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Lettera pubblicata il 17 Luglio 2014. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eglevittoria.
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giampaolo
continui a non comprendere il discorso di M. continui cioè a dire che a te LE DONNE AGGRESSIVE NON PIACCIONO. Ma M. ha solo voluto dire che quello che tu consideri un segno di aggressività, magari per altri uomini non lo è ! inoltre continui da mesi con questa tiritera che detesti le donne aggressive e che invece per te desideri le DONNE CON LA D MAIUSCOLA. Ma ci dovresti specificare nel dettaglio – una buona volta – cosa tu intendi per DONNA ! perchè francamente non lo abbiamo ancora capito. o meglio, io l’ ho capito… come di sicuro anche altri. ma continui A NON VOLERLO AMMETTTERE ! dici che non sei un maschilista, ma poi affermi che le donne secondo te non sono adatte a certi lavori. dici che ti piacciono le donne forti e che non sei per la sottomissione, ma poi diventi implacabile con donne che – come me – affermano un pensiero che si discosta dal tuo. come a voler dire:” solo se mi dai ragione sei UNA VERA DONNA”.
giampaolo ma ti prego ! non nascondiamoci dietro a un dito !.. tu non è che detesti la donna aggressiva, TU NON SOPPORTI LA DONNA FORTE CHE DIFENDE LE SUE IDEE, che è ben diverso !
tornando al lato lavorativo, noi donne in questo siamo esattamente come gli uomini: semplicemente, aspiriamo ai lavori che ci permettono di guadagnare bene ! perchè alla fine quel che conta sono i schei ! .. se fare la boscaiola o la camionista rende di più che fare la cameriera e la commessa, io preferisco fare la boscaiola o la camionista ! se poi riesco a guadagnare quanto mi occorre anche con un lavoro tipicamente “femminile” e meno pesante, tanto meglio. ma è sopratutto al lato materiale che io devo pensare, vivendo sola e dovendo provvedere a molte spese, e non si tratta di fare discorsi femministi fini a se stessi. dico solo che non è giusto che una donna sia costretta a scegliere tra la disoccupazione e la povertà e un matrimonio “di comodo” perchè qualcuno si occupi di lei a livello finanziario. ti entra in testa ?
comunque si… ho lavorato anche nel settore edile, ma solo come procacciatrice d’ affari!
credimi, anch’ io non vorrei mai accanto un uomo come te ! cioè un uomo noioso, pedante, legato a schemi vecchi e superati, che ragiona col paraocchi e che pretende di imporre la sua visione senza disturbarsi a ragionare su eventuali alternative. questo è un segno di GRANDE CHIUSURA MENTALE, e anche di AGGRESSIVITA’ ( altro che maria grazia!.. ) ed è così che tu appari in base a quello che scrivi !
Ciao a tutti.
Giampaolo,
“Non ti conosco e pertanto non so assolutamente cosa ti possa colpire e cosa no. Ho supposto, usando il condizionale, che quella ragazza avrebbe colpito anche te”.
Proprio perché non mi conosci non puoi fare delle supposizioni.
Di me stesso e cosa valga per me stesso, decido io.
Così come non puoi attribuire a me dei punti di vista che in realtà sono tuoi ed io non ho mai scritto, come questa tua frase “Poi se tu sei uno tra i pochi uomini a cui non colpisce la femminilità e la dolcezza di una donna be…é un tuo punto di vista”.
Sto soltanto cercando di dire che nella sfera della femminilità e della dolcezza rientrano talmente tanti elementi che non posso riguardate tutti gli uomini, ferma restando una regola aurea: ognuno, nell’altro, vede solo proiezioni di se stesso.
Nell’altro si riflettono parti di noi, della nostra cultura, delle nostre credenze e le nostre aspettative.
Si vede ciò che si vuole vedere. Più soggettivo di così.
“Vedo che ti domandi ancora quali siano le donne di una volta. Eppure te l’ho spiegato. E d’altra parte hai anche citato le donne partigiane. Non sono donne di una volta quelle”?
Cronologicamente lo sono di sicuro, e comunque ogni donna e uomo sono figli della propria epoca, e solo della propria, e per questo motivo non capisco come si faccia ad avere nostalgia di peculiarità che appartengono ad un’epoca che è passata, e che magari non abbiamo vissuto, se non da bambini, e quindi con il ruolo di bambini, appunto.
Comunque questo mio riferimento alla donna partigiana non c’entra nulla con quello di cui stiamo discutendo, ma era solo un rilievo storico fatto ad Hurin.
Rossana,
dai tuoi scritti avevo intuito un tuo passato fatto anche di episodi di violenza.
Capisco motivi e speranze che si nascondevano dietro alla tua momentanea accettazione di un fatto del genere.
Sono contento che tu abbia avuto la forza necessaria per uscirne. Sei portatrice di esempi positivi.
Maria Grazia,
tu credi davvero che la nostra sia stata realmente una società patriarcale?
Se accettiamo che per millenni l’elemento fondamentale attorno al quale girava tutta la società, era la famiglia….nelle famiglie decidevano gli uomini, ma comandavano le donne.
La nostra è una società matriarcale. E’ la famiglia il collante di tutto. Ancora oggi è così, infatti non solo continua ad esistere il modello familiare “classico”, ma addirittura sono nati altri modelli familiari.Paradossalmente c’è…
anche io credo che molti preferiscano le persone dolci e femminili…però perché finiscono sempre con quelle isteriche e pazze?Ad ogni modo anche una dolce e gentile può dire qualche vaffa e voler bestemmiare l’intero calendario e sono sicura che se un uomo la vedesse in quel momento penserebbe che è aggressiva e scapperebbe a gambe levate. Essere dolci comunque non vuol dire non essere forti e determinate, anche una donna dolce può avere i “co......” e spesso, fatemelo dire, più di certi uomini. Anche io credo che per certi lavori siano più adatti gli uomini ma solo per una questione di fisico, di sicuro per un posto da magazziniere è più adatto un uomo, per lavori pesanti e robe simili, certo donne forzute ce ne sono ma la maggior parte no, siamo mignon, formato viaggio com possiamo sollevare pesi???Poi vabbè io sono un caso disperato ho le braccia fatte di ricotta… U_U Comunque se una donna ha determinate capacita’ e forza(beata lei)nulla le vetta di svolgere mansioni che di solito svolgono gli uomini. Magari non ci saranno tante donne su un cantiere ma che aprono un’attività’ si…(che bello!!!).
Tornando al fatto della femminilità’ mi rivolgo a Giampaolo, io capisco quello che vuoi dire ma molti tuoi colleghi uomini associano la femminilità’ al servilismo, per loro una donna dolce è una che gli fa trovare sempre tutto pronto e non dicono mai grazie, io e il mio fidanzato ci ringraziamo anche per le cose quotidiane, solo perché sono cose che facciamo abitualmente non significa che dobbiamo dimenticarci che l’altro ci da’ il suo tempo e il suo impegno, anche nelle piccole cose. Non sarebbe un male se molti uomini imparassero la parola grazie quando la moglie ha passato il suo pomeriggio libero dopo il lavoro a stirare, pulire e cucinare per la famiglia. Il vocabolario di molta gente andrebbe arricchito.
Rossana, assolutamente: il diritto di sognare e’ sacrosanto. Io stesso tra il serio e il faceto dico spesso che si deve vivere per i sogni. È il “morire” per un sogno che bisognerebbe evitare, come quello di un amore senza speranze ne’ futuro. Un forte abbraccio ( il ” caldo ” e’ sottinteso). Ciao.
Giampaolo,
credo sia soltanto una questione di gusti in un “panorama di donne” che oggi si è fatto molto più onesto e più variegato di qualche decennio fa.
amare la dolcezza e l’armonia in ambito di coppia non significa per forza essere maschilisti, nè imporsi sulla partner o non accettarne indipendenza e autonomia. mi sembra che Maria Grazia, con le sue antennine ultra tese, questo abbia intuito di te, mentre a me sembri un uomo maturo e posato, capacissimo di amare e di vivere con la compagna giusta. se si ama, qualche compromesso qua e là bisogna pur sempre farlo, da entrambe le parti…
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M.
grazie per la comprensione: sensibilità rara al maschile.
Maria Grazia, per sua fortuna, non sa cosa significa decidere di separare un padre da un figlio. pur essendo convinta di aver fatto allora la scelta giusta, sia per me che per il bambino, a volte ancora mi chiedo se non sarebbe stato preferibile pensare di più a lui che a me.
d’altronde, violenta sono stata anch’io, quando ho lasciato un uomo quasi cinquantenne che non aveva mai provato una simile esperienza prima… non si arreca dolore soltanto con le mani… e non ha mancato di coerenza lui soltanto, pur avendolo fatto per primo…
condivido il tuo pensiero sul “matriarcato italiano”, anche se declinabile in diverse entità, fino a giungere ai casi, non così rari, di veri padri-padroni, figli della loro epoca e dell’economia che la sosteneva. resta un fatto indiscutibile che per le giovani donne meglio vivere ora che cinquant’anni fa.
un caro saluto.
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Maria Grazia,
se non si hanno idee proprie, tutto può essere alternativamente bianco o nero. se, invece, si hanno idee, queste sono sempre soggettive: nessuna delle due, se non si tratta di matematica, può essere considerata esatta in assoluto.
tu e Giampaolo vi siete posti in contraddizione fin dall’inizio, e così non potrete che continuare, un po’ come stiamo facendo io e Golem. pensa che noi, invece, quando ci siamo conosciuti qui stavamo dalla stessa parte, probabilmente senza esserci capiti a fondo. cercate, se potete, di tollerarvi a vicenda: tanto nessuno dei due si sposterà di una virgola!
…..più famiglia ora.
Maria Grazia,
hai capito quello che intendevo dire.
Riguardo a questa etichetta “aggressiva” che ti porti dietro….non credo che tu lo sia. Sicuramente ti presenti in modo sanguigno, vuoi affermare la tua personalità, e mettere le cose in chiaro sin da subito, ma non sei aggressiva. Casomai spaventosa per alcuni, ma è una questione di gusti.
Can che abbaia non morde, ed acqua cheta spacca i ponti.
Sarah,
ciao Sarah. E’ la prima volta che tu ed io ci incrociamo su questo sito.
Anche tu sei del parere secondo cui ciò che TU percepisci in un modo, sia assolutamente uguale a ciò che potrebbe percepire una persona diversa da te, in quanto elementi oggettivi, e quindi non discutibili?
Per esempio ciò che tu percepisci come bello, dovrà essere bello anche per me? Oppure un maschio con le sopracciglia fini fini, senza neanche un pelo addosso che tu trovi molto maschile, debba essere così anche per un’altra donna?
sarah
la forza e la resistenza non dipendono solo dalla stazza, ma anche da quanto un fisico è abituato o meno alla fatica. io in diversi lavori manuali ho dimostrato più forza e resistenza di uomini più alti e grossi di me. perchè loro erano INFLACCIDITI e venivano da lunghi periodi di immobilità. io invece mi sottopongo spesso ad allenamenti molti intensi e tendenzialmente per natura sono un tipo “scattante” ( a parte rari momenti di beato fancazzismo:) ). ti dico solo che- per via del mio passo – c’è un vecchietto che abita vicino casa mia, e che quando mi incontra al supermercato esclama:” è arrivata la bersagliera ! ” hahaha 😀
tornando a giampaolo, penso che lui abbia incontrato molte donne in un momento di “scazzo”, che magari era avulso dal loro modo di essere nell’ insieme. e allora giampaolo si è convinto che quelle donne sono aggressive. ma la verità è che sono semplicemente DELLE DONNE, cioè DEGLI ESSERI UMANI, e come tali imperfette e soggette, a volte, a cedimenti. credo anch’ io – come dicono golem ed M. – che giampaolo ha in mente un’ idea di donna troppo “mitizzata”.
hai ragione M.
non sono aggressiva, ma sanguigna… si ! 🙂 SPAVENTOSA ?? oddio credo proprio di no ! o almeno spero … 😀 can che abbaia ?… no! non sono un cane. ma un gatto ( NERO 🙂 ).
il matriarcato ha riguardato un periodo limitato della storia dell’ Europa, che poi si è rapidamente concluso per cedere il posto al patriarcato ( che è, DI FATTO, ancora in essere ). Perchè è ancora l’ uomo in una famiglia a prendere le decisioni più importanti, la donna non fa altro che adattarvisi. Il potere decisionale della donna, nella famiglia, si limita a cose di importanza secondaria. e questo a prescindere dalla sua condizione economica, sociale o lavorativa. questa è la realtà !
Rossana
penso proprio che tra me e giampaolo non potrà mai esserci alcun punto d’ incontro. i nostri mondi e la nostra visione delle cose sono lontani anni luce. io rispetto il suo pensiero, come quello di qualunque altro qui sul forum. ma continuerò a dire la mia…
M. ovviamente se per me uno è bello per altri può non esserlo, un uomo che apprezza certe doti in una doti lo fa per determinati motivi, c’è chi le apprezza scambiandole per sottomissione, c’è chi le apprezza pur accettando altre sfaccettature. Conosco uomini che schifano le solite strafighe alte 2 metri con le gambe lunghissime per andare dietro a ragazze che per mio parere personale fisicamente non sono granché, come ci sono uomini che si intestardiscono con queste giraffe, volendo la trafigga da mostrare a tutti i costi per poi pretendere che sia come in realtà’ non è.
Sai io vengo dal sud e mi sono trasferita al nord, ho vissuto in tre regioni diverse e ti posso dire che cose che in posto sembravano normali a me erano del tutto estranee, comportamenti che io ritengo maleducati e di poco gusto qui magari vengono considerati normali, il concetto stesso di amicizia viene percepito in maniera diversa, ho avuto la possibilità’, attraverso i mie viaggi, di comprendere pregi e difetti delle persone che abitavano i posti dove sono stata, cercando di prendere il buono di ogni luogo. Anche se devo dire che la liguria è una regione impervia per farsi degli amici, qui la loro concezione di rapporti amichevoli ma anche di rapporti amorosi è talmente lontana dalla mia che mi sento un’aliena, per loro è normale, beh ognuno la vive come vuole.
Quindi ciò che vale per te può non valere per altri.
Sono cose relative.
Questo è quello a cui volevo arrivare con le mie domande.
Io sono del nord e per un po’ di tempo ho vissuto nel centro Italia, a Roma, e all’inizio mi trovavo malissimo.
Modi di fare diversi, mentalità diversa. Mi sembrava di essere finito in una giungla.
Tutto questo calore contrapposto alla freddezza dei polentoni, non l’ho mai visto. Poi ho iniziato ad accettare Roma ed i romani per quelli che sono, e allora ho iniziato a sentirmi meglio, ad apprezzare cose che all’inizio mi facevano storcere il naso, e mi sono, diciamo così, romanizzato.
E conta che nelle mie vene non scorre sangue nordico, tutt’altro 🙂
Si tratta solo di adattarsi alla realtà che ci circonda.
Ti racconto un aneddoto: una volta, a Roma, chiesi ad un signore fermo alla fermata del pullman a che ora sarebbe passato questo benedetto pullman. Ebbi questa risposta “circa le quattro”.
Ebbene, con una risposta così, CIRCA le quattro, rimasi di stucco.
Io, abituato non alla puntualità, ma addirittura ad arrivare sempre in anticipo, intollerante ai ritardatari.
Ecco, quel momento segnò la pacificazione tra il mio essere in stile sabaudo con l’essere romano 🙂
Ti abituerai anche tu.
Maria Grazia,
le donne in famiglia hanno sempre contato molto, molto più di quanto non si dica. Ci sono famiglie che, vedendo venir meno la figura femminile, saltavano e saltano per aria.
Se la società ha come perno centrale la famiglia, senza ombra di dubbio la donna, in quanto madre, ha sempre avuto un ruolo predominante rispetto al marito.Così come in certi ambiti religiosi, soprattutto in tempi preistorici, c’erano culti importantissimi rivolti alla figura femminile.
Se invece ci spostiamo sul piano economico-politico, allora l’uomo ha sempre dominato, salvo casi eccezionali, per esempio Cleopatra ed altre donne che hanno regnato in solitaria.
In prima fila ci sono sempre stati gli uomini, ma dietro di noi, a guardarci le spalle, c’eravate voi.
A parer mio il divario tra uomo e donna nel campo del lavoro, verrà azzerato quando ci sarà più Stato nelle famiglie.
Non a caso la condizione di parità uomo donna è molto sviluppata nei paesi del nord Europa, dove c’è uno Stato sociale più presente ed attento del nostro.
Alcune differenze sono il frutto di scelte politiche, nulla di più.
Detto questo dico anche che odio il maschilismo ed il femminismo, soprattutto quello becero che serpeggia da un po’ di anni, anche grazie a quelle
Ciao a tutti
acutissime (si fa per dire) politiche italiane, tipo Boldrini, Carfagna ecc…
Sono state fatte scelte politiche che, sempre a parer mio, anziché accelerare questo processo POLITICO di livellamento tra uomo-donna, non hanno fatto altro che rendere una donna come una entità da proteggere, degna del WWF.
Un esempio di retorica femminista inutile?
L’invenzione del femminicidio!!!!
Intanto è da notare la scelta della parola: femminicidio. Femmina uccisa.
Femmina. Nemmeno donna, ma femmina, che è un generico aggettivo. Anche un animale può essere femmina, mentre la donna può solo essere umana, ma questa è una sottigliezza.
E la tutela della FEMMINA dovrebbe partire da qui? Dal negarle con le parole il suo essere specificatamente donna e non genericamente femmina?
E poi, sempre riferito a questa cavolata pazzesca, faccio anche a voi una domanda alla quale non sono riuscito a trovare risposta: ma esiste qualcosa di più grave dell’omicidio se non l’omicidio stesso?
Perché un omicidio commesso da un uomo nei confronti di una donna è più grave di un omicidio commesso da una donna nei confronti di un uomo?
Altra retorica femminista e sterile: le quote rosa.
Se fossi donna certe cose mi farebbero bollire il sangue nelle vene.
Ribellatevi!!!