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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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M.
non è che per fare un figlio bisogna necessariamente navigare nell’ oro, ma ci devono però essere i presupposti perchè quel bambino possa crescere sereno. una ragazza madre con una situazione di vita oggettivamente difficile e senza l’ aiuto e l’ amore dell’ uomo che l’ ha ingravidata, non può sperare di dare a suo figlio un’ esistenza tranquilla e normale ( come ogni bambino meriterebbe ). così come da un feto malato o malformato si otterrà un essere umano la cui vita sarebbe caratterizzata in maniera permanente dalla sofferenza. e io, sinceramente, non riesco a immaginare un supplizio più atroce… tu porti l’ esempio dei bambini africani. ok.. nel loro paese ci può anche stare il vivere nelle capanne e il vestirsi di stracci, andando in giro a piedi nudi. ma qui siamo IN EUROPA OCCIDENTALE, in un contesto totalmente diverso, e non solo per questioni di clima. qui da noi bisogna poter garantire a un bambino che viene al mondo tutto il necessario per un adeguato sostentamento e per un’ educazione e formazione appropriata. i genitori ( in special modo le donne ) devono inoltre poter garantire ai loro piccoli una sufficiente e adeguata presenza, specie nei primi anni di vita. presenza che senz’ altro non potrebbe garantire una ragazza madre che, ad esempio, è costretta a lavorare 12 ore al giorno per problemi economici. nel caso di una malattia o malformazione congenita, poi, il discorso si infittisce ancora di più ! perchè io dovrei mettere al mondo un bambino che passerà la vita facendo la spola tra casa e ospedale ? che verrà deriso ed emarginato da tutti i suoi coetanei ? che una volta cresciuto non riuscirà nemmeno a trovare un lavoro e sarà ripudiato dall’ altro sesso ( o comunque da coloro di cui cerca la compagnia anche sessuale ) ? PERCHE’ DOVREI INFLIGGERE A UN PICCOLO ESSERE TUTTE QUESTE FUTURE QUANTO INUTILI SOFFERENZE ?? AVANTI SPIEGAMELO !!!!!! e non tirare fuori disquisizioni teologiche o dogmi religiosi di sta minkia !! dammi motivazioni FONDATE per cui questi bambini colpiti dalla sorte o che si sono formati nell’ utero di una donna sola, povera e disgraziata, dovrebbero nascere A OGNI COSTO !!!!!
M.,
mi dispiace di non avere opinioni nette e sicure come le tue. Le mie sono quasi tutte relative, soprattutto su questo tema, basandosi su un SOLO aspetto per giungere al sì e su parecchi altri, invece, per avallare l’esigenza di un no. Non mi sembra di non averti risposto. Credo di averlo fatto, implicitamente, quasi su tutto ma se desideri qualcosa di più tranciante mi sforzerò di farlo in un un’ultima battuta, perchè la maternità è stata, e continua a essere, la parte più tragica della mia vita, da più di quarant’anni, sulla quale non posso soffermarmi senza sofferenza.
“come loro genitore, con umilissima accettazione del ruolo, delle conseguenze e delle responsabilità che ne derivano, li avrò fortemente voluti” – perfetto, PER TE, e siccome lo è per te, che sei depositario di valori, gli STESSI valori e la stessa volontà dovrebbero essere validi e sentiti da tutti gli altri esseri umani, mentre è evidente che, in determinate circostanze, cessano di esserlo, né più né meno di numerosissimi altri principi. Non ti sembra di pretendere un po’ troppo dai tuoi simili, che vorresti forzare, come in una condanna, a VOLERE un impegno gravoso e difficile, non per un paio di settimane ma per decenni, quando non si sentono di affrontarlo, quasi tu fossi il solo a conoscere quello che è giusto e quello che è sbagliato, quello che è bene e quello che è male PER LORO, come un Dio. Volontà umana destinata a fallire in partenza su tutti i fronti perché non si possono imporre sentimenti!
Mi auguro che, coerente con i tuoi principi, tu non stia mettendo in atto azioni anticoncezionali, che hanno risolto gran parte di questo spinosissimo problema e che potrebbero ridurlo quasi a zero (più o meno come la sopravvivenza della pena di morte nei Paesi più progrediti), se fossero maggiormente pubblicizzati, e magari pure regalati, attraverso anonimi distributori automatici. Perché non ti batti per una maggior informazione attraverso i media o per un’adeguata formazione scolastica sul tema anziché criminalizzare chi, non conoscendo abbastanza a fondo cause ed effetti, si mette nei guai?
Non v’è dubbio che, se non ci fossero troppi medici antiabortisti, portatori dei tuoi valori, l’interruzione di una gravidanza potrebbe avvenire in tempi brevissimi, come più che auspicabile, non tanto per l’embrione in formazione quanto per la psiche della donna che inaspettatamente lo porta in grembo. …
Buongiorno a tutti. Ciao M.
“Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni
e, contrastandoli, porre loro fine?… Thats is the question”
Ho chiuso il mio ultimo intervento con le parole finali del dubbio di Amleto, per comunicare come l’esistenza umana si trovi spesso di fronte ad un bivo, e qualunque decisione su quale via si debba percorrere diventa motivo di angoscia e rimpianti, non riuscendo MAI a risolvere il dilemma che la vita ci ha posto di fronte. Quello dell’aborto è un dubbio amletico che non ha una soluzione “pulita” che non lasci una traccia, un rimpianto, una sofferenza in chi è costretto o sente di doverlo fare. Ancora una volta intravedo in questo enigma la dicotomia che ha caratterizzato i miei interventi sui rapporti amorosi, quella tra istinto e ragione, e ancora una volta mi convinco che la soluzione che dovesse sortire in questi casi sarà sempre un compromesso che ci lascerà insoddisfatti.
Ieri dicevo che il dramma dell’uomo è quello di possedere una coscienza, frutto dell’intelligenza e della cultura che ci accompagna nello sviluppo della personalità di ognuno di noi. Noi non riflettiamo abbastanza sul fatto che l’intelligenza e la coscienza sono entità “non naturali”. La libertà è l’autodeterminazione che queste ultime ci offrono le paghiamo con l’angoscia che ci proviene dall’essere consapevoli della morte, come già ho sostenuto, e che la Bibbia ci ricorda con l’allegoria che vede Adamo ed Eva scacciati dal “Paradiso”, che altro non è che il mondo degli istinti e della Natura. Madre che nutre tutti in propri figli che ne seguono le regole, ma che sa anche essere “crudele” facendo emergere i più adatti a scapito di chi non lo è, col sovrano scopo di migliorare la qualità della vita, secondo il suo imperio.
Questa logica, come ho sostenuto in altri momenti, non è nè buona nè cattiva, in quanto le leggi dell’istinto non possono essere giudicati con gli strumenti della cultura, di NESSUNA cultura.
Quella crudeltà di cui ho accennato è in realta un giudizio morale che noi, esseri senzienti, diamo ad un fenomeno naturale nel momento in cui la la realtà ci mostra una “morte” che la nostra etica giudica “ingiusta”.
Escludendo per ovvi motivi le ragioni più banali per i quali si ricorre all’aborto, che oggi con i mezzi contraccetivi a disposizione sono sempre frutto dell’ignoranza, >>>
… Stabilire quando la soppressione di un gruppo di cellule è omicidio, e quando non lo è, non può che derivare da una nostra convenzione. Non diversamente dallo stabilire a che età si è abbastanza maturi per votare.
Temi che l’uomo possa ergersi a Dio, più o meno come ha fatto finora la Chiesa. Non credo che con l’avanzare della scienza lo si possa impedire. Forse l’uomo raggiungerà nei prossimi millenni un sempre maggior arbitrio, nel bene e nel male, sulle sue possibilità di autodeterminazione. Come tutti i mezzi messi via via a disposizione dal “progresso” (che sempre progresso poi non è – vedi bomba atomica), spetterà al buon senso e alla responsabilità dell’uomo medio farne buon o cattivo uso, né più né meno di come avviene ora, dove il singolo può mediamente regnare su se stesso e unirsi, secondo il suo sentire, ora a questa, ora a quella corrente di pensiero, in un’ottica che, giusta o sbagliata che si riveli a posteriori, spesso parte da un ideale politico mai del tutto negativo, che lo diventa, invece, quando imbocca sentieri assoluti e prevaricanti, imponendo magari, o purtroppo quasi sempre, quanto di peggio esisteva in esso. Essendo gli esseri umani TUTTI imperfetti, chi più chi meno, chi un un aspetto chi in un altro, NON è loro possibile evitare errori, dai quali spetta, poi, ancora a loro stessi porre freni o rimedi (vedi il banale esempio del disboscamento del pianeta).
“era meglio non nascere” – questa frase te la dico io, e non l’ho soltanto pensata. Ovviamente tendo a non dirla nella vita reale, non tanto per orgoglio ma per non mettere cattive idee in testa a chi mi conosce (l’ipotesi di squilibrio mentale spaventa tutti). Non ti sei mai trovato a scegliere fra la tua libertà e quello che consideri un enorme sacrificio? Oppure fra il tuo benessere psico-fisico e il benessere psico-fisico di un altro? Hai mai notato quanti “crimini bianchi” esistono intorno a te? Forse chi è positivo vede di preferenza la positività mentre la clessidra si presenta all’opposto per chi fatica ogni giorno ad assistere al sorgere del sole. Si uccide saltuariamente con spargimento di sangue. Ma si uccide anche più spesso in molti altri modi, il più delle volte pure consapevolmente e crudelmente, esseri umani adulti senza sfiorarli con un dito, e non c’è peggior morte di quella che “si sconta vivendo”.
spero di essere stata abbastanza chiara ed esaustiva, da non essere considerata renitente al confronto, nel massimo rispetto del tuo sentire.
cordialità.
>>> restano quelli di stupro, malattie genetiche e condizioni economiche, sintetizzando al massimo. Le ultime due in fondo sono sinonimi l’una dell’altra.
Cosa fa la differenza tra una donna (e un uomo) che posti di fonte all’amletico dubbio debbono operare una scelta per quel figlio che si porterà con sè “i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna” tra “L’essere e il non essere”? La loro esperienza personale. Si immedesimano in “quell’anima” ritenendo che il loro gesto sarà la “cosa migliore” in quel momento per quella creatura. Per quanto possa apparire paradossale, questo tipo di scelte hanno come fattore comune L’AMORE, anche se questo amore non darà la vita nel caso dell’aborto. Vita che per antonomasia, nella nostra cultura è sinonomo di amore, (a mors, in latino).
Caro M alla tua domanda sulla supervolontà, nessuno potrà mai fornire una risposta adeguata, per il semplice motivo che non esiste NIENTE di più prezioso della vita, senza la quale non saremmo qui a scrivere e non avremmo potuto assistere alle meraviglie o alle atrocità che l’azione dell’uomo ha prodotto in quanto “vivo”. Tuttavia esistono delle logiche inconciliabili che come ho detto convivono in noi, quella della natura e quella della coscienza e intelligenza umana, che NON dimentichiamolo, NON è naturale, ponendosi, come possiamo osservare nella storia umana, come sfida alla Natura e non come semplice miglioramento dell’applicazione delle leggi di quest’ultima. Le stesse contraddizioni convivono nell’embrione di cui parlavo nel precedente post, dove se si applicassero le leggi della natura tout court questo potrebbe venire al mondo per poi perire, per inadeguatezza, e quindi “per la cinica bellezza delle leggi naturali” non essere adatto alla vita “naturale”. Oppure vivere supportato dai presidi scientifici che l’intelligenza ha creato per sfidare e vincere la crudeltà di cui parlavo prima e che proviamo da quando Adamo ha morso la mela, ma condurre una vita che non sarà mai, COME IL GENITORE AVREBBE VOLUTO CHE FOSSE,in ragione di quell’amore chesi immagina sia alla radice di quel concepimento.
Tu hai espresso chiaramentela tua opinione, rispettabile e umana, e anche toccante nella testimonianza dell’anelito alla vita, ma ci sentiamo di condannare un genitore che decide di non farti nascere per non farti soffrire? Io non me la sento, come non me la sento di condannare chi ha fatto nascere un figlio decerebrato sperando che percepisca qualche soffio di bellezza della…vita
Ma Maria Grazia,
ho fatto un esempio paradossale !!!
Ho portato avanti un esempio estremo solo per far capire che chiunque può accampare le proprie ragioni. In qualsiasi situazione !
Vedi Maria Grazia, citandomi l’esempio del tuo ex che cercavi di fare felice hai notato che c’era insofferenza.
Quindi la situazione era evidente. C’è una logica Maria Grazia, capisci cosa voglio dire ?
Era insofferente
Mia moglie non era insofferente.
Mia moglie ha “falsato” di fronte ai miei occhi !
Comprendi la differenza Maria Grazia ?
Io non posso dire che lei fosse insofferente.
Mi spiego ????
Rossana,
ho intuito fin dal tuo primo post in merito, il tuo essertela presa sul piano personale. Ma non è così, perché qui si riportano opinioni, e, come più volte mi hai riconosciuto, non tendo a prevalere sull’opinione degli altri.
Il tuo essertela presa, senza ragione, ti ha portato a parlare di disboscamenti, pene di morte e bombe atomiche, ma non si sono mai toccati questi temi, così come non ho capito perché mi paragoni ad un Dio che sa cosa è giusto e sbagliato. Di quale Dio parli se ho scritto che sono ateo? Come fa un ateo anche solo tentare di ergersi ad un Dio? A quali riferimenti religiosi mi accosti se ti ho detto che sono ateo e che, non io, ma la storia, ci dice che questo argomento è stato sentito e trattato secoli PRIMA della nascita del cristianesimo?
Fai riferimento agli obiettori di coscienza. Negli ultimi anni il loro numero cresce sempre di più. Si accostano a Dio anche loro solo perché non sono disposti ad aspirare un feto umano, oppure a recidere la placenta per poi aspettare che il cuore di quello che molti considerano un ammasso di niente e nulla, cessi di battere?
Io lo so come funziona l’aborto, perché io, ripeto, frequento realtà che sono tutt’altro che perfette, ci parlo con quei ginecologi. Non credere che io viva sulla luna o nell’alto dei cieli. Quando tu mi dici che sono solo io il depositario di valori tanto da ergermi a Dio, non solo mi offendi, ma dici cose non corrette.
In quanti dei miei scritti sono presenti le frasi “secondo me/io penso/io credo questo piuttosto che quello”?
Vuoi sfilarti dalla conversazione? Liberissima di farlo, ci mancherebbe. Mi dici che ci sono principi interscambiabili o scartabili? Benissimo. È la realtà che stiamo vivendo ora.
È tutto relativo (e qualche furbastro potrebbe dire che tutto è relativo, quindi anche la relatività)? Benissimo.
Posso decidere di rendere assoluti dei principi che valgono per ME, senza essere insultato e paragonato a cose che non conosco?
Rossana, guarda che io nelle realtà di sofferenza, ci sguazzo da anni, per scelta mia, consapevole, forse anche più di qualche personaggio che, con insulti ignoranza imbarazzante ed aggressività, crede di sapere tutto.
“Non ti sei mai trovato a scegliere fra la tua libertà e quello che consideri un enorme sacrificio? Oppure fra il tuo benessere psico-fisico e il benessere psico-fisico di un altro? Hai mai notato quanti “crimini bianchi” esistono intorno a te?”
Semmai la vita mi chiamerà a fare certe scelte,…
sceglierò, e saprò cosa scegliere.
Crimini bianchi? Cioè?
“Stabilire quando la soppressione di un gruppo di cellule è omicidio, e quando non lo è, non può che derivare da una nostra convenzione. Non diversamente dallo stabilire a che età si è abbastanza maturi per votare”.
Hai usato un termine che la dice tutta “convenzione”. Si basa un omicidio su una convenzione, e non su una certezza. Questo perché, per chi la pensa in maniera diversa da chi vede nel momento della fecondazione la nascita di una vita, stabilire con CERTEZZA il momento PRECISO in cui un embrione smette di essere un mero ammasso, per diventare un essere umano, è impossibile da stabilire.
Per CONVENZIONE la legge italiane pone come limite massimo il 90º giorno. Dal 91º giorno in poi non è più possibile liberarsi dell’ammasso, se non per determinati e ristrettissimi motivi. Quindi, la legge, dal 91º giorno in poi, negando la possibilità di ricorrere all’aborto, IMPONE il parto. E visto che nessuno può imporre niente a nessuno, perché non c’è stata una levata di scudi verso questa legge? Perché dal 91º giorno il parto deve essere imposto? Dove sono le persone del “il corpo è mio e decido io”?
Poi paragoni la convenzione legata all’aborto e quella per l’età del voto. Sono atti che hanno conseguenze imparagonabili.
E comunque non hai risposto alla domanda alla quale, invece, ha risposto Golem. Ma sei libera di non farlo.
Ciao Golem!
Ho letto i tuoi scritti.
Innanzitutto ti ringrazio per il modo in li hai scritti, non da assatanato insultatore.
Ti risponderò tra qualche ora.
Comunque ci sono vari punti sui quali è possibile dibattere.
P.s. Il tuo Leopardi era notoriamente brutto. Ad alcuni salta in mente il criterio della bellezza come criterio per giustificare una nascita oppure no. Pensa cosa ci saremmo persi se questo criterio fosse stato applicato a Leopardi, piuttosto che ad altri brutti della storia, come Giuseppe Verdi, Garibaldi o Einstein?
P.p.s. Non far nascere per non far soffrire. Chi ha la sfera di cristallo per prevedere il futuro di una vita? E contrariamente, si può avere la certezza che chi non nasce in una situazione precaria, in futuro sia al riparo da sofferenze?
Quanti personaggi grandiosi sono nati nel nulla, per poi essere ricordati nei secoli? Perché basare la vita degli altri su previsioni personali? Negare la vita in base a previsioni?
Un grandissimo poeta scrisse “I figli non sono vostri figli, sono figli e figlie della stessa forza della Vita………”
A dopo
Ciao
Golem, no, non c’è una legge che dica cos’è giusto e cos’è sbagliato. O forse si: I dieci Comandamenti ad esempio. Sono tavole della legge no ?
Comunque a prescindere dalle leggi, esistono degli elementi che ci possono far capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Golem, da quanto tu scrivi, sembra che il rapporto con tua moglie se non è “idilliaco” poco ci manca.
Almeno questo io percepisco dai tuoi scritti.
Quindi, presumo, che non ci siano elementi che, a tutt’oggi, possano farti pensare al fatto che tua moglie possa lasciarti.
Or bene, domattina, 3 settembre, tua moglie si alza e decide di andarsene.
Tu, credo, rimarrai allibito e cadrai dalle nuvole.
Cercherai di darti delle spiegazioni.
Magari lei non te le darà.
Oppure ti dirà che l’hai stressata con la storia del portoghese (faccio per dire).
Oppure, ti dirà che si è stancata del tuo modo di fare l’amore.
Qualsiasi cosa lei ti dirà, qualsiasi ragione, potrà essere plausibile (per lei).
Ma agli occhi tuoi, e degli altri, plausibile non lo sarà mai, perchè non te lo ha comunicato. Non ti ha mai detto chiaramente che c’era qualcosa che stava minando il vostro rapporto.
E in un rapporto come il vostro, e come il mio, e come di altri, certe cose non possono e non devono accadere.
Se accadono c’è qualcuno che sbaglia. E in questo caso SBAGLIA chi lascia.
In queste condizioni SBAGLIEREBBE tua moglie. Senza se e senza ma.
A prescindere dalle ragioni. Che guarda caso sono quasi essenzialmente tirate fuori per la presenza di un elemento esterno.
Perchè se mosconi attorno non ci sono, una donna fa di tutto per mantenere o cercare di salvare il proprio rapporto.
Altrimenti ti cancella, come se non fossi mai esistito.
Le ragioni per giustificare i propri comportamenti (sbagliati), si tirano fuori in ogni caso. Tu potrai essere l’uomo perfetto Golem, ma se tua moglie volesse coprirti di fango lo farebbe comunque.
Quindi tu, come io, in questo caso, non devi imparare nulla di come muoverti nel futuro perchè non hai sbagliato nulla. Oppure hai sbagliato come chiunque essere umano può sbagliare in ogni fase della propria vita.
Te l’ho scritto più volte: non troviamo sempre giustificazioni a tutto.
Giampaolo, non aver sbagliato “nulla” non significa niente nei rapporti sentimentali, perchè come dice la parola stessa, il sentimento è qualcosa che “sente”, percepisce, e a volte le percezioni possono essere “alterate” da cento fattori, di cui l’innamoramento o quello che ci pare che sia ci fornisce,come ho scritto all’infinito su queste pagine. Si sente una persona in un modo che un’altra non sente, eppure è sempre la stessa persona, mi spiego? Questa sensazione può lentamente far posto ad un’altra più obiettiva, quando gli effetti che hanno creato la prima, per mille motivi, anche sconosciuti alla stessa protagonista, si affievoliscono o scompaiono.
Nella migliore della ipotesi mia moglie potrebbe fare come la tua e scomparire per motivi che mi sfuggono, ma che certo non sfuggono a lei, e a quel punto, a meno che non si sia volatilizzata come nelle storie di chi “L’ha visto”, le chiederei: “perchè?”, e immagino che qualcosa mi direbbe, come immagino sia successo anche a te. Insomma ti avrà detto quello che direbbe a me l’inglesina: “Golem, me ne vado perchè non ti amo più, mi piace un’altro portoghese e inoltre scopi che fai pietà”. E io che farei? Le direi: “e me lo dici adesso?” No risponde lei, “ho cercato di fartelo capire in tanti modi ma tu facevi finta di non capire o proprio non capivi, adesso non ce la faccio più. Ciao e stammi bene, vado a cercare di essere felice da un’altra parte”.
Di solito succede così, e io sinceramente non credo che lei non ti abbia “segnalato” qualcosa che potesse far pensare ad una sua sofferenza, anche se tu puoi non averla valutata “maligna” per gli esiti che ha avuto.
Se analizzando tutto il film della vostra storia, non trovi niente, ma proprio niente che faccia pensare ad un segnale come quelli che ho citato, devo dirti che hai avuto a che fare con un mostro di finzione, che meriterebbe l’oscar per la recitazione più lunga della storia dell’umanità: oltre vent’anni. Ma non si riesce a recitare per tutto quel tempo, e poi, a quale prò? Ma soprattutto non è possibile che chi sta accanto ad una persona del genere non percepisca a sua volta che si tratta di finzione. Perchè se si è amata una persona, un momento, anche UN solo momento di sincerità tra voi deve esserci stato. Ed è su quello che si fanno i confronti per capire cosa siamo o siamo stati per lei.
“E in un rapporto come il vostro, e come il mio, e come di altri, certe cose NON POSSONO E NON DEVONO ACCADERE.”
E’ QUI SBAGLI: ACCADONO E COME GIAMPA. Ciao