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Ho deciso di rinunciare ad avere figli

di eglevittoria
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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.066 commenti

Pagine: 1 44 45 46 47 48 107

  1. 451
    Golem -

    L, se ti va ti basta leggere, anche su Wikipedia, un po’ di biografia della giornalista, (oltre ai libri) soprattuto quello che riguarda le polemiche che il suo stile ha provocato, e capirai meglio a cosa mi riferivo quando proponevo quel parallelismo.

    Rossana io sono entrato in questa discussione, che mi interessa solo come “auditor”, perché mi è parso che ci fossero molti Savonarola e pochi Giordano Bruno nel dibattito. Questo fatto non è un appoggio alla libertà di espressione di MG mentre limiterei quella degli altri, (ma poi, sarei così determinante, perdonami? ) e ancora meno appoggio il sostegno di una tesi a favore di un altra, ma si e’ trattato solo di un tentativo di limitare la cagnara che si stava creando a favore di un riequilibrio della sostanza.
    Come ho appena detto a L, la biografia della Fallaci mostra una ” donna contro” che e’ stata molto attaccata per il temperamento che ha mostrato nel di proporsi. Non c’è nessuna analogia di altro genere, ma vedo che faccio fatica a spiegarlo. Tra l’altro le idee della Fallaci non mi hanno mai trovato daccordo, figurati.
    Comunque se qualcuno mi dice perché, sulla base di quanto sostengo, sarei fuori strada nell’associazione che ho citato, sono pronto a sentirla e pentirmi, eventualmente.
    Ciao a tutti.

  2. 452
    M. -

    Valinda,

    “Spero vivamente che nn sia quello che intendi…”

    e speri bene Valinda, perché se non ho scritto quello che hai inteso tu, significa che non lo intendo io.
    Quello che dico io è che un omicidio verso una donna non ha come motivazione il suo essere femmina.
    Non è che ti uccido perché sei una femmina. Ti ammazzo perché non riesco più a far fronte a tutta una serie di disagi mie, ti ammazzo perché cadono i freni inibitori, ma non perché sei una femmina.
    Che motivazione è questa? Non lo è.
    Così come un uomo non ammazza un altro uomo perché è maschio, ma per altri motivi.
    Hai mai sentito qualcuno dire “l’ho ammazzata perché è nata femmina.” Oppure “l’ho ammazzato perché è nato maschio?”.
    Non credo proprio.
    Spero di essere stato più chiaro.
    E poi chi è quell’essere umano che va a cercarsi la morte con la lanterna in mano?

  3. 453
    M. -

    Giampaolo,
    la famiglia che ho descritto, ragazzi giovani che la ricercano, persone che ne capiscono il valore senza sputarle addosso, fortunatamente ci sono ancora.
    Ma non fanno notizia, non è abbastanza rivoluzionaria.
    Sai, i rivoluzionari un tanto al chilo., i rivoluzionari del 2000!

    Rossana,
    anche nella mia famiglia (non nel mio nucleo famigliare, ma zii e cugini) ci sono stati episodi molto gravi e pesanti.
    Parlo di dipendenza da droghe e alcool di due miei cugini, ed una mia zia morta per il dispiacere di vedere un proprio figlio in quelle condizioni.
    Ebbene, innanzitutto questi miei cugini ne sono usciti, ed hanno creato una famiglia loro. Sai come hanno fatto ad uscirne? Grazie a quella famiglia tradizionale che tanto fa orrore.
    Nel momento di estremo bisogno zii, nonni e cugini si sono stretti tutti attorno a queste due persone volubili e con problemi. Loro, nonostante tutto, hanno trovato un porto sicuro dove ripararsi.
    Che fine avrebbero fatto se avessero avuto terra bruciata attorno?
    Non so…
    E sai a chi dobbiamo dire grazie nell’avere ricevuto una educazione improntata sul rispetto e valore della famiglia? Alle donne anziane della famiglia, sai quelle donne poverine, schiave e senza scelta. Così piace pensare ai rivoluzionari del 2000.
    Se c’è la volontà di creare delle cose, ci si può provare, magari non si arriverà ad avere i risultati sperati, ma intanto inizia a seminare valori, e poi vediamo che raccolto si farà.
    Nei figli grandi si ritrova ciò che si semina dentro di loro quando sono piccoli.
    Ridare un ruolo centrale e valoroso alla famiglia si può. Basta volerlo. E qui, la schiavitù femminile, non c’entra proprio nulla.
    È da maschilisti retrogradi pensarla così? È da italioti? Sono stronzate come qualche rivoluzionaria ha detto?

  4. 454
    rossana -

    Golem,
    mi sembra di aver compreso un aspetto del tuo intento, fermi restando gli altri (in negativo dal mio punto di vista, soprattutto per quanto evidenziato da Harry). in passato è successo anche a me d’intervenire a favore di chi, trovandosi in minoranza, non aveva però affatto bisogno di sostegno indiretto.

    caso simile a questo, che forse ricordi. all’epoca mi ero chiesta, senza riuscire a darmi riscontri, se in un dato soggetto era più importante la personalità o la visione d’insieme. per quanto mi riguarda, ne concludo ora, osservando il tuo atteggiamento e prendendo atto delle tue motivazioni, che forse le due cose devono essere più o meno allineate perchè si possa, almeno in parte, prendere posizione.

    buona domenica!

  5. 455
    rossana -

    M.,
    non è nè da maschilisti retrogradi nè da italioti sostenere il valore della famiglia. essendo pienamente nel tempo, come Gampaolo, hai potuto esprimerti con maggior vigore di quanto non mi sia sentita di fare io, che, per indole e vissuti, resto un po’ confusa sul tema.

    forse, si devono distinguere, percentualmente parlando, le famiglie anteriori agli anni ’50 da quelle venute in seguito. è mia opinione che la donna abbia sempre avuto grande importanza nella sua capacità di provare, insegnare ad esprimere e trasmettere sentimenti. così come penso che, sia pure a volte in modo non ufficialmente riconosciuto, abbia sempre avuto grande potere indiretto in ambito familiare. qui sta forse l’attuale differenza: forse le donne “moderne” desiderano che questo potere sia evidente e, purtroppo, predominante. predominante più di quanto in linea generale sia mai stato in Italia quello degli uomini, che era risaputo essere essenzialmente formale.

    poi, così come esistono eccezioni fra gli esseri umani, esistono e sempre esisteranno eccezioni anche per quanto riguarda le famiglie. è un fatto che oggi la società è più malata e priva di valori di quanto non fosse in passato, quando tutto era più arduo ma anche più semplice. deprivazione esistenziale che si riverbera anche sulla famiglia.

    resto sconcertata quando apprendo che la maggior parte delle attuali giovani donne desidera essere “divertita” dagli uomini che la corteggiano. mi sembra che più fuga dalle responsabilità di questa sia difficile da immaginare.

    difficile diventa, anche, seminare nell’animo dei figli, oggi troppo coinvolti, fin dagli anni delle elementari, dalla cultura predominante di televisione, telefonini e social networks.

    l’impresa di tenere insieme a due un progetto di famiglia mi appare quasi titanico ma, come nel caso dell’amore, credo valga sempre la pena provarci, investendo in esso quanto di meglio si ha e si può offrire.

    un caro saluto.

    PS: sull’uccisione di donne da parte di uomini sono in linea di massima d’accordo con te: questa non è quasi mai conseguenza di un raptus improvviso ma giunge a seguito di vessazioni di vario tipo, che portano a una sensazione d’impotenza e di conseguente perdita di controllo. ci devono essere, però, anche casi in cui l’uomo è ancora convinto di poter possedere la donna che gli sta sfuggendo di mano, per motivi più o meno validi. è qualcosa di culturale oppure di ancestrale, come la gelosia, difficile da capire e da accettare ma che pure esiste.

  6. 456
    Golem -

    Buongiorno Rossana. Conosco bene quali erano i miei intenti e li ho spiegati più volte. Ma la domanda che mi fa sorgere questa curiosa situazione che si è creata col mio intervento è: ma se un interlocutore e’ “partito per la tangente” non ” dialogando” piu’, come qualcuno ha ritenuto sia successo a MG o a chiunque altro si proponesse come lei, invece di offrirgli il destro e continuare ad alimentarne la presunta paranoia, non sarebbe più logico interrompere le “comunicazioni”? Allora gli intenti (quelli veri) della discussione sarebbero stati chiari. Per tutti.
    Buona domenica anche a te.

  7. 457
    Giampaolo -

    Si é vero M. Ci sono tanti giovani che ricercano la famiglia tradizionale e i suoi valori.

    Ma come scrive giustamente, a mio avviso, Rossana, oggi é davvero un’impresa titanica cercare di portare avanti un progetto improntato su di essa.

    La società oggi é un agglomerato di caos esistenziale. Mancano punti di riferimento. I figli, ma anche i genitori, sono costantemente coinvolti, come ha scritto anche Rossana, da tv, social network, internet e quant’altro.

    Una volta la scuola era un luogo abbastanza sicuro. Dove il maestro, tranne casi sporadici, era comunque un punto di riferimento importante. Oggi non é più cosi.

    Anche se, come scrivi, molti giovani ambiscono a formare una famiglia tradizionale, alla fine, sono costretti a seguire, per forza di cose, ciò che il tipo di vita attuale impone loro.

    Quasi sempre, anche se gli intenti sono diversi, si ritroveranno ad essere genitori assenti, presi come sono da troppe attività esterne. Prima tra tutti il lavoro, che ruba troppo tempo alle famiglie.

    Sono sempre più davanti ai miei occhi famiglie che non si incontrano mai, o di rado.

    Quando si hanno figli piccoli essi sono quasi sempre o agli asili nido o dalle baby sitter. E se si é fortunati dai nonni. I genitori vedono i figli di sera e, se sono fortunati, il sabato e la domenica.

    La vita di una famiglia, soprattutto nelle grandi città é convulsa e frenetica. I ritmi imposti sono assurdi. Un 14enne impiega anche più di due ore al giorno per recarsi a scuola. E così i genitori.

    Conosco tanti amici con in testa l’idea di famiglia tradizionale, che purtroppo si sono dovuti adattare a tutte queste situazioni. Con evidenti disagi che cercano, con fatica, di tamponare.

    E poi la piaga delle separazioni, dei divorzi. Se prima il divorzio poteva essere considerato una conquista, oggi credo sia diventato un’arma a doppio taglio.

    Il 50% delle coppie si separa. Con evidente conseguente disagio sa parte dei figli. E dei genitori stessi. Famiglie allargate. E questo cos’ha di famiglia tradizionale?
    Quante separazioni sono solo frutto di immaturità e capricci? Quante separazioni sono effettivamente necessarie?

    Si dice, e si scrive anche qui, che le famiglie tradizionali di qualche tempo fa, fossero tenute in piedi, solo dal fatto che non si poteva far altro, visto che il divorzio non c’era.

    Sicuramente ci saranno casi in cui le cose stanno così. Ma non so, a me é capitato di parlare, di confrontarmi….

  8. 458
    M. -

    Rossana,

    “sull’uccisione di donne da parte di uomini sono in linea di massima d’accordo con te: questa non è quasi mai conseguenza di un raptus improvviso ma giunge a seguito di vessazioni di vario tipo, che portano a una sensazione d’impotenza e di conseguente perdita di controllo. ci devono essere, però, anche casi in cui l’uomo è ancora convinto di poter possedere la donna che gli sta sfuggendo di mano, …”.

    E allora, a questo punto, la motivazione che sta alla base dell’omicidio non sarà il tuo essere femmina, ma una mia incapacità nel gestire la fine, di qualsiasi cosa.
    Sarebbe bello sapere, ma è impossibile, che tipo di relazioni familiari avevano questi uomini che si sono macchiati con un omicidio nei confronti della compagna o dei figli. Sapere in quale tipo di contesto familiare sono cresciuti, e se qualcuno si è accorto che qualcosa non andava.

    Seminare valori nei figli è doveroso, e credo che sia il compito al quale genitori ed insegnati (entrambi educatori) siano chiamati a svolgere.
    Certamente, riuscire ad essere fedeli ai propri valori è difficile, veramente difficile, soprattutto nella nostra epoca nella quale si tende a concepire come giusto qualsiasi cosa, ormai. E se tutto viene sentito come giusto, e nulla viene sentito come sbagliato, allora non ci saranno più dei limiti entro i quali fermarsi. Si perde la bussola. Ormai siamo diventati una società liquida, senza una forma precisa. Ci adattiamo a qualsiasi cosa perché vogliamo che qualsiasi cosa sia giusta, sia ammessa.
    La profezia di Nietzsche si sta avverando. Siamo di fronte alla “morte di Dio”.
    Ormai i più grandi valori di sempre, vita e morte, sono costantemente depredati. La vita non è più un dono, ma un qualcosa che si può dare e togliere in base alla propria volontà, e la morte non ha più quella sacralità di un tempo, ma è diventata qualcosa da evitare a tutti i costi, nascondere, come se non appartenesse alla Natura, e ci si scorda che vita e morte sono la stessa cosa, fanno parte della stessa medaglia. Quindi, se i due valori supremi non vengono più concepiti come tali, che fine possono mai fare tutti quei valori che discendono dai primi due?

  9. 459
    Giampaolo -

    …nel corso degli anni con tanti esponenti della famiglia tradizionale. Uomini e donne che negli anni 70/80/90 avevano più di 80 anni.

    Mi son sempre sentito raccontare che spesso hanno dovuto affrontare mille difficoltà, anche tra la coppia. Conflitti caratteriali e quant’altro.
    Ma il loro intento era sempre quello di risolvere i problemi. Forti di sentimenti e valori di famiglia che oggi si sono persi.

    Ho spesso ascoltato, la maggior parte di questi uomini e donne asserire con orgoglio che i propri compagni erano stati fortemente voluti. E mai imposti. Quante coppie ho sentito raccontarmi del fatto che sono scappati dalle proprie famiglie pur di sposare l’uomo o la donna amati, che magari non erano graditi alle proprie famiglie stesse.

    Segno di scelta. Da parte di entrambi, uomini e donne.

    E per carità, ho ascoltato anche chi mi ha raccontato di scelte sbagliate. E anche di violenze casalinghe. Ma casi sporadici. In questo senso mi pare che non sia cambiato nulla. Anzi credo le cose siano peggiorate. Visto che, come spesso si sostiene, oggi si é più liberi di scegliere. E soprattutto di cambiare.

    In sostanza, ritengo, come ho scritto qualche post fa, che non sia la famiglia tradizionale ad essere fallita.

    Quanto, purtroppo, a mio avviso, si siano modificati gli interpreti della famiglia, e il tipo di vita imposto dalla società attuale, che secondo me, non aiuta una famiglia impostata su determinate tradizioni.

    La società attuale e la vita imposta da essa, a mio avviso, distrugge le famiglie.

    Questo é il mio pensiero sulla questione.

  10. 460
    rossana -

    Golem,
    non metto in dubbio che tu conosca i tuoi intenti ma devi ammettere che anche dall’esterno si possa averne sensazione, e comunque che non sempre si sia disposti a comprenderli e/o condividerli per intero.

    secondo me, l’intelligenza e gli obiettivi di fondo di Maria Grazia, che sono estremi ma non del tutto campati per aria, essendo nel vento del momento, stuzzicano almeno quanto lei stessa stuzzica indirettamente, continuando ad esprimere a larghe falde, magari ripetitivamente, i suoi pensieri “al femminile” in tema di rapporti uomo-donna. ho l’impressione che all’altra metà del cielo (te escluso) i suoi ragionamenti suonino come una provocazione continua. senza contare che, una volta appurate le discordanze, dopo averle dibattute abbastanza a lungo, bisognerebbe avere il buon senso di non continuare a insistere sugli stessi tasti e sulle stesse persone, come di recente ha fatto con Giampaolo e, in parte, anche con me, abbastanza pesantemente, mirando al punto a suo avviso più debole, pur di ribadire di essere nel giusto.

    è come se la sua battaglia fosse per lei una ragione di vita, che estende, divertendosi magari a tener testa, su tutti i possibili thread del forum, sentendosi forse la più in gamba e la più illuminata. l’entusiasmo iniziale o saltuario è comprensibile; meno il voler avere ad ogni costo, sempre, l’ultima parola e il ripetere a sfinimento gli stessi concetti, paludati di modernità, per affermare i propri punti di vista, in contrasto con quasi tutti gli altri utenti. probabilmente, forse, anche con parecchi di quelli che di solito si limitano a leggere.

    ho fatto molta fatica anch’io a smettere d’“inseguirla” per cercare di portarla a un livello di orientamento più moderato. si ha la presunzione di poter riuscire a convincerla, per lo meno a mediare…

    non sembra anche a te che tenda troppo spesso a esagerare, non solo con forme e contenuti ma anche con un’eccessiva pretesa di assoluto?

    cordialità.

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