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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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Maria Grazia
Non posso risponderti niente di diverso da ciò che ho scritto a Golem
No Maria Grazia nessun segnale che la storia stava per finire.
E non é che sono stato disattento.
Quei “segnali” che dici tu, ammesso che ci possono essere stati, li ho notati in 15/20 giorni capisci Maria Grazia?
Prima di quelli nulla di nulla.
Ci credi? Non ci credi? Anche con te non posso fare nulla.
Ti dico le stesse cose dette a Golem: riavvolgo il nastro all’indietro…non ci sono intoppi.
Niente!
Qualsiasi eventuale “problema” poteva essere ascrivibile a tante altre cose.
Ma non a segnali di un amore che sta per finire.
Ha recitato una parte Maria Grazia. Da oscar come dice Golem.
Si!
Non avrebbe senso che oggi, a distanza di più di sei anni, tutti, o quasi, senza che io proferisca parola al riguardo mi vengano a dire, ancora increduli, come sia potuta accadere una cosa del genere a noi.
E ti parlo di gente che conosceva e frequentava entrambi anche da soli.
Giampaolo,
forse già te lo scritto: secondo me, quando si decide d’impegnarsi in una relazione, si fa di tutto perchè questa dia i risultati sperati. quando, magari, ci si rende conto che questi sono inferiori alle proprie aspettative, si cerca di adattarvicisi e di far proseguire al meglio la vita di coppia instaurata. non c’è l’intento di fingere per ingannare l’altro ma piuttosto un impegno comportamentale per illudere se stessi, che prima o poi, anche se prolungato a lungo, sfocia in un’improvvisa, quasi inspiegabile rottura, nella quale esplode tutto quello che si cercava di accettare. non è un buon modo per affrontare piccole o grandi problematiche, pur essendo abbastanza frequente. questione di carattere e, forse, anche di un certo tipo di formazione.
dovresti convincerti che hai avuto a che fare con un particolare temperamento di donna. non è che la situazione che hai sperimentato si possa ripetere facilmente, soprattutto se farai attenzione a non ricadere nella stessa topologia di persone, cosa purtroppo abbastanza frequente…
può essersi trattato anche di un lento cambiamento, possibile in un arco di tempo dai 20 ai 40 anni circa. a questo ben poco si può opporre se non rendersi conto che è avvenuto.
sforzati più che puoi a dimenticare. credo sia per te la via migliore per uscirne.
un abbraccio.
Maria Grazia,
una donna che segue saltuariamente il forum mi ha appena scritto in privato allineandosi alle nostre comuni idee in tema di aborto.
ancora una volta, sensibilità e opinioni differiscono parecchio nei due sessi (Golem escluso, come sempre!).
buona giornata!
Buongiorno. M, arrivo.
Giampaolo, ricapitolando. Tu non ti fai capace, come dicono dalle mie parti, dell’attacco proditorio di tua moglie al vostro rapporto, e NON accetti che abbia usato una forma che per te è impensabile. Cioè a dire, “se stai con me non mi devi… tradire”. Lo deduco dalla tua reazione alla scontata dichiarazione con la quale ho chiuso il mio intervento.
Purtroppo caro amico, il fatto che tu ti scandalizzi non cambia la situazione, è dall’inizio del mondo che il tradimento fa parte del comportamento umano “razionale”. Anche gli americani si scandalizzarono quando i giapponesi attaccarono senza preavviso Pearl Harbour, distruggendo metà della flotta navale che vi era ancorata. Succede, succede tutto nella vita, nel momento in cui la mente produce “una soluzione” per raggiungere un obiettivo.
Se mi permetti, tu continui a sbattere come una mosca contro il vetro per un fatto acclarato: “l’ha fatto ma come si è permessa”, ma sembra interessarti meno il PERCHE’ quel fatto è accaduto. Le cause insomma.
E qui, chi più chi meno, sta cercando di capirlo, come un medico che di fronte a dei sintomi cerca di capire l’origine di una malattia, che sembra rara a sentire la tua versione. E quali mezzi si usano per cercare di capire di che malattia si tratta? Le proprie esperienze, come diceva Rossana per altre ragioni. Non si hanno altri mezzi, se non questi per giudicare un fatto.
Io non sono affatto convinto che si tratti di una “malattia rara” anzi, è la più banale che si possa verificare in un organismo come quello della coppia, che porta alla morte della stessa per mancanza di “nutrimento”, per i motivi che ormai mi sono stancato di spiegare, e che non necessariamente dipendono da “colpe” dell’uno o dell’altro, ma dall’interruzione, anche casuale, di quel flusso che è la solita comunicazione tra i due.
Io ho persino un’ipotesi per lo stile che ha utilizzato tua moglie, senza poter capire i motivi che hanno motivato quel suo gesto.
Tu sei così “sicuro” del tuo modo di vivere che non immagini neppure lontanamente che un’altro possa vederne uno diverso. E immagino anche, vedendolo applicato su queste pagine con noi, che una persona ad un certo punto dica: ” qua non c’è niente da fare, con Giampaolo non ci cavo un ragno dal buco. Appena possibile annodo le lenzuola e dopo aver segato zitta zitta le sbarre…evado”.
E’ possibile che la vostra relazione fosse diventata una prigione per lei? Mah, tu ritieni di no. Però sembra la fuga da Alcatraz Giampa.
Giampaolo,
forse, anzi, sicuramente un motivo del comportamento della tua ex moglie è contenuto nella frase che hai scritto riguardo alla vostra compatibilità sessuale.
Io non conosco molto bene la tua storia perché non l’ho letta, ma lei, come tante, avrà covato per molto tempo un malessere dentro di sé, aveva già deciso dentro di sé, ma ti teneva caro fino a quando non le sarà capitata una opportunità.
M, buongiorno. Certamente amo la filosofia, che come dice l’etimologia della parola è l’amore per la sapienza, e di “sapere” non se ne ha mai abbastanza. Noi viviamo la vita “fatti della stessa sostanza dei sogni, mentre la nostra breve vita è circondata dal sonno” come dice Shakespeare, nella “Tempesta”. Vale a dire che ci dibattiamo in una realtà “finita”, “mortale”, pieni di ideali e sogni senza tempo, che collidono quasi sempre con la prima. Anzi: sempre.
Il rapporto con la Vita, per l’aspetto che stiamo trattando, segue gli stessi parametri ideali su questa terra. E’ la cosa più preziosa che abbia l’uomo, ma anche la più bistrattata. Mentre noi dibattiamo per il diritto a nascere dell’embrione o del feto, c’è chi decapita un uomo come fosse la testa di un sedano, chi si suicida con un’overdose e chi pensa di farlo a vent’anni perchè si sente inutile. Troveremo mille modi di constatare che la visione che sia ha della propria e della vita altrui non segue dei principi univoci, neppure dal punto di vista istintuale, principi questi che avrai capito quanto mi interessano.
Le tue considerazioni sono ASSOLUTAMENTE condivisibili, ma solo ipoteticamente applicabili. E neppure una legge severa impedirebbe che chi decidesse di interrompere una gravidanza possa farlo. E lo farà per le ragioni che a te appariranno comunque ingiustificate, mentre non lo saranno per chi lo ha deciso. Anche se si tratterà di “sbarazzarsi” di un problema intervenuto a causa di un imprudente rapporto sessuale, quanto alla luce del dilemma che si presenta nella coscienza di una coppia quando fosse accertato che quel futuro bambino sarà un “disgraziato”. Il giudizio sul valore di quella vita è nelle mani di chi ne ha il destino. Vale per il decapitatore quanto per chi aspetta un bambino. E come vedi le motivazioni posso essere diametralmente opposte. Odio nel primo o “amore” nel secondo, anche se interpretato in maniera non ortodossa, secondo i canoni latini “a mors”, ma pure incoscienza o semplice immaturità per chi si sbarazza di un “problema” non gradito. La vita è “sacra” per la natura, come obiettivo evolutivo ma non lo è mai stata per l’uomo “cosciente”, neppure la propria in certi casi, superando persino l’istinto di sopravvivenza.
La sacralità morale della vita è una conquista della civiltà, quindi delle “mores” di una certa cultura, e questa è in continuo “aggiornamento”, oltre ad essere vittima della dittatura degli istinti, come ho avuto modo di dire più volte. >>>
Giampaolo, non poteva leggere nessun segnale, semplicemente perchè non c’era nessun segnale da leggere! I famosi segnali che le donne dicono di lanciare prima di pugnalarti, altro non sono che una scusa per giustificarsi dal fatto che ormai hanno in testa un’altra persona. Su questo fatto non si discute, è un principio assoluto. Le donne inventano la storia dei segnali per coprire il tradimento (sia pure anche solo mentale). Quando un altro gli entra in testa, non c’è più nulla che possiamo fare, è finita, ma loro non possono ammetterlo, sarebbe troppo “sporco”, quindi inventano mille scuse per giustificarsi davanti a all’uomo e davanti agli altri….credo che questo comportamento derivi da un retaggio culturale bigotto e puritano che nel nostro paese è dominante.
Per quanto riguarda gli aborti, è vero che sono calati, ma solo perchè sono calate anche le gravidanze, è una conseguenza fisiologica, non un cambio di mentalità, secondo me l’aborto è un grande progresso di civiltà.
Giampaolo,
credo che in fondo non ti riesca a capacitare di non aver capito, nè intuito, NULLA di quanto si stava evolvendo in tua moglie fino a pochi anni prima della sua decisione finale, cioè quando lei stessa ha cominciato a rendere traballanti le basi della tua assoluta sicurezza. hai pensato che lei, come te, fosse granitica nella sua scelta di coppia, ma evidentemente così non era… il buono immagina che tutti gli altri lo siano…
forse temi più questa “incapacità di seguire l’altro” che non tutto il resto. mettila in conto, e se puoi, lasciatela alle spalle. le esperienze insegnano sempre qualcosa…
buon pomeriggio!
>>> Quando giustamente parli dell’autodeterminazione come agente conflittuale per quelli che sarebbero dei “diritti” umani, individui la causa che ha reso necessaria la presenza delle “mores”, che a loro volta hanno dato luogo alle leggi e al famoso Diritto Romano che regola la maggior parte delle nostre società occidentali. La nostra in particolare. Ma le norme, morali e sociali, caro M, sono UN COMPROMESSO, che una società si dà per consentire la convivenza CIVILE, quella cioè che attiene alla “civitas”, il grande condominio nel qual viviamo. E così come succede nei falansteri, ci sara sempre chi le infrangerà o le interpreterà per il proprio benessere. Ci sarà chi occuperà spazi comuni, chi bagnerà la biancheria di chi vive al piano di sotto e chi non è contento dell’amministratore.
Quello che succede all’embrione o al feto dipende da questa logica, che in fondo è frutto di quella “maledizione” che appunto si chiama autodeterminazione. Figlia di quell’intelligenza che ci rende “autonomi” rispetto alla natura, che in mancanza di questo “avversario” farebbe il suo corso senza ostacoli, dalla fecondazione alla nascita della nuova vita, che però, come sappiamo, verrebbe gettata nell’agone della sopravvivenza con i mezzi più o meno fortunati che il destino le ha concesso.
La ragione invece NON lo consente, per via del cocktail emotivo/educativo di cui è composta una personalità. Per opportunismo immaturo, o per eccesso di quell’amore che tu ritieni distorto, si può DECIDERE del destino di chi NON può decidere. Ecco perchè le norme fissano dei paletti, che – se interrogassi mille persone – verranno sempre criticati, in ragione di quel cocktail di cui parlavo, esattamente come succede nelle riunioni condominiali.
Dobbiamo accettare che nel rapporto tra la nostra volontà e quella degli altri, non si potrà mai trovare la quadratura del cerchio, ma solo un compromesso, e questo compromesso, frutto della decisione che si è presentata di fronte a quel metaforico bivio di cui parlavo ieri, è possibile che crei dei rimpianti se non dei pentimenti, come sappiamo nei casi di aborto. Ma nonostante questo nessuno di noi rinuncerà mai all’autodeterminazione, che significa libertà, sia che in quel momento si tratti non consentire ad un embrione o ad un feto di nascere, ritenendo in buona fede di fare il suo bene, come per te di batterti perchè questo avvenga.
La libertà è “una condanna della quale non POSSIAMO fare a meno”. Sin da quando ci hanno cacciati dall’Eden. Ciao.
Va bene Golem ti aspetto!
Rossana,
come fai a dire che la differenza di sensibilità in merito al tema dell’aborto, sia basata sull’essere uomo o donna?
Mi spiego meglio: bisognerebbe riuscire a capire se, ed in che modo, l’opinione (favorevole) di un uomo riesca ad influenzare una donna a non tenere il bambino.
Ci sono tanti uomini che non vogliono figli e che spingono la propria donna ad abortire, anche quando lei sarebbe tentata di tenere il bambino, ma cede di fronte al rischio che corre lei nel vedere la propria storia finita.
Quindi non è vero che un uomo non sia favorevole all’aborto perché tanto non è una cosa che viene fatta su di lui.
Comunque, dai dati del Ministero della Salute e dati Istat, si può recuperare il numero di aborti, sia per intervento chirurgico che attraverso l’assunzione della RU486, riferiti all’anno 2011. Per i successivi tre anni i dati definitivi non li ho trovati, ma poco cambia perché sono numeri in calo, di poco, e quindi abbastanza livellati.
Fermo restando che l’obiettivo principale del Sistema Sanitario Nazionale è quello di prevenire l’aborto, i dati sono questi, riferiti al 2011:
Numero di aborti: 111.415
Numero aborti con RU486: 11.268
Numero nascite: 556.000 circa
Quindi, abbiamo avuto 122.683 aborti e 556.000 nascite.
Questi 556.000 figli sono nati perché la madre era favorevole a portare avanti la gravidanza. A questi numeri bisognerebbe aggiungere tutte quelle gravidanze che per motivi naturali non sono giunte a termine.
Questi dati dimostrano che le donne che non piegano il valore del diritto alla vita, ad altri motivi, sono circa 5 volte in più di quelle che, per tanti motivi, decidono di non far nascere il proprio figli.
L’Italia è il paese europeo con meno nascite e meno aborti. Il numero di nascite è stato fortemente incrementato dai figli nati da mamme straniere. Stesso contributo di straniere è contenuto nel numero di aborti.
La domanda che ho fatto a Golem, sul discorso dell’imposizione della gravidanza dal 91º giorno in poi (esclusi casi particolarissimi) la faccio anche a te.
Cosa ne pensi?
Altra cosa: ti sei augurata di un mio comportamento sessuale coerente (ma la coerenza non c’è) con questo mia idea sull’aborto.
Sottolineo che PER ME la vita nasce con la fecondazione, non prima, tant’è che è il feto che gode di diritti, non lo sperma in sé, non l’ovulo, ma detto questo, siamo davvero sicuri che un comportamento coerente con la linea che suggerivi tu, Rossana, debba essere ….