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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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Rossana,
per me feto ed anima si uniscono appena si concepisce un essere umano. Appena si accende quella scintilla.
Per questo sono, personalmente, contrario all’aborto, perché è la negazione della vita, e quindi un atto contro natura che compie l’uomo. Ancora una volta l’uomo vuole decidere chi deve nascere e chi deve morire.
Fermo restando che ci sono persone che non la pensano come me, e quindi sia “necessaria” una legge che lo consenta.
Forse hai già intuito che io, per credenze personali, non sono favorevole alla manipolazione umana sul diritto alla vita che, sempre per me, arriva prima della volontà personale.
Giampaolo,
non ci si sente mai abbastanza pronti a diventare genitori.
E’ una scelta che comporta un cambio radicale di vita.
E’ quasi un salto nel vuoto perché non sai come sarà, però…..
Un piccolo inciso. Che agli animali manchino i sentimenti non ci giurerei. Sanno come dimostrarli anche senza le parole, e succede non solo ai cani, che ci sono vicini da più tempo. Anzi, come ho già detto i cani sanno essere più nobili degli uomini, spesso, e se dovessi cercare un’anima la cercherei prima tra loro.
Per quanto riguarda la genesi dei sentimenti, M, ho anche per questa le mie teorie, partendo dall”assioma che OGNI nostro gesto TENDE ad un BENEFICIO, anche quando non appare direttamente. Un esempio e’ l’amore materno che vede nel sacrifico, anche della propria vita, il benessere della NUOVA vita che ha messo al mondo. Il sacrificio a favore del figlio e’ il PRIMO COMANDAMENTO degli istinti femminili ( sani ). Pertanto il gesto d’amore paradigmatico per antonomasia, ha, a mio avviso, la solita ragione arcaica che sovraintende alle leggi di Madre Natura, che come sappiamo favorisce la nuova VITA, anche a scapito di quella vecchia, che comunque, pur sacrificandosi, ha già svolto il compito ORIGINARIO di riprodursi. Il gesto appare alla nostra coscienza morale come massimo atto d’amore, e lo è, ma perché è quanto di più NATURALE possa esserci.
Nei rapporti intersessuali il sentimento ha la funzione di assecondare le sovrastrutture culturali, etiche e morali che agiscono in quella specifica società, ma lo scopo originario di questi rapporti e’ solo quello riproduttivo. La convivenza tra i sessi, dalla famiglia, alle comunità sino alle Società’ così come le conosciamo, sono FUNZIONALI alla reciproca CONVENIENZA, i motivi della quale li ho ampiamente trattati di recente come in altre occasioni.
Infine, e mi ripeto, il piacere sessuale, sia fisico e poi ” spirituale”, e’ il ” PREMIO” che la Natura ci promette per farci accoppiare. Se non ci fosse l’aspettativa di un piacere, quindi di una convenienza, NESSUNO si accoppierebbe, ne’ si innamorerebbe, se non si scatenassero le “droghe” che ci fanno battere il cuore e che ci fanno sentire in “paradiso”.
La mancanza di comprensione, anzi la voglia di non comprendere, che tutto quello che è umano viene da queste evidenze fisiologiche, va di pari passo con l’invenzione delle religioni per sconfiggere l’angoscia della morte. La stessa valenza si da’ ” all’ amore” (e ancora di più all’innamoramento) che regalando le sensazioni più vicine alla trascendenza, viene divinizzato, per gli stessi bisogni umani di dare un senso di immortalità alla propria carnale, mortale, quanto NATURALE vita.
Scandalo?
non saprei Golem, secondo me la dedizione canina di cui parli mi sembra ancora una volta da riportare alla ragione, non tanto all’istinto, anzi per meglio dire alla fantasia in questo caso di tua moglie (ma anche di altre donne quando cadono in questo tranello) di conquistare questo lui sfuggente per vederlo finalmente innamorato e essere riuscita a “redimerlo” facendolo diventare così un brav’uomo (quello che per natura non era, perché era così di suo) dedito a lei, alla famiglia eventuale e a se stesso con un eventuale vita “sistemata” dall’amore di lei (convinzione femminile del tutto erronea) che lo avrebbe spinto appunto a diventare “regolare”, con un lavoro normale, ecc… ma non si può trasformare un sasso in un diamante neppure con tutto l’amore del mondo, ma questo molte donne non lo capiscono e immaginare di avere forse il “potere” con il loro amore di trasformare appunto un ranocchio in un principe non le fa desistere fino a quando non sono sfinite e alcune ci mettono pure anni. da cui la dedizione canina di cui parli. dunque tutta questa dedizione è un qualcosa che riconduce a se stessi e al proprio merito, al proprio narcisismo insomma.
l’istinto c’entra ben poco, secondo me è un sogno romantico (dunque testa e non istinto sessuale) male indirizzato. Sogno romantico che appunto se si realizzasse gratificherebbe se stesse nell’essere state le uniche a essere riuscite, fra altre donne, in questa ardua impresa, dunque le migliori, dunque possono primeggiare fra le altre, dunque è tutto ricondotto a se stesse e al proprio amor proprio. (scusate i dunque ripetuti ma l’ora è tarda.. ehehe)
è un tranello femminile in cui molte donne cadono: invaghirsi di come quel lui può diventare e non di come è, di come può diventare una volta che il loro amore lo porterà a “redimersi”.. infatti tua moglie parlava di “missione”.. ed è questa a cui si riferiva.. e poi, una volta redento le sarebbe crollato il sogno e nulla avrebbe trovato più di interessante da fare per quell’uomo..e sicuro lo avrebbe lasciato.. ma non ha potuto portare a termine la “missione” ed ecco l’incompiuto che ancora stuzzica la memoria dopo anni.. per cui la voglia di continuare a informarsi per vedere come se l’era cavata senza di lei… alla fin fine male, perché né lei né nessun’altra avrebbero potuto aiutarlo.
di nuovo nulla c’entra con l’amore vero, per cui secondo me non c’è proprio paragone che dovresti fare con il sentimento di lei per quell’uomo con quello per te.. due cose totalmente diverse, due territori totalmente lontani anni luce.. uno è amore concreto mentre l’altro è fantasia.
p.s. la mia è una visione femminile delle cose.. non vuole essere la ragione assoluta, ma solo mi permetto di dirlo perché credo di capire un po’ meglio di un uomo la psiche femminile, essendo pure io donna… e avendo sfiorato questi pensieri anche io ogni tanto.. tu hai la tua visione e va bene, ma da donna, a leggere ciò che hai scritto mi viene da dirti che è tutto troppo macchinoso. in pratica la tua è una teoria pure interessante che potresti anche farti pubblicare (perchè no, susciterebbe interessanti discussioni) ma appunto è teoria, e io la vedo troppo macchinosa come spiegazione, tipicamente maschile nel voler trovare una logica dove logica per come la intendete voi uomini (in senso “funzionale”) non c’è.. è tutt’altro, è la fantasia femminile che gioca brutti scherzi.. ne so anche io qualcosa.
cioè..voi uomini non potete capire quanto possa essere grande la gratificazione femminile nel poter eventualmente dire: “è cambiato (in meglio) ed è merito mio!” per voi uomini forse la stessa grande gratificazione potrebbe darvela un successo nel lavoro o nella realizzazione personale, per noi donne è un successo nelle relazioni (specialmente d’amore). un saluto
rossana
post 595 non ho ben capito se le tue parole nei miei confronti siano ironiche o sinceramente sentite… in quest’ ultimo caso, ti ringrazio di cuore.
golem
anch’ io concordo sul fatto che gli animali hanno dei sentimenti eccome ! e sono a mio avviso molto più intensi e sentiti di quelli degli esseri umani. almeno secondo la mia esperienza…
M.
non è che questo ragazzo di cui ho parlato non mi abbia marchiata a sufficienza. resta pur sempre l’ uomo che ( nel bene e nel male ) mi ha sconvolto la vita e ha segnato la mia giovinezza. Ma mentirei se dicessi che le esperienze successive non mi hanno lasciato nulla e non sono riuscite a oscurare il suo ricordo. tutto qui.
buona domenica a tutti 🙂
Angy,
nessun problema: la vita attiva ha le sue priorità, che spesso sono più pesanti di quanto si desidererebbe.
non ricordo il tema e la domanda del momento ma non ho dimenticato l’assenatezza e il garbo che ti contraddistinguono. d’accordissimo anche sui post 613 e 614…
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Maria Grazia,
rarissimamente riesco a essere ironica, e neppure in modo da essere facilmente compresa. quanto ti ho scritto nel post a cui fai riferimento era tutto più che sentito.
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M.,
avevo già intuito che sei contrario all’aborto, principio molto apprezzabile, a cui è quasi impossibile opporre obiezioni.
eppure… per mia esperienza, ti posso assicurare che un figlio non desiderato ha pochissime possibilità di diventare una persona serena, pagando il triplo di tutti gli altri il diritto alla vita. è vero che non si nasce per essere felici, ma è altrettanto vero che si dovrebbe avere tutti più o meno le stesse potenzialità di diventarlo, almeno a tratti, cosa negata a priori dalla carenza o mancanza di reale accettazione da parte dei genitori.
non sto parlando di possibilità economiche o sociali ma soltanto e semplicemente di affetto. se non si è voluti, poichè i sentimenti non si comprano al mercato, il meglio che potrebbe succedere è di crescere pressochè ignorati (com’è successo a me). quasi inevitabile conseguenza successiva, il cercare, a volte ossessivamente o disperatamente, di essere accettati e riconosciuti da adulti, essendo però fondamentalmente incapaci d’amare davvero, non avendolo appreso da piccoli. l’insieme produce spesso effetti devastanti, creando MOLTA più sofferenza rispetto al non essere stati messi al mondo.
a parte tutto questo, è giusto che laicamente ognuno abbia la possibilità di decidere secondo coscienza, inclusa quella di usare o meno anticoncezionali, che sono ugualmente negazione di vita. qualsiasi scelta fatta con purezza di cuore e con il grado di consapevolezza raggiunto al momento non può che essere giusta.
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Golem,
pur ammettendo l’istinto naturale alla procreazione di entrambi i sessi e il particolare legame di carne e sangue che può venirsi a creare nella madre, come forse ho già affermato, il sacrificio che da lei può derivare a favore di un figlio è sì in alcuni casi ammirevole ma in altri soltanto un’indiretta forma di egoismo. molte donne finiscono di vivere dei loro figli, non ne possono fare a meno, per loro gratificazione e futura sicurezza di presenza. bisognerebbe distinguere sempre il dare per avere dal dare…
Golem,
no, non credo che sia scandaloso ciò che hai scritto, ma credo che sia limitativo. Tieni presente che il ragionamento e le mie considerazioni hanno per base di logica e pensiero, la storia dei due binari che ho scritto a Rossana.
Due cose separate, distinte, che a volte si incrociano, e che permettono di non ridurre il tutto alla sola pratica sessuale.
MG,
se così è significa che quel tuo ex non è quel tipo di persona della quale stavo parlando pochi post fa, ma solo un ex come tanti. Sigaretta consumata del tutto.
Rossana,
tu accosti il diritto alla vita ALTRUI, con la volontà PROPRIA.
Per dare validità a questo ragionamento, dobbiamo fare un passo indietro, e dire che è ammissibile piegare e modellare i diritti assoluti in base alla propria volontà.
Se mettiamo sul piatto della bilancia diritti assoluti altrui e volontà propria, dobbiamo vedere la bilancia pendere di più per questi ultimi.
Che conseguenze avrebbe una scelta così?
M.,
il nucleo che hai espresso è complicato da analizzare. ci devo pensar su…
aiutami a farlo rispondendo a due domande. secondo te:
1) un’opinione è maggiormente frutto di ragionamento/pensiero o di sentimento/esperienza?
2) è accettabile l’uso di anticoncezionali?
con questo non ho mai affermato, nè mai affermerò, che decidere della vita altrui sia cosa da farsi a cuor leggero… non si dovrebbe farlo nemmeno a scopo punitivo… molto dipende da tanti altri fattori al contorno, spesso difficilissimi da individuare e ancor più difficili da soppesare…
buona domenica a tutti!
Angy, e’ interessante il tuo ragionamento, ma è la parte visibile di quell’iceberg che è la nostra personalità, composta, a mio avviso, dal 10% di coscienza e da quello che resta di inconscio, che, come ritengo, abbia una massiccia componente istintuale. A proposito di quello che dici, ho provato a sostituire la figura del soggetto “amato” come partner con quella del…figlio, e i conti mi tornano, se penso che quell’istinto materno, che è la parte preponderante della femminilità istintuale, in quel modo si stia ” allenando” a quello che normalmente sarà il compito che la natura ha riservato alle donne. In questo senso la dicotomia tra maschio e uomo si configura con il secondo che diventa necessario per lo scopo di “supporto” alla maternità, allenata dal primo. Supporto di lungo periodo, dove “serve” chi sia…serio. In un caso e nell’altro, l’espressione “amorosa” verso i due soggetti appare come un comportamento funzionale ad uno scopo recondito, e in fondo non “disinteressato”, seppure in maniera NON cosciente.
Sotto questo aspetto non esisterebbe quindi NESSUN amore che non abbia un’obiettivo “utile” a chi lo esprime. L’inutilità che ho riscontrato negli amori non corrisposti consiste nel fatto che chi li subisce non comprende che l’altro NON potrà mai soddisfare l’aspirazione che APPARE nella relazione, quella cioè di volerlo per sempre, perché istintivamente sente che l’innamorata sta “giocando”, anche se non lo sa. Questo e’ uno dei motivi che NON fanno dimenticare “il gioco” esattamente come accade per i ricordi d’infanzia.
Non so se questa mia ipotesi convinca, a me si.
L’amore è la cosa cui aspiriamo tutti perché coinvolge conscio e inconscio, e da senso alla vita per le spinte profonde e arcaiche da cui nasce. Il senso lo possiamo cercare anche con la ” divinizzazione” di cui ho parlato, che è un bisogno che nasce con l’emergere della COSCIENZA e dei “perché” che si porta appresso, quando NON SI TROVA la vera risposta. Grazie comunque per i tuoi interessanti interventi.
M, come avrai intuito da quanto ho appena scritto ad Angy, la presenza del doppio binario e’ una realtà che riconosco nell’agire dell’uomo. Ma quello che noto e’ che spesso diamo una valenza a delle ” volontà’ ” che in realtà non sono nostre, ma provenienti da quel mondo naturale che ci circonda da sempre, e da molto prima che la coscienza di cui parlavo facesse capolino in quella scimmia che, per una fortuita coincidenza evolutiva, ha sviluppato la capacità di collegare..
… ( inter-legare: intelligenza) gli eventi e trarre delle conclusioni UTILI, alla sopravvivenza.
È l’intelligenza il nostro vero ” dramma”, poiché ci chiede una ragione per tutto quanto accade, in quanto costituzionale alla sua funzione. Ma nel momento in cui non la trova DEVE comunque darsene una. Quello che capitava ai primi uomini che guardando il cielo, il sole e i fulmini riconducevano quegli inspiegabili fenomeni ad un ENTITÀ soprannaturale, con tutte le conseguenze di natura religiosa che ho citato ieri, accade ogni qual volta, non si riesce a comprendere dei moti personali che sembrano arrivare da qualcosa di ” superiore” attraverso delle ” spinte ” che non si riescono a controllare con la ragione. Non capiamo perché NON siamo in contatto con i nostri istinti, e dovendo dare una risposta a quell’intelligenza che chi chiede il perché, a volte, quando succede il ” fatto” lo chiamiamo amore. Ente morale creato dalla ragione a favore della ” bruta” richiesta degli istinti, che per loro natura NON sono moralizzabili. Sono e basta..
Spero di non aver annoiato.
Ciao Rossana. Non volermi male ti prego. Non ho voluto mettere nessuno sulle braci come mi hai scritto, figurati tu. Comunque concordo sulla possibilità dell’egoismo che tradisce l’altruismo stoico materno di cui ho parlato. Esiste nella stessa misura della bontà e della malvagità che nell’uomo convivono da sempre. Sono esistiti i Ghandy come gli Hitler. Esistono madri coraggio come pure Medee. Se lo “spartito musicale” che ci fornisce la natura e’ lo stesso per tutti, l’interprete lo può suonare con gli strumenti a sua disposizione, ma non sempre ne nasce una ” melodia” gradevole. Un abbraccio, vero.