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Ho deciso di rinunciare ad avere figli

di eglevittoria
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.066 commenti

Pagine: 1 75 76 77 78 79 107

  1. 761
    Golem -

    Buongiorno a tutti. Ciao M.
    Intanto vedo che le risposte all’episodio di stupro che mi ha fatto porre la domanda, sono piuttosto frammentate e nessuno ha preso una posizione chiara tranne te, che avresti tenuto il bambino. La ragazza ha abortito. Sola, senza l’aiuto di nessuno e non avendo avuto il coraggio di denunciare l’aggressione, avendo tra l’altro dovuto sopportare i perversi sospetti delle amicizie maschili che ne immaginavano un suo malcelato consenso all’accaduto.
    Io ho dichiarato di avere una figlia di circa ventanni, e so che se fosse capitato a lei, e io fossi venuto a saperlo, dando fondo allo stesso istinto animale che ha mosso quel vigliacco, avrei fatto altrettanto con lui, posticipando di qualche decennio l’aborto che sua madre avrebbe fatto bene a fare nei suoi confronti, anche se sarebbe apparso come un incidente.
    A quella ragazza hanno ucciso l’esistenza. Il bastardo, la società e le istituzioni. Alla fine la vittima si è sentita colpevole, e, appena fuori dall’adolescenza, ha dovuto assaggiare la brutalità della vita, alla quale si stava avvicinando con il candore e la fiducia di un agnellino che stava per entrare al macello.
    E secondo i fautori della “vita” a tutti i costi, quella ragazzina avrebbe dovuto attingere a un esperienza che non aveva, sola e sospettata anche di essere una svergognata, di decidere di tenere il “frutto” di una violenza? Ma non dicevamo che i bambini nascono dall’amore? Che vita è sinonimo di amore? L’ho riconosciuto io stesso attraverso l’etimologia del termine, ma siamo ancora nel campo della filologia, non della vita VERA.
    Se quella ragazza fosse stata una ..., o una gatta, avrebbe partorito e dopo lo svezzamento il cucciolo avrebbe preso la sua strada. Ma era una DONNA, e quell’azione brutalmente istintuale proiettava (il progetto: quello che ci fa essere umani ricordi?) i suoi effetti per un periodo temporale sconfinato, e in una condizione di difficoltà che solo chi le ha provate può immaginare. Tutti i sogni di una giovane donna distrutti al momento della violenza. Ma si DOVREBBE accettare questa situazione, e questa disgraziata dedicare la propria vita ad allevare il figlio di un violentatore, immaginando che, a sua volta, se maschio possa compiere gli stessi gesti verso un’altra donna.
    Non è neppure il caso di elencare come queste situazioni sono la VITA e il resto belle parole M.
    Non ti ho posto la domanda che taglierebbe la testa al toro, ma io ho detto cosa avrei fatto se fosse stata mia figlia.

  2. 762
    Alfonso -

    maria grazia
    Sono d’accordo sull’eutanasia nei casi limite, ossia sono contro l’accanimento terapeutico, casi in cui una persona abbia gravi sofferenze fisiche, sia malato terminale, sia completamente paralizzato, o con danni cerebrali e incosciente. Per esempio credo che sia stato giusto staccare la spina a Welby, Englaro, Terri Schiavo.
    Ma non stiamo parlando di questi casi, bensì tu hai parlato di sopprimere chi conduce “un’ esistenza fatta solo di sofferenze e di privazioni”. Sulla Terra ci sono miliardi di persone in queste condizioni e sicuramente non per loro scelta, perché nessuno sceglierebbe di vivere di stenti. Nessuno preferirebbe fare il barbone e dormire in strada piuttosto che essere benestante, nessuno avrebbe preferito nascere nelle favellas. Di conseguenza, stai affermando che sarebbe un atto d’amore fare una caccia al barbone per ucciderli, sarebbe un atto d’amore sterminare tutti i bambini e gli adulti poveri dell’Africa? Eliminiamo qualche miliardo di persone dal pianeta come atto d’amore verso l’umanità.

  3. 763
    maria grazia -

    Alfonso
    hai completamente frainteso il mio discorso ! e comunque, se ti prendevi la briga di leggere anche i miei post precedenti, quando mi avevano posto il tuo stesso quesito io avevo BEN SPECIFICATO che non è accettabile sopprimere la vita di un bambino già in essere, che è già nato e che si è già sviluppato. E che per cui ha già maturato in sè il desiderio di sopravvivenza e l’ attaccamento alla vita, per quanto questa sia dura; il sopprimento di un feto è una cosa del tutto diversa !

  4. 764
    M. -

    Golem,
    la domanda che non mi hai fatto, ma che taglierebbe la testa al toro, POTREBBE essere “cosa farei io se mia figlia venisse violentata e rimanesse incinta”. Giusto?
    Riguardo all’autore dello stupro dovrebbe marcire in galera per un bel po’ di anni. Istintivamente mi verrebbe da ammazzarlo, ma non potrei mettere mia figlia nella condizione di vedere suo padre in galera, e quindi farle venire meno tutto l’amore e la protezione che quella ragazza della quale hai parlato, non ha avuto.
    Il trovarmi tra le mani un nipote che è per metà sconosciuto e per metà mia figlia, mi porterebbe ad accettarlo, e mi occuperei di lui come fanno i nonni coi nipoti.
    Il trovarsi soli, in un contesto sociale come quello che hai descritto, che sembra la Sicilia degli anni ’50, sicuramente gioca in negativo, verso la ragazza e verso il bambino.
    Ti ripeto che io quel bambino lo terrei, lo farei nascere, e se proprio non potrei farne a meno, lo darei in adozione, cosa sempre fatta da millenni e condizione toccata a moltissimi bambini, molti dei quali ignari della loro reale provenienza.
    Sarebbe bello risalire, ma è cosa impossibile, a quante persone oggi viventi sono figli di una violenza, o figli di figli di una violenza, visto che la violenza fine a se stessa, oppure fatta per poi sposare quella donna, è stata una pratica molto diffusa in Italia, soprattutto al sud.
    L’aborto non ha, purtroppo, ridato serenità ed equilibrio a questa ragazza. Con i postumi di questa violenza lei dovrà sempre fare i conti. Se poi a questa violenza si è aggiunta anche quella violenza che deriva dall’aborto e le menomazioni fisiche che ne comportano, e quindi violenza aggiunta su altra violenza, io questo non lo so.
    Di ciò che potrebbe creare l’aborto sul corpo e nella mente della donna e in che modo negativo può incidere sul un nuovo feto, l’ho scritto, ma è passato sotto silenzio. Quindi ci sono alcune violenze che vengono taciute.
    Per risponderti ancora in modo più dettagliato dovrei rilevare due inesattezze in ciò che hai scritto, ma non lo farò perché non vorrei fare il maleducato o mascherare qualcosa.
    Mi limito a dirti che io quel bambino lo terrei.
    Tu non lo terresti, e questa via è una via che in Italia è praticabile.

  5. 765
    maria grazia -

    vorrei che gli uomini del forum ( golem escluso ) capissero una volta per tutte che la donna non può sempre e solo SACRIFICARE SE STESSA in nome di un ipotetico “amore”, nè tantomeno può dare alla luce futuri esseri infelici a cui mancherà praticamente tutto ( affetto, sostegno materiale, cure, dedizione ) in nome di un ipotetico ideale. il post 761 di golem esprime molto bene la condizione ( sopratutto psicologica ) nella quale molte di noi si vengono a trovare dopo che, appena uscite dal limbo adolescenziale, affrontano il duro impatto con la vita VERA del mondo adulto. noi donne non siamo mai messe di fronte a scelte facili ( SCEGLI: o la libertà individuale, o il rapporto coniugale – che presuppone un annichilimento di se stesse. o il lavoro, o la maternità. o l’ adattamento alle convenzioni, o l’ emarginazione. o SANTA, o PUTTANA. non puoi avere la via di mezzo ! ). Per voi uomini è tutto diverso. Voi avete il “diritto di sbagliare”, noi no ! e questo per me sarà sempre un mistero…
    Tra tutte queste scelte non facili che noi donne di oggi siamo chiamate a fare, l’ aborto è senz’ altro la più difficile, la più sofferta, la più pesante in assoluto. e credo che nessuna di noi – anche la più decisa in questa scelta – lo viva con totale leggerezza. E per “aborto” io personalmente non intendo solo il liberarsi di un feto ( cioè di un futuro bambino che non potrà nascere ) ma intendo anche il NON AVERE FIGLI PERCHE’ LA SITUAZIONE IN CUI VIVI NON TE LO PERMETTE. La nascita evitata attraverso i metodi contraccettivi è – a livello psicologico e fisiologico – senz’ altro più accettabile dell’ aborto, ma PER ME il risultato non cambia: io non ho potuto avere figli perchè dal punto di vista economico e sentimentale il destino mi è stato avverso, e, date le mie qualità umane e fisiche di donna, io questo lo vivo come UN’ INGIUSTIZIA, anche se magari è frutto solo di una casualità. Proprio come giampaolo, ad esempio, vive come un’ ingiustizia l’ abbandono della sua ex moglie. ora, sentirmi anche dire che sono una specie di assassina perchè approvo l’ aborto per le donne sole, povere e senza aiuti, o per i casi di gravi malattie del feto, è come sentirsi dire che anche se hai rubato perchè avevi fame ed eri senza soldi, sei al pari di un gangster incallito ! IO NON LO ACCETTO !

  6. 766
    rossana -

    M.,
    considerando quanto tieni alla forma e alle espressioni linguistiche (come peraltro faccio anch’io), riprendo il commento che hai trovato offensivo:

    “come loro genitore, con umilissima accettazione del ruolo, delle conseguenze e delle responsabilità che ne derivano, li avrò fortemente voluti” – perfetto, PER TE, e siccome lo è per te, che sei depositario di valori, gli STESSI valori e la stessa volontà dovrebbero essere validi e sentiti da tutti gli altri esseri umani, mentre è evidente che, in determinate circostanze, cessano di esserlo, né più né meno di numerosissimi altri principi. Non ti sembra di pretendere un po’ troppo dai tuoi simili, che vorresti forzare, come in una condanna, a VOLERE un impegno gravoso e difficile, non per un paio di settimane ma per decenni, quando non si sentono di affrontarlo, quasi tu fossi il solo a conoscere quello che è giusto e quello che è sbagliato, quello che è bene e quello che è male PER LORO, come un Dio. Volontà umana destinata a fallire in partenza su tutti i fronti perché non si possono imporre sentimenti!”

    per sottolineare che “COME un Dio” non significa accusarti di essere Dio. ho cercato semplicemente di distinguere fra te e altri, diversi da te, reagendo d’impulso alla tua affermazione “li avrò fortemente voluti”. un moto di ribellione il mio, sfuggito dalla tastiera!

    riconosco ANCORA un Dio in me MOLTO più di quanto vorrei. in passato, in aspetti di sessualità, quest’idea mi ha creato non pochi problemi, di un certo rilievo (problemi dissolti come neve al sole con il dissolvimento razionale del principio RELIGIOSO che li reggeva). forse è questo il motivo per cui lo immagino, in incognito, in altri, pur non conoscendo nè il mio nè il tuo inconscio. nel caso in discussione anche perchè questo tipo di battaglie si sono sempre svolte, con alterni risultati, fra fazioni contrapposte mediamente BEN delineate, e ancora sarà così, prima o poi, per l’eutanasia.

    se così non è per te, e ne sei sicuro, mi chiedo da quale personale esperienza derivi il concetto in cui credi. argomento troppo intimo, che riguarda te solo, per poter essere messo in prima battuta, ma le opinioni hanno quasi sempre un’origine preponderante.

    sulla questione femminile-maschile, superata da tempo, sto ritornando nel considerare alcune sfumature. ad es., fino a ieri l’altro ritenevo soltanto un’idea personale il pensare che le donne siano più lussuriose degli uomini. oggi, invece, ne percepisco un’ombra di negatività sessista. ..

  7. 767
    M. -

    spesso si dice che il non consentire l’aborto sia una violenza sulla donna.
    Chi è a favore dell’aborto, per giustificarlo, ti dice tutte le cose negative (perché parla solo di cose negative, ovviamente) che deriverebbero da una maternità non voluta.
    Se hai notato queste persone, ed è successo anche nella discussione tra di noi, non hanno MAI fatto riferimento a tutte le cose negative che l’aborto comporta.
    Le più gravi sono: le emorragie molto forti, lesione degli organi interni, perforazione dell’utero, morte, future nascite premature di un nuovo figlio, incidenza tra aborto e insorgenza di un cancro al seno, più tutte quelle lesioni psicologiche e spirituali, chiamiamole così, impossibilità di avere altri figli e quindi negazione della femminilità (per alcune), problemi legati alla sfera sessuale.
    Un corpo, un essere umano che deve patire tutto questo, delle pratiche che vanno ad incidere in questo modo, così forte e permanente sulla mente e sul corpo di una persona, atti che vanno a menomare l’integrità psicofisica di una persona, non sono violenza?
    Oppure alcune cose sono violenza ed altre no, chiudiamo un occhio, tanto è roba da donne?
    Se la violenza del negare l’aborto la si risolve consentendolo, la violenza che deriva dall’aborto, come la si risolve?

    Maternità
    Adozione
    Prevenzione

    Ciao

  8. 768
    Giampaolo -

    Ciao Golem
    Inizio col farti notare che è già la seconda o terza volta che rimarchi il fatto che non sei una “fighetta”. Io non l’ho mai scritto né pensato. Fermo restando che non è che il giocare a rugby, calcio o fare il pilota aeronautico sia garanzia di non esserlo. C’è un mio caro amico che a vederlo tutto sembra meno che “fighetta”, essendo di aspetto anche piuttosto mascolino, e con due bicibiti da far paura. Ma è gay e soprattutto quando parla o gesticola si mostra piuttosto effeminato. Eppure è alto 1,90 ed è titolare fisso, centrale difensivo, in una squadra di calcio dilettantistico.
    E scrivendoti che in quasi mezzo secolo non di vita non ho sentito nessun uomo ragionare in un certo modo, non mi sembra ci sia alcun riferimento alla questione “fighetta”.
    E poi, non ti ho detto che non ho mai incontrato “uomini così”, (come te cioè), ma semplicemente che non ne ho mai incontrato nessuno che ragionasse come te in relazione a certe questioni. Quella in particolare in cui tu, in una eventuale situazione di abbandono da parte di tua moglie (o di un’altra donna), automaticamente escluderesti le colpe della donna qualunque essa sia.
    Riporto la tua frase:
    “…Per questo so anche (e vale per me) che se succedesse quello che ho appena detto, e mia moglie dovessi cercarla su ” Chi l’ha visto”, la colpa sarebbe mia, non sua, perché, per quel poco che conosco le donne, e molto mia moglie, quando mollano il colpo e’ perché proprio non ce la fanno più…”
    In relazione, particolarmente a questo tuo ragionamento, ma non solo, ti confermo che nella mia vita non ho mai incontrato un uomo che ragioni in questo modo. Cioè che, basandosi solo sulla sua “conoscenza” delle donne, o della propria moglie, escluda a priori ogni colpa femminile.
    No Golem, non ne ho mai incontrati. E non perché ci sia un prototipo di uomo. Ma semplicemente perché in mezzo secolo di vita non ho mai sentito un uomo fare un ragionamento del genere.
    Scrivi:
    “…Mia moglie sono certo che non mi rimprovererebbe più di quello che mi rimprovera oggi se si innamorasse di un’altro, e sono certo anche che se succedesse sarei il primo a saperlo. Mi devi scusare se mi sento così sicuro, ma non puoi pensare che quello che è successo a te, che conosciamo a metà, sia il ritratto della “donna”….”
    Non esserne così certo Golem. E non perché quello che è successo a me sia il ritratto della “donna” !
    Ti avevo invitato in uno dei miei post precedenti a leggerti una discussione quale “prototipo”…

  9. 769
    Giampaolo -

    di situazioni classiche in cui una donna lascia. Sottolineandoti il fatto che le modalità erano le stesse in decine e decine di discussioni in questo forum. Così come in gran parte delle situazioni quotidiane reali.
    Proprio per farti capire che non è così solo “perché è successo a me” !
    “….Giampaolo, con mia moglie oggi ho una tale e fortunata intesa che una variazione, anche minima, del suo comportamento non mi sfuggirebbe, e a lei di me ancora di più. Come sai io e lei siamo “amici”, e pochi immaginano quanto. Io nel mezzo secolo di cui parli, invece, non ho mai trovato un uomo così intelligente, spiritoso e colto come lei, e starci insieme non è mai noioso. E che fortuna ho ad essere un maschio per queste ragioni!….”
    Golem, sembra una frase, o un mio pensiero di una decina di anni fa. Quando io pensavo e/o scrivevo cose “praticamente uguali” riguardo mia moglie. Identiche giuro !
    Riguardo Maria Grazia, una volta ti ho fatto notare il suo modo di fare, scrivendotelo in diretta su un post a lei indirizzato.
    Nel mio post n. 738, invece, ti avevo voluto solo sottolineare, per l’ennesima volta, il fatto che tu non dai mai colpe al genere femminile. Prendendo ad esempio Maria Grazia. Sei l’unico che non ha mai contestato una sua idea o un suo modo di fare.
    Lo ribadisci nel post n. 745: “…..a volte attacca in modo inurbano, secondo alcuni, ma mica dice cazzate…”
    Lasciando stare il discorso del “dice cazzate”, ma relativamente al suo modo inurbano di attaccare secondo te non lo è. Infatti scrivi “secondo alcuni”…..ma non secondo te !
    Eppure sembra una cosa molto evidente agli occhi di tutti (non di alcuni). Ma per te no ! Libero di farlo, libero di pensarlo per carità. E se qualcuno, in questo caso io, ti dice che sei l’unico in questo forum a pensarla così non c’è da offendersi né da meravigliarsi. E’ un dato di fatto. Non per questo sei una “fighetta”. Do you understand ?
    Per cui Golem, per me non è strano che un uomo possa trovarsi d’accordo con una donna. Mi pare che Rossana sia una donna e io un uomo. Sembra che ci vado molto d’accordo.
    Quello che trovo “strano” te l’ho scritto prima, e nel mio precedente post.
    Un caro saluto

  10. 770
    rossana -

    … a torto o a ragione, per mia esperienza, ritengo che gesti, concetti e sensazioni immagazzinati a “scatola chiusa” nei primi 2-5 anni di vita restino registrati in memoria e da questa ripresi nudi e crudi, senza essere inizialmente elaborati a livello personalizzato. opinione che vale sia per la religione che per i rapporti uomo-donna, e forse anche per altri aspetti culturali (nel mio caso, ad es., timori esagerati derivanti da incontri imprevisti con semplici e inoffensive serpi)…

    mi sembra scontato che la questione aborto riguardi maggiormente le donne rispetto agli uomini, che pur hanno tutti i diritti di essere coinvolti in una gravidanza indesiderata, senza però diventarne gli arbitri assoluti. già ho accennato in altro post che, secondo me, nessuno può capire a fondo qualsiasi tipo di evento se non ne ha esperienza diretta. e questo vale sia per il fisico che per l’emotivo, a maggior ragione nelle differenze di sesso. ad es., credo che una donna non potrà mai comprendere del tutto l’esigenza fisica di frequenti amplessi in alcuni uomini…

    buon pomeriggio!

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