma costituivano anche uno stimolo morale per l’accettazione degli stessi. La pianificazione familiare non era più un problema meramente individuale, era diventata anche una questione pubblica.”
Perchè qui da noi non si fa nulla di tutto questo?
ciao Valinda!
hai perfettamente ragione: il post 765 di Maria Grazia è una vera opera d’arte FEMMINILE!
c’è quasi di peggio a quanto ha descritto: essere nello stesso tempo santa e puttana, che porta allo squilibrio mentale… 🙂
grazie soprattutto a lei mi sono convinta che i contenuti validi sono da preferirsi alle forme poco ortodosse o poco gradevoli. questione di temperamenti e di consuetudini! ero caduta in questo conflitto un anno e mezzo fa; adesso, invece, l’ho felicemente risolto! ed è bellissimo quando si riesce a fare anche soltanto un mezzo passetto in più!!!
un abbraccio.
—
M.,
ci sono dati statistici comprovati sui danni al corpo femminile, immediati e futuri, che possono essere ascritti ad aborti medicalmente assistiti? se sì, mi piacerebbe conoscerli. se no, evitiamo, per favore, l’aria fritta perchè, a parità di carenza di dati, mi sa che sarebbero di gran lunga più numerosi, nonchè mortali, quelli derivanti da azioni, non solo violente ma violentissime, provocate da aborti clandestini, privi di qualsiasi norma igienica e di attutimento anestetico.
quanto all’adozione, ho conosciuto nell’intimo una collega che aveva adottato una bimba indiana di pochi mesi. mal gliene incolse, non solo perchè mani “amiche” le avevano fracassato le anche, per costringerla a strisciare nel chiedere l’elemosina, ma soprattutto perchè questa bimba, cresciuta come una piccola principessa, fece vedere i sorci verdi ai suoi genitori. a dodici anni, nell’età in cui puoi soltanto più “calvalcare la tigre” se un figlio si rivela “difficile”, andava tranquillamente a letto con chi le pareva. e alle rimostranze dei suoi genitori, che giustamente l’avevano informata di non essere loro figlia biologica nell’età e nei modi giusti, rispondeva: “ma tu chi sei per me? cosa vuoi da me?”…
non è che, per fortuna, vada sempre così, nè che si conoscano a priori i risvolti genetici e caratteriali dei propri figli ma, se non si è disposti ad “amare ad oltranza” e non ci si ritiene capaci di fronteggiare situazioni fuori dalla norma, forse è meglio non imbarcarsi in un’adozione. così come non è facile cedere il proprio figlio ad altri. come per l’aborto, ci sarà sempre chi non riesce a superare del tutto la liceità di quella scelta e si tormenterà a vita non sapendo dove e come il suo piccolo è trattato dai genitori adottivi.
a me è toccato scegliere fra un compagno e un figlio ma so che c’è di peggio a questo mondo…
buon pomeriggio!
Rossana,
Negli USA esiste una organizzazione che si chiama Planned Parenthood; organizzazione che è favorevole ad una legislazione abortista, di pianificazione familiare e combatte anche contro l’obiezione di coscienza.
Per un po’ di anni al vertice di questa organizzazione ci fu una donna di nome Faye Wattleton, che, sul tema omicidio del feto sì, omicidio del feto no, dichiarò quanto segue:
«Io penso che ci stiamo illudendo se crediamo che la gente non sappia che l’aborto è un omicidio. Qualsiasi pretesa di dire che l’aborto non uccide è sempre un segno di una nostra ambivalenza. L’aborto uccide il feto, ma il corpo è della donna. E’ lei che decide».
Quindi non sono io, Massimiliano, sfavorevole all’aborto e uomo, che dice quanto ho detto, ma una donna, per di più attivista pro aborto.
Lei parla di OMICIDIO.
Nei paesi dove l’aborto è stato consentito solo l’anno scorso, come l’Irlanda, in merito a tutte le conseguenze fisiche e psichiche che derivano dall’aborto, che ho riportato prima, ma ancora si è silenti su quella constatazione, si è rilevato come esiste una condizione psico fisica della donna irlandese migliore, bassa incidenza di tumori al seno collegabili all’aborto e meno casi di malformazioni al feto, o malattia che nascono nei bambini dopo la loro nascita.
Sui tumori al seno bisognerebbe aprire un altro discorso e notare come, in questi ultimi 30/40 anni, in cui è entrata in commercio la pillola anticoncezionale, ci sia stato un aumento esponenziale di donne con cancro al seno. Mi riferisco a ragazze e donne tra i 30/45 anni, cioè le prime che hanno assunto per anni la pillola anticoncezionale. Siamo fatti anche di chimica, e tutto ciò che va ad alterare la chimica umana, prima o poi si paga. Ma questa è un’altra storia.
In Olanda si può abortire fino alla 24ª settimana, in Inghilterra, se non ricordo male, si arriva, o comunque si arrivava ben oltre la 30ª settimana.
Per questo furono istituite commissioni di studio e ricerca sul dolore percepito dal feto, e da questi studi sono derivati i risultati più disparati.
C’è chi nega il dolore del bambino fino alla nascita, chi lo fa iniziare già dalla 5ª settimana di gravidanza.
Questo dato non si sa ancora con precisione, ma il dato di fatto è che, di fronte ad un dubbio, si agisce comunque.
Riguardo ala tua prima frase dell’ultimo post: anche il protestantesimo è una religione. Quindi i substrati religiosi ci sono sempre.
“(La parola SOPPRIMENTO non esiste, casomai è SOPRESSIONE, ma diciamo pure chiaramente che si tratta di uccisione).”
Alfonso, ti ringrazio per la precisazione grammaticale. ma la mia idea non cambia. ABORTO e OMICIDIO sono due cose diverse, che non centrano nulla l’ una con l’ altra. L’ aborto, quando viene compiuto, lo si pratica per evitare alla madre e al bambino sofferenze inutili. L’ omicidio è puramente un atto di malvagità e di disprezzo per la vita altrui. Le due cose non sono ETICAMENTE E FISIOLOGICAMENTE paragonabili.
ciao Valinda ! sono felice che sei tornata 🙂 spero avremo modo di interagire spesso.
Appena ho più tempo risponderò anche agli altri post.
Un saluto a tutti.
https://www.youtube.com/watch?v=LHbfWBdB45c