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Ho deciso di rinunciare ad avere figli

di eglevittoria
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.066 commenti

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  1. 681
    maria grazia -

    Giampaolo
    io non so proprio che altro dirti, non conoscendo da vicino la tua situazione. dico solo che quando una storia sta per finire IN QUALCHE MODO L’ ALTRO CI LANCIA SEMPRE DEI SEGNALI, chi più palesemente ( come il mio ex ) chi magari più velatamente ( come tua moglie ). Ma sono sicura che se tu fossi stato più attento ti saresti accorto di qualcosa, perchè o tua moglie è la più grande attrice della terra ( IPOTESI ALQUANTO IMPROBABILE ), o altrimenti ( scusa se te lo dico ) è una pazza schizofrenica ! diversamente il suo comportamento non si spiega. Un abbandono di solito E’ SEMPRE ANNUNCIATO, e bisogna osservare IL COMPORTAMENTO DELL’ ALTRO, più che quello che dice. Un partner non ti verrà mai a dire: “sai, ti sto per lasciare. e sto per farlo nel peggiore dei modi!”
    No ! non funziona così. Uno – a parole – può anche mostrarsi amorevole fino al giorno prima, MA SONO I SUOI COMPORTAMENTI EFFETTIVI E IL SUO LINGUAGGIO NON VERBALE a dare l’ esito del rapporto!
    ovviamente, come giustamente hai detto tu, l’ altro ci può umiliare e/o abbandonare semplicemente perchè non ci vuole più, e non necessariamente perchè noi abbiamo fatto qualcosa di OGGETTIVAMENTE sbagliato.

  2. 682
    rossana -

    M.,
    mi dispiace MOLTO se mi hai percepita come prevaricante, e me ne scuso. forse l’ho fatto, involontariamente, perchè così sei parso a me, stavolta, più convinto del tuo essere dalla parte della ragione di quanto non mi senta dalla parte del torto.

    non so a cosa non ti ho risposto (spesso poni domande e raramente rispondi a quelle che ti sono poste) ma mi sembra chiaro che non sono disposta facilmente ad accettare concetti assoluti: tutto per me è quasi sempre relativo: è l’uomo singolo ad esserne unico arbitro, a seconda di quanto ha e porta in sè. sono molti i costumi e i valori che mutano nel tempo, a seconda di chi li vive o di chi li interpreta. non sono riuscita a spiegarmi nei miei tentativi di non ridurre il discorso a un solo aspetto controverso, preso per di più di punta…

    inoltre, già ho fatto presente che per me questo è un argomento doloroso, per esperienza vissuta e non per intenti e ragionamenti a tavolino. è il solo motivo per cui non intendo continuare a discuterne oltre.

    buon proseguimento con il resto del gruppo!

  3. 683
    M. -

    Rossana, infatti non ci sono obblighi a raccontare fatti dolorosi, soprattutto su internet.
    Se ti riferisci alle mie mancate risposte alle domande di Maria Grazia, posso dirti che la mia indifferenza nei suoi confronti è voluta e sarà definitiva. Io non mi dedico a chi usa l’insulto. Se una persona esprime il proprio essere attraverso l’insulto, faccia pure, ma io sono libero di non occuparmene.
    Alle domande di Golem risponderò appena posso.
    La tua risposta mancata riguarda la stessa domanda che ho fatto a Golem ieri, sulla volontà oltre ogni limite. Ma non importa Rossana, se non te la senti di rispondere, va bene così.
    Alle tue domande credo di aver risposto. Se ho tralasciato qualcosa, dimmi e ti risponderò.
    Io, come anche tu hai notato e sottolineato, sono uno che sta molto attento alle parole, e non ho paura di dire la mia. Nei miei scritti non c’è traccia di parole o volontà collegabili alla prevaricazione.
    Ci vuole attenzione nello scrivere, ma anche nel leggere.
    Non ti ho trovata prevaricatrice (cosa che, sinceramente, neanche mi importerebbe), ma piuttosto ti ho trovata imprecisa nell’attribuire a me tendenze che non ho, soprattutto quelle divine o di chi è incapace di capire certe cose, come invece ti ho scritto che io, queste certe cose, ho scelto di viverle. Come aiutante, diciamo così, e non come diretto protagonista di tragedie. C’è chi non vive né in un modo né in un altro, ma parla e straparla. Se poi mi capiteranno tutte le tragedie che vuoi e che esistono al mondo, reagirò e mi farò aiutare da persona che, in silenzio, si dedicano a chi sta ai margini.
    Buona giornata

  4. 684
    rossana -

    So che è sul principio che si sta discutendo, e che forse non è facile per nessuno avere opinioni avulse da vissuti, conoscenze o esperienze personali.

    Aggiungo soltanto un paio di dati forniti dal Ministero della Salute sugli aborti chirurgici eseguiti in Italia nel periodo 1978-2007 (http://it.wikipedia.org/wiki/Aborto):

    – picco più elevato: 1982 = 234.593
    – 2007 = 126.562

    quindi, indipendentemente dalla maggior libertà sessuale a tutte le età degli ultimi anni, la formazione culturale sul tema sembra orientare nel senso giusto, com’era auspicabile e come sarebbe ora ampiamente possibile.

    buona serata a tutti!

  5. 685
    mariolino -

    maria grazia, ti chiedo una cosa che non c’entra niente, ma te la devo chiedere.
    I piedi nella foto che hai messo su facebook sono i tuoi?

  6. 686
    M. -

    Ciao Golem!
    Tutto il discorso si potrebbe chiudere con questa tua frase “Caro M alla tua domanda sulla supervolontà, nessuno potrà mai fornire una risposta adeguata, per il semplice motivo che non esiste NIENTE di più prezioso della vita”, ma certe realtà e certe correnti di pensiero, non la pensano così.
    Per alcuni questo “più prezioso” viene superati da quelli che possono essere definite le macroragioni che dichiarano i pro-aborto.
    Queste macoragioni si possono spacchettare in due categorie:
    1. QUESTIONI SANITARIE legate alla salute della madre e del bambino.
    2. QUESTIONI ECONOMICHE legate alla disponibilità.

    Ora, accettiamo che questi due criteri siano i controllori (chiamiamoli così) delle nascite. Che siano i criteri di scelta alla quale agganciare le nascite.
    Ora facciamo una analisi. Prendiamo in considerazione lo stato sanitario, economico e di istruzione (visto che una percentuale di aborti sono l’epilogo di un atto di ignoranza) di inizio ‘900 (puro esempio).
    Se facciamo il confronto con la società di oggi, una società nella quale c’è un benessere maggiore, un grado di ricchezza maggiore, un grado di istruzione maggiore, ed un livello di cure mediche e scoperte scientifiche maggiore, si nota immediatamente una discrepanza: in una società più ricca, più istruita e più sana, si fanno meno figli.
    Un secolo fa nascevano più figli rispetto ad adesso, eppure l’aborto è una pratica millenaria, praticata sempre.
    Quindi non è che all’epoca si facevano più figli perché non era possibile abortire.
    Se con l’andare degli anni il benessere è aumentato, perché il numero di figli nati è diminuito? Perché in Italia i figli nati sono di meno rispetto a quelli lasciati andare o quelli non messi neanche in cantiere?
    Fermo restando che le difficoltà economiche di una società dipendono da scelte politiche, e lo smembramento di un feto non è la soluzione.
    Questa valutazione dimostra che con l’aumento del benessere, non aumenta il numero delle nascite.
    Quindi se volgiamo basare sul benessere la legittimità di una persona di venire al mondo, bisogna capire perché, con l’aumentare del benessere, non sono aumentate anche le nascite, anzi, in Italia ci sono più vecchi che giovani.

    Poi c’è un’altra questione dibattuta: non si può imporre ad una donna di portare avanti una gravidanza e di partorire.
    In parole più generali possiamo dire che non si può disporre di un corpo altrui.
    Come accennavo prima, in Italia è possibile abortire fino al 90° giorno…

  7. 687
    M. -

    dal 91° giorno in poi l’aborto è vietato se non si presentano pochi e specifiche condizioni.
    Quindi se dal giorno 0 al giorno 90 io posso decidere di abortire per questioni economiche, per questioni di volontà, per questioni sociali, da 91° giorno, queste motivazioni saranno irrilevanti, e quindi la legge impone alla donna di portare avanti la gravidanza, anche se povera, anche se sola, anche se non ne ha voglia.
    A questo punto perché si accetta di dare una scadenza al principio “il corpo è mio e decido io”? Non è un principio che va rispettato sempre e non solo in 90 giorni?

    Altra questione: l’autodeterminazione.
    Se ammettiamo che ormai la volontà non può più essere contenuta all’interno di un area stabilita da confini di valori, perché tanto sono relativi e sacrificabili, e si cerca di estendere il principio dell’autodeterminazione su tutto, a questo punto, come si fa a stabilire, non tanto dove inizia un diritto, ma piuttosto dove finisce il confine di un diritto?
    Se accettiamo che un proprio diritto finisca dove inizia quello degli altri, bisogna tener presente che il feto ha dei diritti, ed è presente il diritto alla vita. Nel nostro sistema legislativo NON esiste il diritto all’aborto.
    Si dice spesso che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri. A questo punto dove sta la fine della libertà figlia dell’autodeterminazione?

    Hai poi fatto riferimento all’amore come comune denominatore tra chi lascia nascere e chi no, ma poi hai specificato che noi, occidentali, per nostra cultura facciamo combaciare l’amore con la vita. Quindi un atto d’amore che coincida con la morte, è fuori dalla nostra cultura.

    Come al solito faccio tante domande, alcune impegnative, ma confido in te, anche perché tempo fa avevi accennato alla filosofia, quindi credo che ti piaccia, e conversare sarà piacevole.

    Ciao e buona serata

  8. 688
    maria grazia -

    si mariolino, perchè ?….

    “buon proseguimento con il resto del gruppo!”

    rossana, spero che tu non voglia abbandonare il forum ! un caro abbraccio.

  9. 689
    rossana -

    no, Maria Grazia,
    evitando il più possibile d’intervenire sul tema, continuerò a leggere per apprendere come e dove andrà a finire questa conversazione filosofica… questo forum è la mia finestra sul mondo!

    buona notte!

  10. 690
    Giampaolo -

    No Golem, non trovo niente che possa far pensare ad un “segnale” (sapessi quanto mi da fastidio questa parola) in grado di scatenare quello che é successo.

    Si puoi tranquillamente pensare, come per forza debbo farlo anche io, che da un certo punto in poi (non so da quanto) mia moglie abbia finto.

    E si, posso tranquillamente affermare con certezza che, da un certo punto in poi, sia stata una grande attrice.

    E infatti non credo che abbia recitato per venti anni, ma forse almeno per due.

    E comunque no, io che le sono stato accanto non sono riuscito a percepirla questa finzione.

    Adesso che tu voglia credermi o meno non so cosa dirti o farti. Ma le cose sono andate come ti sto dicendo.

    Sono passati più di sei anni. E a tutt’oggi, ripensando ad allora, non riesco a trovare nulla che, all’epoca, avrebbe potuto farmi pensare alla catastrofe che di lì a poco si sarebbe verificata.

    Questo é ciò che ho da dirti al riguardo Golem.

    Poi parlando delle tue ipotesi caro Golem quando, in particolare una donna, ti dice “ho cercato di fartelo capire in tanti modi ma tu proprio non capivo o facevi finta di non capire” be’ é evidente la gran CAZZATA che ti sta dicendo.

    Una donna, ma anche un uomo, che tiene veramente ad una persona e al relativo rapporto si INCAZZA, SBRAITA, TI MANDA A QUEL PAESE, URLA, MAGARI TI TIRA UN PIATTO IN TESTA ma cerca di RISOLVERE LA QUESTIONE.
    Se ti dice quelle parole vuol dire che da tempo non gliene frega un c…. di te. Molto probabilmente perché c’e’ una terza persona. E tu ormai sei diventato secondo.
    Così come li ero diventato io.

    Che poi mi vieni a dire che in un rapporto come il nostro certe cose ACCADONO ECCONE cosa significa Golem?
    Nella vita, nel quotidiano accade di tutto. Ed é come scoprire che esiste l’acqua calda. Perdonami Golem ma che senso ha quella frase?
    Che ci veniamo a fare in questo forum a discutere di tutto se certe cose accadono eccome.
    A chiunque scrive qui, e non solo, per esporre un problema basterebbe dirgli solo due parole: Ma qual é il problema? Certe cose accadono. Punto.

    Tua moglie ti ha lasciato ed é scappata con i vostri bambini? Be? Certe cose accadono, che problema c’e’?

    Invece no Golem. Se tua moglie di punto in bianco ti dice che “scopi da far pietà” e che ha cercato di fartelo capire ma tu non lo capivi
    Be…tu in quel caso Golem…altro che certe cose possono accadere. Meglio che sto zitto che altrimenti altro che censura. Mi radiano a vita.

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