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Ho deciso di rinunciare ad avere figli

di eglevittoria
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.066 commenti

Pagine: 1 35 36 37 38 39 107

  1. 361
    maria grazia -

    “Uomini italiani, uomini italiani, uomini italiani……però siete sempre qui in Italia. Andate a scegliervi i VERI UOMINI in giro per il mondo. Andate, andate, andate pure. Fatevi questo viaggio. Ne riparleremo al vostro ritorno.”

    A me personalmente piacerebbe uno scozzese 🙂

    certo, la famiglia media italiana di oggi fa proprio ca.... ! è un concentrato di ignoranza, opprimenza e conformismo puri. perlomeno la famiglia tipica di 20/30 anni fa qualcosa aveva di buono: ti faceva crescere con questi cartoni animati 🙂

    https://www.youtube.com/watch?v=R-IGd3oMXyA

  2. 362
    M. -

    Ma come fai a credere, anche solo per scherzo, che le famiglie fatte da persone della mia e tua generazione, siano delle polveriere, stragiste, nella quale prima o poi ci si ammazzerà a vicenda???
    Capisco che la tua famiglia ti abbia traumatizzata, e questo si capisce da quello che pensi, ma non è che un trauma personale possa essere usato come metro di misura per la maggioranza delle famiglie italiane.
    È follia, è una visione folle, traumatica appunto.
    Dove sta scritto che una persona debba per forza farsi una famiglia? Non c’è scritto da nessuna parte, ma se io mi costruisco una opinione così totalizzante come lo è la tua, sarebbe saggio, ed intellettualmente onesto, usare come base le proprie esperienze personali, e visto che parliamo di famiglia contemporanea, l’esperienza personale coincide con l’avete una propria famiglia sulle spalle. Allora sì che, DOPO aver provato di cosa si parla, si possono trarre conclusioni.
    Le conclusioni si traggono su cose reali, non sulle idee.
    Che senso ha?
    E non è neanche vero che non si possono capire PRIMA di fare figli, famiglia e sposarsi, certi comportamenti di alcune persone. I segnali ci sono sempre, ma spesso si fa finta di non vederli. Per tanti motivi.
    Io sono un uomo italiano, con una mia famiglia e ti posso assicurare che di tutto ciò che pensi tu, non c’è nemmeno l’ombra, ed io non sono una eccezione alla regola. Stessa cosa per la famiglia dei miei genitori e quella dei miei nonni, che sono le due famiglie nella quale sono stato cresciuto ed educato.
    Hai avuto uomini diversissimi all’inizio ed uguali alla fine?
    Ti sei chiesta perché alla fine della fiera ti ritrovavi sempre con la stessa tipologia di uomini?
    Se siamo d’accordo nel dire che certi segnali saltano fuori durante un rapporto, e tu già avevi esperienza, perché hai continuato a SCEGLIERTI la stessa tipologia di uomo?
    Comunque non hai risposto alla mia domanda: perché la colpa è sempre degli altri?

  3. 363
    M. -

    Ti do una bella notizia: le famiglie sane e gli uomini sani esistono e non sono una eccezione.
    Famiglie malsane esistono, come sono sempre esistite, e sempre esiteranno, ma non sono le uniche.
    Quindi il paravento dietro al quale si nascondono le proprie paure, le proprie fragilità ed il proprio immobilismo, salta via.
    Se vuoi puoi farti una famiglia SANA.
    Inizia da stanotte. Anche con William Wallace se ti piace.
    Il trauma che hai subito è tuo, è personale, spiacevole, brutto, ma non darla vinta a lui.
    I traumi annientano, fermano, rasano tutto al suolo, sono il niente. Ma si possono superare, se realmente si vuole farlo, e se non si vogliono usare come scuse.

    Prima di dire che cioccolato fa schifo, andrebbe assaggiato. Giusto per sapere di ciò che si parla.

  4. 364
    Steve -

    M.
    Ma ancora perdi tempo con Maria Grazia? C’hanno rinunciato tutti. Dagliela anche te sta soddisfazione dai! Cosicché lei possa ripetere a tutto il mondo che le persone come lei sono scomode e danno fastidio perché diverse dalla massa. Quale massa poi?
    Damme retta…non sprecare tempo. Non c’è niente da fa!

  5. 365
    maria grazia -

    @M.
    PRIMO: non mi sposerò mai !
    SECONDO: non credo nella fedeltà e nella monogamia. nel senso che secondo me NESSUN UOMO ( anzi nessun essere umano ) a questo mondo può essere ETERNAMENTE fedele alla persona che gli è vicino. e già per me questo basta a non credere ai dogmi su cui si fonda il concetto di famiglia “tradizionale”. E RIBADISCO CHE NON PARLO PER ME STESSA ! perchè io sono stata fedele ai miei fidanzati ( quando li ho avuti ), ma essendo storie che si sono concluse in pochi anni o in pochi mesi, non posso affermare se io ( o loro ) saremmo stati ETERNAMENTE FEDELI. capisci ?…
    TERZO: la famiglia tradizionale si basa sul concetto di “proprietà”: la donna/moglie è proprietà dell’ uomo/marito e deve sottostare alle sue decisioni. per me questo è un dogma inaccettabile perchè io credo solo nell’ autodeterminazione di ogni individuo ( uomo o donna che sia ! )
    QUARTO: ciò che più mi ha demotivato nel costruirmi una famiglia mia, non è stata tanto l’ esperienza che mi hanno trasmesso i miei genitori ( seppur abbastanza pesante ), ma sopratutto l’ estrema superficialità, immaturità e inconsistenza che ho visto finora negli uomini di oggi.
    QUINTO: sono una donna sessualmente disinibita, e questo spaventa qualsiasi potenziale marito o fidanzato. anche per questo penso di essere destinata a stare “sola”.
    SESTO: sono una rivoluzionaria in tutto e sono disposta a cambiare radicalmente vita dall’ oggi al domani, se la situazione non mi va più bene. stando così le cose, o trovo un uomo che la pensa come me, o sono dolori !..
    SETTIMO: mi spaventa la violenza degli uomini di oggi, la loro intolleranza nei confronti dell’ emancipazione femminile e i fatti di cronaca che sento ogni giorno su fidanzate e mogli che vengono uccise. quindi, come si suol dire… MEGLIO PREVENIRE CHE CURARE, ANZI … SOTTERRARE !…

    spero di essere stata esaustiva.

  6. 366
    rossana -

    Golem,
    “se dovessi dire la mia quando lo ritenessi opportuno, mi auguro comprenderai che l’intento che mi prefiggo e’ analogo al tuo, anche se diametralmente opposto nel giudizio finale che ne deriva.” – in un forum è ovvio che sia così, anche se, per mia esperienza di vita, personalmente tendo a essere cauta, sia con le parole che con i giudizi perentori, che potrebbero, in alcuni casi, difficili da individuare da quanto scritto in pochi post, fare più male che bene, nonostante i migliori intenti. inoltre, ci sono quasi certamente persone che leggono, ancora più fragili di quelle che scrivono, a cui si potrebbe arrecare danno.

    mi sono appassionata a controbattere la tua tesi, che in termini di “distinguo” è di sicuro interesse, e quasi certamente continuerò a farlo in modo indiretto, non tanto per difendere il mio sentimento, a cui pure tengo abbastanza, ma per essere di supporto a chi è emotivamente molto più coinvolto di me in situazioni simili e potrebbe patire più di me il tuo atteggiamento distruttivo.

    Valinda,
    il tuo non è affatto un discorso patetico: è l’esposizione di una realtà che appartiene a molti, nella quale ognuno si destreggia come meglio sa e può. ricade in situazioni personali nelle quali bisogna trovarsi, o essercisi trovati, per poterle minimamente comprendere. anzi, dal mio punto di vista è apprezzabile il tuo coraggio nell’esporre un parere personale su qualcosa di vissuto e di doloroso, che in questo momento ti sta travagliando.

    non dubitare: uscirai, prima o poi, dalla tua attuale condizione d’incertezza e di sofferenza, con i tuoi tempi, le tue soggettive elaborazioni e le tue libere scelte.

    un caro saluto a tutti e due.

  7. 367
    rossana -

    M.,
    grazie per i dati riportati sulle percentuali di aborti negli altri Paesi.

    hai ragione: è sorprendente quello relativo alla Svezia. a mio avviso, si potrebbe spiegare con le seguenti considerazioni:

    1) a quanto so, la vita sessuale è molto più libera e più precoce lì che da noi, spesso svincolata dal sentimento, e quindi può essere maggiore l’incidenza d’imprevisti.

    2) in una cultura relativamente “sollevata” da pressioni religiose, può essere più semplice considerare un embrione per quello che è e non per quello che a breve diventerà. la trafila storica in questo contesto è ricchissima, corroborata, anche, non soltanto dal progredire delle fattezze graduali di un corpo ma anche dall’indentificazione, ancor più complessa, del momento in cui nelle varie epoche si è ritenuto che in esso venisse infusa l’anima.

    3) premesso che credo che umanamente non ci sia nessuna decisione liberamente assunta dolorosa e in alcuni casi indelebile nella memoria quanto quella di abortire, può darsi anche che un popolo meglio strutturato in quanto ad aiuti statali sia nel contempo consapevole che un figlio ha bisogno soprattutto d’amore, per cui, se l’amore non c’è o è limitato fin dall’inizio, meglio è non nascere affatto. il riconoscimento economico e sociale non può compensare una crescita portata avanti alla meno peggio, con relativa indifferenza o, in alcuni casi, persino con repulsione.

    con tutto il rispetto per chi crede nei dettami della Chiesa, in questo contesto più che mai si dovrebbero avere idee chiare, non soltanto sulle proprie capacità di assumersi responsabilità pratiche ma soprattutto su quanto si è realmente in grado d’offrire emotivamente.

    sul pillolo, non era esattamente alla tua risposta che miravo ma a una carenza d’assunzione di responsabilità, visto che l’uomo è stato finora più propenso della donna ad avere una vita sessuale più intensa e più libera. tuttavia, la tua considerazione sull’importanza della virilità, anche soltanto percepita, è del tutto convincente.

    il criterio di scelta in base al merito non fa una grinza come principio. se, però, lo cali nell’attuale nostra realtà, non mi sembra più così lineare. non pensi anche tu che oggi, soprattutto ai vertici sia del Paese che delle grandi aziende soprattutto pubbliche, le scelte avvengano, come nella scuola a livello universitario, non propriamente basate sulle effettive capacità? in tal caso, corruzione per corruzione, potrebbe essere preferibile che questa sia equamente suddivisa.

  8. 368
    Joshua -

    Steve, permetti anche a me di perdere tempo in questa discussione, che è effettivamente deviata dal post iniziale e in quanto tale diventata deviante, considerando che non ne ho perso prima né ne perderò ulteriormente dopo (quindi, per le ‘talebane’: non c’è bisogno di rispondere!).
    Uno dei massimi scrittori e pensatori di ogni tempo scrisse della ‘piattezza’ delle vite di chi ‘tutto può e nulla vuole’.
    Un altro pensatore, di tutt’altra cultura e continente, disse invece: ‘chi non vuole quando può, non potrà quando vorrà’.
    Tic-tac, care ‘talebane’… Tic-tac…
    Onore alle altre e agli altri, ovviamente, a quelle e a quelli che molto vorrebbero, poco potrebbero e per questo tantissimo lottano.

    PS: Cicerone (pre-Cristiano): id (familia) autem est principium urbis et quasi seminarium rei publicae.

    PPS: Anch’io spero di essere stato esaustivo… anzi, ‘maschiamente’ SO di esserlo stato!

  9. 369
    M. -

    Sei stata esaustiva sul niente.
    Ribadisco: scoregge fritte le tue.
    È questa l’emancipazione femminile?
    È questo che significa essere rivoluzionari?
    Dici che non hai avuto storie abbastanza lunghe per poter affermare una cosa, però questo non ti impedisce di affermare il suo contrario.
    Ora, se per affermare bianco ho bisogno di esperienza, per affermare il suo contrario, il nero, avrò bisogno della stessa esperienza. Esperienza che tu non hai.
    La donna/moglie PROPRIETÀ dell’uomo?
    Ma vivi nel 2014 oppure no? Forse hai un ritardo di almeno 1000 anni.
    Le donne di una volta valevano poco (non per me), ma lasciavano molto.
    Quelle di adesso valgono molto, ma non lasceranno nulla.
    È questo il risultato dell’emancipazione come la intendi tu? Il nulla? Il vuoto?
    Dovresti guardare meno i Tg visto che ti devastano la mente in questa maniera, ma sappi che ci sono persone che vedono e ascoltano le stesse tue cose, ma poi, le cose, LE FANNO, non si parano dietro scoregge fritte, ma costruiscono e cercano di mantenere.
    Le tue sono tutte scuse dietro al quale vuoi riparare tutta la tua ENORME fragilità. E hai voglia ad indossare la maschera della combattente, della forte, di quella che spacca il mondo.
    Inizia a combattere con te stessa, e poi vedrai che il mondo, quello vero, non è fatto di giudizi basati su IDEE, ma è fatto di cose concrete.
    Mettiti in gioco, fai figli, fatti un giudizio su cose REALI e non su idee che hai nella tua testa, confrontati con cose vere, e vedrai che non è poi così male.
    Sicuramente ci vuole responsabilità e testa, ma stando a quanto dici, tu, sono cose che non ti mancano.

    Ciao

    Ciao Steve.
    So che Maria Grazia viene considerata come una difficile sul forum, ma chi sputa merda su cose che non ha mai provato, mi infastidisce. È un modo di fare che purtroppo dilaga. È una falsità, una ipocrisia, un insulto a tutti i cervelli funzionanti, sani, senza abrasioni cerebrali.

  10. 370
    rossana -

    M., Joshua,
    leggere e considerare punti di vista derivanti dalla logica maschile è una delle principali ragioni per cui mi piace questo forum.

    grazie!

    M.,
    sei stato fortunato a crescere in una famiglia che ti ha insegnato l’autonomia in tutti gli aspetti della vita (così ho cercato di fare anch’io, con mio figlio, con un successo che reputo parziale ma comunque abbastanza soddisfacente). come te era anche il mio ex marito, il marito di mia sorella e, guarda caso, pure il mio amante (da tutti all’epoca considerati mosche bianche). così tendono ad essere ora due miei nipoti, che hanno intorno ai cinquant’anni. segno evidente che la cultura in questo ambito sta cambiando.

    ma… a tutt’oggi, a mio avviso, sono ancora troppi gli uomini che reputano avvilente occuparsi di faccende di casa, da condividersi con la compagna che lavora, e troppe anche le donne che vedono questa attitudine come svilente la virilità. a mio avviso, è necessario che le forme mentali collettive cambino, e anche rapidamente, se possibile, per il bene della coppia media.

    resto, comunque, dell’opinione che ognuno deve rispettare soprattutto la sua indole di fondo, da realizzarsi nel modo che più gli è congeniale. e che questa deve affiancarsi in modo armonioso, mai costrittivo, a quella del partner che si sceglie.

    non ho grande senso materno, perchè si potrebbe dire che mai ho conosciuto la tenerezza di una madre. sono stata cresciuta come un maschio, e tale per certi versi ritengo di essere. tuttavia, sono stata lacerata dal dover lasciare il mio piccolo in mani altrui per riprendere il lavoro a meno di un mese dal parto.

    niente può sostituire l’amore di una madre, se questa ama, per cui vedrei molto positivamente almeno tre anni “sabbatici” da lasciare come possibilità a ogni donna che mette al mondo un figlio, con integrazione successiva nel proprio posto di lavoro. se fossi giovane e trovassi il consenso di altre donne, per questo tipo di scelta mi batterei, indipendentemente dal fatto che sia gradita o meno alle donne in carriera. non si può, e non si dovrebbe, costringere nessuna donna a optare per la famiglia o per il lavoro.

    anche se questo non sarebbe il mio caso, concordo con te che una donna può sentirsi perfettamente realizzata in famiglia. anzi, ammiro molto chi lo è e sa dare in ambito privato contributi anche più importanti di quelli che potrebbe dare in ambito pubblico.

    buon pomeriggio!

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