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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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M.
per come la vedo io Rossana ha fatto indubbiamente scelte coraggiose PER L’ EPOCA IN CUI E’ STATA GIOVANE. e ha dimostrato di essere una donna di grande tenacia e con un forte spirito di resistenza e di sacrificio. MA NON E’ QUESTO IL PUNTO ! il concetto a cui io mi riferivo, e che parla di un cambiamento che le donne di oggi DOVREBBERO ESSERE CAPACI DI FARE, è quello di abbandonare l’ idea che noi donne dobbiamo sempre in qualche modo essere “angeli che si sacrificano per la causa”, immolate all’ abnegazione. ma dobbiamo invece riprenderci un pò di SANO EGOISMO come hanno sempre fatto gli uomini, e preoccuparci sopratutto per noi stesse e per il nostro futuro, prima ancora che per gli altri. Le donne di oggi secondo me non sono affatto da buttare via, come non lo era nemmeno rossana. E hanno grandi potenzialità pratiche e intellettive ( proprio come le aveva rossana ) ma troppo spesso, purtroppo, sacrificano questo loro potenziale e queste loro capacità per dedicarsi interamente alle altre persone ( i figli, il compagno, la famiglia di origine, o anche solo persona amiche ). Beh, se permetti, trovo che non sia giusto. penso che le donne la devono smettere di fare sempre le crocerossine e gli angeli custodi della situazione, e che debbano cominciare a svegliarsi se vogliono ottenere qualcosa dalla vita, liberandoci una volta per tutte di questa odiosa e fottuta paura di dover fare le “cattive bambine”. perchè altrimenti poi, come dice anche Rossana, è inutile lamentarsi.
Come ho detto anche in un altro post, sono contraria anch’ io – a livello “astratto” – al concetto delle quote rose. MA NELLA PRATICA mi rendo conto che quello era L’ UNICO MODO per le donne italiane di imporsi di più nella vita pubblica. e anche in altri ambiti, essendo l’ Italia ancora molto maschilista, le donne non arriveranno mai da nessuna parte se non fanno qualche “sgambetto”.. mi dispiace ma la realtà è questa ! e in fondo forse è anche normale. perchè la vita è una lotta, e in questa lotta – a volte – bisogna essere un pò “figli di buona donna” per raggiungere i nostri obiettivi. ricorderò sempre le parole di un mio insegnante di matematica alle scuole superiori, che una volta mi disse:” la parità tra uomo e donna non esisterà mai. se vuoi che l’ altro non si approfitti di te, dovrai in qualche modo DOMINARLO “. finora, per quanto mi riguarda, i fatti non hanno mai smentito quella sua affermazione…
Maria Grazia,
Dominarlo in che modo?
Qual è quell’elemento che ti permette di passare da una situazione di parità con una persona, a un livello di dominio, e quindi di superiorità?
La forza? L’intelligenza? Che cosa?
Tu vedi di buon occhio le donne che decidono di dedicarsi alla cura della famiglia, dedicandosi ai figli?
Il lavoro non è che una delle tante vie che permette ad una persona di realizzare se stessi, di stare bene nel sentirsi utili. Se una donna trova nella famiglia il mezzo che le permette di trovare un equilibrio che ben venga.
Prima di tutto per lei e poi per le persone che le stanno accanto.
“Dominarlo in che modo?”
non so cosa intendesse esattamente il mio professore di matematica con questa frase, ma ha usato esattamente questo termine. io non mi sono mai trovata del tutto d’ accordo con questa sua teoria, e difatti ho sempre cercato di impostare i miei rapporti su un livello paritario, e anzi direi che tendenzialmente, fino adesso, ho acconsentito di ritrovarmi addirittura in “sudditanza”. E sai cosa ho capito ? CHE NON FUNZIONA ! Le donne che conosco e che da un punto di vista sentimentale SONO ANDATE AVANTI, non sono quelle che hanno “giocato lealmente”, come me, ma sono quelle che in qualche modo sono riuscite a piegare il partner ai propri voleri. quindi, alla fine, mi sa che il mio professore aveva ragione. anche per questo ho rinunciato ad avere legami ( a meno che qualcuno non mi faccia cambiare idea ). Io aborro il concetto secondo il quale qualcuno debba dominare l’ altro ( uomo o donna che sia ).
“Tu vedi di buon occhio le donne che decidono di dedicarsi alla cura della famiglia, dedicandosi ai figli?”
generalmente non le vedo di buon occhio. perchè di solito sono donne che usano il paravento della famiglia per trovare un uomo che le mantenga da un punto di vista finanziario. La donna che decide di dedicarsi esclusivamente alla famiglia e di rinunciare al lavoro fuori casa e alla vita sociale, è una donna DEBOLE, rinunciataria, pigra e che manca di spirito combattivo. è una persona psicologicamente ed emotivamente dipendente dagli altri ( dal compagno o marito in particolare ) e quindi non in grado di trasmettere ai figli ( sia maschi che femmine ) la sicurezza e la forza necessarie per affrontare la loro vita di adulti. Non a caso molti figli maschi disoccupati o eccessivamente mammoni, e molte figlie femmine fragili, insicure o sfortunate in amore, hanno avuto in famiglia madri “chiocce” e che facevano solo le casalinghe.
“Se una donna trova nella famiglia il mezzo che le permette di trovare un equilibrio che ben venga.”
La famiglia è solo il nucleo composto dalle persone a noi care, ma non può essere il MEZZO attraverso il quale una donna si “realizza”. questa è un’ assurdità ! una persona ( uomo o donna che sia ) si realizzano solo e unicamente facendo una vita piena e appagante e dedicandosi a un lavoro che piace e alle proprie passioni. i figli e il compagno di vita rappresentano i nostri affetti, le persone che amiamo. Ma la REALIZZAZIONE PERSONALE E’ UNA COSA DIVERSA.
Cara Valinda,
riflettendo sul caso che, con caratteristiche simili ma diverse, ci accomuna, sono pervenuta a una conclusione che mi soddisfa pienamente, e che può essere esplicativa e consolatoria anche per te. Considerando l’amore privo di connotazioni sessuali, spesso definito affetto ma che sempre ricade sotto l’egida dell’amore, ho rilevato che nemmeno questo è sempre adeguatamente corrisposto: a volte non è ricambiato per niente, oppure lo è in modo carente o imperfetto. Quanti sono i figli adulti che amano un genitore che li ha lasciati o che, pur essendo presente, non si cura minimamente di loro oppure li ama meno di altri perché meno rispondenti alle sue aspettative? In senso opposto sono forse di meno i genitori che continuano ad amare, magari più di prima, figli, più o meno scapestrati, che hanno voltato loro definitivamente le spalle? Sono relativamente poche le persone capaci di chiudere le porte del cuore a seguito della verifica di un bilancio in passivo.
I sentimenti non si comandano e non fioriscono sempre e soltanto su presupposti favorevoli d’equilibrato interscambio. Secondo me, fanno parte del bisogno UMANO d’amare, per alcuni più importante e più vitale che non per altri. Sempre in assenza di vere e proprie patologie. Per alcuni temperamenti la vita può essere considerata piena soltanto in presenza di sentimenti forti, che gli adulti orientano, com’è giusto che sia, su persone di loro scelta, proseguendo la via emotiva per tutti tracciata che inizia con l’amore dipendente dei bimbi piccoli, prosegue nell’espansione sociale con la selezione affettiva di amicizie adolescenziali (vero e proprio abc dei sentimenti) , per concludersi e concretizzarsi nel suo stadio maturo in un amore di coppia, il più ricco e fecondo di tutti, se è quando si realizza.
E se non si realizza nella persona che si riterrebbe di poter meritare oppure in una persona disposta a ricambiare? Si può essere ugualmente condannati a non amare? Lunedì mattina, tornando dai cassonetti dell’immondizia, un attraente coetaneo mi ha fatto un complimento sensuale passandomi accanto in bicicletta. Ieri ha suonato alla mia porta e abbiamo scambiato due chiacchere in casa, avendo egli rifiutato la mia proposta di prendere un caffè nel vicino bar. La sintonia tra noi è stata fin da subito istintiva e profonda, mentalmente quasi perfetta. […]
[…] Peccato che abbia moglie e tre figli, e che di conseguenza non proseguirò l’“amicizia” non volendo finire con il diventarne l’amante, per sopperire alla “crisi nervosa” della sua signora. Superata la soglia dei 25-35 anni le persone migliori sono di solito sistemate e non sono molto numerosi i single di ritorno che non racchiudano qualche pecca. Sesso sì, quanto se ne può volere ma sempre meno amore, con relativa anche parziale condivisione di tempo e di interessi…
Per me va bene così, sia per la mia situazione familiare che per la scarsissima propensione alla vita sociale, che fa sì che le opportunità d’incontro siano quasi nulle. Ciò non toglie, però, che io non possa dedicare pensieri e attenzioni a chi mi piace, ampliando in tal modo il “corpo emotivo” della sua e della mia esistenza. Quando si è vissuta la passionalità dell’amore, finisce con l’apparire scialba anche la più completa e la più soddisfacente delle amicizie.
Così, se credi, puoi fare anche tu, senza sentirti troppo legata a un rapporto ibrido, da tenersi nella considerazione e nella collocazione emotiva che gli compete, se questo ti può essere di sostegno, senza arrecarti sofferenza. A ogni scorrere di ventennio cambia la vita e la consapevolezza e con esse cambiano le aspettative e le motivazioni delle scelte amorose, calibrate sulle proprie esperienze, sulla conoscenza di sé e sui propri prioritari bisogni.
un abbraccio.
Cosa intendi con la frase “Le donne che conosco e che da un punto di vista sentimentale SONO ANDATE AVANTI…”?
Avanti per arrivare dove?
Quindi, se ho capito bene, hai provato ad impostare i rapporti sia a livello di sudditanza e sia a livello paritario, ed hai capito che non funziona.
Il livello di dominanza, che è l’opposto della sudditanza (che non ha funzionato) lo aborri….quindi?
Se i due opposti, sudditanza e dominanza, non ti vanno bene, e non va bene neanche la parità, che ti rimane?
Sudditanza no
Parità no
Dominanza no
Non è vero che la famiglia non possa essere uno dei tanti mezzi di realizzazione di una persona, così come non è vero che lo è solo il lavoro inteso in senso stretto.
Ho amici ed amiche che sono cresciuti in una famiglia con una mamma che ha scelto di fare la mamma a tempo pieno, e né le loro mamme, né i miei amici, né le mie amiche che hanno fatto la stessa scelta, soffrono di tutte queste menomazioni affettive della quale hai scritto.
Anzi…
Per il tipo di lavoro che faccio ho avuto modo di vedere con i miei occhi che molte aziende, e molte persone, riescono a sopravvivere a tutto quello che sta succedendo, grazie alla famiglia che non rappresenta SOLO il centro di raccolta delle persone alla quale vogliamo bene, così come non è vero che la realizzazione personale non possa passare dai legami con compagna/o e figli o sia altra cosa da questi.
Le relazioni personali sono, per me, la cosa più importante della mia esistenza.
Saranno le relazioni personali che sceglierò di avere e come sceglierò di coltivarle, che lasceranno qualcosa di me quando non ci sarò più.
M.
ti invito a leggerti questo commento postato in un altro thread da una forumista che si firma “luciana”. secondo me il suo post DICE TUTTO ( fermo restando che tra gli uomini italiani ci sono LE RARE ECCEZIONI )… ti riporto anche il link del thread di riferimento. come vedi non è solo la “famigerata maria grazia” a parlare male della famiglia tradizionale italiana !…
http://www.letterealdirettore.it/famiglia-marito-suoceri-cognate/comment-page-13/#comments
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luciana – 20 agosto 2014 13:00
“queste cose succedono perché gli uomini italiani sono dei cagasotto,mammoni, infantili, medievali e arroganti! Sono strafottenti con le moglie e fidanzate e cagasotto se devono affrontare la vita seriamente. Io ho mandato a ca.... lui, la mamma,il padre e tutti quanti che si sono permessi di rompermi il cazz* per il loro divertimento, ho preso mia figlia, ho fatto i nostri bagagli e me ne sono data e tutto questo durante un pranzo di merda che ero costretta ad organizzard ogni domenica per sfamare le merdacce anche quando ero incinta. Quando l’idiota ha visto che ho fatto sul serio m’ha riempito il tel sms romantici, mi chiamava 1000 volte al giorno. Che soddisfazione quando l’ho chiamato un giorno con la voce mielosa il fesso i è presentato al ristorante credendo chissà cosae invece gli ho consegnato le carte per la separazione. Per la prima volta gli ho visto piangere. Poi ho deciso di non volere più uomini nella mia vita e invece ho conosciuto mio attuale marito: un tedesco meraviglioso, calmo, responsabile, presente, un amore. La sua famiglia è discretta ed educata,una favola. Quando vado nei confini per fare incontrare mia figlia a mio ex per le vacanze lui mi dice sempre di essere stato un co...... e ionon faccio altro che dargli ragione. Con questo vi consiglio di dare preferenza agli uomini stranieri e sopratutto quelli del nord europa! Quelli si sono uomini com la U maiuscola.”
se la signora Luciana si fosse sposata con un africano avrebbe detto di scegliere gli africani perché loro sì che sono uomini con la U maiuscola.
Se avesse sposato un brasiliano avrebbe detto di scegliere i brasiliani, perché loro sì che sono uomini con la U maiuscola.
Quel post non dice nulla se non la solita storia degli ALTRI che sono stronzi, degli ALTRI che sono cagasotto.
Se nella nostra vita falliamo in qualcosa, questi fallimenti trovano origine solo negli ALTRI.
Ma come mai nessuno fa cadere su se stesso i risultati delle PROPRIE scelte??
Perché Luciana non dice che aver vissuto con quello che lui chiama co......, è stata la conseguenza di una SUA scelta? Perché non dice che aver legato la sua famiglia e lei stessa con una famiglia che lei considera delle merde, non è stato il risultato di una SUA scelta?
Perché quello che deriva dai propri comportamenti deve essere sempre scaricato sugli altri?
Perché non impariamo ogni tanto a scaricare una badilata del letame, nato dai nostri comportamenti, addosso a noi stessi e basta?
A volte farsi un bagno nella propria merda sarebbe molto salutare. Farebbe bene allo spirito. Dalla merda nascono i fiori, dallo scarica responsabilità non nasce niente.
Uno decide di stare solo perché GLI ALTRI non vanno bene.
Il mondo è una schifezza perché il mondo non va bene.
Io non riesco a costruire dei rapporti interpersonali duraturi perché GLI ALTRI non vanno bene.
Molto comodo parlare degli uomini italiani come dei cagasotto, ma come mai non si parla mai di quelle femmine buone a nulla, che fanno espodere famiglie per inseguire pruriti vaginali? Queste dove le lasciamo?
La famiglia tradizionale italiana che tanto viene denigrata, è la stessa che c’è dietro a molte “famiglie” di adesso.
Ci sono nonni e genitori che hanno costruito una famiglia italiana tradizionale sulla quale si sputa, che passano soldi a figli e nipoti senza lavoro o sommersi di debiti. Quando si decide di parlare male di qualcosa bisogna tener conto anche di questo, e non soltanto generalizzare.
Non parlate male DEGLI ITALIANI, ma parlate male di voi stesse per aver scelto uomini di un certi tipo.
Non parlate male della FAMIGLIA TRADIZIONALE ITALIANA, ma parlate della vostra famiglia “new age” che avete costruito, se ne siete stati capaci, perché altrimenti non si sa di cosa si parla se non si provano le cose DIRETTAMENTE sulla PROPRIA pelle.
Si parla tanto di mancanza di responsabilità degli UOMINI ITALIANI, ma parlare della vostra responsabilità.
nell’aver SCELTO determinati soggetti anziché altri?
E poi perché bisogna sempre rendere eccezionale ciò che funziona? Perché le cose che funzionano devono essere l’eccezione?
Perché l’eccezione non può essere il marcio?
Perché l’eccezione non possono essere quelle situazioni che si sceglie di vivere?
Perché?
Perché questo continuo generalizzare?
Generalizzare non significa avere larghe vedute, ma significa essere miopi, imprecisi, pressapochisti.
Che ognuno impari a rendere se stesso, e non altri, il responsabile dei propri fallimenti e delle proprie mancanze.
Che ognuno accusi prima di tutto se stesso per la propria rabbia, solitudine, incapacità.
Una volta fatto questo allora si potranno accusare gli altri, ed il mondo intero, ma prima accusiamo noi stessi. E già qui c’è un mucchio di lavoro da fare.
La famiglia tradizionale italiana è una merda?
Benissimo! Fatene un’altra voi, di altro tipo, non tradizionale, e poi vediamo come andrà.
Ma fatela però, perché accusare chi ha fatto ed ha fatto male (secondo certi pensieri) e poi non mettersi in gioco a fare bene (sempre secondo certi pensieri) è troppo facile.
Fate vedere alla famiglia tradizionale italiana come si fa una vera famiglia funzionante.
Ma fatelo però! Sputate su una tipologia di famiglia avendone una “alternativa” sulle spalle.
Altrimenti non si è credibili, ma si parla solo di scoregge fritte.
La famiglia tradizionale fa schifo, fa schifo, fa schifo, fa schifo….ma la vostra dov’è?
Quello che voi schifate lo combattete con il nulla?
Uomini italiani, uomini italiani, uomini italiani……però siete sempre qui in Italia. Andate a scegliervi i VERI UOMINI in giro per il mondo. Andate, andate, andate pure. Fatevi questo viaggio. Ne riparleremo al vostro ritorno.
“Perché Luciana non dice che aver vissuto con quello che lui chiama co......, è stata la conseguenza di una SUA scelta?”
perchè nessuno di noi ha la sfera di cristallo, M., e per cui nessuno di noi è perfettamente in grado di prevedere a cosa lo condurranno le sue scelte.
“Molto comodo parlare degli uomini italiani come dei cagasotto, ma come mai non si parla mai di quelle femmine buone a nulla, che fanno espodere famiglie per inseguire pruriti vaginali? Queste dove le lasciamo?”
peccato M. che il numero di uomini che mandano all’ aria coppia e famiglia per i loro pruriti PENALI siano molto, MA MOOOOOOOLTO più numeroso….
“La famiglia tradizionale italiana che tanto viene denigrata, è la stessa che c’è dietro a molte “famiglie” di adesso.”
vuoi dire quelle famiglie in cui si compiono stragi ? in cui c’è totale incomprensione tra coniugi e tra genitori e figli ? quelle famiglie che si trasformano in gabbie per chi ne fa parte ? ti riferisci a queste famiglie M. ? perchè E’ QUESTA LA TIPICA FAMIGLIA ITALIANA DI OGGI !
“Non parlate male della FAMIGLIA TRADIZIONALE ITALIANA, ma parlate della vostra famiglia “new age” che avete costruito”
La famiglia italiana TRADIZIONALE in cui sono cresciuta, mi ha talmente TRAUMATIZZATA che finora non ho avuto voglia di costruirmene una mia !
“Si parla tanto di mancanza di responsabilità degli UOMINI ITALIANI, ma parlare della vostra responsabilità.”
Caro M. io sono una persona e una donna concreta e responsabile, e che nonostante il destino a lei avverso, è riuscita a costruirsi qualcosa nella vita. gli uomini che ho incontrato ? tutti diversissimi tra loro, ma identico risultato: FUGA TOTALE DI FRONTE AL SACRIFICIO, ALL’ IMPEGNO E ALLE RESPONSABILITA’. ASSURDE PRETESE E IDEE INFANTILI.
“Perché questo continuo generalizzare?”
ma io ho ammesso che ci sono anche LE ECCEZIONI !
“La famiglia tradizionale italiana è una merda?
Benissimo! Fatene un’altra voi, di altro tipo, non tradizionale, e poi vediamo come andrà.
Ma fatela però”
E dove sta scritto che bisogna per forza farsi una famiglia ???….
“ma si parla solo di scoregge fritte.”
😀 😀 😀
“La famiglia tradizionale fa schifo, fa schifo, fa schifo, fa schifo….ma la vostra dov’è?”
per ora è qui dove è sempre stata: nel mio cuore.